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PARTE Seconda

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L'inevitabile giorno dell'asta era arrivato. Per quanto Nico avesse tentato in tutti i modi di evitare ogni incontro e sguardo con Miguel Àngel alla fine si era trovato nella stessa limousine, in privata con lui.
Miguel non faceva altro che puntargli gli occhi addosso da quando erano entrati.
"Notizie di tuo fratello?" cercò di intavolare una conversazione il castano. Nico rinvenne in sé mentre si ripeteva mentalmente la scaletta dei prodotti che venivano presentati a quell'evento.
"No. Non l'ho ancora chiamato. Ma sono sicuro che sta bene."
"Ne sei sicuro?"
"Sì. Me lo sento qui." Disse toccandosi poi il petto. "Abbiamo una connessione speciale io e lui."
Miguel poi si ricordò della conversazione sulla banchina e di quanto amasse suo fratello. "Solo con lui hai questa connessione speciale?" indagò.
"In che senso?"
Miguel, in un abito color panna intonato alla camicia biancaa e pantalone nero, fece spallucce.
"Una ragazza, un partner."
"Ah no, non ho mai avuto il tempo per dedicarmi ad una ragazza. E poi, le relazioni sono stupide." Commentò sinceramente, chiedendosi perché questa improvvisa voglia di parlare. "E tu? Cosa mi dici del tuo... partner?" domandò deglutendo.
"Non è un partner." Chiarì con tono pacato. "È un passatempo."
"Un po' rude oggettificare una persona così, se permetti."
"Lui lo sa. La nostra è una sorta di scopamicizia. A volte viene solo a farmi compagnia."
"Oh. E come mai nessuna relazione?"
Quella era una domanda troppo personale, pensò Miguel incupendosi. "Nessuno ti sopporterebbe con quel caratteraccio, in effetti." Si rispose deridendolo. "Anche se è un peccato con la tua faccia. Non sei male." Commentò poi notando che forse aveva esagerato con gli insulti.
Miguel sollevò un sopracciglio e abbozzò un minimo sorrise. Poi inclinò la testa con una malsana domanda che gli si pose nei suoi pensieri.
"Se io fossi una ragazza. Ti metteresti mai con uno come me?" chiese.
Nico ci pensò su. Quella era decisamente una domanda esplicita e stava per rispondere quando l'auto si fermò e Pedro aprì la porta. "Siamo arrivati."
Entrarono nel lussuoso hotel, dove si sarebbe tenuta l'asta a breve.
Le guardie del corpo si dispersero proclamando il via libera mentre Miguel prese posizione sul tavolo assegnatogli e gli fu portato subito da bere il suo cocktail.
"Ti sei portato le tue guardie migliori." Parlò una voce alle sue spalle. Diana aveva un abito rosso appariscente con uno spacco su tutte e due i lati che mettevano in mostra le sue perfette gambe lunghe da modella, che calzavano un tacco d'argento abbinato all'orecchino a pendente da un lato e al piercing lobo-elice dall'altro.
"Non avevi detto che non ti piace metterti negli affari altrui?" chiese poi guardando Nico, che salutò da lontano e ricambiò. "Guillermo me l'ha restituito di sua spontanea volontà perché ti ha rivolto parola." Mentì. "Oh che sciocco tuo fratello, se pensa che ci vuole così poco per potarlo dalla mia parte."
"Non ti porterai nessuno dalla tua parte, Diana. Tantomeno Nik." Pronunciò in tono secco sorseggiando il suo cocktail. La ragazza sorrise e poi cozzò il suo bicchiere di spumante con il suo tumblr prima di alzarsi e tornare al proprio tavolo.
I suoi due amici del poligono di tiro lo raggiunsero al tavolo e l'asta iniziò. I primi pezzi furono venduti a colpi di milioni raggiungendo cifre esorbitanti.
"La tua guardia del corpo è più bella oggi. Con quel taglio di capelli fresco di rasatura, i ricci curati con a schiuma effetto bagnato, il viso liscio." Commentò. "Non mi stupisce che tu l'abbia rivoluto."
"Non l'ho rivoluto. Mio fratello come se l'è preso, così l'ha restituito." Mentì.
I due amici si guardarono e risero. "A chi vuoi prendere in giro, Miguel. Lo tratti con premura, si vede che hai un occhio di riguardo per lui. Stai sempre a cercarlo, e ti fai rispondere e chiamare per nome da lui."
Il castano distolse lo sguardo dai due amici e guardò Nico che lo stava fissando da lontano e lo vide bere un bicchiere d'acqua.
"Vedi? Gli stai sorridendo." Notò l'amico facendogli spegnere subito il sorriso che aveva in faccia.
"Restiamo concentrati, okay?" chiese ai suoi amici.

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