II

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AVRIL'S POV
Mi sporsi nella via principale per vedere dove stesse andando "Tarzan". Lo vidi fermare una signora e chiederle delle indicazioni, per poi allontanarsi sotto il sole. Sembravo una cretina a spiarlo in quel modo, manco fossi una bambina che vuol fare uno scherzo all'amichetto disperso, ma rimasi a fissarlo finchè non girò l'angolo. Abbassai lo sguardo sul mio MP3, poi ripensai alle sue parole:"Ma era serio?" mi chiesi nel pensiero. Avevo bisogno di capire se era un raccontaballe o no. "Forse Steve sa com'è il chitarrista dei Tokio Hotel" pensai, mentre scavalcavo il muro ed entravo nella periferia.

Andai diretta a dove incontravo Steve solitamente. Ma lui non era lì. Mi innervosii. Steve era sempre lì, e proprio ora che mi serviva era sparito! Sfrecciai velocemente fuori dalla periferia per vedere se magari Steve era andato in una qualche tabaccheria a comprare altre sigarette.
Stavo per entrare nella prima a cercarlo, quando notai un poster attaccato al tabellone degli avvisi lì vicino: di solito non ci facevo caso, ma stavolta lessi con la coda dell'occhio "Tokio Hotel's concert". Mi avvicinai. Sotto al titolo c'era un immagine dei componenti della band, e più sotto ancora tutte le info al riguardo. Mi concentrai sull'immagine. In primo piano c'era un ragazzo con una chioma corvina ingellata e a punta, la frangia che gli ricadeva su un occhio; i quali erano cerchiati con del trucco nero, ed erano anch'essi scuri e ti fissavano; vestiva poi un outfit da emo ma molto stiloso. Un po' più dietro c'erano altre tre persone: uno aveva la batteria, i suoi capelli castano chiaro erano tagliati cortissimi, indossava dei jeans e una t-shirt neutra di New York aveva gli occhi marroni che nell'immagine fissavano concentrati il suo strumento.
L'altro ancora aveva un basso, mi pare; aveva dei capelli un po piu scuri del batterista, a caschetto e lisci; gli occhi piccoli e marroni, il corpo robusto che indossava jeans e maglietta customizzata.
Infine, il mio sguardo si posò sull'ultimo, che riconobbi subito: l'unica differenza da quando l'avevo visto poco fa era la chitarra, che nel poster portava al collo, ma per il resto era uguale. "Allora non mi ha raccontato balle. Diceva davvero...". Rimasi un po' a esaminarlo. Era affascinante, andava detto. Ma c'era qualcosa in lui che mi faceva innervosire, senza motivo.
Sfrecciai via

BILL'S POV"Che nervoso! Che nervoso quando fa così! Io giuro che non lo sopporto più!" brontolai tra me e me, mentre sistemavo l'amplificatore

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BILL'S POV
"Che nervoso! Che nervoso quando fa così! Io giuro che non lo sopporto più!" brontolai tra me e me, mentre sistemavo l'amplificatore. Gli tirai un pugno sia per calmarmi sia per cercare di farlo andare. "Cazzo! Parti!" esclamai. "Bill, ti serve una mano?" mi chiese Gustav "Ho finito di provare la parte più difficile, se vuoi sono disponibile" e mi sorrise per cercare di tranquillizzarmi. "Non preoccuparti" gli risposi "Preferisco fare da solo. Se vuoi, puoi aiutare Georg oppu-". Mi bloccai nel vedere Tom tornare dalla sua passeggiatina e avvicinarsi al palco. Saltai giù dal palco e mi avvicinai a quell'egoista del mio gemello. "Allora? Sei contento ora?" gli dissi con un tono calmo ma che lo mise comunque in allerta. "Eddai, Bill, non devi arra-" "Infatti non lo sono" lo bloccai con questa bugia "Voglio solo sapere se ora ti degnerai di fare qualcosa di utile. Tra l'altro, che hai fatto intanto? E perchè sei sporco di Redbull??". Tom abbassò lo sguardo ai suoi piedi e disse:"Ho appena regalato un biglietto a una nuova cantante""A-aspetta... Che hai fatto??" esclamai, preso alla sprovvista. "Te l'ho detto. Insomma, nessuno ascolta la sua musica, perchè non è consciuta, e stava ascoltando la nostra, così mi sono avvicinato e..-" "Devi piantarla di farti trascinare dalle belle ragazze, Tom" sbottai "Quando vorrà entrare gratis, glielo impediremo. Ora vedi di concentrarti". Poi mi allontanai e andai sul retro del palco, lasciando indietro mio fratello.

Mi serviva una chiave inglese per sistemare l'amplificatore, così iniziai a cercarla tra degli scatoloni. In uno di quelli trovaii delle foto di me, Tom e gli altri: non erano molto vecchie, ma ci rappresentavano mentre scrivevamo e provavamo le nostre prime canzoni. Venni travolto dai ricordi. Mi ricordai com'era non avere fan, essere solo all'inizio. Uscii di fretta e dissi:"Tom, hai ragione, dobbiamo aiutare quella ragazza"

-Pochi giorni dopo-

TOM'S POV
"Raga, che dite di scendere giù in centro e mangiare in un fast food?" proposi. Avevo passato il resto del pomeriggio a provare compulsivamente le stesse robe, sistemare luci ed effetti speciali, ripassare la coreografia... Insomma, uno stress. "Ci sto" sbottò Georg; "Anch'io" dissero in coro gli altri 2. Ci cambiammo e indossammo dei vestiti più comodi e puliti, poi raggiungemmo la zona intorno Rother Park e ci fermammo al primo Mc Donald che trovammo. Trascorremmo la cena a ripassare tutto. Ma io non ascoltavo; mangiavo in silenzio pensando ai fatti miei. La verità è che stavo ancora ripensando a quella biondina. Non capivo perchè, ma mi aveva colpito. "Potrei andare a salutarla, mi aiuterebbe a rilassarmi" pensai, poi mi resi conto di sembrare un pedofilo. Vidi il mio gemello scrutarmi e guardai dall'altra parte. "Basta, non ce la faccio a stare seduto," esclamò poco dopo Bill all'improvviso, "andiamo a fare una passeggiata per i fatti nostri?"Lo guardai stupito. L'aveva fatto apposta? Impossibile dirlo. Ma colsi immediatamente l'occasione. Pagai e poi ripercorsi la strada di quella sera. Vagai tra le vie periferiche senza una logica, non sapevo effettivamente dove vivesse, avevo sperato di incontrarla in giro. E in effetti, la trovai dopo un po' seduta davanti a un condominio dall'aria ostile. Stava suonando la chitarra, e allo stesso tempo cantava il brano che aveva riprodotto sull'MP3 al nostro primo incontro. La sua voce era stupenda (come lei, d'altronde) e rimasi lì a osservarla suonare. Da un lato non volevo essere notato, da un lato lo speravo, per poterle parlare. Ma non mi notò per tutto il tempo della canzone. Quando smise di cantare, finì pure quell'incantesimo. Me ne tornai indietro, carico di nuova energia.

YOU KNOW ME -tom kaulitz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora