Cap 5

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1 luglio 2010 ore 23.18

Driin driiin
C:-"pronto?Juan
J-" Carlos, i Iamonte ci hanno attaccato!"
C: -"che cos'hanno fatto i Iamonte?"
J:-" hanno fatto fuoco e incendiato due dei nostri ristoranti, hanno fatto saltare in aria l'hotel, quello dov'era nascosta la maggior parte della droga!"
Carlos si passò la mano tra i capelli.
-" Juan, sai cosa devi fare, ora ti raggiungo, non mi muoverò da Taormina, finché non avrò estirpato tutta la stirpe dei Iamonte!"
Carlos si alzò dal letto e coprì Isabel.
Svegliò la governante, le diede istruzioni per quando si sarebbe svegliata la ragazza.
Ordinò ad un gruppo di guardie di stare dentro la villa, Isabel non doveva uscire per nessuna ragione al mondo.

Isabel si svegliò alle prime luci dell'alba. Si sentiva stanca e dolorante.
Perfortuna non c'è Carlos. Mamma adesso cosa faccio?
Isabel si giró e rigirò nel letto.
Basta mi alzo vado a farmi una doccia e mi schiarisco le idee.
Finita la doccia trovò in camera sua Cristina.
-" Cosa ci  fai qui?"
Isabel era ancora molto arrabbiata con la sua amica.
-" ho l'ordine di stare qui con te." rispose Cristina con voce atona.
-" ma perché devi stare qui? Non puoi stare in camera tua?"
-" no, le guardie sono fuori dalla porta, hanno detto che dobbiamo stare qui!"
-" le...le...guardie? quali guardie?" chiese preoccupata Isabel.
-" le sentinelle  dei Martinez!" disse Cristina guardando l'amica.
-" mi stai prendendo in giro vero?" Chiese speranzosa Isabel.
Cristina non rispose, Isabel aprì la porta e si trovo due guardie a sbarrarle la strada.
-" signorina, abbiamo l'ordine di tenervi in camera, è per la vostra incolumità!"
Il soldato spinse leggermente dentro la camera Isabel e le chiuse la porta in faccia.
-" Cristina! Ma si può sapere che cavolo succede?"
L'amica sospirò, -" ieri sera, io e Juan siamo usciti a mangiare in un ristorante, uno dei loro ristoranti. Ad un certo punto abbiamo sentito degli spari, poi esplosioni. Juan mi ha affidato ad un suo uomo e mi ha rispedito a casa, con l'ordine di stare chiusi dentro questa camera, so che Carlos lo ha raggiunto."
-" oh mio Dio una sparatoria, oh mamma ma dove siamo finite?"
Cristina non rispose, continuò a torturarsi le mani.
Isabelle si sedette vicino a lei angosciata.
-" Cristina saranno stati quelli della mafia? siamo in Sicilia, in Sicilia c'è la mafia!" Dall'ansia si alzò in piedi andando avanti indietro farneticando.
-" Isabel, la mafia sono Carlos e Juan!"
Isabel si fermò in mezzo alla stanza, guardò la sua amica.
-"che cosa? Cosa vuol dire che loro sono la mafia?"
Cristina la guardò,-"Carlos è il capo della mafia internazionale e Juan è il suo braccio destro!"
-"COS'HAI DETTO? MA TI RENDI CONTO?
TUU! Urlò Isabel indicando Cristina.-"TU !" Indicandola sempre con il dito -" DIMMi da quanto lo sai?"
Cristina sospirò, guardò Isabel -" lo so da quando sto con Juan. Suo fratello ci ha fatto trovare l'appartamento a poco prezzo, sempre lui ci ha fatto trovare il lavoro in biblioteca, sempre lui ha dato lavoro ai miei e a tuo padre! Loro ci hanno permesso di andare a scuola!"
-" LORO CI HANNO PERMESSO DI ANDARE A SCUOLA? LORO? Ora capisco perché Juan era sempre onnipresente, perché non potevo mai uscire! MA TI RENDI CONTO CON CHI HAI SCOPATO?"
Disse furibonda Isabel, -" io non posso crederci, non posso e non voglio crederci. Io non voglio avere a che fare con la mafia!Ieri sera Carlos mi ha fatto un discorso strano, io non lo voglio sposare! Io voglio andarmene da qui!"
Isabel prese il cuscino se lo premette sulla faccia e urlò.
-" cosa significa che non lo vuoi sposare? Ti ha chiesto di sposarlo?"chiese Cristina stupita, lei neanche quasi un anno con Juan aveva sentito parlare di matrimonio.
-" si, ieri sera mi ha detto che entro la fine dell'estate sarei stata sua moglie! Io voglio andarmene. Sono anche senza credito nel  telefono, l'altro giorno ho chiamato mio padre, poi ieri Carlos me lo aveva preso per ricaricarmelo e poi bho non so neanche dove lo ha messo!"
-" ti do il mio" disse Cristina.
-" grazie.... Ma che caxxo non c'è campo!"
Restituì il cellulare all'amica. -" io voglio scappare, ci sarà un caxxo di modo per uscire da questo posto!"

2 luglio 2010 ore 8.10

Sotterranei villa Martinez
-" allora Gerardo Iamonte, rimaniamo solo noi con te! Lo sai vero che cosa succede quando i Martinez scoprono o subiscono un tradimento?"
-" ti prego, risparmia la mia famiglia, loro non devono pagare per colpa mia" disse in lacrime il capo dell'organizzazione che voleva rovesciare la famiglia Martinez.
-" e mi dispiace, Lo sai come funziona, comunque è troppo tardi, tua moglie, i tuoi figli, i tuoi genitori, non ci sono più, non ci sono più neanche più i Coppola, Galeone e i Vella! Sono già in fondo al mare, rimani solo tu! Ma prima di ucciderti mi dirai se oltre al tuo clan, c'è qualcun altro che vuole il mio posto"
Iamonte sputò in faccia a Carlos. -" eh va bene lo hai voluto tu, volevo concederti una morte rapida, invece sarà lenta e dolorosa!"
Iamonte deglutì, i suoi occhi erano iniettati di sangue, mentre il suo respiro aumentava per la paura. Juan prese una pinza incandescente, Iamonte si stava pisciando addosso, ma l'organo che gli sarebbe servito a compiere tale  atto, ben presto  non fu più parte del suo corpo. Iamonte urlò di dolore.
Per terra giaceva il membro monco, in una pozza di sangue. -"Puoi ancora parlare e avere una fine dignitosa, altrimenti recido l'arteria femorale e muori". Iamonte non parlò
Mori nel giro di 30 minuti.
-" Thomas liberati del cadavere, Juan, andiamo a farci una doccia, voglio partire prima di pranzo, voglio portare Isabel nella nostra isola, voglio stabilirmi la com'era desiderio di nostro padre!"

Nel frattempo in camera delle ragazze...
Cristina andò alla finestra, voleva aiutare Isabel a fuggire, magari senza di lei Carlos forse l'avrebbe notata.-" Puoi calarti da qui, non ci sono guardie qua giù, ma sono la infondo, se riesci a non farti beccare, poi ti arrangi a trovarti un modo per uscire da questo posto, sicuramente ci sarà un uscita"
Isabel guardò l'altezza e si, fortunatamente non era alto, avrebbero dovuto unire  le lenzuola e formare una corda .
Così insieme alla sua amica , creò una cordone lungo, lo calò dal terrazzo e cominciò a scendere.
-" Cristina ti prego tieni la corda"
Cristina afferrò l'estremità e controllò che la corda regesse e dava le indicazioni alla sua amica. Isabel era quasi arrivata sul fondo quando in camera, entrò Carlos seguito da Juan, accorgendosi della loro presenza, per sbaglio Cristina mollò la corda. Di sotto si sentì un tonfo è un urlo di dolore. Carlos si precipitò nel balcone e vide Isabel tenersi un piede e piangere."
Carlos bestemmio e corse giù.
Juan prese Cristina per i capelli e le mollò un ceffone.
-" sono molto, molto deluso Cristina. Abbiamo tante cose di cui discutere, ma non abbiamo tempo. Dobbiamo partire immediatamente!"
Cristina scoppiò a piangere -"scusami Juan, scusa!"
-" sei una grandissima puttana Cristina. Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Ma vedrai ci penserò io ad aggiustarti!"
Nel frattempo entrò in camera un Carlos furibondo, con una sofferente Isabel, la poggiò sul letto.
-" fammi vedere il piede"
-" no,no" piagnucolò Isabel, tenendosi il piede.
Carlos le sposto le mani e insieme a Juan guardarono la situazione.
-" sembra una storta, una bella contusione" disse Carlos.
-" prendo la casetta del pronto soccorso , la fasciamo, e quando arriviamo a Bermeja  la facciamo visitare da Alejandro" disse Juan.
-" Si facciamo così!" rispose Carlos.
Isabel venne medicata e fasciata.
-" attenta Isabel, verrai sgridata e punita a tempo debito,  per ciò che hai tentato di fare, ora però non ne ho il tempo. Dobbiamo partire!"
-" partire? Partire per dove? Mi riporti a casa?" chiese speranzosa Isabel, cercando di sopportare il dolore.
-" no, Isabel, ci trasferiremo tutti, in una bellissima isola messicana. Si chiama Bermeja, non esiste sulla cartina geografica. In quell'isola staremo in pace. I nostri figli potranno crescere sereni, poi da grandi i maschi faranno il mio lavoro, le femminucce, saranno protette e sposeranno un buon partito!"
-" i nostri figli? Io non, io, ma cosa stai dicendo?" Isabel era sconvolta, il dolore alla caviglia sempre più insopportabile.
-" shhh buona, bevi questo, ti farà stare meglio"
Carlos le fece bere, un tranquillante,serviva sia per farle passare il dolore, sia per tenerla buona durante il viaggio.
Carlos prese in braccio Isabel e insieme a Cristina e Juan lasciarono Taormina.

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