Cap 23

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-" oh si! Selina sei una grande porcona!" disse Trevis spingendosi dentro di lei.
-" ora che Carlos è off-limits mi consideri eh!" le disse prendendola con sempre più forza.
-" sta zitto e scopami!"
Selina, dopo il rifiuto umiliante corse da Trevis, sapeva che lui aveva un debole per lei. Non gli disse che il boss la voleva fuori dall' isola. Sarebbe tornata in Messico, sarebbe andata a Philadelphia a cercare i documenti. Trevis gli serviva per ritornare dentro.

22 dicembre 2010
-"Tanti auguri Arizona!" La ragazza arrossì, ricevette un sacco di regali dai suoi nuovi parenti. Per una volta nella sua vita si sentiva considerata.
Scoppiò in lacrime quando vide tantissimi doni tutti per lei. Continuò a piangere di felicità quando trovò tanti vestiti firmati coco chanel.
-" grazie, grazie a tutti... io .." dall'emozione non riuscì a parlare. Juan l'abbracciò.
La giornata procedeva bene, finché alla sera Carlos avvisò la sua piccola mogliettina che sarebbe partito con Juan -"torneremo entro domani se riusciamo anche stasera!"
-" nooo, non voglio che vai via, non puoi rimandare questo affare?"
-" no Isabel non posso,mi spiace!"
-" non mi piace stare a casa con Anastasia! Lei quando non ci sei cucina sempre male!"
Carlos scoppiò a ridere -"ma non sarai sola, ci sarà anche Arizona. Ma potrai andare anche da donna Carmela a mangiare, l'importante è che mangi sempre tutto!"
-" va bene!" rispose petulante Isabel.
-"adesso vieni qui, voglio sentire di nuovo le tue labbra su di me!" disse il marito prendendosi il pene in mano e abbassando la testa della moglie. Isabel aprì le labbra e lo prese in bocca, chiudendo le labbra intorno alla punta turgida del pene bastarono pochi movimenti e il guizzare della lingua per portarlo al limite. -"occhi a me Isabel". La ragazza apri gli occhi, continuò a leccarlo, andando su e giù.
Isabel scese con la lingua e gli leccò i testicoli.
-" Cristo Isabel!" Poi lei lo riprese in bocca, e cominciò a fare su e giù, leccandolo con movimenti circolari.
-" girati!" comandò la ragazza, Carlos la guardò strano -"perché?" chiese l'uomo
-"tu girati e basta!"
Carlos obbedì -"la mia donna ha tirato fuori gli artigli!"
Isabel rise, per confermare le parole del marito, gli passò le unghie nella schiena, poi iniziò a leccargliela. Carlos rabbrividì, non aveva mai lasciato il potere a nessuna donna.
Isabel scese e gli leccò le natiche  -"Isabel?!" Carlos respirò a fondo -"che c'è? Non ti piace?"
-" mi fa strano!" rispose l'uomo. Poi Isabel lo mordicchiò, Carlos si voltò e Isabel si trovò di nuovo l'erezione davanti. Riprese a leccarlo e a succhiarlo. Il marito poi l'afferrò e la stese nel letto. -"Ora mi prendo io cura  di te!"
Carlos affondò viso tra le gambe di sua moglie, leccando e succiando avidamente il suo nocciolo. Poi le sollevò le anche, poggiando le gambe sulle spalle, le apri le grandi labbra, leccando e assaporando il suo nettare.
Poi la giró sulla pancia, le leccò la schiena, come lei aveva fatto prima. -"Carlos!" -" lo so che t'imbarazza questa posizione, ma prima o poi ti ci abituerai, è una delle mie preferite!"
Poi scese, le leccò le sfere sode, gliele mordicchiò.
Le infilò due cuscini sotto i fianchi, le mollò una piccola sculacciata. Isabel girò il viso e gli lanciò un occhiataccia. Poi la penetrò a fondo, cominciò a spingere con impeto, accompagnando i fianchi della moglie, poi le infilò una mano tra il cucino e il clitoride, la stimolo, in poco tempo raggiunsero le vette del piacere. Alla fine dell'amplesso Carlos le diede un altra sculacciata. -"sei MIA, tutta mia"
Poi insieme s'infilarono in doccia, si aiutarono a lavarsi. Prima di coricarsi, Isabel gli mollò una piccola sculacciata su una natica.
Carlos si voltò, -"mi hai sculacciato?" Isabel rise,
-"si" rispose, -"era per dirti che anche tu sei MIO"

Svegliarsi al mattino senza Carlos, non era per niente bello.
Scese imbronciata. Anastasia servì Isabel ed Arizona una colazione a base di succo d'arancia, frutta, uova, pane con burro e tortillas.
-" mi si è bloccato lo stomaco! Berrò solo il succo d'arancia e mangerò, frutta e tortillas, le uova no!"disse Isabel.
-" ti copio! Mi pare più pesante delle colazioni fatte gli altri giorni! Poi non so prima ..." disse Arizona guardando dubbiosa il cibo.
Mangiarono contro voglia, erano entrambe tristi senza i loro uomini.
-" siamo sposati da poco e già, deve andare via per affari!" disse sconsolata Arizona.
-" siamo sposate con dei boss, per cui è così! Hanno  affari con alberghi, hanno un sacco di alberghi... bho!" disse Isabel.
Per far tornare di buon umore la cognata Isabel ebbe la brillante idea di andare a fare una passeggiata.
-" andiamo fino alla baia dei pescatori, come ai vecchi tempi! Ti va?"
Arizona sorrise, -"ma certo!"
Prima di uscire presero un rimbrotto da Anastasia per aver avanzato metà colazione. La moglie del boss le rispose che la prossima volta la faceva  più  leggera e di non preparare nulla né per pranzo ne per cena, perché avrebbero mangiato dalla suocera. La lasciarono, con la cuoca che minacciava che avrebbe raccontato tutto al capo.
-" ma che vada a quel paese, giuro io non la sopporto quando fa così! Quando c'è lui è tutta docile e sottomessa, quando non c'è mi sembra che sia lei la padrona di casa!" si lamentò Isabel. Arizona rise e le diede ragione.
Arrivarono dopo mezz'ora alla baia.
Respirarono l'aria del mare. Ad  Isabel piaceva, per la pace del posto. C'erano solo i pescatori, seduti negli scogli o in mezzo al mare, sulle loro barche. Una sola casetta, un po' malconcia, si ergeva verso la fine della baia.
Si sedettero sulla sabbia e parlarono del più del meno.  Mancava un'ora al pranzo quando decisero di rincasare.
Mentre s'incammirono incontrarono Bettany.
-" oh guarda, guarda chi abbiamo qui!"  disse la ragazza acida guardando sua sorella Arizona.
Era rosa d'invidia, vedere sua sorella, pulita, vestita elegante, con al polso un paio di braccialetti d'oro mai visti, un anello con il diamante che le scintillava  sull' anulare sinistro.
-" Bettany! Ti vedo bene!" rispose Arizona guardandola, per una volta in vita sua, non si sentiva inferiore a lei.
La sorella maggiore la fulminò. Doveva assolutamente dire qualcosa di maligno, la felicità delle due ragazze gli dava sui nervi.
-"certo non deve essere bello essere sposate con un boss. Insomma, niente viaggio di nozze, rimarrete sempre in quest'isola, quando non sono qui staranno sicuramente torturando e uccidendo qualcuno."
Questo discorso fece sussultare Isabel, non per il viaggio di nozze, ma perché, a volte dimenticava cosa consisteva il lavoro di suo marito. E se Bettany avesse ragione, starà torturando, uccidendo.
Isabel voleva andarsene, Bettany le aveva messo angoscia. Ma ci tenne a risponderle per le rime, per aver rovinato la loro mattinata.
-" bhe Bettany, neanche tu hai fatto il viaggio di nozze, poi sapevamo già cosa fanno i nostri mariti! Ciao!"
Trascinò via Arizona, per un po' non parlarono.
-" è quello che fanno, io non ho problemi ad accettarlo, sono crescita nella mafia, però vedi che ti fa sempre male quando ci pensi, vero Isabel?"
Le chiese Arizona accarezzandole il braccio.
-"Si, io... è questo che stona. Io, ho paura, paura anche per lui! Se hanno ucciso suo padre, possono uccidere anche lui?"
-" no, Isabel...no perché staranno attenti!" Arizona pianse, perché non aveva pensato a questa eventualità. Così piansero insieme, lì per la strada, accanto ad un frutteto abbracciate.
Andarono tristi a casa di donna Carmela
-" bambine mie!"  Le abbracciò -"cosa avete?perchè avete questo faccino triste!" chiese la donna preoccupata.
Isabel scoppiò a piangere insieme ad Arizona, e tra un singhiozzo e l'altro gli raccontarono le loro paure e quello che aveva detto Bettany.
-" piccole mie. All'inizio è difficile accettare, a capire determinate cose, ma poi imparerete a dominare la paura, diventerete forti, ora su basta lacrime, andate in bagno a lavarvi il viso e le mani che è pronto!"
La donna le spedì in bagno. Un giorno imparerete a dominarla, ma sarà sempre lì, si farà buon viso a cattivo gioco.
Ad un'ora avanti di quello Messicano, Carlos e Juan si trovavano in Texas, precisamente a Houston.
La mappa che aveva decifrato, lo portava in uno dei siti petroliferi.
-"ci sono troppi uomini di guardia, dobbiamo distrarre gli uomini."  disse Carlos al fratello.
Juan prese la pistola con il silenziatore e sparò a dei barili. Scoppiò un incendio, nel fuggi fuggi generale, i Martinez seguirono la mappa, scendendo dalla piattaforma. Trovarono nascosto un caveau. Dentro vi trovarono un computer.
-" ora è meglio andare, il computer lo analizziamo poi."  disse Carlos rivolto al fratello.
Quando furono a debita distanza, Carlos prese la pistola dal fratello e sparò quattro colpi in una cisterna contenete petrolio. Il liquido fuorusci, cadendo sulle attrezzature, il liquido si propagò e alla prima scintilla scoppiò in un furioso incendio che fece saltare tutto il pozzo, distruggendo l'intero avamposto.
Juan fischiò. -" non gli lasci proprio niente?"
-" No! Non si pestano i piedi ai Martinez. Un giorno Espinoza lo troverò e lo scuoierò vivo!"
Juan battè la spalla al fratello .-"torniamo a casa! Ci abbiamo messo meno tempo di quello che pensavamo, per sera siamo all'isola!"
Mentre si stavano dirigendo a casa, Carlos ricevette una chiamata.
C:-"mamma? Ciao tutto bene?"
D.C.:-"ciao si, tutto bene. Metti in viva voce, devo dire una cosa che riguarda anche Juan."
-"la Mamma ci  deve dire una cosa!"
Juan annuì preoccupato.
J:-"mamma, sei in viva voce parla."
D.C.:-" le bambine sono qui da me, stanno dormendo. Sono arrivare qui in lacrime. Hanno trovato Bettany, che a quanto pare, ha ricordato loro, quanto sia infimo e bastardo il nostro mondo. Hanno anche realizzato che voi non siete invincibili, quindi sono terrorizzate e in ansia di perdervi. Ho fatto fatica a calmarle, sopratutto Isabel che è in un periodo molto sensibile, sembra sempre forte, ma in realtà è fragile. Ve l'ho detto perché è giusto che lo sappiate."
Gli uomini si guardarono e sospirarono.
C:-"mamma grazie. Per stasera salvo imprevisti siamo a casa."
D.C.:-" sono contenta, perché anch'io sono sempre in pensiero!"
C:-"mamma, cerca di stare tranquilla almeno tu!
A proposito non dire alle ragazze che torniamo stasera.
D.C.:-" va bene. Buon rientro!"

-"devono farsi le ossa le nostre donne!" disse Juan.
-" Già, sarà più dura per Isabel, lei non è avezza al nostro mondo!" disse pensieroso Carlos
-" quella Bettany, devo dire due parole a Pablo che la tenga di più in casa, cosa va in giro a blaterare?"
disse Juan scazzato.
-"mmmm, già, ma in ogni caso, cosa ci facevano là le nostre donne?" disse Carlos che già gli prudevano le mani.
-" eh già,Isabel non deve andare nelle sue condizioni fino alla baia dei pescatori!" disse Juan esasperato, arrivando alla stessa conclusione di Carlos.

Atterrarono all'isola di Bermeja alle 21.00 in punto ora locale. Arrivarono a casa di Donna Carmela cogliendo di sorpresa le ragazze.
-" Carlos!"  Isabel eccitata gli corse incontro saltandogli in braccio, baciandolo come se non ci fosse un domani.
-" Juan!" correndogli tra le braccia Arizona abbracciò suo marito.
-" su, venite a tavola, la cena è servita!" Li richiamò donna Carmela guardando con aria materna i figli e le nuore.
Donna Maria, da quando Bettany si era sposata, rimaneva sempre in disparte immusonita. Ormai, nessuno ci faceva più caso, Arizona ormai era sotto l'ala protettiva della suocera, che trattava anche lei come una figlia.
Mangiarono zuppa, carne, nachos e per dessert flan di vanilla.
Poi tornarono a casa. Anastasia non perse tempo a riferire  a Carlos e a Juan quanto avevano avanzato per colazione le  due ragazze!
-" spiona!" disse sottovoce Isabel facendo ridacchiare Arizona. Entrambe presero un'occhiataccia dai rispettivi mariti.
Una volta in camera Carlos si spogliò, aiutò la moglie, a togliere tutti i vestiti, nonostante le quotidiane proteste.
-" uffa! Non mi piace dormire nuda, mi fa sentire a disagio!"
-" lo sai che ti voglio nuda!" le rispose Carlos
-" si lo so!"rispose la donna infilandosi sotto le coperte.
-" bene, è da un po' che non ti sculaccio, oggi non ti sei comportata bene giusto Isabel?"
Isabel teneva il lenzuolo a coprirla a metà viso, guadava suo marito.-" se è per Anastasia, sappi che ha preparato una colazione pesante. Pane burro e uova, mi aveva rovesciato lo stomaco. Le ho detto che non deve fare colazioni pesanti, perché quando ci siete, tu e Juan lei non le fa mai così... con così tanta roba!"
-"Isabel??" disse Carlos alterandosi.
-" è vero!" rispose la moglie.
Carlos le tolse il lenzuolo di dosso, la sollevò in piedi dritta lui.
La piegò sul suo braccio sinistro e le diede una sola sonora sculacciata.
-" ahi!" disse Isabel guardarlo male.
Carlos continuò
-" poi Isabel, dopo colazione, con Arizona dove sei andata?".
-" dove vuoi che siamo andate?"ribatte stizzita la moglie. -" da tua madre!"
-" Isabel, non dirmi le bugie perchè poi è peggio! Voglio la verità, tutta la verità!"  le disse guardandola negli occhi.
Torcendosi le mani, mordendosi le labbra, Isabel confessò. -"siamo andati alla baia dei pescatori"
Carlos respirò a fondo.
-"Isabel... cosa aveva detto Alejandro?"
-" io lo so, ma io... sto bene... Arizona era triste... la baia ci piace..." Isabel singhiozzò  -"mi dispiace" e scoppiò a piangere.
Carlos le si sedette vicino, le accarezzò la schiena e le asciugò le lacrime.
Poi la baciò. La stese sul letto. Isabel sospirò
L'aveva sculacciata una sola volta, nonostante ne avesse combinate in una giornata.
Carlos le apri le gambe, iniziò a stimolarle il clitoride, succhiandolo e leccandolo. Le infilò delicatamente un dito nella fessura stretta, andando lentamente, avanti e indietro, continuando a muovere la lingua in circolo. Isabel afferrò la sua testa, e iniziò a muovere in fianchi in maniera convulsa , respirando affannosamente. Carlos sentiva che era vicina, la portò al limite e lì si fermò.
Isabel affannosa e fremente, lo guardò. Aspettava che la prendesse e continuasse.
Invece si sedette vicino a lei, le baciò dolcemente il viso, le accarezzò i capelli e le sorrise. Isabel non capi più niente.  -"Carlos?!"  -"oh vuoi che ti lecchi ancora?"  Isabel arrossì e annuì.
Di nuovo Carlos riprese a baciarla tra le cosce, le sfiorò il clitoride con una piccola leccata. Andò a leccarle il pube liscio e di nuovo sfiorò il clitoride con una piccola leccata. Isabel stava impazzendo.              -"Carlos! Ti prego!"  Gli afferrò la testa, perché voleva che terminasse quella tortura. Ma il marito si tolse un altra volta.
-" ora ti lego Isabel!"  disse l'uomo. Prese una cravatta dall'armadio e le legò i polsi fissi alla testiera del letto.Isabel non ci stava capendo più nulla.
Di nuovo ritornò tra le sua gambe, sfiorando con lingua il clitoride. Isabel strinse la cravatta, si stava innervosendo. Carlos continuò a stimolarla, portandola vicino all'orgasmo e negandoglielo ogni volta.
-" basta giocare Carlos!" disse uggiolando Isabel.
-" io non sto giocando! Questa è una punizione amor mio! Per essere andata alla baia dei pescatori, nonostante sapevi che non dovevi andarci!"
Di nuovo la portò sull'orlo del precipizio. Isabel scoppiò a piangere. Non riusciva a reggere quella tensione.
Carlos la slegò. E la consolò. -"Questa punizione non mi piace per niente!" 
Carlos rise.  -"è una punizione, non deve piacerti, serve per farti capire i tuoi errori!Ora cerca di dormire!"
Frustrata Isabel si mise sotto le coperte, ma non riusciva a prendere sonno. Neanche Carlos. Così quando decise che era passato tempo sufficiente decise, di soddisfarla, regalandole il più inteso orgasmo della sua vita.
Si addormentarono entrambi stremati ma felici.

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