Capitolo trentatre

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Mi aggrappai al suo corpo, come se fosse stato l'unica cosa in grado di tenermi in piedi.
Posó le sue mani sulla mia schiena e mi avvolse in un grande abbraccio.
Sentii il suo respiro affaticato sul mio stomaco.
"Sei qui", sussurrai piangendo.
Mi prese per mano e mi portó fuori dal locale. Ci sedemmo su un muretto.
Osservai i suoi occhi verdi, di nuovo a pochi centimetri di distanza dai miei.
Gli accarezzai gli zigomi, il naso, le labbra.
Mi lasció un bacio sulla mano, intento a guardarmi.
Strinse le mie mani e ci appoggió sopra la fronte.
Chiuse gli occhi, non disse nulla.
Gli alzai la testa.
Aveva il volto rigato dalle lacrime.

01:20, Martedí 9 Giugno
Mi posó sul mio letto delicatamente.
Inizió a baciare ogni piccolo spazio sul mio corpo, come se avesse voluto riempire il vuoto che mi aveva provocato.
Gli tolsi la maglietta lentamente.
Aveva i capelli spettinati e il sorriso sulle labbra.
Feci scivolare le mie mani sulle sue scapole.
La sua pelle calda era di nuovo sulla mia.
Mi toccó dolcemente, come fossi qualcosa di fragile.
Baciai ogni singolo millimetro della sua bocca, non mi sentivo piú sola.
Il mio uomo era tornato.

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