III

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AVRIL'S POV
Era finalmente arrivato il giorno del concerto. Dico "finalmente" non tanto perchè mi importasse di quella band, piuttosto dello svago mi serviva ed era la prima volta che andavo a un concerto. Ero molto emozionata! Non volevo farmi notare troppo tra gli spettatori, dovevo assomigliare ad una normale fan. Mi misi un outfit semplice, un top marrone e un paio di jeans a vita bassa andavano benissimo; poi aggiunsi una cintura nera e dei bracciali in pelle spessi e larghi con le "borchie".
In più misi anche una collana metallica, che dava il suo tocco.

Ora che l'outfit era a posto, dovevo lavorare al makeup: volevo provare a copiare quello dell'Emo

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Ora che l'outfit era a posto, dovevo lavorare al makeup: volevo provare a copiare quello dell'Emo.Avevo rubato uno dei poster del concerto, e me lo ero portato a casa. Presi la matita nera e iniziai a sfumarla, lanciando spesso delle occhiate alla mia reference. Poi andai a rubare l'ombretto nero a mia madre e me lo sistemai attorno all'occhio. Sembravo un po' un panda truccata così, ma almeno ero simile al cantante ora. Per esaltare ancora di più gli occhi neri, mi strusciai apposta il mascara sulla palpebra. Poi lo passai sulle ciglia .E voilà! ero pronta per il concerto! Prima di uscire dall'appartamento, però, scrissi un post-it per mia madre: era al lavoro in quel momento, non sapeva che stessi per andare a un concerto. Ed era meglio così, mi dissi, mentre lo firmavo e uscivo, con lo skate sottobraccio e l'MP3 in mano. Avevo pur bisogno di qualcosa che mi aiutasse a farmi riconoscere, e far sentire la mia canzone a Tarzan forse l'avrebbe aiutato a ricordarmi. Sfrecciai più velocemente del solito tra quelle viuzze sporche, ero molto di fretta. Attraversai il centro e passai in una via che accostava la parte più popolata di Cardiff; era impensabile passare là di sabato sera. Il palco si trovava in una specie di colle, era una zona più rialzata rispetto al resto della città. "Ovvio, un posto più accomodante non era possibile" mi lamentai nel pensiero, prima di ripartire. Già da lontano avevo visto le luci e sentito il putiferio sommesso provenire dal luogo del concerto, ma non pensavo che da vicino la situazione fosse così esagerata! Mi avvicinai di più e vidi la lunga coda da sopportare per poter entrare. Stavo per mettermi in coda pure io, quando vidi gli immensi buttafuori che controllavano i biglietti. E ricordai di non averne uno materiale. Non mi avrebbero mai creduto, così decisi di fare il giro. "Ci sarà un punto da cui intrufolarsi!" mi dissi. E in effetti c'era, ma si trattava delle quinte. Non sare mai potuta passare di lì inosservata. "Cazzo, sono fregata!" mi diedi una botta in testa. Sono un'idiota. "Non mi resta altro che entrare dalle quinte, Tarzan mi ha già dato un biglietto gratis senza motivo, no? E allora se gli spiego mi farà entrare". Non avevo altra scelta in ogni caso; in poco mi ritrovai dietro il palco. Purtroppo la prima persona che vidi non era Tarzan. Era il cantante Emo. Mi fissò come fossi un ladro pronto puntargli la pistola se solo si fosse mosso, infatti rimase per un attimo immobile.

 Mi fissò come fossi un ladro pronto puntargli la pistola se solo si fosse mosso, infatti rimase per un attimo immobile

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Poi si raddrizzò e mi chiese, con la voce di un bambino:"Saresti tu la 'Biondina'?". Arrossii leggermente, sia per imbarazzo che per rabbia: non potevo crederci che Tarzan avesse osato darmi un sopprannome così stupido! Non che il suo fosse tanto meglio, ma almeno era originale. "No, io sono Avril" mi presentai "Non ho il biglietto perchè-" "Sisi, mio fratello mi ha già raccontato tutto" mi bloccò lui, e mi fece cenno di seguirlo. In poco arrivai da Tarzan, che era seduto a suonare la chitarra in piena concentrazione, la testa piegata e gli occhi chiusi. Per un attimo mi mancò il respiro."Tom, la cantante è qui" disse l'Emo. "Quindi si chiama Tom.." ebbi il tempo di pensare, prima che il chitarrista alzasse lo sguardo su di me. Mi morsi il labbro. Anche lui sembrava un po' a disagio.

Il suo sguardo continuava a scappare al mio viso

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Il suo sguardo continuava a scappare al mio viso. Io invece mi concentrai su qualsiasi cosa che non fossero loro 2, la stanza, i vestiti, gli specchi, gli spartiti... "Avril, seguimi, che ti porto da Gustav:ti accompagnerà lui tra gli altri fan" mi disse il cantante all'improvviso, con un sorriso tenero e rassicurante, e io lo seguii, non sapendo chi diamine fosse Gustav. Scoprii che Gustav era il batterista. Anche lui mi sorrise quando mi vide. Ma non dava lo stesso effetto di quello dell'Emo, era una pallida imitazione. Mi spiegò velocemente dove dovevo andare, e io mi intrufolai tra la folla. Il casino che c'era era indescrivibile; c'era chi urlava in inglese, chi in tedesco, e chi in una lingua che non conosco. Se credevo di confondermi abbastanza coi fan, mi sbagliavo: anche il più "normale" di loro aveva almeno un vestito stile Tokio Hotel, chi la maglia, chi il cappello, e chi l'intero merciandising. Sia maschi che femmine si erano truccati e pettinati mescolando un po' Tarzan e l'Emo, e si erano messi pure i piercing finti. Feci finta di cantare mentre attendevo che lo spettacolo iniziasse (senno sarei stata l'unica in silenzio) mentre tutti si spintonavano e urlavano. Nonostante il rumore, stavano tutti attendendo la comparsa della band per poter esplodere. Le luci si spensero. La voce di un bambino cantò, e la folla con  lui, il resto del gruppo suonò, mentre le luci si riaccendevano e illuminavano il palco. L'inizio della canzone fu calma, ma appena arrivò la parte scatenata, le luci sembrarono impazzire, così come i fan. Dopo un po pure io sentii un po' del loro entusiasmo. Credevo fosse dato dalla musica e dal clima creatosi, ma mi accorsi dopo che ciò che mi emizionava era qualcos'altro... Anzi, qualcun'altro: stavo fissando Tarzan dall'inizio dello spettacolo. Abbassai lo sguardo immediatamente, le guance rosse. Mi fissai un attimo i piedi, mentre la musica continuava, e io la ascoltavo in silenzio.

 Mi fissai un attimo i piedi, mentre la musica continuava, e io la ascoltavo in silenzio

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TOM'S POV
Salii sul palco velocemente, mentre le luci erano spente. Sentivo i fan esultanti "zittirsi", mentre ci disponevamo nei punti giusti. E appena si riaccesero le luci, sentii a malapena Bill che incominciava a cantare. Io incominciai a suonare, concentrato al massimo, socchiudendo gli occhi e abbassando la testa. I capelli mi cadevano davanti, coprendomi la visuale. Ero molto emozionato. Non mi aspettavo così tanta gente! Alzai la testa di scatto e vidi tutti i fan scatenarsi sotto di noi. Ma io stavo cercando una persona in particolare. Era impossibile vederla in mezzo a tutti, ma continuai a cercare il suo sguardo. Ad un certo punto, mi sembrò di vedere una ragazza fissarmi intensamente, meno movimentata degli altri. Sperai che fosse la Biondina. Finalmente sfoggiai un enorme sorriso.

YOU KNOW ME -tom kaulitz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora