AVRIL'S POV
"E ora, mi vuoi davvero?"
Quella frase sembrò aprire una breccia nello stato comatoso in cui ero finita.
Mi sentivo così bene tra le sue braccia, ero confusa. Non mi ero mai sentita così prima.
Ma quella domanda mi diede un po' di consapevolezza.
Fissai i suoi occhi semi-chiusi puntati su di me. Mi scaldavano e mi facevano sentire completa.
Lui mi faceva sentire completa.
E me n'ero accorta solo ora che avevo creduto di averlo perso.
"Si" mormorai.
Tom mi strinse a sè.
Con una mano mi alzo il mento e mi spostò i capelli, lasciando il mio collo scoperto, e iniziò a baciarlo delicatamente.
Salì sempre più su fino ad arrivare agli angoli della mia bocca.
Sentivo i brividi. E mi piaceva.
Lo baciai a mia volta sulle labbra, sempre più aggressivamente.
Ero ormai schiacciata contro il muro, il suo corpo contro il mio, mentre ci godevamo quel piccolo momento.
Ero tutta rossa e mi sentivo bollente.
Quel momento era durato abbastanza.
Mi voltai, e Tom mi diede degli ultimi baci sulla guancia prima di staccarsi un po' da me.
Tornai alla realtà.
L'aria fresca della notte mi fece rabbrividire; sulla pelle avevo ancora il calore di lui.
Ed ero anche molto assonnata.
"Ti vedo stanca, eh?" scherzò.
Era una frase normale, il modo in cui lo disse fu il problema.
Arrossii di più.
"Vieni qua, dai" e mi mise una mano sotto le ginocchia e una attorno alle spalle, prendendomi in braccio.
"Ehy, mettimi giù!" mi dimenai io. Ma lui mi strinse di più a sè.
"Lo vedo che sei stanca. Entri in casa e ti riposi"
"Certo, facile riposarsi in mezzo a una festa" brontolai sarcastica.
"Mica ti mollo in mezzo al casino, non sono scemo" esclamò lui.
"E allora dove?"
"Vedrai~"
"Aspetta, mi vuoi portare in braccio in mezzo a tutti??" chiesi arrossendo.
"Perchè no?"
"Ma stocazzo, ci vedranno tutti!" sbottai contrariata.
"E quindi? Credono tutti che sei la mia ragazza"
"Vabbe, ma... Ma no" non ragionavo più "mollami e non metterla giù dura"
"E va bene, e va bene.." mi lasciò letteralmente cadere "..Biondina".
Quel soprannome mi aveva sempre dato fastidio, ma in quel momento mi sembrò quasi carino, per così dire.
"Forza, muoviti ed entra" sbottai dandogli una pacca.
Entrò prima lui e poi io.
Gli invitati si girarono a fissarci, e poi iniziarono dei mormorii sommessi.
Bill ci raggiunse subito.
"Ehy, Avril, tutto ok? Stai meglio??" mi chiese, preoccupato, guardandomi dall'alto in basso.
"Sisi, tranquillo" gli misi una mano sulla spalla per calmarlo. "Sto bene-"
"Grazie a me" disse Tom malizioso appoggiandosi a me. Lo guardai malissimo.
"Menomale. Mi dispiace per quello che è successo-" si scusò ignorando il fratello.
"Non scusarti, è tutto passato"
"Giuro che denunceremo-"
"Bill, calmati; non ne vale la pena" lo abbracciai per cercare di tranquillizzarlo. Non so, quella sera mi sentivo particolarmente affettiva.
"Okok, mi calmo" rise e mi strinse a sua volta, poi mi lasciò andare con un sorriso rassicurante. Ricambiai.
"Avril è stanca, la faccio riposare" sbottò Tom freddo.
Lo guardai. Non si sarà mica ingelosito solo perchè ho abbracciato suo fratello, vero?
"E dove?" chiese Bill
"Ti dico dopo" mi prese la spalla e mi trascinò via.
Salimmo una rampa di scale e arrivammo in un ampio corridoio con varie stanze. Tom lo percorse quasi tutto e si fermò davanti a una porta decorata di adesivi. La aprì.
Dall'altra parte c'era un enorme letto matrimoniale, un armadio, dei comò e una libreria; tutto intorno c'erano spartiti e abiti per terra; le pareti erano tappezzate di poster e su una si apriva una grande vetrata che dava sul panorama che si poteva vedere da quell'appartamento più rialzato rispetto al resto del paese. In un angolo c'era una chitarra.Era la camera di Tom, per forza.
"Aspetta.." mi girai di scatto verso di lui "io devo riposare nella tua stanza??"
"*Noi, Biondina. Devo dormirci anch'io".
"..riposare..dormire.." lo guardai col sopracciglio alzato.
"È inutile che ti fai pensieri contorti, se dico 'dormire', intendo 'dormire' " disse scandendo la parola 'dormire' "Dai sdraiati, se hai sonno"
"Nah, penso che passerò. Mi presti il telefono, così chiamo a casa?-"
"Non ti fidi di me?" mi chiese scontroso.
"Diciamo solo che hai fin troppe 'esperienze a letto' alle spalle. E non voglio far parte della lista" spiegai.
Mi guardò fingendosi oltraggiato."Eddai, ti sembrò uno così schifoso?"
"Umh, solo non mi fido-"
Neanche il tempo di finire la frase che Tom mi prese in vita, mi tirò su e poi mi gettò sul letto.
"EHY-"
Si gettò accanto a me e mi fece tacere con un bacio frettoloso.
Lo guardai umiliata. "Non volevi mica 'dormire' e basta? Che intenzioni hai?" brontolai con un po' di sarcasmo.
"Giuro solennemente di non avere buoni intenzioni" scherzò lui, mano sul cuore e l'altra con solo indice e medio alzati ; sembrava uno scout.
"Non usare citazioni di Harry Potter invane" lo sgridai scherzosamente.
"Consci Harry Potter?"
"Chi non lo conosce?"
Si mise più vicino a me e mi circondò le spalle con il braccio.
"Sicura quindi che non vuoi stare qua?"
"Okok resto" concessi "Ma all'1 svegliami che così chiamo mia mamma e non la faccio preoccupare"
"Chiaro."
Mi misi comoda e chiusi gli occhi.
Sarà stato circa paio di minuti dopo, mi ero quasi addormentata quando sentii qualcosa di pesante appoggiarsi delicatamente su di me. Sbirciai.
Era Tom.
Aveva il viso appoggiato sul mio petto, era così carino.. Gli misi le braccia intorno al collo e lo abbracciai."Avril? Avriiil? Avriiiiiiil?? CAZZO AVRIL SVEGLIATI!!"
Aprii gli occhi e vidi un Tom a carponi sopra di me che mi scuoteva e urlava per svegliarmi.
"Ma che vuoi" sbuffai. Ero ancora mezza addormentata.
Mi voltai verso il finestrone, da cui proveniva troppa luce per la me assonnata.
Aspetta.. Luce?? All'1 di notte??
Scattai a sedere così all'improviso che diedi una testata a Tom.
"Ma sei rincoglionita??" mi sgridò mentre si massaggiava la testa.
"Ma tu sei rincoglionito! Ti avevo detto di svegliarmi all'1, testa di cazzo!" gli urlai contro "Che ore sono??"
"Le 8 di mattina.."
"Oh no, mia mamma sarà preoccupata!" esclamai mordendomi il labbro.
"Ecco, a questo proposito, c'ha pensato Bill"
Lo guardai confusa. "In che senso "c'ha pensato Bill"?"
"L'ha chiamata e ha detto che restavi qui"
"E come lo sa il numero di mia mamma?"
"Nella tua borsa c'era un post-it con su il numero" disse vago.
"MI AVETE FRUGATO NELLA BORSA??"
"Beh no... si... no..."
"Lasciamo stare, l'importante è che lei non sia preoccupata per me" sbuffai.
Mi alzai, ero tutta in disordine; capelli spettinati, trucco sbavato, vestito spiegazzato, ma non mi interessava più di tanto. Tom non è che fosse tanto meglio, quindi chissene.
Andai giù in cucina senza aspettarlo, Bill stava preparando la colazione. Una colazione tedesca, lo capii dall'odore di bacon e toast.
"Buongiorno! Ora ti senti più riposata?" mi chiese subito.
"Sisi grazie" risposi con un sorriso, poi mi sedetti. Bill dà sempre un sacco di vibes positive.
Mise in tavola dei toast caldi da farcire con bacon, uovo strapazzato, speck, oppure tutto assieme. E poi portò un paio di bottiglie, una di coca cola e una di red bull.
Poco dopo arrivò pure Tom.
Si vedeva che aveva dormito bene, ma si comportava ugualmento come uno zombie.
Si lasciò cadere pesantemente sulla sedia accanto alla mia.
"Cattiva nottata?" domandò Bill.
"Nah, è solo che *qualcuno* mi ha tirato una testata e mi ha urlato contro mentre io ero ancora mezzo addormentato" farfugliò intanto che divorava un toast.
"Avrà avuto i suoi buoni motivi" ribattei.
"Ah Avril comunque tua mamma ha detto che tra poco ti verrà a prendere, non so bene quando, perciò ti consigliò di mangiare finchè sei in tempo"mi avvisò Bill.
Sfruttai l'occasione e iniziai a mangiare voracemente il bacon e le uova. Ieri sera avevo mangiato poco o nulla.
"Buonissimo, Bill" dissi solo, tra un boccone e l'altro.
"Ho sonno, uffa" si lamentò Tarzan buttandosi addosso a me e appoggiandosi contro le mie spalle.
"Eddai, Tom, staccati" sbuffai.
"No, Biondina" e mi diede un bacio veloce sulla guancia.
Roteai gli occhi.
"Beh, Tom, ne hai conquistata un'altra" sbottò Bill.
"Ovviamente" disse accarezzandomi i capelli.
Mi voltai verso di lui per staccarmelo di dosso, quando il mio sguardo si concentrò su qualcosa dietro la sua testa, che io da dentro vedevo attraverso il vetro oscurato della finestra. Era uno spiraglio aperta, quel tanto che bastava a una persona esterna per poter sbirciare dentro.
Mia mamma era lì fuori, che fissava me e Tom con uno strano sguardo..
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YOU KNOW ME -tom kaulitz
RomanceLa storia parla di Avril,una giovane cantante dei 2000 che per cercare di avere più popolarità cercherà "l'aiuto" di una band tedesca ,i tokio hotel,i quali verranno convinti dal chitarrista,Tom Kaulitz,ad aiutarla. Il ragazzo inizierà ad affeziona...