-" allora, Isabel oggi ti potrai alzare, il piede si è sgonfiato, quando metti il piede per terra non dargli tutto il peso in una volta" le raccomandò Alejandro.
Isabel con l'aiuto di Carlos si alzò e fece come detto dal dottore.
-" allora?"
-" sento poco dolore!"
-" bene perfetto,Isabel, non sforzare troppo il piede,d'accordo?"
-" si dottore!"
-" brava bambina" Alejandro diede un buffetto sulla guancia di Isabel, beccandosi un occhiataccia da Carlos.
Il dottore andò via lasciandoli soli.
-"Isabel io devo partire, mi raccomando, devi ascoltare mia madre e sopratutto obbedire a Juan. d'accordo?"
-"si Carlos!"
Juan non mi fa per niente paura, un anno a litigare, non ha mai alzato le mani, perché caxxo dovrebbe farlo ora?
-"Isabel?"
-" si ho capito!"
-"Isabel, quando ti parlo ogni tanto ti estranei, io voglio che tu mi ascolti, ok?"
-" si Carlos"
Carlos sollevò con due dita il viso della ragazza.
Delicatamente posò le labbra su quelle di lei.
Con la lingua gli passò il contorno, con il pollice sul mento le fece aprire leggermente la bocca.
Una mano le prese una manciata di capelli, con una leggera pressione avvicinò la testa alla sua, affinché incontrasse la sua bocca.
Le infilò la lingua in bocca, cercando la sua. Si staccò premette la fronte su quella di lei -"rispondi al mio bacio, gioca con la mia lingua".
Una scarica di piacere percorse Isabel, la parola lingua le aveva fatto tornare in mente la sera prima.
Carlos la ribaciò e Isabel rispose al bacio.
Carlos le massaggiò la lingua con la sua, duetto con lei. In quel momento voleva prenderla e farla sua. Ma doveva aspettare.
Pose fine al bacio con riluttanza. Accarezzò la guancia di Isabel , si giró e se ne andò.
Isabel si toccò le labbra, quello era stato il suo primo bacio. Lui non l'aveva mai baciata così prima.Toc toc
-" avanti"
-" eccomi bambina, vengo ad aiutarti a fare il bagno. Poi ti spiegherò le regole che abbiamo." disse Donna Carmela.
-"ma adesso posso farlo da sola, vedi non ho più la fasciatura, non sono neanche più sotto i farmaci che m'intontivano."
-" Isabel ti aiuterò, punto e basta. Noi abbiamo proprio un usanza antica, le donne si aiutano a vicenda. Comprendido?"
-" si comprendo, però se ci si aiuta a vicenda, perché non mi aiuti a scappare?"
-" ancora pensi alla fuga?" Donna Carmela mise le mani nei fianchi, guardando Isabel in modo deluso.
-" io bhe, io, ecco..." Isabel abbassò la testa mortificata.
Donna Carmela la prese per mano e la condusse in bagno.
La aiutò a lavarsi, a pettinarsi e a vestirsi.
Una volta pronta l'accompagnò in cucina dove fece colazione insieme a Juan.
Donna Carmela istruì Isabel sulle regole.
-" Allora bambina, puoi girare liberamente per tutta l'isola, la sua grandezza, però è così vasta, che impiegheresti due giorni per percorrerne il perimetro.
Non devi parlare, con maschi estranei alla tua famiglia. Carlos o Juan, quando ne fa le veci, avrebbero tutto il diritto di punirti, claro?"
Isabel annuì rabbuiandosi.
-"Non devi guardare negli occhi, gli uomini estranei alla tua famiglia.
Come donna sei sottomessa a un ordine patriarcale, in cui tuo marito controlla la tua sessualità e la tua capacità riproduttiva."
Isabel aggrottò la fronte -"non capisco"
-" capirai" le rispose Donna Carmela
-" dovrai prenderti cura della famiglia, ti occuperai dell'educazione delle figlie femmine, i maschi saranno educati dal padre!"
Isabel si rabbuiò. -"cosa no! Assolutamente no! non farò educare mio figlio dal padre!"
-" non glielo potrai impedire." le disse Juan.
Donna Carmela proseguì con le regole.
-" sarai accudita e protetta, dal tuo sposo e dalla sua famiglia."
Isabel era davvero sconvolta.
-"siete proprio fermi al medioevo!" disse Isabel,
Donna Carmela la guardò male e lanciò un'occhiataccia a Juan che scoppiò a ridere.
-"bambina, devi imparare a filtrare ciò che dici! Con queste regole siamo andati avanti per più di 150 anni, anche se ti sembrerà strano siamo tutti felici e stiamo in armonia, ma te ne accorgerai quando andrai a farti un giro per l'isola.
Non sei la prima che viene ad abitare qui."
Le rispose Donna Carmela abbastanza alterata.
Juan incrociò le braccia e guardò intensamente Isabel.
Isabel ricambiò lo sguardo.
Rimasero in silenzio a fissarsi per due minuti.
-"Isabel! Aspettavo che da sola ci arrivassi, chiedi scusa a mia madre!"
Isabel trasali, non si era accorta di aver offeso donna Carmela.
-" mi dispiace!" guardò contrita la signora madre.
Donna Carmela sospirò -"c'è tanto da lavorare con te!"
Con questo si alzò e li lasciò soli,
-" io non volevo offenderla! È tutto un casino qui, io poi non ci voglio stare, mi manca casa mia, inizio a sentire la mancanza anche della città incasinata di Bologna."
-"capisco Isabel, oggi te la lascio passare perché sei ancora nuova sulle regole...ma la prossima volta, verrai punita. Claro?"
-"sii"sospirò Isabel -"ora, posso veramente uscire di casa?"
Juan le sorrise, -"certo, vai pure a farti un giro, ricordati le regole, non parlare con nessuno che non sia della tua famiglia, parlo solo degli uomini, con le donne ci puoi parlare, claro?"
Isabel annuì. -"inoltre devi essere a casa prima di pranzo, quindi entro le 13! Claro?"
Di nuovo la ragazza acconsentì.
-"e Isabel, stai attenta al piede, non affaticarlo troppo."
Isabel assentì felice e si alzò in piedi.
Uscì dalla casa di Donna Carmela
STAI LEGGENDO
La Fenice
RomanceIsabella Marino: la sua vita nel giro di poco viene stravolta da una serie di eventi. Carlos Miguel Antonio Martinez è a capo della mafia siciliana e messicana. Le loro vite s'incroceranno. Per Isabella sarà un duro percorso in salita per accettar...