VIII

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TOM'S POV
"Dobbiamo parlare"
Il tono con cui l'aveva detto era serio, e mi preoccupava un po'.
"Di cosa..?" chiesi.
"Di Avril" rispose grave.
Oh no.
"Oh, intendi il bacio? Beh, ecco, ... Era solo un obbligo fatto dalle sue amiche-"
"Non mentire"
"Io non mento."
"So che c'è qualcosa sotto, Tom, e lo sai pure tu, quindi ti conviene ascoltarmi." disse convinto.

BILL'S POV
"Parla" disse mio fratello
"Avril ti usa. Ti manipola, non ti vuole davvero bene. Ma questo già lo sai, no?"
"E tu come lo hai capito?"
"Non ci vuole un genio, Tom. Il 99% delle ragazze che si avvicinano a te lo fanno solo per la tua popolarità, bellezza, ossessione; e ti usano. Quindi non ti affezioni.
Pure nel suo caso è così, solo un po' diverso.
Ma stavolta, ti sei lasciato andare." spiegai
Lui non disse nulla.
"Perciò, quello che mi chiedo è - continuai - perchè?"
Tom era silenzioso, sembrava a disagio.
"Mi ricorda Kyra.." mormorò dopo.
Sospirai.

Kyra era la sua ex. Quella troia.
L'aveva usato senza riguardi, l'aveva tradito e sparlato.
Quando si erano incontrati sembrava una normale ragazzina, e si erano innamorati. Tutto andava bene.
Poi però si era scoperto che aveva recitato tutto, fingeva e si faceva il primo che beccava.
Tom c'era rimasto davvero male.
Da lì si era sempre controllato...
...fino all'arrivo di quella Avril.
"Non vorrai che finisca come con Kyra, vero?" chiesi. "Io... Non sopporterei di vederti di nuovo come alla fine di quella relazione"
Ma lui non sembrava amareggiato, o perso nei ricordi; era nel presente, ed era convinto, qualsiasi cosa pensasse.
"Avril non è come Kyra. Lei non ha fatto la finta gatta morta come quella puttana.
Cioè, si, mi sta usando per essere più popolare, però... Lei è diversa e basta.
Io lo so." disse.
"Si si, dicevi così anche con Kyra, e sappiamo entrambi com'è finita. Lei non sarà diversa dalla tua ex, non ti vedrà mai oltre l'aspetto del cantante famoso che può aiutarla.
Sei solo cotto perso e non te ne rendi conto. Non stai ragionando, Tom" esclamai, un po' aggressivo. "Io sto ragionando, Bill" disse
(stava palesemente mentendo, me lo sentivo.)
"No, davvero, Bill; non è come con Kyra, fidati" continuò.
Fidati.
Quella parola.
L'avevo sentita fon troppe volte.
Fidarsi è la cosa più idiota che si può fare.
Eppure, per tanto tempo mi aveva convinto a farmi gli affari miei, a non interferire.
Ma stavolta sarà diverso.
"Provalo" dissi tagliente.
Queste parole mi uscirono senza che potessi controllarle.
Tom mi guardò stranito, e pure io ero stupito di me stesso, ma non cambiai idea.
"Provami che lei è diversa, che ci tiene a te, nel profondo, e che non vuole farti soffrire. Se me ne dai la prova, mi farò gli stracazzi miei, promesso.""È un patto" disse lui, serio.
Alzò il braccio porgendomi la mano.
Gliela strinsi.
"È un patto"
Ci fissammo un attimo con serietà.
Poi iniziammo a ridere convulsamente.
"Mio dio, Bill, da quanto non facciamo un discorso così serio??" mi chiese mentre rideva.
"E chi se lo ricorda??" risposi dandogli una pacca sulla schiena.
"Quindi, qual'è il piano?" chiesi.
"Farla ingelosire, ovvio" esclamò con uno strano sguardo, il suo strano sguardo. "Specifica" dissi curioso, tornando serio.
"Gustav ci tornerà utile, ti dico solo questo" rispose
Ti prego, non dirmi che intendeva fallo flirtare con Avril..
"Forse ho capito che intendi, ma... E se lo ignorasse semplicemente?"
"Beh, già qua avremmo la conferma che non è come Kyra." disse fiero.
Stetti tranquillo, anche se quel tono saccente con cui l'aveva detto mi dava ai nervi.
"Potrebbe comunque essere falsa.."
"Ed è qui che entra in gioco Maddie, la rossa che avevi invitato dietro le quinte al concerto" esclamò eccentrico.
"Certo, usiamo una povera crista a caso ossessionata da noi" sbottai contrario. "Senti, avresti altre idee??" sbottò irritato.
"Potresti usare Kyra e vendicarti-"
"Ma sei scemo?? Io quella troia non voglio neanche più vederla!!" esclamò. "E poi, scommetto che a Maddie farebbe piacere.."
"D'accordo, ma solo se lei sa e nn la sfrutterai a lungo.. E non fare troppo il falso" acconsentii.
"Ci sto. Più tardi organizzeremo il piano per bene. Ora, vado un attimo dalla Biondina" mi disse, prendendo il cappellino e avvicinandosi alla porta.
"Ehy-ehy-ehy, prima mi spieghi che vuoi combinare" dissi bloccandolo. "Una festa." mi disse semplicemente, col suo sorriso.
"Non dirmi che vuoi organizzare una festa solo per il piano??" esclamai.
"No, cioè anche; ma in realtà volevo farla per festeggiare il concerto, diciamo. E sfrutterò l'occasione.
Inviterò la Biondina; Maddie e quella nanetta che era con lei; alcune altre nostre fan e noi, ovviamente" disse. "Beh, mi ci vuole una festa, sono più che d'accordo. Mi raccomando, non esagerare con il piano" concordai.
"Sisi, io non sono mica come Kyra" sbottò, poi uscii

AVRIL'S POV
E un'altra noiosa giornata era finita.
Però era succeso una cosa positiva, che mi emozionava: Tarzan mi porta in Germania!!! Ero un sacco contenta!
E proprio nel momento che ci pensavo, qualcuno suonò al campanello.
Sbirciai dallo spioncino, poi aprii.
"Emh, ciao?" dissi stupita nel vedere Tarzan "Aspetta..- COME SAI DOVE VIVO???"
"Non ti importa" sbottò.
Lo fissai nervosa, ma comunque lo lasciai entrare.
Si gettò sul divano e poi mi disse: "Sono qui per invitarti a una festa. Vieni?""Aspe, una festa? Per cosa?" domandai confusa.
"Per festeggiare il concerto, se capisci cosa intendo" rispose.
"Si, lo capisco, non sono scema. Ma perchè inviti pure me?"
"Mi farebbe piacere. Allora, vieni?"
"Mmh.."
"Ti conviene, sai?"
"Che intendi..?" chiesi
"Ormai tutti credono che sei la mia fidanzata, e se non ha senso che tu non venga" spiegò.
"Vabbè pace" sbottai, un po' rossa in viso.
"Guarda che se fai la menefreghista e ti abbassi la reputazione così a caso, io in germania non ti porto" disse lui, manipolandomi.
"Stronzo"
"Detto da te"

Improvvisamente mi prese il viso tra le mani e mi schiacciò contro il muro, fissandomi.
Arrossii tantissimo, ma per qualche motivo non lo scacciai via.
"Oh, adesso non fai più tanto la micina scazzata, vedo" sussurrò.
Rimasi in silenzio a scrutare i suoi lineamenti perfetti. Avevo il suo respiro caldo in faccia.
"D'accordo vengo" mormorai.
"Dovrai fare la 'fidanzatina perfetta', lo sai?"
"Si"
"E ci stai?"
"Ti sopporterò. Ma non esagerare" lo avvertii.
"Certo, Biondina".
Poi mi baciò delicatamente in fronte. "Ok, ora staccati però" sbottai spintonandolo.
Ma lui mi rimase abbracciato.
"Piantala Tom."
"Sei così minuta.." sussurro stringendomi.
"Minuta stocazzo, sono abbastanza alta; e ora levati che mi fai ansia." esclamai spingendolo di nuovo. Stavolta mi ascoltò.
"Ai suoi ordini" disse sorridendo.
Rimanemmo pochi secondi in silenzio. Ci fissavamo a vicenda.

Lo guardavo con occhi diversi in quel momento.
Non lo vedevo come quel deficiente che mi si era affezionato e chi mi avrebbe dato molte occasioni, ora lo vedevo come un ragazzo diverso, per così dire; che mi sopportava e mi apprezzava.
Sentivo una strana sensazione nel guardarlo, ogni secondo di più.
"La festa sarà sabato prossimo, alle 22, ma presentati pure prima se ti va, ti aspetterò~".
La sua voce mi risvegliò da quella specie di incantesimo.
"Non aspettarmi, rimmarrai deluso" dissi con un ghigno, cercando di essere distaccata.
Quando se ne andò, casa mia mi sembrò cupa e oscura.

YOU KNOW ME -tom kaulitz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora