Cap 15

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Dopo il ballo, gli sposi vennero accompagnati, tra balli e canti nella loro nuova abitazione.
Carlos prese in braccio la sua sposa prima di varcare la soglia della casa coniugale, poi la prese per mano e la portò in camera.
Isabel notò subito il grande letto che dominava al centro della stanza, con le lenzuola bianche, ricoperte di petali di rosa rossa. C'era una grandissima porta finestra, da cui si vedeva la grande luna spiccare nel cielo. Carlos chiuse le tende, si tolse la giacca, si sbottono i primi bottoni della camicia e anche i polsini e  si sedette sulla poltrona presente in camera.
Vicino alla poltrona c'era un piccolo tavolino, in cui vi era appoggiato un secchiello con ghiaccio, con una bottiglia di champagne dentro e due flûte.
Carlos si riempì il bicchiere, brindò verso Isabel ferma ancora sulla soglia. -"vieni qui!"
La ragazza tremante stette sulla soglia, torcendosi le mani.
Ho paura! Non posso credere che sia arrivato questo momento, non so se c'è la farò!
-" Isabel, lo sai che non amo ripetermi, vieni qui!"
Carlos si battè la mano sulla gamba.
Cercando di mettere una gamba dopo l'altra, la sposina arrivò dinanzi a lui.
L'uomo l'afferrò per la vita e la trascinò sulle sue gambe.
-" sei così rigida, hai paura Isabel?"
La ragazza annuì mordendosi a forza il labbro.
-" non morderti le labbra" le disse il marito toccandogli il labbro incastrato .
-" rilassati, bevi un po' di champagne, ti aiuterà a calmare i nervi!"
Isabel bevve ma fece una smorfia, a lei non piaceva bere nessun tipo di alcol.
L'uomo rise. Poggiò il bicchiere, poi la sollevò in piedi.
Carlos la baciò, un bacio dapprima dolce e tenero poi esigente. Continuò a duellare con la lingua timida di Isabel. Poi le diede tanti piccoli bacini sulla mascella e poi suo collo, la succhiò dolcemente sotto l'orecchio, Isabel era percorsa da brividi.
Le leccò il collo lentamente su e giù, in contemporanea le sbottono i bottoni posteriori dell'abito. La sposa era talmente avvinta dalle sensazioni da non accorgersene.
Carlos fece un passo indietro e l'abito di Isabel cadde a terra.
Il seno fiorente ergeva dinanzi agli occhi dell'uomo.
Isabel istintivamente si copri. Non le importava che l'avesse  già vista, si sentiva troppo esposta.
Carlos le tolse le mani e la fece indietreggiare fino al talamo. Scostò le coperte e la stese sopra.
Isabel si accorse che sotto di lei, non sentiva il tessuto del lenzuolo, ma le sembrava di essersi appoggiata su un grande asciugamano.
-" perché c'è un asciugamano?" Chiese Isabel.
-" perché tra un po' lo sporcherai con il tuo sangue, poi lo toglieremo e dormiremo tra  coperte pulite" le disse semplicemente Carlos. Questa spiegazione la imbarazzò molto.
Carlos si tolse la camicia e i pantaloni. Rimase in boxer, con un erezione evidente che tendeva il tessuto intimo.
Riprese a baciarla voracemente, poi scese tra i seni e li baciò, andando a leccare e succhiare un capezzolo per volta.
Poi scese, con la lingua le lasciò una scia fino alla pancia leccandole l'ombelico. Lentamente le fece scendere le mutandine di pizzo, ma le gambe chiuse di Isabel arrestarono l'avanzata.
Con un ringhio sommesso Carlos gli strappò l'intimo, facendola sussultare.
Le aprì le cosce con forza e si mise in mezzo. Subito iniziò a succhiarle il bottoncino sensibile, facendola arcuare contro di lui. Continuò il suo assalto alternando leccate a succhiate. Delicatamente Carlos le infilò un dito subito Isabel si irrigidì ritraendosi.
Poi Carlos la girò e la voltò a pancia in giù. -"cosa fai?" chiese Isabella agitata, -"concentrati sulle sensazioni!", le rispose l'uomo. Carlos si stese sopra di lei, le lecco e succhiò il lobo dell' orecchio, lo mordicchiò, Isabel venne scossa dai brividi dell'eccitazione, il boss le stava facendo provare sensazioni sconosciute.
Poi l'uomo percosse con la bocca la schiena, baciandola tra le scapole, poi lasciando una scia umida con la lingua arrivò  al coccige poi le morse la natica destra -" ahi!" le lecco la parte morsa per addolcire il colpo.
Poi di nuovo tornò a stendessi sopra di lei, le mise una mano aperta tra le gambe che andava su e giù sfregandole il clitoride. Poiché si trovava in mezzo le gambe di Isabel, gli sollevò le anche e la baciò di nuovo tra le cosce -"direi che sei pronta." decreto l'uomo.
La giró a pancia in su, le allargò di più le gambe, le fece appoggiare i piedi sul materasso, -"rilassati, farà male, ma solo per poco!" Isabella s'irrigidì. L'uomo le diede una piccola sculacciata sul sedere, -" cosa ti ho detto? devi rilassarti!" Isabel chiuse  gli occhi e fece un respiro profondo. -"occhi a me bambina"
Carlos la penetrò lentamente, subito Isabel sentì un bruciore inteso -"ahi, brucia" istintivamente gli mise una mano sulla coscia per fermarlo. Carlo le prese entrambe le mani e gliele tenne con una mano  sopra alla testa, mentre l'altra sul fianco, la teneva ferma, appoggiò la punta del pene sull'apertura e con un colpo di reni entrò dentro di lei, rompendo la barriera.
Isabel urlò di dolore, -"basta, non lo voglio più fare esci" lacrime le rigavano il viso.
Carlos stette fermo dentro di lei, mentre lei si agitava, le baciò la fronte, gli occhi, le guance.
-" shhh, adesso passa, non sentirai più questo dolore, rilassati piccola" Isabel singhiozzava, ma riuscì a rilassare i muscoli. Carlos allora cominciò a muoversi lentamente, su e giù. -"così  brava, rilassata", continuò sempre così per un po', entrando e uscendo, strofinando il pube su quello di Isabel,
-"mi senti Isabel?" La ragazza annuì, il dolore era scomparso, di nuovo fu sopraffatta dalle sensazioni, Carlos mollò la presa sui polsi, le mise entrambe le mani nei fianchi e l'aiuto nel movimento. Isabel si sentiva fuori controllo, come se stesse precipitando nelle profondità del piacere. La ragazza non riuscì a capire più niente, istintivamente, mise le mani sui fianchi dell'uomo, lanciò un urlo acuto un'ondata di piacere la investì come miele caldo. Subito dopo anche Carlos la raggiunse riempiendola di sperma.
Isabel perse la cognizione del tempo, abbracciata a boss.
L'uomo si staccò dolcemente, una smorfia di dolore comparve sul viso della ragazza.
Carlos andò in bagno e Isabel tirò su le ginocchia in un movimento lento e doloroso, con il corpo che sembrava un estraneo, mentre si rannicchiò in posizione fetale sul fianco .
L'uomo tornò un minuto dopo con panno bagnato. Carlos la ristese in posizione supina, tacitando le proteste della ragazza le apri le cosce e la deterse con il panno  -"Povera gatita mia non è giusto che tu provi dolore mentre io  ho goduto tanto,  la prossima non ci sarà più questo dolore". Poi prese l'asciugamano da sotto il corpo della ragazza, l'appoggiò nella poltrona. Dopo di che si stese nel letto accanto lei, le appoggiò la mano nel ventre, facendo movimenti lenti -"io vorrei mettermi il pigiama" disse Isabel mentre sentiva la stanchezza prendere il sopravvento, -"d'ora in poi non userai più il pigiama, sei mia moglie, ti scaldo io!"  Troppo stanca per protestare Isabel mugugno qualcosa mentre sbadigliava. Si addormentò subito. Carlos si alzò dal letto prese l'asciugamano, aprì la porta del terrazzo, fuori ancora imperversava la festa. Espose l'asciugamano  e ritornò in camera. Mentre chiudeva la porta del terrazzo senti il boato di festa da parte della gente del villaggio.
Un raggio di sole svegliò Isabel. Ci mise un po' a capire dov'era. I ricordi tornarono  subito facendola arrossire. Piano,piano staccò il braccio del marito che la circondava.
Isabel, raccolse la camicia di Carlos e se la infilò, uscì fuori in terrazzo a respirare la brezza del mattino. Il vento fresco rinfrescava le sue gote. Poi qualcosa attirò la sua attenzione -"perché diavolo c'è l'asciugamano sporco appeso qui?"
Isabel lo tolse imbarazzata e sperò che nessuno se ne fosse accorto. Neanche fossimo nel medioevo
Furiosa tornò dentro, andò in bagno e gettò l'asciugamano nei panni sporchi. Poi si preparò un bagno, i muscoli interni delle cosce le dovevano. Dio non devo pensare a stanotte, che imbarazzo.
Isabella si tolse la camicia e in quel momento entrò il marito. -"che spettacolo che sei"  Carlos le si avvicinò mentre Isabel s'infilava dentro la vasca per coprirsi al suo sguardo.
-" tutto bene mogliettina?"
-" abbastanza" rispose la ragazza.
-"senti ancora molto dolore?"
-" si un po' si" rispose imbarazza Isabel.
-"spostati in avanti, entro in vasca con te" le disse il marito.
Isabel si rabbuiò  -"vorrei fare il bagno da sola"
L'uomo non l'ascoltò e le spinse in avanti la schiena ed entrò in vasca, scivolando verso il fondo la ragazza  fu costretta ad andare in avanti, le gambe di Carlos si sovrapposero le sue aprendogliele.
così da poterla toccare. La ragazza cerco di bloccare i movimenti della mano, ma non era abbastanza forte da arrestare il massaggio vulvare. -"per favore Carlos."  
-"shhh rilassati, questo è solo per te! Godi delle mie carezze, queste non fanno male"  l'uomo continuò a strofinare il clitoride. Isabel venne in poco tempo grazie ai suoi abili tocchi .
-" vedrai stasera, non ti farò male come stanotte" le baciò il lobo, succhiandolo.
In silenzio si sciacquarono ed uscirono dalla vasca.  -"Carlos, perché hai appeso l'asciugamano fuori?"  -"perché è nostra usanza mostrare a tutti che eri vergine"
-"siete fermi al medioevo! Ma non bastava la doppia visita umiliante che ho fatto ?"
-" no e tra 10 minuti ne farai un'altra. Alejandro sarà qui tra poco, fa sempre parte delle nostre usanze medievali come dici tu, controllerà che abbiamo consumato realmente il matrimonio."
Isabel era scioccata  -"cosa? Ma te lo scordi, voi tutti non siete normali, non mi farò visitare" Isabel cercava qualcosa da mettere, ma in quella camera non c'era nessun vestito -" non ho vestiti!la mia valigia è a Taormina e a casa di tua madre mi vestiva lei, voglio vestirmi!"
-" forse, ho fatto passare troppo tempo dall'ultima sculacciata che ti ho dato! Vieni qui" disse Carlos, Isabel non si era accorta di averlo fatto arrabbiare.
La moglie indietreggiò impaurita. -"Isabel non ti conviene che vengo da te, vieni qui perché altrimenti è peggio!"
Isabel rassegnata andò verso di lui ma venne "salvata"  dal suono del campanello.
-"ecco Alejadro, non credere di essere sfuggita alla punizione!"
Alejadro entrò seguito da Juan.
Isabel lo guardò interrogativa. cosa ci fa Juan qui? È imbarazzante rimanere con solo un asciugamano intorno in una stanza con tre uomini. Mi viene da piangere.
Carlos schioccò le dita per attirare l'attenzione di Isabel, -"sul letto!" la ragazza stancamente si diresse nel letto e ci stese sopra.
-" molto bene Isabel, porta pazienza, farò veloce controllo e andiamo via" disse il dottore.
-" ma perché ci deve essere anche Juan?" chiese Isabel senza aprire le gambe. -"guarda che Juan c'è sempre stato!" 
-"cosa? Io non lo mai visto"  disse incredula e imbarazzata Isabel. Juan sogghignò
-" forza ragazza, che facciamo presto" la incitò il dottore. Isabel si copri il viso con il cuscino e apri le gambe, il dottore dovette allargargliele un po' di più, le aprì le grandi labbra e confermò che non era più vergine.
Il dottore le chiuse dolcemente le gambe e le tolse il cuscino dal viso. Le vide  il volto arrossato e le diede un buffetto. -"Tutto finito"
Juan e il dottore uscirono lasciando soli marito e moglie.
Carlos raggiunse sul letto la ragazza, la voltò e le diede una decina di sculaccioni. Dopo di che la baciò e le asciugò le lacrime.

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