16 luglio 2010
Era passata una settimana ormai dal ritorno di Carlos. In quei 5 giorni in cui era stato via erano successe molte cose.
Come aveva previsto Carlos, a Philadelphia gli avevano preparato un imboscata, ma Juan era stato abile a scovare i punti del piano, Carlos una volta ricevute le informazioni ed analizzate riuscì a sventrare l'attacco. Morirono un sacco di persone nemiche. Juan inviò varie squadre a sterminare le varie famiglie appartenenti a questi individui. La legge della loro mafia non perdonava. Non sempre però Carlos trovava nemici, c'erano anche persone fedeli che cooperano con lui. Una di queste è Brando Jefferson, uno dei più vecchi amici di suo padre. Il signor Jefferson era uno dei suoi sottoposti, che si occupava di alcuni locali di Philadelphia, purtroppo in quel giorno, mori durante uno degli scontri, proprio in uno dei suoi locali.
Carlos a cui era molto affezionato, accolse la sua richiesta, mentre moriva, di prendersi cura della moglie e delle due figlie.
Così all'isola di Bermeja, a casa di donna Carmela, vennero ad abitare altre nuove persone. La vedova del signor Jefferson, veniva chiamata da tutti Donna Maria. La maggiore delle due figlie si chiamava Bettany di 26 anni e Arizona di 21 anni.
Le due ragazze avevano un carattere totalmente diverso. A Bettany, piace seguire la moda, avere sempre i capelli in ordine, gli piaceva essere superiore a tutti, avere accesso alla carta di credito del padre per fare ciò che vuole. I genitori l'avevano sempre molto viziata. Arizona, era più chiusa, più timida, lei stava bene con un libro in mano, non aveva mai dato problemi ai suoi.
Donna Carmela era molto felice di avere la sua amica Maria a casa con lei.
Isabel quando conobbe le due ragazze aveva già capito che con Bettany non sarebbe nata nessuna amicizia.
Bettany nel giro di poco aveva legato con Cristina, loro due erano sempre a chiacchierare quando la cameriera, finiva le sue incombenze.
Isabel ne soffriva parecchio ma non lo dava a vedere, quel giorno però aveva sentito la sua ex migliore amica parlare male di lei con Bettany.
Nel frattempo nell'ufficio di Carlos, lui Juan e Alejandro parlavano di Arizona. Da quando era morto il padre, non aveva più parlato.
-" ha subito un duro colpo, per me dovete lasciarla stare, far sentire che la famiglia è unita nonostante tutto. Prima o poi ritornerà a parlare!" disse il dottore.
-" è incredibile come lei ha reagito così, invece per Bettany come se nulla fosse, l'unica lamentela fatta, è perché non può più comperare i vestiti come prima! È molto superficiale come ragazza "disse Juan scazzato.
-"già, ho visto che ha legato subito con Critina, evidentemente di cervello siamo lì!" disse Carlos che aveva notato, come la ragazza, faceva la stupida con lui, pensava che non la vedeva, quando lo sfidava con gli occhi per ottenere una sua reazione? Lei e Cristina lo facevano apposta, sapevano che Isabel veniva sculacciata, quando contravveniva a qualche regola, o semplicemente faceva i capricci per mangiare, ma mentre per Isabel era una punizione, per loro non lo sarebbe stato. L'indifferenza era l'arma migliore.
Dopo aver finito di chiacchierare i i tre uomini uscirono dalla sala, sentirono Isabel piangere, allarmato Carlos accellerò il passo, ma venne bloccato da Juan e Alejandro. Gli fecero il segno di stare in silenzio e di ascoltare. Aguzzando l'orecchio colse, tra i vari singhiozzi di Isabel una vocina delicata che la consolava.
I tre uomini stettero ad ascoltare
-" perché si comporta così con me? Siamo amiche dalla scuola materna, io non capisco, mi sono sempre sbagliata su di lei?" disse Isabel rivolta ad Arizona che le accarezzava la schiena per consolarla.
-" a volte le amicizie anche quelle lunghe finiscono, non si sa il motivo per cui avvengono queste cose, ma prendila come se è successo un motivo ci sarà!" le disse con una sottile voce delicata Arizona
-"ma Arizona" disse Isabel con meno singulti di prima -"ma questo non dovrebbe valere anche per te?"
Arizona la guardò, si guardarono e poi scoppiarono a ridere, poi Arizona iniziò a piangere anche lei, sfogandosi finalmente con qualcuno.
-" piangi, piangi, ti fa bene, butta fuori tutto. Ora mi sento anche stupida ad aver pianto per Cristina, tu piangi per un motivo giusto, quindi piangi"
Gli uomini, si allontanarono dalla porta e uscirono dalla casa. -"direi che il problema della parola è stato risolto. Che parli anche solo con Isabel va bene così, vi dirò anche che sono contento se ha trovato una nuova amica" decretò il dottore
-" vero" disse Carlos -"magari Isabel con un amica come Arizona, forse si ammansisce, forse imparerà ad obbedire!"
Gli uomini si guardarono negli occhi e poi scoppiarono a ridere -"nahhh, Isabel ha ancora strada da fare, solo oggi a pranzo ha fatto storie per il pesce, quante gliene hai date Carlos?"
-" Sono state sufficienti 10 poi ha mangiato tutto senza fiatare!"Alla sera durante la cena, Cristina servì burritos di pollo, in centro al tavolo mise, una ciotola di salsa chili e guacamole.
Isabel mangiò tutto con gusto.
Poi le venne in mente che il giorno dopo doveva dare l'ultimo esame di sessione.
Aveva studiato poco, sperava di riuscire a passarlo.
-" Carlos io..." si bloccò perché tutti a tavola si erano fatti silenziosi per ascoltare.
I cazzi loro mai? È già difficile per me parlare con Carlos, ma che tutti devono ascoltare
-"forza, bambina dimmi, c'è qualcosa che vuoi?"
-" no, io volevo solo dirti, domani ho l'ultimo esame da dare, hai detto che potevo continuare.."
-" si Isabel, me lo ricordo, al contrario tuo ricordo le cose sopratutto le promesse" gli disse guardandola negli occhi.-" a che ora c'è l'hai?"
-"alle 12 ore Italiana."
-" domattina ti svegli presto e fai l'esame, poi ti faccio spostare di corso, ti faccio accedere all'università di Portland, seguirai a distanza, sarai affiancata da un tutor. La differenza oraria è minima rispetto a Messico Italia."
-" va bene, grazie Carlos" Isabel gli sorrise, un sorriso sincero che però gli morì nel momento in cui lui gli disse a bassa voce -" dopo ti verrò a trovare in camera, voglio vedere come mi ringrazi".
Isabel abbassò lo sguardo e non parlò più.
Carlos come aveva detto andò a trovarla.
Isabel era in bagno a pettinare i lunghi capelli.
Carlos le andò dietro le spalle, le prese la spazzola dalle mani e la fini di pettinare.
Poi la portò nel letto.
-" allora Isabel, come vorresti dimostrarmi il tuo ringraziamento?"
-" emm, non è sufficiente un grazie?"
-" nel mio caso no! Voglio i fatti Isabel suvvia."
-" non so cosa fare" Isabel era imbarazzata
-" toccami Isabel, baciami"
La ragazza gli toccò il viso, passò un dito sulle labbra, si alzò in punta di piedi, gli passò la lingua intorno alle sue labbra, Carlos aprì la bocca e con la lingua toccò la sua, l'uomo approfondì il bacio che consumò Isabel.
Poi si staccò da lei e le disse -"spogliati"
Era da tanto che Carlos non le faceva questa richiesta, era stato via e poi quando era tornato c'era tutto il caos delle persone nuove entrate in casa.
- " Isabel.." la ragazza gli tappò la bocca, aveva capito dal tono cosa le sarebbe successo, le aveva già prese, non voleva prenderle.
Con dita tremanti si tolse la camicetta da notte con cui dormiva, rimase in intimo davanti a lui. Tolse prima il reggiseno e poi le mutandine. Vergognosa stette dinanzi a lui.
-" molto bene, brava! Ora stenditi sul letto e apri le gambe.
Questo non glielo aveva mai chiesto.
Anche questo giro obbedì.
-"Dios que hermosa eres" Carlos le s'inginocchiò tra le gambe. Cominciò a baciarla, leccandole e stuzzicando il clitoride. Continuò a succhiare e ruotare la lingua su quel bottoncino fino a farla venire. -"non puoi neanche immaginare, quanto sei buona, ora voglio che tu contraccambi, ecco il modo in cui preferisco essere ringraziato. Ricordalo in futuro. Vieni qui"
Carlos si era seduto nel letto e l'aveva invitata ad andare davanti a lui.
-" inginocchiati." la ragazza si trovò il pene davanti al viso, ne percepì il profumo di pino." Ora voglio che apri la bocca, prendilo in bocca più che puoi"
Isabel ci provò, ma era troppo grosso per la sua bocca, era entrata solo la punta e già si sentiva soffocare.
-" Isabel, respira dal naso, prendine ancora un po' forza, niente denti" l'uomo posò la mano sulla testa della ragazza e la spinse contro di se. Isabel d'istinto appoggió le mani sulle cosce di Carlos per impedirgli l'avanzamento. Cercò d'indietreggiare con la testa ma Carlos non la lasciava. Lo morse
Era libera. Le arrivò un forte schiaffo.
-" Isabel, voglio che mi fai un pompino e me lo farai! Altrimenti domattina ti scordi l'esame, capito?"
Isabel con le lacrime agli occhi annuì
-" a parole!",
-" si Carlos, però ti prego, non spingerlo fino in fondo"
-" va bene, riapri la bocca, cerca di metterlo in bocca più che puoi, passa la lingua, succhiamelo"
Dii nuovo Isabel aprì la bocca, di nuovo lui le premette la testa, l'aiutò ad andare su e giù, Isabel fece come aveva detto, usò la lingua, lo sentì ispirare, ripete l'azione, continuò così finché lui le ordinò di guardarlo negli occhi, così fece. Carlos le bloccò la testa e gli venne in bocca.
Isabel non sapeva che fare. Voleva sputarlo.
-"mandalo giù Isabel" l'ordine perentorio le fece mandare giù il seme. Un rivolo le colò dalla bocca, Carlos glielo raccolse con il dito e glielo infilò in bocca.
-"non sei stata poi tanto male, dovrai impratichirti!" Ora ti lascio riposare, domattina ti sveglio io alle 6.00. Buona notte menina pequeña.
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La Fenice
RomanceIsabella Marino: la sua vita nel giro di poco viene stravolta da una serie di eventi. Carlos Miguel Antonio Martinez è a capo della mafia siciliana e messicana. Le loro vite s'incroceranno. Per Isabella sarà un duro percorso in salita per accettar...