La scuola in primavera inoltrata è completamente diversa da com'è a settembre. C'è la luce del sole, il calore delle mattine e tutto sembra volgere verso la fine, come se stessimo facendo una maratona e stessimo arrivando al traguardo. È davvero bello. Tutti i nostri compagni sono più tranquilli, già proiettati sul diploma, sulle vacanze estive e sul college, mentre gli insegnanti sono tutti più stanchi e più malleabili. È davvero bello. In più, è iniziato quel momento dell'anno in cui stanno scattando le foto per l'annuario, che di solito adoro ma quest'anno mi mette un certo disagio. Ci saranno le foto singole di ognuno di noi, le foto dei club - la banda della scuola, la squadra di football, il gruppo di teatro - e le pagine sui successi e le ammissioni al college di tutti gli studenti dell'ultimo anno. Questo si che mi mette ansia: cosa scriveranno su di me?
Io e Ryss scivoliamo nel corridoio in mezzo alla marmaglia di gente tutta in tiro. Oggi è il primo giorno delle foto e io e lui siamo entrambi prenotati, quindi ci siamo lavati e lucidati al meglio. Ryss si è lavato i capelli e si è messo un paio di pantaloni neri aderenti, una camicia a quadretti di diverse sfumature di verde e un gilet nero. Sta molto bene vestito così, ma mi sembra abbastanza a disagio, come quando viene a scuola con i pantaloni troppo stretti o con una maglia che lo fa sentire troppo svestito.
Io ho avuto dei lunghi momenti di indecisione. Ho abbandonato il gel da un bel po' e adesso i miei capelli dietro mi arrivano fino alla nuca e davanti porto la frangia; è strano averli così, ma non mi dispiacciono poi così tanto.
Ho praticamente rivoltato l'armadio per trovare qualcosa di carino da mettere, ma alla fine ho deciso che non contava poi così tanto, quindi ho scelto un paio di pantaloni neri, la mia giacca color ocra che usavo anche a settembre e una maglietta color crema, con una palma verde acqua disegnata sopra. Amo questa maglietta, me la comprò di nascosto mia madre quando eravamo in vacanza. Sapeva che tutti ne avrebbero voluta una se avesse detto che la prendeva per me, così andò a comprarla di nascosto, solo che avevano solo una taglia da adulto. Insistetti tanto che alla fine lei acconsentì. La portai come pigiama per quattro anni, poi finalmente, all'età di sedici anni, divenne della taglia giusta.
All'ultimo, ho preso anche gli occhiali da sole, quelli che abbiamo usato ad Halloween, perché mi hanno detto che faranno anche foto di copia ai fidanzati o agli amici e io, senza dire nulla a Ryss, ne ho prenotata una. È il nostro ultimo anno, perché non concedersi qualcosa in più finalmente?
Oggi c'è un gran chiacchiericcio, ma è normale perché è da ieri che scattano le fotografie ufficiali in un angolo della mensa e quelle a sorpresa in giro per la scuola. A me e a Ryss, ovviamente, non ci hanno mai inclusi, ma io sono fiducioso.
«Non la capisco, questa cosa delle foto» commenta lui, aprendo l'armadietto. «E non capisco neanche perché ci siamo vestiti così».
«Perché quando saremo ricchi e famosi le nostre foto gireranno su Internet e vorremmo sembrare carini» rispondo e facciamo un salto al mio armadietto per raccattare un quaderno.
«I tuoi verranno alla consegna del diploma?» chiede lui, controllando di avere gli appunti per la lezione di matematica.
Mi si ferma un groppo in gola. «Non lo so» ammetto. «Io e mia madre abbiamo fatto pace, ci vediamo spesso, ma con mio padre i canali sono ancora chiusi. Non credo che lui verrà. Ma in fondo chi se ne importa?». Fingo abbastanza bene da fargli credere, almeno per un po', che non me ne importi, ma in realtà li vorrei lì. Siamo sempre andati alla consegna dei diplomi dei miei fratelli. Io ne ho viste quattro, negli ultimi quattro anni, e ora che tocca a me credo che non verrà nessuno. Un po' me lo merito, in realtà, ma mi dispiace comunque.
«E i tuoi fratelli?»
Scuoto la testa. «Forse verrà Jael, gli altri preferiscono evitare la guerra. Mi vengono a salutare quando c'è solo mia madre, ma se c'è mio padre fingono di stare dalla sua parte».
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All That Shines
Fiksi RemajaRyss vive in una famiglia difficile, con una madre assente, un padre alcolizzato e tre fratelli con cui non ha nulla in comune. Con gli anni ha imparato a cavarsela da solo, ad occuparsi della casa e a tenere in piedi la sua vita. Abbandonato dal s...