Capitolo 21. Ryss

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Guardo Bodie andare verso casa e mi pento di non avergli chiesto di rimanere all'Old Rock con me, ma so che non posso farlo finire nei guai. Ha già dovuto sopportare una cena con mio padre.

Davanti alle porte ci sono tre o quattro ragazzi, tutti con la ginocchiera e i vestiti dei Detonators. È un po' che li studio, per capire chi sia il più adatto a cui chiedere senza mettermi nei guai, ma la verità è che non ce n'è uno adatto, sembrano tutti pronti per una rissa.

Forse ho sbagliato a venire io. Ho paura di farli arrabbiare, precludendoci la possibilità, anche remotissima, di suonare qui un giorno. Forse non sono la persona più adatta ad avanzare richieste pacifiche. Insomma, chi non preferirebbe il sorriso e l'educazione di Bodie a qualsiasi cosa possa offrire io?

Mi fermo un momento a rifletterci: oggi ha chiesto a mio padre come stava - Steven non l'aveva mai fatto - , ha aiutato ad apparecchiare e a cucinare; mio padre, prima che andassimo via, mentre Bodie era in bagno, mi ha persino detto che è un bravo ragazzo. Bodie è piaciuto a mio padre in una sola sera, anche se arriva da una comunità che lui detesta. Credo che per un periodo credesse che mia madre avesse un amante della San Christopher, ma non ho mai saputo se era vero o meno.

Alla fine, scelgo un ragazzo che sta fumando una sigaretta vicino alla porta, con un ciuffo di capelli neri su un occhio e una cintura con le borchie. Non riesco a ricondurre il suo viso a nessuno che ho visto l'altra sera, ma forse, a giudicare dalla corporatura, potrebbe essere il chitarrista o forse il bassista. Ero troppo concentrato su Gerard per accorgermi degli altri, ad essere onesto.

Prendo un respiro, il cuore che mi batte all'impazzata, e mi avvicino. Ora vorrei davvero il viso angelico di Bodie.

«Hey, scusa...» chiedo troppo timidamente, e lui porta gli occhi scuri su di me, alzando un sopracciglio. Non sembra tanto felice.

«Cosa vuoi?»

«Devo parlare con Gerard» rispondo, cercando di sembrare più sicuro di quello che sono.

«Devi o vuoi?» prende una boccata e mi soffia il fumo in faccia. È piuttosto compiaciuto, e io devo trattenermi dalla voglia di dargli un pugno. So che potrebbe chiamare gli altri Detonators, o potrebbe stendermi da solo.

«Devo chiedergli un permesso» mi impunto, una leggera rabbia trattenuta che mi sfrigola sotto pelle.

«Un permesso?»

«Sì»

Lui mi squadra con un sorriso malizioso, poi si volta e batte il pugno fasciato dai guanti di pelle contro lo stipite della porta. «Mark! Chiama Gerard!»

Sento dei passi e l'irrefrenabile desiderio di darmela a gambe. Se questo tizio è così aggressivo, Gerard come sarà? È di lui che si parla quando i Detonators fanno una rissa, è lui che comanda. Ho sentito dire che una volta ha spaccato il naso ad un ragazzo con una testata, e che un'altra volta ha picchiato a sangue uno che aveva toccato il sedere di una ragazza all'Old Rock. Mi hanno anche detto che una volta gli avevano rotto un braccio e lui è comunque riuscito a mettere al tappeto i suoi aggressori. Mi farà a pezzettini, non è vero?

Gerard e quello che deve essere Mark appaiono sulla porta e mi squadrano entrambi. Gerard sembra diverso, senza eye-liner e giù dal palco. Porta i suoi soliti pantaloni strappati e la ginocchiera, ma sopra ha solo una pesante felpa nera e i capelli scurissimi sono tutti scompigliati.

«Dimmi» la sua voce esce incredibilmente calma, quasi cordiale anche se sempre piuttosto dura, e io rimango talmente stupito che ci metto un minuto a riprendermi e a rispondere.

«La mia band cerca un bassista» balbetto e osservandolo meglio noto che invece l'eye-liner ce l'ha eccome, e gli occhi sono cerchiati lievemente di trucco rosso. Forse allora stasera hanno suonato e lui si stava struccando. I suoi pantaloni sono piuttosto stretti - oppure è lui ad avere abbastanza mole da riempirli - e io un po' lo invidio. Non è grasso e io non sono secco, ma lui è in quella categoria di corporatura media che oscilla verso il "robusto" e io in quella che oscilla verso il "magro". Nessuno dei due rientra nei canoni di bellezza. «Vorremmo appendere un volantino alla tua... Alla bacheca dell'Old Rock».

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