Capitolo sette

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Continuai ad abbracciarlo.
Sentivo che se l'avessi lasciato mi avrebbe abbandonata.
"Non capisco piú niente Emma, niente", continuó.
Staccai la testa dal suo petto e lo guardai.
Avvolse la mia faccia con le sue mani e accarezzó le mie guance.
Chiusi gli occhi e strinsi tra le mie mani la sua maglietta.
Avevo bisogno di lui, sempre di piú.
Tutto ció non andava bene, era sbagliato.
Ma nonostante questo, volevo rimanere lí, in quel bagno, con Mattia.
Mi diede un bacio su uno zigomo, il mio corpo si riscaldó in un istante.
Non sentivo piú la rabbia, non avevo piú bisogno di chiarire il perchè del suo atteggiamento.
Volevo solo sapere cosa significasse l'abbraccio e tutto quel calore.
Non riuscivo a controllare me stessa in sua presenza e questo mi disturbava, perchè sapevo che mi stavo facendo del male.
Mattia si comportava in modo ambiguo ed entrambi parlavamo poco, ci lasciavamo semplicemente trasportare dai desideri del momento, senza darci spiegazioni.

Avevamo passato troppo tempo in quel bagno, i produttori ci stavano cercando.
Uscí prima Mattia senza farsi vedere.
Dopo pochi minuti andai in casetta anch'io.
Nel tragitto incontrai un responsabile della redazione, ma riuscii a cavarmela inventandomi una scusa.
Nel pomeriggio incontrai i ballerini, poi stanchissima andai a casa.

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