XXXI🔞

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AVRIL'S POV
Il concerto era terminato, basta ansie e quant'altro.
Era stato divertente, mi era piaciuto esibirmi e speravo che il risultato fosse piaciuto pure ai fan.
Me ne andai da lì in fretta, ero piena di adrenalina e affamata, avevo bisogno di un pasto veloce da mettere sotto i denti. E faceva pure caldo, qui.
In hotel invece si stava al fresco, così corsi in camera in fretta.

E fu così che saltai almeno 4 battiti cardiaci.

I Tokio Hotel saltarono fuori da dei nascondigli di fortuna per farmi una sorpresa, che mi sembrò di più un attentato alla mia persona dall'infarto che avevo preso.

Ad ogni modo, mi avvicinai al tavolo, e sentii profumo di cioccolato. Sotto un incarto c'era appunto una torta dall'aspetto delizioso.

"Wow, ma non ce n'era bisogno-" iniziai cercando di essere educata, ma in realtà anche mentre parlavo avevo già la bocca piena. Era squisita. Ed era sicuramente opera di Bill.

Tom si sedette vicino a me, e gli altri attorno a noi, mentre ci ingozzavamo con quel che c'era.
Iniziai a piluccare un po' di frutta secca anche se non mi piaceva molto, poi assaggiai delle specie di bruschette speziate che Bill aveva tentato di cucinare, e secondo me non erano niente male.

Poi Georg accese la tv, e ascoltammo il tg visto che era l'unica cosa decente da guardare, a meno che non volevi guardare la posta di yoyo o un robo del genere.

"Wo, Tim Burton si è fidanzato" ripetè Bill dopo la giornalista "Non me l'aspettavo"
"Stai ascoltando seriamente?" gli chiese Tom lanciando un'occhiata allo schermo.
"Beh si"
"Pensa ad aiutare a riordinare piuttosto" bontolò lui.
"E Gustav? Perchè lui può star fermo mentre io no?"
"Perchè sta ancora fingendo di mangiare" spiegò in breve Tom mentre mettevo i piatti nella lavastoviglie.

"Pfft" sospirò Bill, mentre si alzava e raccattava le posate.
"E voi, con la vostra musica, come siete messi?" chiesi mentre ora mettevo in lavastoviglie pure le posate portate da lui. "Così, per curiosità"

"Stiamo cercando di creare un nuovo album, ma non abbiamo praticamente idee" mi aiutò mentre parlava.

"Ci abbiam provato ma nulla" precisò Tom.
"Capisco" commentai; la mancanza di ispirazione era un grave problema che comprendevo, purtroppo.
"Io ho provato a proporre ma non mi ha cagato nessuno" s'innervosì Gustav.

"Erano idee orrende, Gustav" replicò Georg.
"Zitto, che almeno io le avevo e riflettevo, e non pensavo alle seghe come te" poi Gustav si ficcò in bocca l'ultima grande fetta.

"Svegliati e aiutaci ora" gli urlò Bill dalla cucina.
"Ma io ho sonno"
"Non me ne frega, vieni"
E dopo continue lamentele, finalmente riuscimmo a riordinare bene o male tutto.

"E finalmente posso dormire in pace" sbuffò Gustav mentre si avvicinava alla porta per uscire dalla stanza "Oh, e che nessuno mi venga a rompere i coglioni, sia chiaro" e dopo tale premessa uscì.
"Torno anch'io in stanza" avvisò Bill mentre usciva, seguito poi da Georg che sbadigliando chiese: "Tom, tu non vieni?"
"Un momento" replicò, intanto che puliva il tavolo con un panno.

Mi avvicinai a lui e mi appoggiai al bordo dell'arredo mentre finiva di ripulirlo.
"Che vorresti fare scusa?" gli chiesi, mi faceva strano il fatto che non avesse voluto tornarsene nella sua stanza.

Non che io avessi sonno, se è per questo.
Mi sistemai delle ciocche ribelli di capelli dietro alle orecchie.
"Passami lo spray accanto a te" mi disse ignorando la domanda, eseguii comunque la sua richiesta.
"Allora?" insistei.

"Non so, solo non ho sonno e là da solo non so che fare" spiegò frettolosamente.
L'ultima volta che ci eravamo ritrovati da soli e entrambi non avevamo sonno, le cose erano andate come erano andate, perciò volevo capire.

YOU KNOW ME -tom kaulitz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora