Capitolo diciotto

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I giornali ritraevano sempre piú momenti tra me e Fabio; Mattia continuava a confermare la sua relazione con Ludovica.
Intanto ad Amici, all'oscuro di tutti, ogni momento si trasformava in ricordo.
Fuori pioveva, eravamo rimasti solo io e lui e le chiavi degli studi erano in mio possesso. "Sergè", urló immprovvisamente.
Stavo mettendo a posto gli spartiti in sala prove, era tardi e le telecamere erano giá spente.
"Matti aiutami", dissi morbida.
Si avvicinó lentamente.
Fece scivolare le sue mani sui miei fianchi e inizió a baciarmi il collo.
Istintivamente lo allungai permettendogli di farlo meglio.
"Mi manchi", disse provocandomi.
Mi girai di scatto ritrovandomi a pochi centimetri dalla sua bocca.
Mi morsi un labbro e appoggiai le mie mani sul suo petto.
Mi misi in punta di piedi a causa della notevole differenza di altezza e gli saltai in braccio mettendo le mie mani salde dietro il suo collo.
La sua bocca inizió a baciare il mio corpo senza volersi mai staccare.
Non esisteva freno a quel momento, ci desideravamo tremendamente.
"Come quando fuori piove e senti dentro l'eco della libertà"

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