Cap 31

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-" Isabel calmati! Lascia che ti dia un'occhiata!"
-" il mio Thiago!" Isabel continuava a piangere, aveva cercato di farsi forza per Arizona, ma dentro di lei era come se si fosse rotta una diga.
Alejandro cercava di calmarla.
-" stai tranquilla, Carlos lo troverà, fatti visitare Isabel!"
Arizona mormorò parole di conforto ad Isabel, l'aiutò a stendersi nel furgone, per farsi visitare.
La ragazza scottava, il dottore controllò il corpo d'Isabel, aveva varie echimosi superficiali, il volto tumefatto, la febbre invece doveva derivare, da un sospetto di mastite non avendo allattato Thiago per quasi un giorno intero.
Inoltre durante la visita, il dottore constatò una minaccia di aborto.
Isabel aveva bisogno di riposare, di prendere un antibiotico e del buscopan.
Alejandro rovistò nella borsa dei medicinali, trovò ciò che cercava e le diede l'antispastico.
-"Isabel, ho finito, stai tranquilla, hai un sospetto di mastite, per questo hai la febbre, una minaccia d'aborto e per questo devi rimanere rilassata!"
Arizona sussultò, non sapeva che la cognata era incinta.
-" Isabel..." La ragazza le accarezzava i capelli.
-" io... non l'ho ancora detto a Carlos, volevo farlo nel modo giusto!" Scoppiò a piangere un altra volta.
Alejandro la consolò. -"non piangere ti prego, fallo per te e per il bambino!"
La ragazza annuì infelice.
-" ora tocca ad Arizona, vieni a stenderti vicino ad Isabel"
Il dottore la visito, presentava anche lei delle ecchimosi in giro per il corpo. Anche lei aveva la febbre, stesso motivo d'Isabel, ed era sotto stress.
-" riposatevi ragazze, se riuscite a dormire meglio, vi inietterò un tranquillante, Dio solo sa quanto dovete riposare!"
Alejandro non vedeva l'ora di portarle in clinica. Li le avrebbe vistate meglio, fatte analisi del sangue.
Nel frattempo Carlos e Juan esplorarono tutto il sotterraneo. Uccisero tutte le persone che vi lavoravano dentro.
Poi la videro. Chiusa in una gabbia dorata. Li in mezzo totalmente nuda. Si muoveva a malapena e gemeva di dolore.
La ragazza stesa a terra, disse in modo molto lento e affaticato. -"per favore... uccidetemi..!"
Carlos e Juan si scambiarono un occhiata, si avvicinarono a lei, con il calcio del fucile colpirono la chiusura e aprirono la gabbia. La ragazza cominciò a uggiulare.
-" shhh va tutto bene, non ti faremo male, vogliamo portarti fuori di qui." Carlos si tolse la camicia e la copri. -"come ti chiami?"
La ragazza respirò, guardando sempre un punto fisso e rispose -"Mercedes"
-" Juan vai a chiamare Alejandro, c'è bisogno di lui qui, fagli portare una coperta, stai tu con le ragazze!"
Juan corse ad eseguire l'ordine.
Bussò alla porta del furgone, Alejandro gli aprì e gli fece segno di parlare sottovoce, era riuscito a farle addormentare.
-" vai giù nei sotterranei, Carlos ha bisogno di te, c'è una ragazza che non è messa bene, porta una coperta, è nuda e Carlos l'ha coperta con la sua camicia, sto io con le ragazze!"
Alejandro corse dal boss.
Juan guardò la moglie e la cognata, una rabbia gli invase quando le vide piene di lividi. Quel bastardo, vorrei farlo tornare in vita solo per farlo ricadere nel sistema di aerazione centomila volte. Schifoso bastardo.
-" eccomi Carlos!" Alejandro, si chinò vicino alla ragazza, che sembrava respirare lentamente, come se farlo le costasse fatica.
-" si chiama Mercedes" lo informò Carlos
-" bene Mercedes, sono Alejandro e sono un medico. Ti farò una visita generica! D'accordo?"
La ragazza iniziò a lacrimare, -"va bene! Ma non mi faccia male, non c'è la faccio più aaah!" dallo sforzo di parlare Mercedes emise un lamento.
Tranquilla, Alejandro le tolse la camicia di Carlos, se pensava che Isabel e Arizona erano conciate male, questa Mercedes le batteva di gran lunga.
-" chi ti ha dato tutte queste frustate?"
-" Espi" fece un respiro -"Noza"
-" va bene, ora non c'è più sai, i miei amici Carlos insieme a Juan lo hanno ucciso, per cui tranquilla non ti farà più del male"
Il dottore le parlava per distrarla mentre la toccava, scoprì che aveva delle costole rotte, e un braccio lussato, anche lei aveva la febbre, era magrissima, probabilmente era sotto peso.
Le somministrò un antidolorifico, non poteva fare tanto, aveva bisogno di portarla alla clinica.
La coprì con la coperta e la prese in braccio più delicatamente possibile.
-" dobbiamo, tornare Carlos, Isabel e Arizona hanno bisogno di cure immediate. Hanno la febbre, sospetto mastite e..."
-" eh? C'è altro vero? Lui non le ha...?"
-" no, no, assolutamente, non le ha violentate, solo sono piene di lividi, e Isabel lei è... deve stare a riposo. Eh incinta, è ha una minaccia d'aborto in corso!"
-" porca di quella puttana! Io lo riammazzo altre cento mila volte!"
-" calmati Carlos!"
Caricarono Mercedes vicino alle altre ragazze. Carlos e Juan diedero fuoco a quel luogo.
Partirono. Carlos atterrò ad Acapulco dove andò in cerca del suo bambino.
Gli altri proseguirono il viaggio.
Arrivati all'isola di Bermeja, Alejandro, ricoverò Isabel e Mercedes. Arizona invece, dopo una visita accurata e una profilassi adeguata poteva tornare a casa.
Isabel nella notte peggiorò, era in piena crisi di ansia, per il figlio e voleva il marito.
Alejandro lavorò per scongiurare che la febbre le strappasse definitivamente la nuova vita che le stava crescendo.
A Mercedes curò il braccio, le fece una nuova fasciatura nel costato e le mise una flebo per reidratarla.
Il giorno dopo, la situazione era più o meno sotto controllo. Juan andò a trovare Isabel.
-" piccola! Fatti forza, Carlos non tornerà a casa senza aver trovato Thiago. Devi essere forte, una vera donna del boss, ne hai superate tante Isabel, non mollare, lo devi a te, a tuo figlio, a quello in grembo e a Carlos."
-" ci proverò" Isabel strinse le coperte, -" voglio sapere però, come ci è arrivato in quest'isola quel, quel- quel deficiente? Carlos ha detto che era un'isola tranquilla, che era un posto sicuro! Io ora non mi sento più tranquilla!"
-" no, piccola tranquillizzati, quello che è successo non succederà più!" Cercò di rassicurarla Juan.
-" e chi lo garantisce?"
Juan le raccontò di Selina, di Bettany e di tutto quello che avevano organizzato.
-" quella stronza, faceva dentro e fuori dall'isola? È tutto perché era gelosa e voleva vendicarsi?"
Alejandro e Juan annuirono.
-" e dov'è quella puttana adesso?"
Juan sì scambiò un occhiata con il dottore.
-" nel bunker!"
-" è dov'è questo bunker?"
Juan sospirò -"nell'isola"
-" voglio vederla!" disse lapidaria Isabel
-" assolutamente no!" le rispose il cognato.
-" voglio vederla, perché sono io la vittima! Ho bisogno di vederla, è per colpa sua se il mio bambino è là fuori da qualche parte! È per colpa sua che Carlos non è qui con me! È per colpa sua se io e Arizona siamo state picchiate e quasi violentate da quel schifoso di Espinoza! Voglio vederla!"
disse tra le lacrime.
-" cosa vuol dire che siete quasi state violentate?"chiese Juan con la rabbia verso Javier che rimontava di nuovo.
-"vuol dire quello che ho detto! Lui era venuto li, voleva....voleva scopare con tutte e due. Gli ho sputato in faccia, quindi lui mi ha..mi ha.... mi ha afferrata per i capelli, se lo è tirato f..fuori e..." Isabel scoppiò a piangere. Juan era sconvolto e arrabbiato. Abbracciò la cognata. -" shhh, è tutto finito!"
-" grazie a voi... se..se...voi non arrivavate in tempo... io..!"
Juan tenendola abbracciata le sussurrava dolcemente nell' orecchio di stare tranquilla, si sarebbe aggiustato tutto.
-" ti prego Juan, voglio vederla, voglio parlarle. Voglio sputarle addosso!"
Juan impotente guardò la cognata. Si alzò in piedi e si passò la mano nei capelli. Alejandro lo guardò e annuì.
-" va bene, Isabel. Sei consapevole che Carlos lo verrà a sapere?"
Isabel annuì.
-" sei consapevole,che sparerà alle palle mie e di Alejandro?"
-" si!"
Juan gli lanciò un'occhiataccia.
-" sei consapevole che ti sculaccerà?"
Isabel tentennò -"perché dovrebbe sculacciarmi?"
Juan e Alejandro incrociarono le braccia.
-" e va bene! Sopporterò!"
-" va bene Isabel ti porteremo!" disse Juan, il dottore però tenne a precisare una cosa -"però Isabel, se ti stanca, se senti dolore, ti fermi e dici che vuoi tornare! Cerca di non sforzarti troppo! Ok?"
Isabel annui.
Un'ora dopo Isabel entrò nel bunker. Il posto era buoio, illuminato da luci a neon.
Selina era seduta legata e imbavagliata in una sedia.
Quando Selina la vide sbarrò gli occhi.
Isabel le si avvicinò -"santo cielo che fetore!"
Un colpo di nausea travolse la ragazza. Alejandro si affrettò a darle un fazzoletto profumato.
Isabel se lo permette sul naso.
-" puzzi di cipolla!"
Selina arrossì furiosa e mortificata.
-"ricordo, quando ti ho vista la prima volta, quando ti sei lanciata addosso a mio marito, i tuoi capelli biondi svolazzare. Non avevo mai visto capelli così belli e biondi. Mi fai strano vederti con questa strana capigliatura. Dovresti cambiare parrucchiere!"
Juan rise, -"Carlos non è bravo a tagliare i capelli, sopratutto se è incazzato!"
-" ah è opera di mio marito! Immagino anche i lividi che ha intorno!" Juan annuì.
Isabel voltò le spalle a Selina e si guardò intorno. C'era un tavolo pieno di strumenti di tortura.
-" che cos'è questo?" Indicando un bastone nero lungo.
-" è un manganello elettrico!" disse Juan
Isabel lo prese in mano.-" basta premere il pulsante?" Juan si scambiò un occhiata con Alejandro. -" emm si!"
La videro avvicinarsi a Selina con il fazzoletto premuto sotto il naso.
Gli mise il bastone sul braccio, premette il bottone e Selina urlò.
-" Juan abbassagli il bavaglio!"
Il cognato obbedì! Voleva vedere fin dove si spingeva la cognata.
Di nuovo Isabel premette il bastone sul braccio e una scarica elettrica colpi Selina.
-"aaaaaaaaah basta!"
Isabel la guardò, -"dov'è mio figlio?"
-" non lo so! Se non stai attenta alle tue cose e le perdi, la colpa tua!" Le rispose Selina
Isabel le ripremette il bastone, stavolta nel collo.
Selina urlò!
-" dov'è mio figlio?" La donna legata fremette
-"portate via questa psicopatica!" disse rivolta a Juan.
Per risposta Juan si sedette, si stava godendo la scena, e guardando sotto una nuova luce la moglie del boss.
Di nuovo Isabel le premette il bastone, stavolta sul petto.
Il punto era talmente sensibile e delicato che Selina salto sulla sedia, facendola cadere.
-" portatela via vi prego!" Selina scoppiò a piangere
Juan si alzò per alzarla da terra ma gli arrivò un ordine parentirio da Isabel.
-" non toccarla. Lasciala a terra!"
Juan si bloccò e tornò a sedersi
Isabel tornò al tavolo, trovò una boccetta con delle gocce dentro.
-" a cosa serve questo?"
-" va messo negli occhi, brucia come l'inferno, per alleviare la sensazione bisogna risciacquare con acqua!" le disse il cognato.
Isabel sorrise -"ottimo"
-" no! No! NO! Vai via psicopatica!"
Selina urlava isterica. -"Juan mi aiuti? Le tieni ferma la testa?"
Juan si alzò più che volenteroso.
Prima di mettergli le gocce Isabel gli pose la domanda.
-" dove mio figlio?"
Selina rimaneva muta
-" lo hai voluto tu!"
Le mise le gocce nelle palpebre chiuse, sopratutto nell'angolo. Isabel sapeva che in ogni caso le sarebbe entrato qualcosa.
Selina iniziò a sbraitare, a battere la testa nel pavimento, il dolore era fortissimo, le bruciavano gli occhi come non me erano mai bruciati.
-" dov'è mio figlio? Se me lo dici ti porto l'acqua per gli occhi"
Selina confessò che il figlio era da sua madre, in Guatemala.Voleva tenere il figlio di Carlos, il piano era che Espinoza prima di ucciderlo lo avrebbe visto morire.
Isabel vomitò addosso a Selina, che continuava ad urlare.
Alejandro portò la moglie del boss fuori e Juan telefonò al fratello:
-" cosa ha fatto Isabel?" Carlos fischiò al telefono.
-"Ora parto per il Guatemala. Augurami buona fortuna che lo trovi presto e che stia bene!" disse Carlos stanco al telefono.
Isabel fu riaccompagnata in clinica, era così stanca che si addormentò subito.
-" vai a casa da tua moglie Juan, ci penso io alla nostra boss!"
Juan sorrise, annuì e andò a casa.
Intanto che dormiva Isabel, il dottore andò a controllare la paziente misteriosa. Le aveva somministrato un antidolorifico e anche un tranquillante per farla dormire, aveva bisogno di riposo per guarire.
La trovò sveglia.
-" finalmente ci siamo svegliate signorina!"
Mercedes, si coprì fino agli occhi con la coperta.
-" non fare la timida, non ti mangio mica! Ma mi piacerebbe conoscerti Mercedes., come sei finita sotto a Espinoza?"
La ragazza sospirò e stropicciando la coperta, iniziò il suo racconto.
-" ho finito da poco l'università, mi sono laureata come maestra, non ho famiglia, ho vissuto in comunità fino alla maggiore età.
Per poter proseguire gli studi, mi dovevo mantenere . Ho trovato lavoro in locali, facevo tante ore, ma riuscivo a studiare e a pagare l'affitto dell'appartamento in cui vivevo.
A scuola non avevo amici, anche all'università ero sola.
Ho conosciuto Morgan. Era l'unico che parlava con me. Pensavo fosse mio amico. Quando abbiamo finito l'Università, mi aveva proposto di visitare il parco nazionale del Nacional El Boqueron. Non ero mai uscita dal Messico. Mi sono buttata, per non passare per la solita timida.
Proprio una settimana fa,sono arrivata in quel parco. C'era Espinoza. Non mi ricordo cosa è succeso perché mi sono svegliata in quella gabbia. Ha detto che ero un giocattolo, ho risolto il debito di Morgan, sapeva anche che ero vergine. Voleva che andassi spontanea a lui. Ma non volevo, così mi picchiava, tutti i giorni, a varie ore. Ha detto che una volta che avrei perso la mia verginità, lui mi avrebbe usato come veicolo, per la droga, anche se non ho capito come."
Alejandro era scioccato. Povera piccola.
-" mi spiace per quello che hai passato. Adesso potrai stare qui tranquillamente, sei nell'isola dei Martinez. L'uomo che ti ha trovata."
-" grazie, ma appena starò bene vorrei andarmene, voglio tornare a casa mia!"
-" no piccola! Rimarrai qua, un bel pò. Sai ho deciso che ti conoscerò, se mi piaci alla fine ti sposerò!"
Mercedes sbarrò gli occhi. Quel dottore era matto
-" non se ne parla, tu mi stai prendendo in giro!"
-" no affatto Mercedes, io sono serio! Sai i fratelli Martinez fanno parte della mafia internazionale. Sono la mia famiglia. Anch'io sono un boss, anche se non si direbbe.
Io non scherzo, ho deciso che sarai mia e quando noi decidiamo qualcosa, rimane quella anche se il mio cognome è Mendoza e non Martinez, funzioniamo uguali" la lasciò assorbire la frase.
-" ora vado a prenderti da mangiare, hai parecchi kg da recuperare."
Mercedes era sconvolta -"col cazzo che il dottore mi prende se mi vuole!"
Alejandro tornò con un bel piatto di zuppa.
Iniziò ad imboccarla ma la ragazza voltò la testa.
-" sono in grado di mangiare da sola!"
-" lo so, ma voglio imboccarti io!"
La ragazza tenne la testa ostinatamente rivolta dalla parte opposta.
-"D'accordo, lo hai voluto tu."
Il dottore poggiò il piatto e le si avvicinò con il viso. Iniziò a baciarle la guancia, e la curva del collo.
Mercedes si voltò per protestare ma finì a scontrasi con le labbra del dottore. Alejandro le tenne la testa, continuò a baciarla finché non la senti rilassarsi. Poi si staccò, Mercedes aveva la bocca aperta a cercare di realizzare coserà successo quando il dottore gli infilo un cucchiaio di zuppa in bocca.
-" ha-ha manda giù!" la reguardì il dottore che l'aveva vista che stava per sputare.
-" non sei ancora pronta per testarmi, ma sappi che si ti comporti da bambina, avrai una punizione da bambina. Vuoi che ti metta sulle mie ginocchia?"
Mercedes scosse la testa.
-" molto bene, allora adesso apri la tua bella boccuccia e mangia!"

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