VI

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-Alcuni giorni dopo-

AVRIL'S POV
Erano passati alcuni giorni da quando avevo fatto visita a casa di Tarzan.
Non era male, in realtà, avevamo dei caratteri in alcuni casi simili. Anche se era spesso molto irritante. Lo faceva apposta a farmi incazzare, ne ero certa. Ma ogni volta che lo guardavo, nonostante cercassi in ogni modo di vedere oltre, non facevo a meno di vedere solo un volo per la Germania, e i fan che mi acclamavano.
Mi odiavo per essere così falsa con lui.
Non mi aveva fatto nulla..
Come ogni mattina, mi presentai nuovamente a casa di Tarzan.
Ero pronta a vedere Bill che sbucava dalla porta, mi salutava sorridente, e mi faceva entrare dandomi il buongiorno. Tom sarebbe stato mezzo sdraiato sul divano a bere Red bull e mangiarsi una colazione tedesca e pesante. Al contrario di Bill, mi avrebbe solo fissata in silenzio mentre mi sedevo, per poi aprire una conversazione (anzi, litigata) con una perculata a caso e senza motivo. Ma non fu quello che accadde.
A mia sorpresa, nessuno mi aprì. Cercai di sbirciare dalla finestra, prima di ricordarmi che erano oscurate.
"Ma dove cazzo sono??" pensai, mentre battevo sulla porta per farmi sentire.

"Se Tarzan mi sta solo ignorando, io giuro che gli sbatto giù la casa" continuai a pensare, nervosa

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"Se Tarzan mi sta solo ignorando, io giuro che gli sbatto giù la casa" continuai a pensare, nervosa. Era tipo da ignorarmi. Ma Bill no. E nemmeno Gustav e Georg. "Forse sono scesi in centro..." mi dissi  "... senza avvisarmi. Ora mi tocca pure cercarli."
Stavo per afferrare lo skate e ripartire, quando nel farlo spostai accidentalmente lo zerbino. Mi capitava sempre. Mi chinai per metterlo a posto.
"AAAAAAHHH!!"
Urlò qualcuno da dietro, e mi mise le mani sulle spalle sbattendomi sul sentiero roccioso.
"AAAAAAAAHHH!!" urlai a mia volta, presa alla sprovvista.
Alzai lo sguardo, inferocita, verso il mio aggressore. Era in controluce, ma lo riconobbi subito.
"TOM!! LEVA LE TUE CAZZO DI MANI DALLE MIE SPALLE E SPARISCI!!!" urlai più  arrabbiata che mai.
"AHAHAH CHE SCEMA CHE SEI, BIONDINA" rise quel coglione.
Anche se sapeva perfettamente il mio vero nome, continuava a chiamarmi in quel modo stupido. Io non avevo osato, invece, dirgli del soprannome che gli avevo affibbiato e che nella mia testa ancora usavo. "MUORI, KAULITZ!!" esclamai, rialzandomi lentamente.
Mi faceva malissimo la testa, e anche la schiena era dolorante. Speravo per lui che non fosse sua intenzione farmi male, o le avrebbe prese seriamente, visto che evidentemente da piccolo non gliene avevano date abbastanza.
Mi grattai la nuca e poi mi guardai le dita. Niente sangue, per lo meno.
"Muoviti, sembri una mongola" ridacchiò Tarzan, porgendomi la mano.
Mi alzai senza il suo aiuto.
"E adesso che hai rischiato di procurarmi un trauma cranico, sei contento?!" sbottai, arrabbiata.
"Molto. Ora muoviti, che dobbiamo raggiungere gli altri" iniziò a scendere verso il centro.
"Ehy, asp- ASPETTA!" gli corsi dietro come una gallina. "Dove pensi di andare?? Almeno spiegami, ora che mi hai fatto venire un infarto" esclamai, afferrandogli la manica larga della sua maglia.
"A scuola, sennò dove, secondo te?"Lo fissai manco mi avesse appena detto di venire da Saturno.
"Perchè mi guardi stranita? Che t'aspettavi, di passare altre mattinate assieme e pomeriggi liberi? Purtroppo ci dovrò andare, anche se per pochi giorni. Ho rimandato fin troppo, im realtà. Forse manco mi lasceranno entrare"borbottò lui, mentre camminava convinto e io lo seguivo.
"Solo... Insomma, pensavo saresti andato direttamente in Germania" spiegai "Ci saremmo dovuti separare, in quel caso, ma tanto accadrà comunque prima o poi giusto?".
Si, stavo cercando di manipolarlo.
E si, mi facevo schifo.
Ma tanto non funzionò.
O almeno, per un attimo sembrò che il suo sguardo fosse vacuo, poi iniziò a muovere il piercing con la lingua e camminò più lentamente. Mi misi al suo fianco.
"Pace" disse semplicemente.
Calò il silenzio, che non si interruppe nemmeno arrivati nel cortile della scuola. Vidi le mie compagne di classe, riunite in gruppetti, lanciarmi occhiate e parlare sempre più concitamente. Ma non mi importava. Ero abituata a quelle oche sparlone.
Piuttosto, ero un po' preoccupata per Tarzan.
Infatti, un trio di ragazze con curve quasi soprannaturali gli si avvicinarono, ignorandomi completamente.
"O mio dio, Tom, amore, BACIAMI!" gridò una, era mulatta e coi capelli biondi mossi.
"Anche me, ANCHE ME!" urlò quella pallida coi capelli quasi bianchi.
"PORTAMI A LETTO, TOM!!" strepitò una coi capelli corti tinti di verde fosforescente, in perfetto stile e-girl.
Se pensavo che le mie compagne di classe fossero delle oche, dovevo ricredermi, perchè queste 3 ne erano le regine.
Tom sfoggiò un sorriso e uno sguardo seduttore (il suo solito, insomma) e allargò le braccia per farsi abbracciare. Sentii una fitta allo stomaco.
Gelosia.
Di nuovo.
Stetti buona.
Le ragazze cercavano di baciare Tarzan, ma lui in qualche modo riusciva sempre a non limonarle. Esperienza, probabilmente.
In quel momento suonò la campanella, e tutti corremmo dentro l'istituto. Era abbastanza spoglio e vecchio.
Corsi velocemente nella mia classe, ma prima salutai Tom con una botta sul coppino.
Diedi la giustufica alla prof e mi sedetti al mio banco.

TOM'S POV
Vidi Avril entrare in classe dopo avermi colpito sul coppino. Non cercai neanche di colpirla a sua volta.
Non sapevo dove andare, perciò andai in bidelleria a chiedere quale fosse la mia classe. "Nome?" mi chiese una bidella
"Tom Kaulitz"
"Tom-che?"
"Kaulitz. K-A-U-L-I-T-Z"
"Uh ok, aspetta...- scrollò su un registro -Eccoti, trovato. Tom Kaulitz. Classe 2E. Secondo piano, corridoio a destra"
"Grazie" risposi, e salii le scale.
"Aspetta, ma-" ero finito nella sua stessa classe. Avevo appena fatto il giro dell'oca per niente.
Entrai, e posai subito lo sguardo su di lei. La vidi fissarmi, male.
"Uh, ecco, ragazzi, il vostro nuovo compagno di classe! Si chiama Tom Kaulitz, è tedesco, e mi raccomando, accoglietelo come si deve!" esclamò la prof, una donna alta e pimpante. "Tom, spero che ti troverai bene in questa classe, ora va pure a sederti nel posto che ti abbiamo preparato" mi disse.
Indovinate un po' dov'era il posto? Vicino alla Biondina, ovviamente.
Ci andai e lei non mi degnò di uno sguardo.
Decisi di non disturbarla.
Non ancora, per lo meno.
Rimasi quasi tutte le lezioni a scrutarla. Lei non badava a niente e nessuno, era perennemente disattenta, e io non ero meglio.
Finalmente, arrivò la ricreazione.
Vidi Avril sedersi da sola su una sottospecie di panchina nel cortile, tirare fuotri un MP3 e isolarsi dal mondo. Io, invece, mi avvicinai a Bill, Gustav e Georg.
"Non ci credo che c'hanno divisi tutti!" sbottò Georg
"Neanch'io" brontolò Gustav
"Tutte le ragazze nella mia classe mi fissavano, non le sopporto già più!" esclamò Bill, sistemandosi i capelli.
Rimasi in silenzio. Finchè stavo con la Biondina, per me andava tutto benissimo.

AVRIL'S POV
Rifletti
Rifletti
RIFLETTI
Con tutte 'ste belle ragazze, come fai a convincere Tarzan a portarti in Germania??
Dovevo fare qualcosa di sfrontato. Ma... Cosa??
Avevo fatto amicizia, ma non abbastanza da essere un'amica stretta e convincerlo, e probabilmente mi restava poco tempo.
"Calmati. Ragiona. Cosa sai di lui?"
"Praticamente niente."
"Non è vero, conosci il suo punto debole.."
"NO. Mi faccio già schifo ora, non posso-"
"Fallo. È la tua ultima chance. FALLO."
Nella mia testa c'era una guerra.
"F A L L O."Mi alzai, a disagio, e mi guardai intorno. Vidi Tarzan insieme al resto della band, in silenzio, e mi avvicinai lentamente da dietro. Speravo di non essere vista.
Mi fermai vicino alla sua schiena.
Ero tutta rossa, ma convinta.
Inspirai.
Espirai.
Eliminai l'imbarazzo e scattai.
Afferrai le spalle di Tom, lo feci girare su se stesso. Ero faccia-a-faccia con lui.
Affondai nei suoi occhi.
Ma non mi tirai indietro.
Presi il colletto della sua maglia e lo tirai verso di me.
Le nostre labbra si incontrarono.

YOU KNOW ME -tom kaulitz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora