Carlos e i suoi uomini erano appena atterrati in Guatemala. Era stanco, non dormiva da giorni.
-"Thiago piccolo mio, papà sta arrivando!"
Carlos percorse la strada, che gli aveva indicato Juan il posto sembrava fermo negli anni '60.-" Disculpe, ¿puede decirme dónde puedo encontrar a la señora Clegg?" (mi scusi mi sa dire dove posso trovare la signora Clegg?)
-"lo encuentra, en esa casa de allá, la azul." (la trova, in quella casa laggiù, quella azzurra.)
-"Gracias!" Carlos s'incamminò e sperò con tutto il cuore di trovare il suo bambino.
Bussò alla porta. Una donna di circa 70 anni gli apri la porta.
-" ¿quién eres?"( chi siete?)
-" Soy Carlos Martinez y soy el padre de Thiago!"
Carlos la guardò fisso negli occhi, con uno sguardo duro.
La signora tentennò, Carlos scostò un lembo della giacca per mostrare la pistola.
In quel momento si sentì un pianto di un bambino disperato.
Carlos fece cenno ai suoi uomini di stare sulla porta, spostò la signora, corse verso il suono. Apri la porta di una stanza. Una bambina minuta, di amalapena cinque anni cercava di consolarlo. -"shhh altrimenti mi picchia!ti prego!shhh!"
Carlos entrò in camera, la bambina si girò, indietreggiò cercando di proteggere il piccolo.
Carlos s'inginocchiò allungò le braccia -" lui è mio figlio!"
La bambina titubante guardò Thiago e quell'uomo. Poi fece un passò avanti e glielo consegnò.
Thiago smise subito di piangere, riconoscendo l'odore familiare dell'uomo e la voce. Carlos ne aspirò il profumo e rimase lì a tenerlo stretto a se. -"Thiago! Piccolo mio, mi dispiace tanto, tantissimo!"
Carlos si alzò in piedi con il piccolo in braccio. Guardò la bambina.
-" come ti chiami?"
-"Marisol"
-"dove sono i tuoi genitori?"
-" non lo so, non li ho mai visti, abuela Olga mi ha detto che mi hanno abbandonato, in questa casa sono stati abbandonati tanti bambini, tutti poi sono venuti a prenderli, ma a me no!"
-" vuoi dire, che ci sono stati tanti bambini come Thiago?"
-" si, poi arrivavano degli uomini, dicevano che erano il loro papà e se li portavano via"
A Carlos venne la pelle d'oca. Doveva andare a fondo su questa storia.
Tornò dalla mamma di Selina.
-" dove sono i genitori di Marisol?"
-" io non so!"
Carlos non aveva tempo da perdere, doveva riportate Thiago a casa. -"Thomas l'affido a te, sai cosa devi fare, interrogala e poi ..." l'uomo annuì. Sapeva cosa fare.
Carlos si giró a guardare la bambina con quello sguardo smarrito.
-"Marisol, vorresti venire a casa con me? Finché non vado a fondo di una certa faccenda, ti piacerebbe fare da sorella maggiore a Thiago?"
Marisol sorrise e annuì. -"io sono brava, cambio pannolini, faccio il bagnetto, canto le canzoncine, cucino, spazzo, lavo i pavimenti, sarò una brava bambina!"
Carlos la guardò scioccato, povera creatura
-" mi va bene, che giochi, non voglio altro! hai qualcosa da prendere?" Le domando l'uomo.
La bambina andò a farsi una misera valigia, composta da due vestiti. A Carlos gli strinse il cuore.
-" tu dove porta bambina?"chiese la signora.
-" a casa con me, in un posto più pulito, dove mangerà tre e più pasti al giorno, dove avrà una camera sua, un sacco di giocattoli e tanti vestiti!"
-" no! Tu non puoi portarla via, bambina deve crescere qua, signore ha investito soldi su di lei, aspetta solo che sia più grande!"
Carlos sbiancò e Thomas sbarrò gli occhi.
Carlos afferrò Marisol e se ne andò via
-" No! Bambina rimanere qui!"
Thomas le sbarrò la strada e chiuse la porta, il destino della signora era in mano sua.
Carlos uscì dalla città, chiamò un taxi e arrivò all'aeroporto, il pilota era pronto a decollare, aspettava solo il boss.
-" non sono mai stata in aereo. Posso tenerti la mano?"chiese Marisol
-" ma certo!"
Carlos le tenne la mano per tutto il tempo, le fece vedere tutte le meraviglie che si vedevano dall'aereo, gli parlò dell'isola, di sua moglie, di suo fratello, di Arizona, di sua madre.
Arrivarono all'isola di Bermeja alle 17 del 16 ottobre 2011.
Isabel era a casa. Pregava che il marito arrivasse a casa in fretta con il loro figlioletto.
Ad un certo punto sentì un trambusto.
Corse giù per le scale. Carlos il suo Carlos era lì. Davanti alla porta, con un fagotto tra le braccia. Isabel gli corse incontrò, gli prese il bimbo dalle braccia e lo strinse al petto.
-" Thiago, o Thiago!" Si inginocchiò a terra con il bimbo tra le braccia, piangendo di gioia, il suo bellissimo bimbo.
Arrivarono anche Juan e Arizona. Finalmente erano tutti insieme.
-" ho da presentarvi una persona.Vieni Marisol non essere timida."
La piccola bambina fece un passo avanti, ma poi andò a nascondersi dietro le gambe di Carlos, si vergognava che tutti la guardavano.
Carlos la prese in braccio, -"Marisol abiterà con noi, sarà la sorella maggiore di Thiago. Si è occupata lei del piccolo, lo ha protetto!" Carlos guardò la sua famiglia con la promessa che poi avrebbe spiegato, in quel momento Marisol doveva sentire calore.
Isabel guardò con tenerezza la bambina, ma sopratutto le si scaldò il cuore vedere quella bimba cercare protezione in quel grande boss.
All'inizio pensavo fosse un mostro, è dispotico, autoritario, cavernicolo, medievale, non conosce un no come risposta, ma porca miseria è l'uomo migliore del mondo.
Isabel si alzò in piedi, -" bene Marisol benvenuta a casa, cosa ne dici di venirmi ad aiutare a fare il bagnetto a Thiago? E poi ne farai uno anche tu, papà Carlos ci procurerà tanti bei vestiti nuovi. Isabel teneva il piccolo nell'incavo di un braccio e nell'altro tendeva la mano alla bambina.
Carlos le diede un colpetto d'incoraggiamento e finalmente la bimba si staccò dalle sue gambe.
-" brava Marisol, viene anche zia Arizona, ti farà conoscere il tuo cuginetto Miguel"
così le donne si diressero al piano di sopra.
Carlos le guardò, ammirato, avevano capito. Poi si girò verso suo fratello.
-" vieni Juan che ti aggiorno!"
Nello studio Juan camminava avanti indietro. Era nervoso. -"Ma come si fa a fare una cosa del genere a dei bambini! Cioè, portano via i bambini ai poveri, gente che non si può ribellare e vendono i figli guadagnandoci sopra un sacco di soldi. E volevano uccidere il nostro piccolo Thiago! Dio che schifo, e dovremmo essere noi quelli cattivi?"
-" Thomas mi ha appena inviato un nuovo rapporto.
Qui c'è scritto, che non solo vendevano neonati a coppie che non potevano avere figli, prelevandoli nei paesi poveri.Ma alcuni venivano anche venduti come oggetti sessuali.
I genitori di Marisol non si sa chi siano, l'uomo che l'ha adocchiata è un certo Fredy Maindase,un pedofilo, l'ha comprata, dava i soldi alla mamma di Selina, affinché la crescesse per lui. A quanto pare erano d'accordo che all'età di 9-10 anni se la sarebbe presa, per farci i suoi porci comodi."
-" che schifo! Non posso credere che esistano queste persone!" disse Juan disgustato.
-"purtroppo esistono. Ad ogni modo Marisol crescerà protetta qui. Avrà la sua stanza i suoi giochi, andrà a scuola ma non tornerà più in quella topaia."
-" sei stato un grande, che ne dici di chiamare Alejandro? così visita il piccolo e la bimba?"
-" lo chiamo subito!"
Il dottore arrivò prima di cena. Visitò Thiago, che relativamente stava bene. Poi visitò la piccola Marisol, era sotto peso, pallida, con delle brutte ecchimosi sulla schiena.
-"deve mangiare in modo equilibrato un po' di tutto, mettile questa crema sulla schiena" consegnò il tubetto ad Isabel, -"fatela passeggiare al sole, portatela anche al mare, mi da l'impressione che non sia molto uscita di casa. Anche l'ossatura è molto fragile.
Domani la portate in clinica, le farò le analisi del sangue per avere un quadro chiaro e completo."
-" Alejandro grazie!" disse Carlos e Isabel annuì.
-" tu invece signorinella come stai? Stai seguendo le indicazioni che ti ho dato?"
Isabel arrossì -"emm si"
-" quali indicazioni? In questi giorni, ho mancato di aggiornarmi con te Alejandro!"
Isabel deglutì.
-" la tua cara mogliettina, deve stare in assoluto riposo, ciò significa che non deve sollevare niente di più pesante di Thiago, ma anche lì, il piccolo se lo tiene in braccio, ci deve stare per poco tempo, altrimenti si deve sedere.
Deve prendere l'antispastico tre volte al giorno, le vitamine e l'acido folico, deve mangiare e adesso che finalmente sei tornato a casa con Thiago smetterla di stare in ansia e rilassarsi."
-"Isabel! Da quando sono arrivato non ti ho mai visto seduta, Juan mi ha detto che oggi non hai voluto mangiate nulla! Ora sono a casa e d'ora in poi si farà come dico io! Claro?"
Isabel sospirò -" si"
Poi Carlos si rivolse verso il dottore -"come sta Mercedes?"
Il buon dottore sorrise -"sta molto bene! Si è ripresa alla grande e..."
Carlos inarcò un sopracciglio aspettando il seguito
-" e...?"
-" e le ho fatto capire che se mi girava l'avrei sposata!"
-"ahahahahah grande! Eh bravo il mio dottore!"
-" scusate ma chi è Mercedes?"
-" Carlos quando ha visitato i sotterranei della casa di Espinoza, ha trovato una ragazza, nuda chiusa in una gabbia. Mi ha chiamato perché la ragazza faticava respirare ed era piena di segni di violenza su tutto il corpo, aveva le costole rotte e una spalla lussata, l'abbiamo portata via da lì, l'ho ricoverata in clinica e la sto curando!" Concluse il dottore
-" poverina! Chissà cosa ha passato sotto quell'uomo! Vorrei conoscerla!"
-" certo, te la farò conoscere, ha bisogno di nuove amiche, tu ed Arizona l'aiuterete ad ambientarsi e capire come ragioniamo noi!"
Isabel si copri il viso con le mani, poi alzò gli occhi al cielo -"siete tremendi, dovete sempre comportarvi come dei cavernicoli!"
Carlos e Alejandro risero.
-" ma tu ti sei innamorata alla fine di questo cavernicolo!" Carlos la guardò intensamente facendola arrossire.
Il dottore rise e poi si accomiatò .
Dopo cena, dopo aver messo a letto Marisol, dopo aver addormentato Thiago, Isabel si stese a letto con una sottoveste.
-" ah ah, signora Martinez ha dimenticato che quando ci sono io, la voglio nuda nel letto?"
-" Carlos! Mi sento a disagio, ho ancora tutti i segni dei lividi addosso e mi sento più protetta!"
Carlos le andò vicino e con una mossa repentina gli tolse la camiciola.
-"Carlos! Sei il solito dispostico, cavernicolo!"
L'uomo rise. Poi la stese sul letto e la copri con il proprio corpo.
-" dunque abbiamo tante cose da parlare, per esempio, andare a parlare con Selina, hai messo in pericolo la vita del piccolo"
-" Carlos io..." lacrime imperlarono il suo viso
Carlos le baciò e gliele asciugò.
-" Isabel, quando mi hanno detto che eri sparita sono morto, ho avuto una fottuta paura, volevo urlare e spaccare tutto. Mi sono sentito morire anche quando mi hanno detto che non c'era più il piccolo Thiago.
Sei la mia vita, voglio vedere sorgere l'alba, un tramonto, milioni di volte con te. Voglio fare l'amore in tutte le posizione, voglio baciarti e amarti per tutto il resto della vita, darti tanti figli, ti amo così tanto, che sento un dolore dentro quando non ci sei!
Quello che hai fatto con Selina, bhe sei stata semplicemente fantastica!"
Isabel lo guardò scioccata -"davvero?"
-" si, sei stata la degna moglie di un boss! Come avevi capito che lei sapeva dov'era Thiago?"
-" Espinoza ha detto che il mio bambino lo aveva venduto e che gli aveva fruttato un sacco di soldi, una famiglia contadina povera, non poteva averlo fatto diventare ricco"
-" già... quel bastardo. Avevo attivato le mie particelle sparse per tutta l'America per cercarlo, certo sono stati furbi, sfruttare la mamma di Selina, una via anonima, in un posto anonimo. Inoltre non avrei mai creduto possibile che Selina fosse coinvolta nel traffico di bambini, sto andando a fondo alla faccenda, voglio eliminare quest'organizzazione schifosa, non voglio più vedere una bambina ridotta come Marisol!"
-" Carlos, il mio boss, non l'avrei mai detto sai..." di nuovo con le lacrime agli occhi Isabel continuò
-" che saresti diventato il mio mondo, il mio tutto, ti amo tantissimo!"
Si baciarono, un lungo bacio, quasi volessero recupererare quelli perduti.
Carlos scese sul corpo della moglie, le baciò i seni, poi scese a baciarle il ventre, dove cresceva quella nuova vita, poi la baciò tra le cosce, raggiungendo il centro del suo piacere, solleticandola con lingua. Giocò con il bottoncino, poi le affondò dentro prima con un dito e poi due, andando a stimolarla.
Isabel stava impazzendo poi disse -" basta! Tocca a me!" cercando di spingerlo di lato
Carlos si bloccò e la guardò interrogativo.
-" isomma montagna di muscoli stenditi, voglio assaporarti!"
Carlos si stese immediatamente, quel comando lo aveva infiammato.
Isabel si posizionò tra le gambe del marito, lo prese in mano e iniziò a leccare la fessura sulla punta, poi il contorno e poi lo lo leccò come se fosse un gustoso gelato.
-" ah sii, oh Isabel!"
Poi la ragazza lo infilò in bocca fin dove riusciva arrivare, leccò quel punto con lingua massaggiandolo. Poi con la mano si aiutò nei movimenti, andando su e giù, la cappella le batteva contro la parete della gola, Carlos si stava perdendo nell' oblio dei sensi. Poi disse basta anche lui!
Alzò il busto e afferrò la moglie per le ascelle posizionando la sopra di lui.
Isabel era arrossata per l'eccitazione, -"aspetta Carlos, io non so se possiamo farlo, di certo non l'ho chiesto ad Alejandro"
Carlos le sorrise mentre la faceva scivolare dentro di lui.
-" ma io si che gliel'ho chiesto!"
Isabel sorrise scuotendo la testa.
Iniziarono a muoversi dapprima piano, Carlos la teneva per i fianchi e dettò il movimento, Isabel con le mani appoggiate ai pettorali, si chinò a baciarlo, continuando a muoversi per cercare quel piacere che tanto le era mancato.
Si muoveva sempre più in fretta, avvinghiandosi a lui.
-" oh sii che bello!" gridò la donna.
L'esplosione arrivò per entrambi travolgendoli come un uragano.
Isabel crollò sul busto di Carlos, spossata e svuotata, chiuse gli occhi e vi si addormentò cullata dal suo battito cardiaco.
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La Fenice
RomanceIsabella Marino: la sua vita nel giro di poco viene stravolta da una serie di eventi. Carlos Miguel Antonio Martinez è a capo della mafia siciliana e messicana. Le loro vite s'incroceranno. Per Isabella sarà un duro percorso in salita per accettar...