XIX

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AVRIL'S POV
Oh no.
Avevo sempre odiato il gioco della bottiglia. Non ha senso.
"E se facessimo altro..?" chiesi speranzosa.
"Tipo?" domandò Addison a sua volta.
"Mmh..."
"Bene, visto che non proponi, facciamo il gioco della bottiglia e non rompere" concluse tagliente.
Mi innervosii parecchio ma mi contenni.

"E se la bottiglia ti punta, cosa devi fare?" chiese Bill.
"Beh, dare un bacio, no?" sbottò lei come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
"Ma addison, siamo in 4, e 2 di noi son gemelli, non si può giocare" esclamai.
Lei aprì la bocca per ribattere, sembrava abbastanza innervosita da ciò che avevo appena detto.
"Io sono d'accordo con Avril" disse Tom prima che Addison potesse parlare.
Quella richiuse la bocca e si calmò all'improvviso. Si mise più composta e disse: "In effetti, hai ragione Tom, non si può giocare".

Mi sembrò un comportamento un po' strano, ad ogni modo feci finta di nulla.
Inutile dire che quella conversazione iniziò a diventare una specie di litigio.
"Vado a fare una chiamata, voi continuate pure a litigare" sbottò secca Addison dopo un po'.
Nel frattempo che era lontana da noi e chiamava ci calmammo.
Quando tornò riprendemmo a proporre idee, stavolta più calmi.
Dopo meno di 20 minuti, suonò il campanello.
"Saranno già arrivate le pizze?" chiese Bill
"Evidentemente" dissi; presi i soldi e andai ad aprire la porta, con già l'acquolina in bocca.
Ma davanti non mi ritrovai l'uomo delle pizze.

"Ehy, Avril" mi salutò mio padre.
Rimasi ferma impalata, completamente confusa.
Che ci faceva lui qui? Come lo sapeva e perchè? Quindi era riuscito a riconoscermi..
"Umh, buonasera, è venuto qui per parlare con Addison?" chiesi fingendo di non sapere che era mio padre. "Forse ha solo capito il mio nome", pensai speranzosa.
"Non fingere" sbottò.
"Merda" pensai, sconsolata.
"Bella la casa del tuo ragazzo" borbottò lui guardandosi intorno.
"Fortuna che l'ingresso è distaccato dal salotto e di là non sentono" ringraziai nella mia testa.
"Senti ne riparleremo" il mio tono non ammetteva discussioni.
"No, voglio parlarne ora" ribattè lui
"Ma perchè?? Che ti costa aspettare fino a domani??" esclamai irritata.

"Avril, ce la fai o ti devo pregare in greco antico?" scherzò Tom dall'altra stanza.

"È del tuo ragazzo quella voce?" mi chiese. Lo ignorai.
"Arrivo subito, non preoccuparti!" risposi a voce alta.

"Ehy, guardami" mi prese il viso e mi fissò negli occhi. "Ho bisogno di chiarire, non solo per il nostro passato ma pure per ciò che hai fatto tu"
Non capivo. Cosa intendeva con quelle parole?
"Non hai mai fatto parte del mio passato" dissi secca, e tolsi la sua mano dal mio volto con un gesto brusco. "E ciò che ho fatto e farò non sono, non sono mai stati e mai saranno affari tuoi"
"Che paroloni" mi scherzò lui "ora muoviti e parliamoci"
"Non ora" insistetti "Nè mai" avrei voluto aggiungere ma me lo tenni per me.
"So che eri testarda, ma non fino a questo punto"
"Non mi hai mai davvero conosciuto"
"Piantala. Sono tuo padre e-"
"Non hai mai fatto nè ti sei mai comportato da tale, non puoi nemmeno anelare di interpretare il ruolo che hai solo per genetica" dissi freddamente, e mi stupii della pesantezza e buona scelta delle parole che avevo appena usato.

"Che poetessa" mi perculò "ma non cambio idea"
"La pensiamo allo stesso modo"

"Avril, sento dei borbottii, ma che hai da dire all'uomo delle pizze?" brontolò Tom "Guarda che vengo io se non ti svegli"

"U-un secondo!" dissi in ansia. Dovevo cacciare via mio padre al più presto. "Vattene, non voglio avere nulla a che fare con te"
"Ma io si, e non capisco come mai tu sia così fredda. Non ti sarò stato sempre accanto, ma ci ho provato tanto, ed è stata dura anche per me. Non comprendo da dove tutto 'sto rancore provenga" disse e mi appoggiò la mano sulla spalla.
E la verità è che nemmeno io sapevo da dove venisse.
"Sul serio, ti prego, se le tue parole son vere, il meglio che puoi fare è aspettare ancora un po'".
"Non riuscirei mai a convincerti del contrario" brontolò  sconsolato, "Addison avrà frainteso la situazione, allora" e finalmente se ne andò.

"Ma che cazzo, Avril" sentii la voce di Tom avvicinarsi. Quando mi vide senza pizze e con la faccia di una che cerca di capire che è successo.
Si preoccupò e chiese cosa fosse successo, ma io non parlai.

Tutto ciò che avevo in mente era solo:"Addison, stronza, sei stata tu."

Nel salotto mi avvicinai a lei, le strinsi il braccio e le sibilai nell'orecchio: "Questa me la paghi"
"A che ti riferisci?" chiese ad alta voce.
"Non fare la scema, lo sai" continuai con voce dura.
"Emh, ragazze, ma che-"
"Non intromettetevi" dissi loro.
"È una cosa tra noi 2"
"Che drammatice che sei" sospirò.
Non faceva più la ragazzetta scema come prima.. Che avesse cambiato personalità apposta?
"Esci da questa casa"
"Non ce n'è motivo, Avril, che ti prende??".
Ecco, ora faceva di nuovo la scema.
"Ora."
"Ho capito, sei gelosa perchè pensi che Tom mi scoperebbe più volentieri di te" fece lei
"Ma a me non importa, me ne vado senza problemi"
E uscì a passo velce, senza dire più nulla.

Nel tempo che le pizze impiegarono ad arrivare, spiegai cosa fosse successo. Inutile dire che sia Bill che Tom (specialmente Tom) insultarono male Addison.
Ma io sotto sotto mi sentivo di aver esagerato.
Nel frattempo tornarono pure Georg e Gustav, che poi mangiarono loro la pizza di Addison.
Mentre mangiavamo si creò in qualche modo una conversazione scherzosa e io quasi dimenticai cosa fosse successo poco prima.
Mi divertii assieme a loro. Era come se finalmente avessi dei veri amici.
Mi sentivo libera di sfogarmi e scherzare.
La conversazione continuò per un bel po', parlammo di tutto e di più. Fino ad ora non mi ero molto legata a Georg e Gustav, ma ammisi che erano davvero simpatici e mi ci trovavo molto bene.
Mi sentivo molto legata a quel gruppo anche se ci conoscevamo poco e avevam condiviso poche esperienze assieme.ma andava bene così.
Era come un vero e proprio inizio della mia vita.

Questi pensieri un po' filsofici vennero interrotti da un Bill selvatico che esclamò: "Ci guardiamo un bel film horror?"

YOU KNOW ME -tom kaulitz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora