Cap 17

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Era passata ormai una settimana dal matrimonio, tra i novelli sposi si alternavamo momenti romantici a momenti di litigi che finivano sempre con il sedere rosso di Isabel.
La giornata procedeva tranquilla, la ragazza era a casa della suocera a chiacchierare del più e del meno con Arizona. Quest'ultima si stava lamentando con Isabel che Juan, per la prima volta da quando aveva decretato che sarebbe diventata sua moglie, l'aveva sculacciata, perché durante la siesta, sotto il sole battente del pomeriggio, era andata a fare una passeggiata, senza avvisarlo.
-" emmm e come ti senti?" chiese Isabel, esperta ormai di sculacciate.
-" è stato umiliante è imbarazzante, ho pianto, tra le sue braccia" disse Arizona che sentiva ancora dentro di lei emozioni contrastanti.
-" ti capisco..."
In quel momento i due soggetti del discorso entrarono, con sguardo serio e triste. Guardarono Isabel. Carlos le si avvicinò, la prese tra le braccia, la ragazza lo guardò interrogativa, percepiva che qualcosa non andava. -"Carlos che succede?"
-" piccola, tuo padre ha avuto un infarto, mi dispiace piccola, non hanno potuto fare niente, è successo un ora fa, ho ricevuto ora la chiamata!"
-" cosa? No!non è vero, dimmi che stai scherzando!" disse Isabel spaventata, ci aveva parlato, proprio quella mattina, stava bene, stanco ma stava bene,
-"amore mio, non potrei mai scherzare su una cosa come questa!"
Quando realizzò che era vero, Isabel cominciò ad urlare, a piangere forte, Carlos la teneva stretta a se, mai avrebbe voluto darle una notizia così brutta.
Dovettero chiamare Alejadro, per farle iniettare un tranquillante.
-" Carlos! Voglio il mio papà!"
-" piccola, se potessi, te lo riporterei in vita, ma non posso, però possiamo partire, gli darai l'ultimo saluto che merita."
Aggrappata alla camicia del marito annuì tra le lacrime, nascondendo il viso nel suo petto.
-" partiremo a mezzanotte, saremo in Italia alle 12.00, perfavore Isabel, lo so che è difficile per te, ma cerca di mangiare qualcosa, non pretendo che mangi tutto, ma devi mangiare."
-" non ci riesco!" disse con voce tremante e triste.
-" forza, apri la bocca, mangia un po' di zuppa, ti farà stare un pochino meglio, devi stare su!"
Carlos continuando a parlarle dolcemente riuscì a farle mangiare mezzo piatto di zuppa.
A mezzanotte partirono.
Arrivano a Padova verso le 13. L'aria era fresca, aveva appena smesso di piovere, l'autunno era evidente in tutti i suoi colori, ma anche nella tristezza della giornata.
Carlos accompagnò Isabel a dare l'ultimo saluto.
Pianse tante lacrime.
Il giorno dopo vi fu il funerale, c'erano tante persone, alcune le conosceva altre no, c'erano anche i Tocci i genitori di Cristina.
-" condoglianze Isabel" disse il padre di Cristina.
Isabel sì lasciò abbracciare dai coniugi Tocci.
-" come ti senti?" chiese la madre,
-" triste, l'ho visto poco in questo anno, mi fa male pensare che avevano tempo, poi bum, non c'è più stato il tempo..." Isabel scoppiò di nuovo a piangere.
-" dove seppellirai tuo padre?" chiese la madre di Cristina. -" lo portiamo in Messico con noi, così Isabel potrà avere un posto dove parlare con lui, pregare" disse Carlos.
Isabel lo guardò, sorpresa. Non ci aveva proprio pensato lei a una cosa del genere.
-"davvero portiamo via papà?"
-"certo, ho fatto fare un urna cineraria in modo che tu possa portarlo in Messico."
-"grazie Carlos, grazie io.." di nuovo in lacrime lo abbracciò forte, in quei giorni lui era stato il suo sostegno.
-" Isabel scusa, io... lo so che per te è un momento difficile, mah tu sai che fine ha fatto Cristina? Non la sentiamo da luglio, lei non risponde alle nostre chiamate, ci ha solo mandato un messaggio di non rompergli le scatole... non sappiamo cosa pensare" disse la mamma della ragazza preoccupata.
-" io Cristina non la vedo e non la sento da più da due settimane, se n'è andata via...ma non so dove mi dispiace!"
-" tranquilla, noi sappiamo com'è Cristina, è che almeno una chiamata" dissero i genitori sconsolati.
-" dovete scusarci, ma dobbiamo partire, l'aereo decolla alle 15.00 e dobbiamo raggiungere l'aereo porto di Venezia" disse Carlos, l'argomento di Cristina poi, lo stava scaldando. Poveri anche i genitori.
Tornarono nell'isola di Bermeja, Isabel per riprendersi almeno un po' dovette passare una settimana in intera. Carlos era anche stato molto paziente, nei confronti della moglie, ma tutto aveva un limite. Doveva riprendere a magiare in modo regolare. Lo aveva detto anche Alejadro.
-" Isabel voglio che mangi tutto, se avanzi qualcosa oggi le prendi!"
-" ma Carlos, non ho voglia di mangiare, e poi c'è questa bistecca di lombo marinato, che non si può mettere l'arancia nella carne, fa schifo!"
-" eh va bene Isabel lo hai voluto, tu!"
Carlos la prese e la portò nella sua vecchia camera. Le sollevò il vestito, le tirò giù le mutandine e le diede una decina di sculacciate. Poi la rimise in piedi. -" ora la mangi la bistecca?" chiese l'uomo.
-"NOO!" urlò tra le lacrime di dolore e umiliazione Isabel.
-" come vuoi tu!" Carlos si slacciò la cinghia, Isabel sbiancò -"no, no ti prego, mangio la carne, ti prego"
-" Isabel te ne darò ugualmente una sola, perché tu devi imparare ad ascoltare!"
Sciaff, la scudisciata fu veloce ma bruciante, Isabel pianse ancora più forte.
Carlos la portò in bagno, le rinfrescò il sedere, le mise la pomata, le lavò il viso e la riportò a tavola, dove ormai tutti avevano finito di mangiare.
Isabel mangiò tutta la carne, ma rimase sulla sua idea che faceva schifo.
Evitò per tutto il pomeriggio il marito, alla sera tornarono da Donna Carmela a mangiare, nel tragitto in cui camminarono silenziosi Isabel disse -"domani torno a cucinare a casa mia!" Carlos la guardò e le lanciò un 'occhiataccia. -"no Isabel, finché non ritornerai a mangiare pasti regolari, a casa a mangiare non ci torniamo più. Hai bisogno di tirarti su, non hai mangiato praticamente nulla per una settimana.
-" ma voglio cucinare io, mangerò tutto, perché così cucino cose che so che mangio"
-" mi dispiace Isabel, ho deciso che mangiamo da mia madre e non voglio più discutere su questo argomento.
Mmmm che nervi! Ho voglia di tirargli un calcio nel didietro, lui e la sua mania di controllo.
La sera mangiò tutto ma contro voglia.
Tornati a casa, Carlos si ritirò nel suo studio e Isabel s'infilò nel letto, mettendosi già nella posizione di spalle rivolte al marito. Sperò di addormentarsi subito.
Si svegliò con il pene del marito che si faceva spazio dentro di lei, provocandole un po' di bruciore, non era bagnata.
-" Carlos!" si lamentò la moglie, -" shhh amore, tra poco passerà"  l'uomo le sollevò la gamba destra ed entrò più profondamente, poi iniziò a stimolarle il clitoride, appena iniziò a bagnarsi Isabel si rilassò e cominciò a godere delle sensazioni.
Carlos la baciò dietro l'orecchio, poi le leccò il collo, portandola  ad avere brividi su tutto il corpo.
Cominciò a muoversi dentro di lei adottando un passo irregolare usciva lentamente per poi entrare con forza, facendola mugolare di piacere. Mantenne il ritmo finché il corpo di Isabel non si irrigidì al punto da sembrare prossimo alle convulsioni. Quando iniziò a spingere più in fretta, arrivando ancora più in fondo, il suo respiro divenne affannoso.
Isabel si senti avvolgere dal calore, a partire dalle dita dei piedi piegate sul materasso e poi su fino alla testa. Le avvampò dentro per poi aumentare vertiginosamente dall'interno. L'orgasmo la colpì come un pugno allo stomaco. Le strappò l'aria dai polmoni.
Inarcò la schiena e si irrigidì attorno a Carlos  fino a sentirsi stremata. Lui si fermò per lasciarle cavalcare l'ondata di piacere.
Quando si rilassò rimase sdraiata sul fianco  con gli occhi chiusi, Carlos usci da lei.
-"Girati", ordinò, afferrandole i fianchi facendola voltare mettendola a carponi.
"Voglio che tu venga di nuovo per me".
Isabel ubbidì mentre il suo corpo continuava a pulsare. La posizione la mise a disagio, avrebbe voluto rifiutarsi di mettersi in quella posizione, perché la trovava degradante, ma dopo quell'orgasmo non aveva la forza di protestare.
Carlos la penetrò ancora più di prima, e
Isabel senti il corpo contrarsi attorno a lui. In quella posizione lo sentiva ancora di più grande.
L'uomo tenendola per i fianchi si spinse dentro di lei, via via sempre in modo più freneticò, poi iniziò a toccarla nel bocciolo continuando a stimolarla a ritmo delle sue spinte fino a che Isabel venne una seconda volta, il marito si liberò dentro di lei un secondo dopo.
Stremati collassarono nel letto. Carlos non si staccò da lei tenendola abbracciata e così si addormentarono.
Quando Isabel si svegliò al mattino sentì il pene duro del marito che la premeva tra le natiche. Isabel si scostò dal l'organo, si sentiva indolenzita e appiccicosa. Carlos però  le impedì di scappare via.
-" Carlos! Voglio andare a lavarmi"
-" si piccola andiamo a lavarci insieme"
-" vorrei lavarmi da sola!"
Carlos non l'ha ascoltò e la portò, prendendola in braccio, dentro  l'enorme doccia. L'uomo incurante delle proteste della moglie la insaponò, soffermandosi a lungo sui seni e sull' attaccatura delle cosce, nulla valsero i tentativi di Isabel di fermare le sue mani, poi stufo di sentirla brontolare, le tappò la bocca con un bacio levandole la  facoltà di pensare poi le sollevò le gambe da terra afferrandola per i glutei penetrandola in un solo colpo.
Finito l'amplesso, dopo che Isabel si fu ripresa, disse al marito  -"sei un animale! Cavernicolo!"  l'uomo rise e le diede uno sculaccione mentre Isabel si rivestiva.
Poi Carlos si chiuse nell'ufficio a lavorare, poco dopo lo raggiunse Juan con Arizona.
Le due ragazze si abbracciarono e insieme si diressero in soggiorno, parlottando tra di loro.
-"di nuovo Juan mi ha sculacciata!" disse Arizona incrociando le braccia.
-" oh mamma" disse Isabel -"e stavolta per quale motivo?" perché ho guardato per sbaglio un suo sottoposto negli occhi"  le ragazze sbuffarono, si guardarono negli occhi e poi partirono a discutere animatamente quanto sarebbe piaciuto anche a loro sculacciare quei due maschiacci.
Proprio in quel momento i due uomini entrarono e sentirono questo loro "desiderio".
Juan disse sorridendo -" bhe io non ho nessun problema se mi metti le mani nel culo!"  Un cuscino gli volò dritto in faccia lanciato da Arizona imbarazzatissima. Carlos sogghignò guardando negli occhi Isabel, quasi a voler comunicare delle promesse.
-" forza ragazze, è ora di pranzo!"
-" oh, speriamo non ci sia quella dannata carne né il pesce! Mi viene da piangere solo il pensiero." disse Isabel preoccupata.
Tutti risero tranne lei che sospirò rassegnata.

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