Quando Isabel si svegliò, scoprì di essere su un letto diverso da quello in cui si era addormentata, cercò di capire dove si trovava, il dolore al piede era ritornato prepotente, non l'aiutava di certo a ragionare.
Cercando di fare mente locale, iniziò a concentrarsi sul ronzio che sentiva.
Sono su un aereo? Oh cazzo! Oh cazzo!
Isabel cercò di alzarsi, ignorando il dolore.
Nel momento in cui riuscì, a mettere il piede sano per terra, la porta si aprì.
Carlos entrò e chiuse la porta dietro di se.
-" piccola come stai?"
-" stammi lontano, non mi toccare"
Isabel che aveva fatto lo sforzo per mettere giù un piede, dovette risollevarlo, cercò di mettere più distanza possibile da Carlos.
L'uomo si rabbuiò, si avvicinò alla sua piccola preda, sedendosi vicino a lei.
-" è inutile che tendi le mani per bloccarmi, lo sai da te che è inutile. Ti ho portato un analgesico per il dolore. Prendilo! Appena atterreremo ti visiterà il dottore di famiglia. Hai dormito circa 7 ore, ne mancano ancora circa 5 per arrivare nella mia isola."
Carlos le diede le pillola, Isabel la prese senza fare storie, il dolore era davvero forte, non era il caso mettersi a fare la suffragetta.
-" brava bambina" la lodò Carlos.
-" ora stenditi, ti aiuterò a riaddormentarti, hai bisogno di riposo."
Isabel accennò ad un debole protesta, che venne tacitata dall'uomo, con delicatezza e fermezza la rimise sotto le coperte.
Le accarezzò i capelli, massaggiandole il cuoio capelluto, con una mano, le accarezzò un braccio.
Isabel non voleva le sue mani addosso, ma il dolore e la stanchezza ebbero la meglio.
Ancora una volta era stata sedata.
Atterrarono nell'isola di Bermeja a mezzanotte circa del 3 luglio.
Isabel non si era ancora svegliata, Carlos la portò dentro la dimora materna. Sarebbero vissuti con Donna Carmela, la madre dei fratelli Martinez, fino al giorno del matrimonio, dopo di che, Carlos ed Isabel sarebbero andati a vivere, nella villa che Carlos aveva fatto costruire.3 luglio 2010 Ore 8.27
Isabel si svegliò un altra volta in un posto che non conosceva.
Non era in aereo, no, la luce del mattino filtrava attraverso un enorme porta finestra, semi aperta da cui entrava una brezza che portava il profumo di mare.
Il piede non le faceva male come il giorno prima.
Isabel si accorse di essere stata fasciata e steccata. Il piede era sorretto da due cuscini.
Isabel si mise a sedere, senza muovere il piede.
Adesso dove sono? Non mi ricordo più che posto aveva detto che ci portava Carlos.
Voglio tanto tornare a casa.
Isabel scoppiò a piangere, tutta la tensione del giorno prima eruppe come una diga. La storia della mafia, scoprire che il fidanzato di Cristina era un mafioso, la fuga, il piede, Carlos... tutto si era accumulato.
Così pianse, finché non entrò in stanza una donna con la colazione.
-" su via! Cosa sono queste lacrime?"
-" chi siete?" Chiese infelice tirando su con il naso Isabel.
-" mi chiamo Donna Carmela, sono la mamma di Carlos e di Juan. Benvenuta nella mia dimora e dammi del tu.
Carlos mi ha chiesto di prendermi cura di te fino al suo ritorno.
Quindi ora mangi, tutto ciò che ti ho portato e poi ti aiuterò a fare un bagno. Compredido?"
-" si,io, io vorrei sapere dove mi trovo?"
-" sei sull'isola di Bermeja, si trova in Messico."
-" oh! È tanto lontano da casa. Io, la prego Donna Carmela, mi aiuti a tornare a casa, suo figlio Carlos, mi vuole sposare, ma io non voglio sposarlo, io voglio andare a casa!" scoppiò di nuovo a piangere Isabel.
-" su, su bambina, sarai un ottima madre e moglie per mio figlio, ti preferisco a quella sgualdrina che si è portato dietro Juan"
Stava parlando di Cristina? Oh mamma.
-" ora mangia! Dopo parleremo"
Donna Carmela uscì, lasciando Isabel da sola.
Per un momento pensò di scaraventare il vassoio, ma aveva bisogno di mangiare, il profumo che poi saliva dalla pietanza era invitante.
Da una parte aveva un bicchiere di succo d'arancia e un piatto pieno di churros.
Dall'altra parte vi era una pietanza strana, di cui non conosceva il nome.
Le pareva ci fossero delle tortillas di mais, vagamente le ricordava il sacchetto di tortillas che ogni tanto comprava e condivideva con Cristina e poi c'era una strana salsa forse di pomodoro, Isabel assaggiò, si c'era pomodoro e forse cipolla, e qualcos'altro che non riusciva ad identificare, ma il piatto era maledettamente buono.
Isabel mangiò tutto ciò che donna Carmela le aveva portato.
Dopo un oretta circa, la donna ritornò.
-" brava Isabel, hai mangiato tutto. Ti è piaciuto il Chilaquiles? È buono vero?"
-" bhe si, mentirei se dicessi che non era buono, non sono riuscita a distinguere i vari sapori, ma credo ci fosse pomodoro e cipolla."
-" si esatto, I chilaquiles sono uno dei piatti più iconici della colazione messicana. Si tratta di una pietanza composta da tortilla di mais fritte e tagliate a strisce, servite con una salsa di pomodoro, cipolla, peperoncino e coriandolo fresco. I chilaquiles possono essere accompagnati da fagioli, formaggio fresco, ma ovviamente come tua prima colazione, ho pensato di fartela più leggera.
Se preferisci il caffellatte, posso prepararti quello, ma volevo che conoscessi uno dei nostri piatti tipici.
E stai tranquilla, il pesce è raro"
Isabel arrossì e donna Carmela scoppiò a ridere. I figli gli avevano raccontato quanto Isabel fosse ostinata a non mangiare il pesce.
-" forza bambina, è ora del bagno. Ti aiuterò a lavarti"
Imbarazzata Isabel rispose -"no, posso fare da sola!"
-"assolutamente no, non devi sforzare il piede, devi rimetterti in forze, quindi non devi sprecare energie."
-" ma donna Carmela..."
-" Isabel basta! Ti laverò punto e basta!"
E così donna Carmela l'accompagnò in bagno.
La fece sedere su una panca. Il bagno era enorme. Vi era una vasca con seduta e idromassaggio,
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La Fenice
RomanceIsabella Marino: la sua vita nel giro di poco viene stravolta da una serie di eventi. Carlos Miguel Antonio Martinez è a capo della mafia siciliana e messicana. Le loro vite s'incroceranno. Per Isabella sarà un duro percorso in salita per accettar...