Capitolo quindici

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Era buio, le telecamere erano spente e un leggero venticello rinfrescava l'aria.
Il prato era umido, cosí decidemmo di sederci sul divanetto del giardino e di coprire i nostri corpi con una coperta.
La mia mente era invasa da mille pensieri, nelle ultime settimane erano sorte molte incomprensioni.
Nonostante questo, quella sera respirai in un'atmosfera diversa.

Guardai i suoi occhi verdi in cerca di risposte.
Probabilmente anche lui, come me, aveva addosso delle ferite ancora aperte.
Stavo per iniziare a parlare, quando lui allungó una mano e inizió ad accarezzare delicatamente la mia guancia, osservando attentamente la mia pelle chiara.
Dimenticai cosa volessi dirgli, soffocai i miei pensieri.
Mattia avvicinó lentamente il suo volto al mio.
Sentii il cuore battere sempre piú velocemente.
Il suo profumo invase i miei polmoni e le sue mani scivolarono sui miei fianchi.
Non riuscii a pensare a ció che sarebbe successo dopo, ma soltanto a godermi quell'istante.
Le nostre labbra si incontrarono, fondendosi in un lungo bacio.
Ci allontanammo solo per pochi secondi per lasciare spazio ad un sorriso, sostituito poco dopo dalla forte passione.

È difficile descrivere ció che provai in quei minuti travolgenti.
Posso solo affermare che mi sentii finalmente a casa.
Come se durante tutta la mia vita avessi sempre camminato sul bordo di un precipizio e solo in quel momento qualcuno fosse venuto a prendermi per portarmi via.

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