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AVRIL'S POV
"Woh, Parigi è stupenda!" esclamò Bill estasiato, guardandosi intorno.

"A me onestmente i francesi stanno sul cazzo" ribattè Tom.
"Pure a me" concordammo io e Georg.

"Cucinano bene però" fece notare Gustav.

"Dovrei farmi insegnare qualche ricetta.." riflettè Bill.

Intanto, io ero in ansia. Da lì a poco mi sarei dovuta esibire davanti a tantissima gente, e ne ero pure felice ovviamente, però insomma ero convinta che avrei combinato un casino.

Come minimo avrei sbagliato tutto. "Ma i fan tanto mica sanno la coreografia, non se ne accorgeranno se sbaglio, giusto?" cercai di rassicurarmi.

Per riassumere i giorni trascorsi , ho provato e riprovato, mentre Tom e compagnia girovagavano; non avevano nulla da fare..
Poi a volte mi aiutavano e mi davano consigli, però alla fine più di così non potevano fare.

"Devi mostrarti tranquilla, cerca di essere sicura e boh, mostra il tuo carattere a gesti" cercò di spiegarmi Tom "Come hai fatto all'evento"
"Si ma su un palco è diverso" ero mezza esaurita.

Lo spettacolo era il giorno dopo, e al posto di sentirmi sicura, mi sembrava di aver scordato tutto ed essere qualsiasi cosa forché pronta a esibirmi.

"Dormi e non pensarci, più cerchi di ripassare in fretta, piu ti scorderai ogni cosa" mi consigliò, e se ne ando nella sua stanza d'hotel, perchè sì, eravamo in un hotel ognuno di noi aveva una stanza diversa e separata.

Seguii il suo consiglio e mi sdraiai, perfettamente cosciente che avrei passato la notte in bianco.

Ed era il grande giorno, il grande momento, anzi, per la precisione una decina di minuti prima del grande momento.
Si trattava di una normale giornata autunnale in cui io avrei dovuto cantare ed esibirmi.
Semplice, no? Per niente, perchè avevo paura di canare tutto.

Anzi, ne ero certa.

"Devi solo iniziare a lasciarti trascinare" mi avevano ripetuto tutti; da Tom, a Bill, a Gustav, a Georg, a mia madre e mio padre, (che aveva deciso di rinascere nella mia vita senza motivo); e addirittura me l'aveva detto pure il tipo che aggiustava le luci con cui non avevo mai scambiato nemmeno un saluto.

Ma c'era un problema dal principio, ovvero riuscire a iniziare. La facevano facile loro.

Diedi l'ennesima sbirciata fuori, e vidi gente impaziente che era come una bomba a cui sarebbe bastata una minuscola scintilla per esplodere.

Appena sarei uscita dalle quinte mi avrebbero stordito con le loro urla.
E se non sento la musica che parte? Figura di merda, tanto per cambiare.

"Signorina Lavigne, tra poco deve entrare in scena" mi avvisò Manuel, un tipo che mi aveva spiegato come fare lo spettacolo e mi aveva aiutato a organizzarlo.

Onestamente non sapevo perchè mi chiamasse 'Signorina Lavigne"; bah.

Poteva chiamarmi benissimo per nome se voleva, altrimenti a cosa serve averlo se non ti chiamano per quello?

Vabbè, ad ogni modo mi illustrò un po' cosa fare.

"Ti farò segno quando entrare, e attraverso questo auricolare ti dirò appena inizia la musica, che col casino capita che i cantanti non la sentano. Poi se vuoi puoi toglierlo, oppure puoi tenerlo, la scelta è tua. Sii sicura di te e andrà tutto alla grande" e poi si allontanò.

Ora che mi aveva spiegato ste cose ero pure più in ansia di prima.

Ad ogni modo sentii le voci abbassarsi, e capii che era questione di secondi e Manuel mi avrebbe detto di salire.
Cercai di non farmi prendere dall'ansia.
Mi avvicinai al palco, rimanendo sempre dove non potevano vedermi.
Vidi Manuel farmi un gesto e capii di dover salire.

Inspirai ed espirai.

"Fingi che non ci sia nessuno" mi dissi, ma non appena iniziai a salire sentii gli urli di chissa quanta gente.

Mi guardai attorno da quella prospettiva un po diversa e vidi un puttanaio di fan, sembravano molti di più rispetto a dietro le quinte.

Rimasi lì mezza impalata mentre salutavo con la mano; a malapena mi accorsi di Manuel che mi avvisava che la canzone era partita.
Menomale che c'era lui, o non l'avrei sentita, sia per il casino che per l'ansia.

"Tranquilla, esprimiti a gesti" mi ripetei.

Mi avvicinai al bordo del palco come da copione, che era a forma di trapezio isoscele con la base più grande (quella a cui mi avvicinavo ora) rivolta verso i fan, infatti poi gli altri due lati convergevano un po' fino alla base minore, dietro di me e infondo, formando il trapezio.

Iniziai a cantare "Losing Grip", andando continuamente avanti e indietro e un po' gesticolando mentre ero accompagnata dai fan in sottofondo.

Era vero quello che mi ripetevano tutti.
Dovevo solo lasciarmi andare ed essere me stessa.
Sembra un po' la morale di una fiaba per bambini, ma in quel caso rappresentava la verità.

E in poco mi passò l'ansia, mi divertii e il tempo sembrò volare.

Non saprei nemmeno contare gli innumerevoli errori che ho fatto, ma andava bene; perchè tanto, alla fine, chi se ne era accorto? Solo io, o al massimo Manuel, e basta; nessun'altro.

L'Importante era che avevo messo in scena, al pieno delle mie capacità, lo spettacolo migliore che potessi proporre ai miei fan, che mi supportavano sempre.

Tornando alla narrazione, era il momento di cantare l'ultimo brano, 'Naked', e poi sarebbe tutto finito.

Arrivò fin troppo presto la fine della canzone, momento in cui gli schemi della coreografia si interrompevano, dovevo salutare a modo mio.
Prima di salire sul palco avevo riflettuto su come fare e non mi era uscito nulla, ora però lo sapevo e mi lasciai trasportare dall'euforia mia e dei fan.
Infine scesi e andai nelle quinte.

TOM'S POV
"Svegliati Bill, che siamo di fretta!" esclamai nervoso.
Tra poco la Biondina si sarebbe esibita, e, nonostante non lo sembrasse, avevo ansia per lei, probabilmente pure più di quanta ne avesse lei stessa, ma cercare di stare calmo era l'unica maniera per aiutarla.

"E sta buono, sei te che hai avuto l'idea all'ultimo secondo, no?" mi rispose mio fratello a tono "Che t'aspettavi?, mica faccio faccio le magie io"
Finalmente finì di glassare quella maledetta torta.

"Dà qua, la porto io" impacchettai in malo modo il dolce e mi diressi in corridoio.

Perchè sì, da bravo fidanzato quale sono, avevo pensato di fare una mini festicciola tra noi per festeggiare la riuscita di questo primo concerto.
Speravo le facesse piacere.
Buttai in fretta la roba nella cucina della sua camera d'hotel sua, e iniziai con gli altri ad allestire.
Poi notai l'ora.

"Finite voi, io vado a salutare Avril prima dell'inizio del concerto e le dico buona fortuna"
"Ma porta sfiga" brontolò Bill.

"Ma zitto" scherzai e corsi fuori, verso il luogo del concerto.

Entrai dal retro e mi ritrovai nei camerini delle quinte; iniziai a cercare Avril.

Mentre ancora la cercavo, sentii la musica iniziare e il casino di gente che urlava, e capii che era troppo tardi per salutarla.

Andai avanti e indietro tra corridoi stretti e stanzette disordinate, e in qualche modo trovai la strada per avvicinarmi al palco; e sbirciai.

I fan non potevano vedermi da lì, ed io mi trovavo un po' sotto rispetto alla Biondina, ma comunque la vedevo perfettamente mentre si esibiva.

Stava cantando 'Losing Grip', se non ricordavo male.
Non sembrava per nulla in ansia, anzi era molto sicura e divertita.
Rimasi lì un bel po' a vederla cantare, poi mi ricordai che avevo una festa da organizzare e me ne andai in fretta.

YOU KNOW ME -tom kaulitz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora