Capitolo quattro

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Appoggió il microfono sulle sue gambe e mi prese delicatamente le mani.
Le strinse nelle sue, cosí grandi in confronto alle mie.
Le nostre dita si intrecciarono.
Mi tiró piú vicina a lui, facendo aderire la sua schiena al mio petto.
Le mie braccia, guidate dalle sue, avvolsero dolcemente il suo collo.
Abbassai la testa e appoggiai le labbra sulla parte inferiore della sua guancia.
I nostri occhi si chiusero e respirammo profondamente.
Mi sentivo bene, bene veramente.
Ero felice, ma allo stesso tempo molto fragile.

Dopo pochi minuti bussó alla porta Valentina.
Controvoglia sciogliemmo l'intreccio di braccia.
Nessuno dei due parló.
La mia pelle era diventata ad un tratto cosí fredda, cosí incompleta senza la sua.
La stessa sensazione di quando la mattina appena sveglio sei costretto a toglierti le coperte di dosso.
L'abbracciarlo mi lasció addosso una terribile voglia di lui.

La sera, nel mio letto, non mi detti pace.
Era di questo che avevo paura.
Mi ero lasciata andare solo per pochi minuti, ma erano ugualmente bastati per farmi provare un incredibile piacere.
Fissai il cuscino vuoto del mio letto matrimoniale.
Il mio cuore guardandolo desiderava Mattia.
Ma la mia mente...
lei avrebbe voluto distruggerlo quel cuscino.
Aveva sopportato il peso della testa di due uomini.
Stefano, il mio primo grande amore e Marco, il mio riscatto dopo il primo tradimento.
Su quel cuscino c'erano due ferite ancora aperte.
Non c'era spazio anche per una terza.

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