Cap 3

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Taormina  non era proprio come se l'era immaginata.
Isabel, aveva visto solo le immagini su Google, ma mai avrebbe pensato che fosse un angolo di paradiso.
I fratelli Martinez poi , abitavano in una bellissima villa, con piscina e una vista mozzafiato sul mare.
Più di 100 ettari di terreno circondavano la villa.
Ci arrivarono in elicottero.
Una volta scesa Isabel si guardò intorno meravigliata, il profumo del mare, degli agrumi, invase le sue narici, chiuse gli occhi ed inspirò profondamente.
Quando li riapri davanti a lei apparve l'uomo più bello che avesse mai visto.
Era il fratello di Juan. Eh si i fratelli si assomigliavano, ma Carlos, secondo Isabel,  era molto più bello.
Era più alto di almeno 10 cm di Juan, aveva gli occhi e i capelli neri, ma mentre Juan portava i capelli lunghi fino alle spalle, Carlos li aveva lunghi e ricci nella parte superiore della testa e corti nei lati.
Era anche molto più grosso di suo fratello. Isabel ripensò alla battuta di Cristina... per la prima volta in vita sua fece un pensiero poco casto e questo la fece subito arrossire distogliendo gli occhi da Carlos.
Carlos non aveva mai smesso di guardare Isabel.
É molto più bella che in foto, è proprio piccolina come mi aveva detto Juan. È magra, forse anche troppo, però ha un bel seno ben fatto. Bene, bene, ora mia bella bambolina sei nella tana del lupo proprio come volevo io.
Sorridendo e senza staccare gli occhi da Isabel Carlos le prese la mano , gliela baciò e si presentò.
-" benvenuta a Villa Martinez, è un piacere fare la tua conoscenza, Isabel, Juan mi ha parlato molto di te"
Isabella era imbarazzata -"grazie, per l'ospitalità Carlos" non sapeva che altro dire. Carlos era bellissimo, ma nello stesso tempo le incuteva un certo timore.
Chissà che cosa gli avrà detto di me Juan.
Cristina che era rimasta in disparte, aspettava anche lei di essere presentata a Carlos.
Mamma mia quanto è bello sto maschio, cavolo, ma perché non ho conosciuto lui quel giorno? Ok Juan è bello, ma cavolo Carlos è, santo cielo mi sto bagnando solo vederlo... mamma mia m'ispira sesso a tre. Ma perché non smette di fissare Isabel?
Che poi Isabel è ancora molto innocente. Non ha mai voluto darsi a nessuno.
Sempre stata una santa. Non ha mai avuto un ragazzo.
Non credo proprio quindi che Carlos possa interessarsi a una come lei. Invece io, bhe... Juan però è possessivo, una cosa a tre con questi due maschi non mi capiterà mai.
Juan prese per mano Cristina e la presentò al fratello, che le riservò una veloce occhiata. Per lei niente baciamano , ma una semplice stretta di mano. Dopo di che venne sospinta da Juan per entrare finalmente in casa.
Carlos offrì il braccio a Isabel che stranamente non rifiutò.
Mentre saliva i gradini che portavano alla villa Isabel non poté non ammirare ancora una volta la bellezza del posto.

Mentre saliva i gradini che portavano alla villa Isabel non poté non ammirare ancora una volta la bellezza del posto

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-"Ti piace ?" le chiese Carlos.
-"si è molto bella la vista, questo posto, io non ero mai stata al di là di Bologna."
Carlos l'accompagnò nella stanza che le aveva assegnato.
Isabel vi entrò e si guardò intorno facendo un giro su se stessa.
Dal suo terrazzo si vedeva una vista mozzafiato.
Decise di farsi una doccia per potersi cambiare e di riposarsi un po' .
Rovistò nella valigia e si prese le cose necessarie e si lavò.
Dopo essersi messa un pantalone corto bianco, con abbinato sopra una maglietta corta a spalle scoperte decise  di chiudere un po' gli occhi, si addormentò.
Venne svegliata dopo un po' da un leggero bacio sulle labbra.
Quando apri gli occhi si trovò il volto sorridente di Carlos.
Spalancò gli occhi e indietreggiò sul letto. Si tocco le labbra.
Carlos continuava a guardarla .
-" perché mi hai dato un bacio?"
-" le principesse si svegliano sempre con un bacio"
-" io non sono una principessa, non baciarmi più senza il mio consenso." disse Isabel con un tono di voce leggermente alterato.
Carlos avvicinò il viso a quello di Isabel. -"Piccola, se io voglio baciarti, ti bacio, io prendo, non chiedo nulla, se ti voglio sei mia" Avvicinò di più il viso ad Isabel.
Isabel gli diede una spinta nel petto, per creare un po' di distanza, ma non ci riuscì a spostarlo di un millimetro. Non poteva neanche indietreggiare con la testa, dato che era appoggiata alla testiera del letto.
Così volto il viso , -"per favore puoi spostarti?" sentiva il suo respiro sulla guancia.
Carlos sogghigno -"dimmelo guardandomi negli occhi"
Isabel non voleva girare la testa, ostinata provò a forzare il suo petto, ma quello che ottenne fu che lui le poso la bocca sulla guancia, ora il viso di Isabel era tra la bocca di Carlos e la testiera del letto. -" per favore Carlos spostati".
L'uomo le rispose, sussurrandogli nell'orecchio
-" dimmelo guardandomi negli occhi"
Con il cuore che batteva forte nel petto, Isabel girò il viso, guardandolo negli occhi , sfiorando con le sue labbra quelle di Carlos, Isabel gli ripete la frase.
Carlos le lecco labbra e si scostò da Isabel.
-" vieni, è pronto in tavola, andiamo a mangiare"
Isabel era sconvolta, posò una mano tremante sulla mano di Carlos. Non si sentiva pronta a sfidarlo un altra volta. Ma dentro di lei provava rabbia, e anche disgusto per se stessa, disgusto perchè quella leccata, sulle labbra al suo corpo era piaciuto.
Arrivata a tavola Carlos la fece accomodare nel primo posto a sinistra del capotavola, alla cui destra si era già seduto Juan,vicino a lui sedeva Cristina.
A capotavola si sedette Carlos.
-" scusate il ritardo , ora possiamo mangiare"
Carlos suonò il campanellino e fece entrare la servitù. Venne servita la prima portata.
Pasta alla norma. Isabel la mangiò con gusto, era proprio gustosa e saporita, la pasta l'aveva aiutata anche a ritrovare lo spirito che credeva di aver perduto .
Per secondo servirono involtini di pesce spada.
Il piatto aveva un odore particolare, non riusciva a capire che cos'era. A prima vista le parevano normali involtini di carne.

 A prima vista le parevano normali involtini di carne

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Ma poi senti che erano involtini di pesce .
Isabel posò le posate, mise le mani in grembo e non guardò nessuno in particolare.
-" non ti piacciono gli involtini di pesce spada Isabel?" le chiese Carlos.
-" a me non piace  il pesce"
-" capisco bambina, ma devi imparare a mangiarlo, noi abbiamo una cucina tipica a base di pesce.
Assaggialo almeno."
-"no! Non mi piace e basta" le rispose alzando di un tono di voce la ragazza.
-" Isabel, non tollero questa maleducazione nei confronti della mia cucina. Assaggialo e non farmi ripetere."
-"ora basta!" Isabel si alzò in piedi e corse via dalla sala.
Carlos si alzò in piedi  -"continuate a mangiare, Juan non far portare via il piatto di Isabel, fallo coprire ma lascialo a tavola."
-" si Carlos"
Carlos raggiunse Isabel che si era chiusa in camera.
Isabel ignorava però, che la sua camera era in comunicazione con quella di Carlos, oltre al fatto che Carlos aveva un passe-partout di tutte le porte.
L'uomo spalancò la porta di Isabel che sobbalzò seduta nel letto.
Una volta dentro chiuse la porta a chiave, poi andò a chiudere la porta del bagno e la porta di comunicazione. Mise il blocco alla porta che dava alla terrazza. Voleva impedire ad Isabel qualsiasi via di fuga.
Presto sarebbe diventata sua moglie, perché aveva deciso di volerla, ma la ragazza andava ammansita di un bel po. Dava troppe risposte in malo modo, non era per niente incline all'obbedienza.
-" Isabel, è meglio che tu impari a capire che a casa mia, non tollero il no come risposta. Non mi piace la disobbedienza e la maleducazione.
Hai due possibilità, e bada te ne concedo due, perché sei nuova qui e non conosci le regole, la prossima volta non avrai due scelte! Ti è chiaro ?"
Per Isabel non era chiaro nulla, cosa voleva dire con il suo discorso? È tutto per uno stupido pesce?
- " Isabel? Non mi piace ripetermi, ti è chiaro?"
Dato il tono di voce con cui lo aveva detto Isabel annuì con la testa.
-" a parole bambina, la risposta la voglio a voce!"
Isabel degluti -"si!"
-" bene, allora le due possibilità sono, la prima è che torni giù e mangi tutto il pesce, o almeno la metà del piatto, oppure ti punisco direttamente, sculacciando il tuo bel sederino"
Isabel spalancò gli occhi -" ma tu sei pazzo? Sei completamente fuori di testa? col cazzo che mi faccio sculacciare, quel pesce schifoso mangiatelo tu! Sono già stufa di stare qui , io me ne ritorno a Bologna" gridò Isabel, dimenticando completamente che lui aveva chiuso le porte. Così corse ad aprire la porta più lontana da Carlos. Ma non vi riuscì. Improvvisamente si trovò presa in braccio e rovesciata sulle sue ginocchia a pancia in giù. Carlos le tirò giù i pantaloncini e le mutandine velocemente. Isabel non riusciva a muoversi, la manata poderosa che la scosse le face mancare il fiato, né seguitarono altre dieci veloci e potenti. Isabel scoppiò a piangere, il sedere le bruciava e le faceva male, oltre al fatto che si sentiva umiliata.
-" Isabel, perché ti sto punendo?"
Arrabbiata e nervosa Isabel morse il polpaccio di Carlos. Le arrivarono altre sculacciate, una più forte dell'altra, Isabel non c'è la faceva più,tra le lacrime lo prego di smettere.
Carlos la sollevò in piedi tra le sue gambe.
La guardò negli occhi e le chiese -" hai capito perché ti ho punito?"
-" si " rispose tra i singhiozzi Isabel.
-" ora andiamo giù e ti mangerai almeno la metà del pesce, chiaro Isabel."
-" si chiaro" disse Isabel tirando su con il naso.
Carlos apri la porta e la scortò giù con calma.
L'aiutò a sedersi. Isabel fece una smorfia di dolore appena il sedere toccò la sedia.
-"questo ti ricorderà che non mi devi mai mancare di rispetto, ora mangia!"
Con molta fatica Isabel mangiò il pesce. Poi le fece mangiare la caponata, e finalmente la lasció in pace.
Isabel si ritirò in camera dove pianse lacrime di rabbia e frustrazione.
Poi rimise le poche cose tolte dal bagaglio in valigia e con non poca fatica scese le scale.
Voleva tornare a Bologna. Li non ci voleva più stare.



Curiosità
La storia dell'Isola di Taormina
Sebbene sia piccola, l'Isola Bella di Taormina vanta una storia molto articolata. Nel 1806 Ferdinando I di Borbone la donò a Pancrazio Ciprioti, sindaco di Taormina. Nel 1890 da Florence Trevelyanche la acquistò e la valorizzò costruendovi una casetta e piantumandovi rare essenze pregiate. Andò poi in eredità all'avv. Cesare Acrosso, figlioccio adottato da Salvatore Cacciola, marito di Florence Trevelyan. Nel 1954 la acquistarono i fratelli Leone ed Emilio Bosurgi, che vi realizzarono un villaggio con 12 residenze autonome ed una minuscola piscina camuffata fra rocce e piantagioni. La famiglia Bosurgi era proprietaria della Sanderson, storica azienda messinese di trasformazione degli agrumi. Il fallimento di questa nel 1982, aprì la strada alla vendita per asta giudiziaria dei beni di famiglia che garantivano i debiti della società con fideiussioni. Tra questi beni vi era anche l'isola Bella con la sua villa.

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