XXI

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AVRIL'S POV
Mi voltai verso Tom, confusa e senza sapere come comportarmi. Lui mi si avvicinò e si mise al mio fianco.
Tra i paparazzi c'erano borbottii sommessi, mi stavano giudicando?
Mi venne in mente il nostro primo appuntamento, era accaduta una scena simile. Solo che quella volta c'erano decisamente meno fan.
Quelli scattarono altre foto, senza pensare minimamente alla nostra privacy. Questo momento pressochè tranquillo finì in fretta; i fan ci attacarono e io finii a terra. Tom cercò di scacciarli. La massa ci separò, come fosse un piano prestabilito.
Afferrai il mio skate, che era stato spinto lì vicino, ed entrai in azione.
Mi feci largo e spintoni tra i paparazzi sfruttando il mio skate come fosse la parte davanti di una nave, quella che spacca il ghiaccio.
Dopo un po' raggiunsi Tom; allungai una mano e gli afferrai la sua maglietta di minimo 4 taglie più larga.

Lo strattonai e lo liberai da una tipa di colore e un'altra bionda accanto, poi cercai di allontanarmi tirandomelo dietro.
La folla si riversò contro di noi, ma fortunatamente erano troppi e si spintonavano tra loro. Fuggii con Tom e ci infilammo in un vicolo stretto ma riparato.
"Cazzo, che gran casino" brontolò lui
"Beh dai, ce ne siamo tirati fuori senza troppi problemi" cercai di restare positiva.
"La notizia che son fidanzato con te farà il giro, me lo sento" borbottò.
"Eh pace, prima o poi andava rivelato" sospirai "e poi, non mi infastidisce come cosa"
"Menomale" disse "anche se non credevo fosse possibile si formasse un gruppo così grande... Insomma, mentre arrivavamo mi son fatto notare il minimo, e anche se c'era la possibilità di essere riconosciuti da qualcuno, mi sembra un po impossibile che si crei una folla del genere"
"Che cosa vorresti dire, scusa?"
"Che era come se fossero stati avvisati che eravamo qua, e si sono raggruppati.."
"Pfft, cagate" sbottai "non fare il paranoico e sbrighiamoci a tornare a casa"
"Non sono paranoico! Era un'ipotesi" si lamentò.
"Sisi, ora muoviti che voglio arrivare il prima possibile"
Visto che lo skate di Tom era ormai in balia dei fan e anche solo pensare di recuperarlo era una follia, siam dovuti tornare a casa entrambi sul mio, di skate.

-QUALCHE ORA DOPO-

"Concentrati" mi ripetei. Ero nell'attico, dove al momento si trovava la mia roba per far musica. Perchè si, volevo creare una nuova canzone.
Era da un bel po' che dovevo concentrarmi del tutto sulla mia carriera da cantante, mi ero lasciata troppo andare dopo il fidanzamento con Tom. E Girlfriend era bella, certo, ma non mi andava di pubblicarla così presto.. Me ne serviva un'altra.

"Per scrivere Girlfriend ti sei ispirata a Tom, giusto? Beh, fallo di nuovo" ma non era così facile.

Avevo ancora le emozioni di questa mattina in testa. E in effetti la teoria di Tom era sensata, gli avevo detto che era una cagata per non stressarlo e perchè non volevo pensare di incolpare nessuno.
"Aspetta.. Visto che non riesco a non pensare a cosa è successo stamattina, scriviamo di quello" non avevo altre idee, perciò perchè no.
"La parte bella è stata lo skate-board, ne posso parlare... Io e Tom sullo skate.." mi venne un'illuminazione "Skater Boy! È il nome perfetto!"
esclamai, e iniziai ad abbozzare il tema e concentrarmi su un ritmo.

Rimasi ore seduta su quello scatolone, in quella soffitta polverosa, le mani sudate e doloranti a forza di scarabocchiare e vibrare le corde, pure la mia mente era stressata ma dovevo continuare.
Mi accorsi di che ore fossero solo quando Bill mi chiamò per cenare. Era ormai buio, la poca luce che filtrava dalla finestra quel pomeriggio era ormai inesistente. Riabbassai gli occhi al mio taqquino e li strizzai per leggere. Come avevo fatto a scrivere in quel buio fino a qualche secondo fa?

Mentre scendevo sentii il profumo intenso di carne.
Appena entrata in cucina, la vista di quella enorme tagliata con contorno di funghi mi stregò. Mi sedetti e, dopo aver complimentato il cuoco, mi abbuffai come non ci fosse un domani. E dopo andai a dormire, ero stanchissima mentalmente.

- giorni dopo -

La bozza della nuova canzone era ormai quasi completa. Ci avevo lavorato sopra interi giorni, con scarse e brevissime pause, ma ora finalmente ero soddisfatta. Ovviamente, essendo una bozza, andava ancora molto sistemata.
Decisi di andare in taverna a provarla.
Presi chitarra e spartito e scesi.
Mi posizionai in un posto libero, poi mi misi davanti un microfono e iniziai a cantare e suonare mentre mi registravo, per capire come usciva e cosa andava cambiato. Era un processo lungo e un po' noioso alle volte, ma essenziale.

Mi concentrai al massimo.
Cambiai tempi, frasi, finchè mi sembrò di ottenere un risultato abbastanza soddisfacente.
Riascoltai la registrazione un'ultima volta, poi copiai lo spartito rivisitato e infine risuonai tutto da capo.
"Direi che per oggi ho fatto il mio tanto" sospirai stancamente.
Raccattai i miei oggetti e mi voltai verso la porta.

"Bella canzone, Biondina" Tom era appoggiato allo stipite e mi guardava orgoglioso. Da quanto tempo era lì?
"Adesso capisco cosa facevi tutto quel tempo in soffitta"
"È solo una bozza, va ancora aggiustata" precisai "Ma penso di essere già a un buon punto"
"Come mai improvvisamente hai scritto questa canzone?"
"Penso di starmi un po' distraendo dalla mia carriera. Devo iniziare a impegnarmi sul serio"
"Se ti servono consigli, sono disponibile" disse aprendo le braccia.

In quel momento arrivò la voce di Bill dal piano terra.
"Tom! Avril! Venite qui, dovete vedere una cosa!"
"Arriviamo, arriviamo" brontolò Tarzan, poi salì le scale a passi pesanti e andò in salotto. Lo seguii in fretta.
Bill era seduto sul divano, piegato in avanti, mentre sfogliava una rivista appoggiata sulle sue ginocchia.
"Guardate"
Ci sedemmo accanto a lui e guardammo la copertina della rivista.
C'eravamo noi sopra!
"Come lo spiegate?" domandò Bill confuso.
"Oh no, saranno stati paparazzi di oggi!" capii esasperata.
"Io l'avevo detto che la notizia si sarebbe sparsa in fretta" replicò lui, sfogliando la rivista.

"Io l'avevo detto che la notizia si sarebbe sparsa in fretta" replicò lui, sfogliando la rivista

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YOU KNOW ME -tom kaulitz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora