Capitolo 38. Ryss

30 3 37
                                    

Bodie non russa forte, emette solo dei leggeri sospiri. Mio padre invece russa e lo sento anche se dorme al piano di sotto. Secondo Bodie russo anch'io. Li sento entrambi, perché è domenica notte e non riesco a dormire, visto che mi sono alzato troppo tardi stamattina e ora non ho sonno. In più, ci sono un po' di cose che ricordo di una sera della settimana scorsa. Ho bevuto dalla bottiglia di birra che qualcuno mi ha dato - non ricordo chi, ma non importa perché all'Old Rock c'è una politica piuttosto rigida riguardo alle droghe - e ho ballato finché Bodie e Maxine non sono venuti a recuperarmi.

Ho ballato con un ragazzo bello, alto, con un tatuaggio sulla spalla che ho tenuto stretto per metà serata. Mi ha baciato ad un certo punto, credo, ma non me lo ricordo benissimo; mi ricordo solo che aveva le labbra secche e asciutte e le mani sui miei fianchi. Eh si, quelle sono ancora vive nella mia mente: ha messo le mani sui miei fianchi e mi ha tenuto vicino tutto il tempo, finché non è cambiata la band sul palco e allora tra le mie mani è venuta una ragazza che ho visto a scuola. L'ho baciata io e lei mi ha tenuto la mano sul petto mentre ballavamo, poi ricordo che Maxine ha attirato la mia attenzione e siamo andati via.

Se ci penso adesso mi sembra un po' strano, come se fossi una persona completamente diversa. Ho sempre guardato male quelli che vanno ad ubriacarsi in discoteca e baciano due, tre, quattro persone a sera. Li ho sempre considerati leggeri o stupidi, ma la verità è che per qualche minuto ti fa sentire bene, ti fa sentire affascinante, attraente, sexy. Non mi ero mai sentito sexy in tutta la mia vita.

Ma a tenermi sveglio non è solo il ricordo della serata, piuttosto è la scritta che ho visto ieri in bagno, dopo che siamo andati a fare la foto per l'annuario. A Bodie non l'ho detto, perché dopo lui si inalbererebbe e farebbe qualche casino, e in più perché non voglio che si preoccupi. Si è già preoccupato troppo per me quest'anno, e mi conosce da neanche dieci mesi. È strano pensare che in realtà ci conosciamo da così poco, quando invece sembra passata un'eternità.

Dopo aver fatto la foto sono andato in bagno, a quello del primo piano, e dentro il terzo gabinetto c'era una scritta. Era da sola sul muro bianco, lontana dalle altre come un'appestata. Ryan Crest succhia i cazzi. Quando l'ho vista, mi è quasi venuto un infarto. Chi l'ha scritta? E perché l'ha fatto? Io e Bodie abbiamo passato l'ultimo mese per i fatti nostri, nemmeno Anthony ci ha più infastiditi, quindi mi chiedo per quale motivo qualcuno abbia scritto una cosa del genere? Avevo pensato a Steven, ma conosco abbastanza bene la sua grafia per sapere che quelle parole non le ha scritte lui.

Ho provato anche a cancellarla, ma era fatta con l'indelebile e non veniva via. Non ho fatto neanche pipì, sono scappato e basta, ma mi rivedo quella scritta davanti alla faccia. Ryss Crest succhia i cazzi. Ryss Crest succhia i cazzi. Ryss Crest suc...

«Stai bene?» chiede Bodie, in piedi sulla soglia della porta. È scalzo, con una maglietta troppo grande per lui e un paio di pantaloni larghi che gli pendono dai fianchi, tutto blu; ha i capelli scompigliati e un paio di segni del cuscino sulla guancia, la piccola croce che gli oscilla al collo.

«Sì. E tu? Perché non dormi?» chiedo, tirandomi a sedere sul letto.

«Non lo so. Un po' d'ansia» alza le spalle ed entra in camera, chiudendosi la porta dietro e sedendosi sul letto accanto a me.

«Ansia di che?»

«A saperlo» tira fuori dalla tasca il pacchetto di Lucky Strike e me ne offre una, ma io scuoto la testa. Si alza per socchiudere la finestra, poi torna al suo posto e la accende. Oggi gliene avrò viste almeno cinque in mano, che significa un quarto del pacchetto, anche di più ora.

«Devi smetterla» dico indicando la sua mano. Lui dà un'occhiata alla sigaretta e si fa passare il posacenere dal comodino. Ormai lo tengo qui per lui.

All That ShinesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora