XXXII

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AVRIL'S POV
Mi girai nel letto e cercai di mettermi più comoda, non volevo svegliarmi, ero troppo stanca e mezza distrutta.

Ma ormai tutta la stanza era illuminata, non sarei riuscita a riaddormentarmi.
Mi misi seduta lentamente e mi fece male la schiena. Cercai di scioglierla torcendola e mi "scrocchiarono" le vertebre.

Sbadigliai apertamente e mi grattai la testa scompigliata; notai poi che Tom non c'era.
Non avevo la forza di alzarmi a cercarlo. Ristesi nuovamente il mio corpo sul materasso, mi faceva male dappertutto.

La porta si aprì piano dopo un po' che ero lì sdraiata a fissare il vuoto, sostanzialmente, ed entro Tom.

"Ah, ma sei sveglia!" notò "Sennò ti dovevo svegliare io. Alzati dai, che son le 11:30"
"Di già?" chiesi confusa mentre mi stiracchiavo "e comunque non ce la faccio"

"Pfft, esagerata" brontolò.

"Ah e mi sa che abbiamo spaccato qualche stecca della rete del letto" aggiunse
"Minchia" commentai.

Calai le gambe da un lato del letto e mi alzai, raccattai i miei vestiti e mi rivestii in fretta.

Mi tremavano un po' le gambe ma cercai di non farlo a vedere.

"Quando si riparte?" mi domandò Tom mentre controllava cosa avessimo sfasciato.

"Tra poco, e la prossima tappa è Cardiff" risposi mentre forzavo le gambe ad inginocchiarsi per potermi allacciare le scarpe. Poi cercai di sistemarmi un po' quei capelli indecenti con le dita.

"Ah Bill ci ha preparato la colazione"
"Ma siamo in hotel, possiamo pure andare al buffet non dobbiamo per forza cucinare noi-"
"Spiegalo a lui" borbottò.

Finalmente si rialzò e si buttò un paio di volte sul materasso per testarlo. "Mmh nah non lo noterà nessuno, per ora" sentenziò in fine.

"Bene. Andiamo?"

La camera di Bill era con vista sulla Loira, probabilmente la migliore tra le nostre.

Vedemmo Georg e un Gustav particolarmente nervoso seduti a tavola che aspettavano che Bill finisse di cucinare.

"Che hai, Gustav? Perchè così nervoso?" gli chiese Tom. Fossi stato in lui non mi sarei azzardata, pericolo di morte fare certe domande al Gustav mattiniero.

Gli lanciò un side-eye.

"Ah non so, magari perchè ieri notte avevo sonno, volevo dormire in santa pace (e l'avevo pure detto) ma qualcuno ha deciso di fare un'altro tipo di "attività ricreativa" al posto di dormire" sbottò sarcastico.

"Oh no" pensai "se Gustav è sarcastico di mattina vuol dire che è proprio incazzato".

"Vi abbiam sentito tutti" ammise Georg.

"Ti ha proprio sfracassata" si aggiunse Bill portando in tavola del the e dei pancakes fatti in casa, assieme ad alcune mini ciambelle.
"Si è sentito così tanto..?" domandai imbarazzata
"A voglia" farfugiò Gustav mentre mangiava di gusto.

Mollai lì la conversazione e inghiottii la colazione in fretta, così poi mi facevo una doccia veloce.
Dovevo pure già pensare al prossimo concerto, che stress. Mi presi senza lamentarmi troppo le mie responsabilità.

Appena uscita dalla doccia mi asciugai i capelli e li piastrai con calma, poi volevo provare un tipo di make-up diverso e un po' più vario e colorato, ma visto che uscì uno schifo mi rassegnai a fare il mio solito trucco con matita nera e mascara.
Un tocco di lucida labbra ed ero a posto.
Misi un paio di jeans larghi molto classici e uno dei miei soliti top, decorando il tutto con dei polsini in pelle.

YOU KNOW ME -tom kaulitz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora