Isabel era sconvolta. Anche il gps voleva metterle.
Doveva trovare il modo di scappare da quel posto.
Cristina entrò in camera di Isabel, con il vassoio del pranzo.
-" Cristina?"
-" stai zitta Isabel, Juan mi ha messo a lavorare come cameriera in questo posto. Non mi vuole più come ragazza, mi tiene e mi usa per scopare quando vuole lui!"
-"che cosa? Ma Cristina? Ma come mai? Ma cazzo io sono qui perché voi due stavate insieme!"
-" non lo so ok? Non lo so perché non mi vuole più! E se pensi di scappare da questo posto non si può! Siamo circondati dal mare, ci si può muovere con l'aereo o con una barca. Non c'è in nessuna cartina geografica che indica questo posto, fuggire è impossibile! Juan mi ha detto che non mi riporta indietro, ma che starò qui a servire e riverire la famiglia Martinez. Ti rendi conto, sarò la tua cameriera!"
Cristina lasciò il vassoio di cibo vicino ad Isabel e se ne andò sbattendo la porta.
La ragazza era sconvolta, non poteva essere vero. Bloccata in quell' isola.
Guardò cosa le aveva portato per pranzo.
C'erano una zuppa di verdura e della carne, una ciotola di frutta fresca.
Mangerò solo la zuppa. Non mi piace la carne, anche se lo preferisco al pesce.
Isabel mangiò tutta la zuppa e la frutta, poi sospirò per la noia. Arrivò Carlos.
-"Mia chiquita, hai mangiato tutto?"
Isabel s'irrigidì. -"em no, non ho mangiato la carne, io sono apposto così, la colazione è stata così abbondante che non ho molto appetito" disse la ragazza sperando che Carlos accettasse la spiegazione.
Carlos sorrise, gli si sedette vicino, prese il piatto di carne, lo tagliò in piccoli pezzi, poi guardò Isabel negli occhi e le ordinò di aprire la bocca.
-" Carlos, ti prego non ho fame!"
-" Isabel non farmi ripetere, lo sai che lo detesto e sai anche cosa succede quando mi disobbedisci. Ricordati devi ancora scontare la bravata dell'altro giorno, vuoi aumentare la punizione?"
-" senti Carlos, capisco che sei un maniaco del controllo, ma devi accettare anche i no, se non voglio mangiare la carne, non me la fai mangiare!" Isabel che era già arrabbiata per la storia de gps e del fatto che non sarebbe potuta scappare dall'isola, con un colpo secco fece volare via il piatto di carne! Che la punisse, il quel frangente era troppo arrabbiata per ragionare.
-" e va bene! Come vuoi tu, lo hai voluto tu!"
Carlos la voltò sulla pancia, una fitta di dolore colse Isabel quanto il piede poggiò con la parte dolorante, direttamente nel cuscino, Carlos le legò le mani alla tastiera del letto, i sforzi di ribellione della ragazza, non lo scalfirono minimamente. Non le legò i piedi, semplicemente perché il dolore al piede le bastava per stare ferma.
Carlos si slacciò la cintura dei pantaloni.
Isabel a quel suono s'irrigidì.
L'uomo le sollevò la camicia e sotto era ancora nuda, nessuno le aveva dato niente per vestirsi, in ogni caso, doveva rimanere vestita così.
La prima sferzata la colse di sorpresa, non urlò. Spalancò gli occhi e si morse a sangue le labbra, dal secondo in poi, urlò con la faccia premuta nel cuscino. Se si muoveva aveva dolore al piede.
-" basta, basta ti prego, mangerò tutto te lo giuro, mi comporterò bene, per favore basta!"
Carlos le diede l'ultima sferzata e poi gettò via la cintura.
-" devi sempre farmi incazzare!" Voglio vedere se hai imparato la lezione.
Andò a prendere un'altra fetta di carne. Liberò Isabel che non smetteva di piangere.
La portò in bagno, le lavò il viso, le rinfrescò le nattiche con un panno umido. Le spalmo un unguento e la riportò a letto.
Un sibilo sfuggi dalle labbra della ragazza appena il sedere tocco il materasso.
Carlos la guardò impassibile, tagliò la carne e ripetè il comando dato prima.
-" apri la bocca"
Isabel obbedì e mangiò tutta la carne.
-" brava! La punizione però non è finita"
Isabel sbiancò, ricominciò a piangere, era spaventata .
-" su via menina pequeña, stavolta non ti sculaccerò il tuo bel culetto, ma pretendo delle scuse"
Tirando su con il naso Isabel disse -" scusa!"
-" mmmm, non mi basta"
Isabel lo guardò interrogativa. Carlos si slacciò i pantaloni e tirò fuori il membro.
Isabel spalancò gli occhi. Era lungo e spesso.
La ragazza distolse lo sguardo.
-"toccami!"
Isabel non si mosse, era imbarazzata.
Carlos vide le sue guance imporporarsi.
Le prese la mano e gliel'appoggio sul membro.
-"suvvia Isabel, prima o poi dovrai prendere confidenza con il mio corpo, se t'impegni almeno un po', a toccarmi, dopo ti farò chiamare tuo padre!"
-" davvero? Io... io non so cosa fare!"
-" stringilo, poi con la mano fai su e giù!"
Isabel che neanche riusciva chiudere le dita, fece come aveva detto.
-" brava Isabel, usa tutte e due le mani, continua, sei bravissima, ora vai un po' più veloce "
Carlos copri le sue mani e le fece vedere come le doveva muovere.
Isabel era sempre più imbarazzata, ma in contemporanea si sentiva come se avesse un certo potere sull'uomo.
-" Isabel,Isabel..."
Nella sua ingenuità la ragazza non sapeva quello che sarebbe avvenuto di lì a poco.
Il primo schizzo la colse di sorpresa, Carlos le rafforzò la stretta della mano sul pene, con l'altra mano, le tenne ferma la testa. Il viso di Isabel si riempì di sperma.
La ragazza era sconvolta.
Carlos prese con il pollice un po' del suo seme, appoggiò il dito sulla bocca della ragazza. -"apri la bocca e guardami"
Isabel impotente fece come lui le aveva chiesto. Aprì la bocca, Carlos le spinse il pollice dentro -"succhia"
Isabel succhiò.
-" brava bambina."
Carlos non insistette oltre, la prese in braccio e la portò in bagno. Le pulì il viso.
La riportò a letto e come aveva promesso, le fece chiamare il padre.Durante la chiamata, Isabel scoprì che per mandarla all'università il padre aveva contratto un grosso debito con Carlos.
Carlos nei suoi principi, aiuta chi ha bisogno, ma poi vuole la restituzione dell'intera somma. Nella situazione in cui era, per aiutarlo lo aveva fatto aumentare di grado. In questo modo non solo avrebbe saldato il debito, ma avrebbe mandato la figlia all'università.
Per cui il padre d'Isabel non battè ciglio, quando la figlia gli raccontò di essere in Messico con l'uomo, e non disse nulla nemmeno quando Carlos, prendendo il telefono dalle mani di Isabel, gli comunicò che a fine estate l'avrebbe sposata.
-" Carlos, io non voglio sposarti! Perché gli hai detto del matrimonio?"disse furibonda Isabel.
Carlos le afferrò con una mano le guance, avvicinò il viso a lei e le disse -"perché io ti voglio sposare, ti voglio mia, che ti piaccia o no alla fine dell'estate in un modo o nell'altro sarai mia moglie, ricordati Isabel, io ottengo sempre ciò che voglio, con ogni mezzo!"
La lasciò e uscì dalla camera lasciandola sola.Nel tardo pomeriggio, ritornò Alejandro, con i risultati delle analisi.
Carlos e il dottore trovarono la ragazza addormentata.
Carlos la svegliò. -" sveglia piccola, è arrivato Alejandro"
Isabel aprì gli occhi e guardò i due uomini con faccia assonata.
Sbadigliò e si stiracchiò, cacciò un urletto di dolore perché si era completamente dimenticata di aver il piede contuso, stiracchiandosi lo aveva poggiato nel letto.
-" ah bambina, lascia che ti guardi il piede!"
Carlos aiutò Isabel a sistemarsi meglio nel letto.
Alejandro le tolse la fasciatura. Il piede era meno gonfio del giorno prima. Lo tastò delicatamente, dopodiché disse a Carlos di tenere ferma il Isabel per le braccia, doveva farle delle manovre particolari e dei massaggi che avrebbero accelerato la guarigione.
Carlos tenne ferma Isabel, quando il dottore cominciò, la ragazza iniziò ad urlare dal dolore, copiose lacrime rigarono il suo viso.
-" ecco finito Isabel, ora ti metterò dell' argilla, domani il piede sarà sgonfio, potrai ricominciare a camminare."
Isabel annuì, con ancora gli occhi rossi dal pianto.
-" bene, ora veniamo alle analisi. Sei carente di ferro, sei anemica, devi mangiare molta carne rossa al sangue e molti legumi" Isabel si sentì male al pensiero di dover mangiare carne, lanciò un'occhiata a Carlos che la guardava con le braccia incrociate, un sorrisino gli spuntò sul viso, l'uomo le mostrò la mano e mimò la sculacciata.
Isabel sospirò sconsolata e amareggiata.
Il dottore continuò. -" il resto degli esami sono apposto, anche i tamponi, sono andati tutti bene! Ora veniamo ai localizzatori" tirò fuori dalla borsa 3 piccoli dispositivi sigillati in un sacchetto sottovuoto.
Carlos chiamò Juan che arrivò con un portatile.
-" ora Isabel, ti addormenterò in modo leggero, dormirai per circa 30 minuti, il tempo sufficiente per metterti questi" il dottore gli mostrò la busta.
Isabel guardò poi Carlos con occhi supplichevoli. Non li voleva mettere.
Carlos le si avvicinò e le susssurrò all'orecchio, -"fai la brava, non fare capricci"
Rassegnata Isabel esegui le istruzioni del dottore e si mise a pancia in giù. Il dottore le iniettò la sostanza che nel giro di poco l'addormentò.
-"dove vuoi che glieli metta?" Chiese Alejandro a Carlos.
-"Uno nella scapola destra, uno nella natica sinistra e uno nella caviglia sinistra."
-" d'accordo, pronto Juan?"
-" si, doctor"
Carlos scoprì la spalla di Isabel, il dottore disinfettò ed incise, gli mise il primo localizzatore. Nel computer Juan controllava che si fosse attivato e che funzionasse.
Poi toccò alla natica sinistra, Alejandro fischiò, -"gliele hai date di santa ragione eh?"
-" non ascolta e non obbedisce"
Juan e Alejandro sogghignarono.
Infine il dottore mise l'ultimo localizzatore.
Finito l'intervento lasciarono sola Isabel a riposare.
Quando si svegliò era tutta frastornata. Trovò Carlos accanto a lei.
-" ehi come ti senti?"
-" non lo so mi sento, un po' confusa"
-" è normale, l'effetto dell' anestesia passerà tra un po'"
-" Carlos, posso chiederti una cosa?"
-" si dimmi"
-" come farò con l Università? Io non voglio lasciarla, mi stai togliendo tante cose, io non voglio smettere di studiare "
-" bhe, se vuoi continuare, non ho nulla in contrario, va da se, che le lezioni le terrai tutte online! Conprendido?"
Ad Isabel andava più che bene, piuttosto di niente, era meglio così.
-" grazie" Isabel gli sorrise. Si vede che era ancora sotto effetto dell' anestesia.
-" ah mia cara Isabel, io però non faccio nulla senza niente in cambio"
-" COSA? Ecco lo sapevo, era troppo bello per essere vero"
Sogghignando Carlos si alzò in piedi, le baciò una guancia e le disse -" mi basta che ti comporti bene, che mi obbedisci, allora così, vedrai non ci sarà problemi a farti seguire le lezioni! Comprendido"
Maledetto! Ecco il tranello. Odio obbedirgli!
-" Isabel! Ti ho chiesto se hai capito!"
-" si ho capito, farò la brava!"
-" molto bene. Ora ti lascio, tra un po' ti verrà servita la cena, riposati."
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La Fenice
Roman d'amourIsabella Marino: la sua vita nel giro di poco viene stravolta da una serie di eventi. Carlos Miguel Antonio Martinez è a capo della mafia siciliana e messicana. Le loro vite s'incroceranno. Per Isabella sarà un duro percorso in salita per accettar...