Cap 30

1K 25 2
                                    

Isabel si svegliò in una casa sconosciuta, intontita vicino ad Arizona. Erano legate entrambe alla caviglia, da una catena di media lunghezza.
-"il mio bambino? Oddio dove sono? Voglio Carlos!" Isabel scoppiò a piangere.
Arizona si svegliò e cominciò a piangere anche lei.
Fuori albeggiava.
Intanto nell'isola di Bermeja, Filippo si svegliò, con un grande mal di testa, sentiva il pianto di un bambino. Cercò di svegliare Anastasia, insieme mezzi intontiti si diressero verso quel pianto.
Il piccolo Miguel, piangeva disperato voleva la mamma, la casa era totalmente deserta.
Guardarono nella camera d'Isabel e non trovarono niente se non una strana spilla con un teschio e delle rose.
Filippo chiamò Carlos.
C:-" pronto Filippo? Tutto bene?"
F:-" capo! Ieri sera sono entrati degli uomini, ci hanno colto di sprovvista e ci hanno colpito alla nuca a me e a Anastasia. Stamattina ci siamo svegliati sentendo il pianto di un bambino. In casa abbiamo trovato solo Miguel, in camera della signora ho trovato una spilla con teschio e delle rose!"
C:-" COSA?? Porca puttana! Oh mio Dio! Torniamo subito!" L'uomo riattaccò.
-" CAZZO! CAZZO!" Gridò Carlos mettendosi le mani nei capelli. Svegliò Juan
Juan si svegliò subito sentendo l'agitazione del fratello.
-" Carlos?"
-"Espinoza ci ha portato via le donne e il mio bambino. Miguel invece è a casa!"
-" CAZZO, Porca puttana la mia Arizona.
Presto dobbiamo tornare!"
-" partiamo subito fammi chiamare Alejandro, meglio che dia un occhiata al piccolo.
C:-" sono Carlos..."
A:-"Carlos! Porca puttana cosa sta succedendo? Sono arrivato a Villa Martinez preoccupato perché Isabel doveva fare delle analisi questa mattina, mi sono sentito dire dai tuoi cuochi che sono sparite le ragazze e il bambino!"
C:-" pare ci sia dietro Espinoza, lui le ha portate via, si è preso anche il mio bambino!"
Ci fu una pausa di silenzio
-"Alejandro vorrei che visitassi Miguel!"
A-:"tranquillo ho già fatto, gli ho dato anche il latte tanto era affamato, l'ho portato da tua madre! Cristo!"
C:-" grazie amico mio! Stiamo tornando, con il cellulare non riusciamo a localizzarle, ci serve il computer, inoltre devo capire come caxxo ha fatto a venire dentro la MIA isola!"
A:-" ti aspetto e ti aiuto nelle ricerche!"
C:-" grazie, amico mio!"
Nel silenzio più totale Carlos e Juan tornarono nella loro isola.
Juan andò subito dal suo piccolo, se ne stava prendendo cura donna Carmela, ormai nelle vesti di nonna.
-" piccolo di papà, ti prometto che troverò la mamma e la zia, riporterò a casa il tuo cuginetto!"
Juan lo strinse a se, scoppiò a piangere.
Donna Carmela in lacrime abbracciò il figlio
-" le troverete! Vai figliolo! Riportameli a casa tutti!"
Juan corse a casa ad accendere l'apparecchiatura, per poter localizzare le ragazze.
Carlos nel frattempo, interrogava tutta la gente del villaggio.
Scoprì dell'incendio. Andò a vedere cosa rimaneva della casa, Pablo il pescatore gridava disperato, insieme alle sorelle, nell'incendio era deperita la madre.
Bettany fissava il mare.
-" com'è scoppiato l'incendio?"chiese Carlos
-" non lo so, ero per mare!" rispose Pablo.
-" lei è andata a pulire il capanno, dove c'erano le taniche di benzina!"disse una della sorelle.
Carlos si avvicinò a Bettany, la prese per i capelli e le urlò -"Che cosa cazzo hai fatto?"
-" lei aveva detto che mi avrebbe portato via. Invece mi ha lasciato qui!" rispose la ragazza in modo attono.
-" lei chi?"
-" Selina!"
-" QUELLA PUTTANA! Ma come cazzo ha fatto??"
Carlos chiamò uno dei suoi uomini.
-" Costantin portala nel bunker, mettile lo stesso capio di Cristina, con le stesse modalità, spedisci anche questa zoccola al villino per anziani. Non voglio mai più vederla."
Bettany venne trascinata via, urlava e scalciava, nessuno le prestava attenzione.
-" signor Bonachera, avrete due giorni di tempo per levarvi dalle palle! Non voglio più vedervi!"
-" mah come? Signor Martinez? Ho appena perso la madre!"
-" mi dispiace, vostra moglie è una traditrice, dovrei uccidervi tutti, mah è colpa mia se lei l'ha sposata! Per cui vi lascio la libertà, ma fuori di qua".
Carlos si voltò e se ne andò, doveva trovare la puttana di Selina.
L'uomo continuava a cercare al telefono Trevis. Sapeva che lui aveva un debole per la sua ex amante.
-" questo stronzo non risponde!" Carlos andò a casa sua.
La sera prima Selina, era così eccitata dal piano, che si era scopata Trevis tutta la notte. Il giorno dopo sarebbe ritornata in Messico e nessuno l'avrebbe più rivista.
Questo era almeno quello che la ragazza aveva pianificato.
Carlos bussò alla porta dell'uomo.
-" che c'è? Adesso arrivò!
Trevis apri la porta e si trovò davanti Carlos, furibondo, con la faccia più livida che avesse mai visto.
-"capo?"
-" dimmi solo una cosa Trevis, sei stato tu a portare Selina dentro?" Trevis era confuso,
-" bhe, io... capo io pensavo che adesso che era sposato non le interessasse più Selina!"
-" non me ne frega un CAZZO della troia, porca PUTTANA. Dove cazzo eri stanotte quando uno dei tuoi compiti è perlustrarel'isola?"
-" l'ho fatto, era tutto regolare!"
-" REGOLARE un CORNO, ESPINOZA è riuscito ad arrivare all'isola, si è portato via MIA MIGLIE, MIO FIGLIO e ANCHE LA MOGLIE DI JUAN! DOV'È ADESSO QUELLA PUTTANA di SELINA?"
Trevis deglutì, era sconvolto, non poteva essere.
Indicò la camera da letto.
Selina si stava svegliando proprio in quel momento.
Carlos la prese per i capelli -" grandissima puttana  che non sei altro! Cosa non avevi capito l'altra volta? Ti avevo detto di sparire, invece cos hai fatto? il bello e il cattivo tempo? Ti sei approfittata del mio uomo eh? Prega Selina che quel schifoso di Espinoza non abbia fatto nulla, a mia moglie, ne a mio figlio ne a mia cognata, perché se no, non ci sarà nessun posto della terra dove tu potrai trovare la pace!"
Carlos la trascinò fuori dalla stanza tenendola per i capelli. Trevis era sotto shoc .
Prese la pistola. Per un attimo Carlos pensò volesse sparargli, invece l'uomo si sparò un colpo in testa.
Selina urlò, il sangue le arrivò adosso.
-"complimenti Selina, spero ti pesi nella coscienza la sua morte. Era uno dei miei uomini più fidati. Tu hai giocato sporco, lui era debole!"
Carlos percorse tutta la strada tenendola per i capelli, nonostante i tentativi per liberarsi, l'uomo la teneva nel pugno di ferro.
Quando si stufava di sentirla urlare, le mollava due ceffoni che la stordiva.
La portò nel bunker.
Costantin aveva appena finito di perfezionare il collare di Bettany. Legata e imbavagliata ad un sedia vide l'entrata di Selina, trascinata da Carlos, con il volto tumefatto.
Anche lei venne legata, imbavagliata  sulla sedia.
Selina assistette, il momento in cui misero il collare a Bettany, provando le scosse nel momento in cui veniva toccata.
Selina si spaventò molto. Non voleva niente che le facesse provare dolore.
Juan arrivò di corsa al bunker, aveva trovato le ragazze.
-" Carlos, le ho geolocalizzate , sono a El Salvador., sono a due ore di volo."
-" ottimo lavoro Juan. Prepariamo l'attacco e andiamo a riprenderci le nostre donne!"
-" si!" Juan abbracciò suo fratello, entrambi non vedevano l'ora che tutta la storia finisse.
Juan notò le due donne.
Carlos lo aggiornò -"che puttane!"
Juan passeggiava avanti e indietro. Si fermò davanti a Selina e gli sputò in faccia.
-" sei una schifosa, Carlos è il miglior nelle torture. Spero che per te ne trovi, una che tu possa soffrire per tutta la vita."
-" tranquillo Juan, avrà ciò che si merita, intanto ci può raccontare come ha fatto a far arrivare Espinoza nell' isola"
Quando Carlos le tolse il bavaglio, Selina urlò, perché le si erano incastrati i capelli, la cute sensibile per il precedente trattamento, le aveva procurato dolore.
Non rispose alla domanda.
Carlos prese una forbice e le tagliò una ciocca di capelli.
-" che cazzo fai? Lascia stare i miei capelli!"
Carlos tagliò un altra ciocca. -" va bene, scopando  Trevis potevo entrare e uscire dall'isola. Mi muovevo solo per andare da Bettany, per il resto stavo a casa sua. Un giorno, ero ad Acapulco, ho conosciuto Espinoza, ero al telefono con Trevis, Ho fatto il tuo nome e lui lo ha sentito. Da li abbiano parlato a lungo, di tutti i torti da te subiti.
ho detto a Espinoza, che mi muovevo liberamente.
Da lì il piano, seguire l'aereo di Trevis  con i mezzi da sbarco. Bettany ha fatto scoppiare l'incendio perché solo dove abita lei, si poteva scendere da una barca.
Trevis mi aveva detto quando sareste partiti. Lui pensava di dirmelo, per potermi portare all'isola tranquillamente... in realtà l'ho usato."
-" perché l'ho hai fatto?"
-" tu mi hai scaricato per quella! A me Selina, hai scelto quella Isabel!"
Concluse scazzata e depressa la ragazza.
Carlos le rimise il bavaglio e le tagliò tutti i capelli, con lunghezze diverse.La ragazza urlò, il suono attutito dalla stoffa. Lacrime di rabbia le imperlavano le guance.
Bettany fu portata al villino.
Selina rimase nel bunker con due uomini di guardia.
I Martinez partirono, accompagnati da Alejandro.
Non solo era un valoroso soldato, ma sicuramente le ragazze avrebbero avuto bisogno di lui.
Arrivarono a El Salvador.
Isabel e Arizona cercavano di sostenersi a vicenda. Ormai avevano esaurito urla e lacrime.
-" eccomi! Insomma ragazze, non pensavo che le mogli del boss fossero così, piagnucolose!
Allora, come state? Vi piace la vostra camera?" Le prese con giro Espinoza.
-" dov'è il mio bambino?" Chiese in  lacrime Isabel.
-" il tuo bambino? Non lo so! Ma mi ha fruttatato un sacco di soldi!"  Espinoza scoppiò a ridere.  -"cos'hai fatto?" Isabel si alzò in piedi, per scagliarsi contro di lui, ma uno schiaffo la gettò a terra lontana.
Espinoza si chinò su di lei e disse. -" l'ho venduto!"
-"NOoo, schifoso bastardo"  la catena però non gli permetteva di raggiungerlo, l'uomo stava lì inchinato a terra, guardandola agitarsi, urlare e piangere.
-" basta piangere! Parliamo di cose serie. Ho voglia di scoparvi tutte e due. Chi vuole cominciare per prima? Vuoi cominciare tu, piccola Isabel, così minuta, chissà come sarai stretta!"
Oppure tu Arizona, così timida, magari poi sotto le coperte sei una gatta selvatica!"
L'uomo si leccò le labbra e iniziò a sbottonarsi i pantaloni, ma dovette arrestasi perché gli arrivò una chiamata.
E:-"si?"
Soldato -"c'è un problema con la ragazza nuova!"
E:-"arrivo"
-" scusate , ragazze, il nostro incontro idilliaco  è rimandato. Torno più tardi."
Espinoza scese nei sotterranei. Il posto era il suo gioiello, il laboratorio dove produceva la droga.
Era molto ampio, con un sistema di aereazione che dava sulla pavimentazione esterna, in quanto il luogo occupava tutto il sotto casa più il di sotto del terreno- giardino.
La ragazza nuova, aveva 22 anni, si chiamava Mercedes, era sola al mondo, si era laureata all'università pubblica messicana, come maestra di scuola materna. Per festeggiare si era regalata un viaggio a El Salvador a visitare il parco nazionale di El Boquerón. Glielo aveva consigliato il suo compagno di corsi, che per due anni, era stato seduto insieme a lei. Aveva accettato per fare qualcosa di diverso, ma sopratutto, perché essendo timida, doveva imparare e vedere il
Mondo.
Era meglio se stava a casa. L'amico l'aveva fatta conoscere a Espinoza. Non l'aveva più lasciata andare via. Erano cinque giorni che era chiusa in quel sotterraneo. Espinoza la voleva, era il suo giocattolo, la voleva rendere docile.
Javier aveva grandi piani su di lei. Intanto l'aveva voluta, perché aveva scoperto che la giovane era ancora vergine. Una volta posseduta una o due volte, l'avrebbe trasformata in un veicolo di droga.
Le avrebbe personalmente infilato nella vagina, gli ovuli di cocaina.
Ma doveva prima renderla obbediente.
-" bambolina! Smettila di fare i capricci. Vuoi ancora essere frustata? Continuerò finché finalmente mi cederai!"
Javier cominciò con la frusta a colpirle la schiena, finché ancora una volta non svenne dal dolore.
Espinoza tornò su dalle due prede.
-" eccomi! Vi sono mancato vero?
Ho deciso che mi farò fare un bel pompino da tutte e due!" Isabel gli sputò addosso , ma non lo colpi.
-" ahhh va bene Isabel, lo farai per prima tu!"
Aveva le palle gonfie. La ragazza lo avrebbe soddisfatto.
La prese per capelli, si tirò giù la cerniera, cercò di ficcarglielo in bocca ma lei opponeva resistenza.
-" brutta stronza!" Le mollò uno schiaffo.
-" apri la bocca!"
Nel frattempo i Martinez avevano raggiunto l'abitazione. Era circondata da uomini di guardia.
Carlos lo aveva previsto. Decise di tentare l'assalto di Troia, chiamato così perché sarebbero entrati fingendosi uomini di Espinoza.
Della trappola di Haiti, si erano tenuti le divise degli uomini al servizio di Javier. Erano vestiti uguali.
Arrivarono al cancello. Gli uomini di guardia gli diedero un occhiata veloce e li fecero entrare.
Una volta scesi, cominciò l'inferno. Gli uomini dei Martinez scesero dal furgone e cominciarono a sparare colpi su colpi. Anche Carlos, Juan e Alejandro.
Mentre sparavano avanzavano. I Martinez avevano sparato  e ucciso tutte le guardie. Ora toccava a quelle dentro la casa. Entrarono e di nuovo continuavano a sparare.
Espinoza era ancora intento a cercare di violare la bocca d' Isabel, quando sentì colpi di arma da fuoco. Senza mettersi via il membro, apri la porta. Vide che i Martinez erano in casa sua.
-" Carlos, Espinoza!"
Carlos avanzò insieme a Juan verso l'uomo, che retrocesse, non aveva nessuna arma con se.
Carlos sparò ad una gamba di Javier
-"Carlos, Juan siamo qui! Le ragazze in lacrime chiamarono i loro mariti.
-"lo tengo sotto tiro io, andate dalle vostre mogli!" disse Alejandro che li aveva raggiunti.
Carlos e Juan corsero nella stanza.
Isabel era in lacrime, -" Carlos, amore mio, Carlos!" Il bisogno di Isabel era di stare tra le sue braccia, fondersi. Arizona, in egual misura, piangeva e baciava Juan.
-" Carlos, il mio bambino, lui lo ha venduto!!"
-" cosa?"Carlos si sentì morire.
Riuscirono a liberarle. Le portarono fuori da quel tugurio. -"Alejadro, portale al furgone"
-" nooo, non voglio più staccarmi da te!" Isabel era sotto shock  e non riusciva a ragionare lucidamente. Voleva suo marito e basta.
Alejandro la prese in braccio e la portò fuori insieme ad Arizona.
Carlos afferrò Espinoza, gli sferrò una ginocchiata sul membro floscio che non aveva messo via.
-" uuuuooai"
-" schifoso maiale. Finalmente ci vediamo. Cosa volevi fare alle nostre mogli eh?"
Di nuovo Carlos gli sferrò un calcio nelle palle.
Espinoza sudava freddo, tanto era il dolore.
-" dove hai fatto finire mio figlio?"
-"prega che lo ritrovi, perché se è successo qualcosa a mio figlio, non troverai pace da nessuna parte."
Carlos gli sferrò di nuovo un altro calcio nei coglioni.
L'uomo crollò a terra.
Carlos lo sollevò in piedi -"ti porto fuori a prendere una bella boccata d'aria."
Portò Espinoza fuori in un terrazzo. Dall'alto si vedeva nella pavimentazione, il sistema di aerazione.
Carlos e Juan  lo sollevarono e lo tennero a penzoloni sopra a quella ventola.
-" ripeto, e io odio ripetermi! Dove cazzo hai lasciato mio figlio?"
-" l'ho lasciato ad Acapulco. Ad-Ad una famiglia di contadini"
-" è la verità?"
-" sì Cazzo, avevo le vostre mogli dietro, addormentate, non avevo tanto tempo per fare altro, il bambino continuava a piangere. L'ho lasciato a quella famiglia. Lo giuro!"
-" Lo spero per te!" Carlos e Juan si guardarono. Lasciarono cadere Javier Espinoza, l'urlo venne smorzato quando le pale lo recisero completamente.

 Lasciarono cadere Javier Espinoza, l'urlo venne smorzato quando le pale lo recisero completamente

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
La FeniceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora