FINALE
5
Per Nicolas, Roberto era più di un amico. Era una sorta di fratello di armi. Era stata la prima persona che aveva incontrato in tutto quel putiferio, e inevitabilmente, per come era romantico lui si era affezionato al suo compagno di stanza. Roberto lo aveva sostenuto sin dal principio, credendo in lui anche quando lui stesso non ci credeva abbastanza.
Lui sì che era una persona rara, e ne aveva incontrate di persone lungo la via. Perciò si era precipitato quando aveva scoperto che era vivo e nelle vicinanze di Diana.
Lo recuperò dopo un'oretta, e di alcool ne aveva solo la puzza ma ubriaco non lo era.
Versava in pessime condizioni e lui diceva che era a causa di un'avventura pazzesca che aveva vissuto con i suoi amici nel bosco con un orso. E poi si era venuto ad ubriacare qui da solo perché non voleva tornare dopo aver assaggiato la libertà, supplicandolo di non dire nulla del genere a Miguel e Guillermo.
Ripetette quella stessa menzogna anche agli occhi dei due fratelli, con lo stesso tono catatonico a mo' di cantilena: ecco il motivo per il quale era certo che non fosse ubriaco.
Miguel gli diede il permesso di accompagnarlo in camera e lo trascinò nella vasca da bagno.
"Allora, hai intenzione di dirmi cosa è successo?"
Lui gli sorrise beffardo. "Te l'ho detto, stavamo in campeggio e dal nulla un orso ci ha attaccati. Lo sai, sono l'unico capace di poter fermare un orso."
Nik gli curava le ferite una ad una mentre l'altro gli sorrideva. Sapeva che quel sorriso era più falso della menzogna che aveva raccontato a Miguel quando erano tornati in quella casa.
"Non me la bevo." Disse in tono severo, spegnendo il sorriso del biondo. "Stai fingendo, Robi. È palese."
Il ragazzo non disse nulla.
"Chi è stato eh? È stata Diana?" Il biondo lo guardò esitante come se stesse per confidarsi. "Andrò io di persona a risolvere la questione con lei, senza dire nulla a nessuno." Giurò.
"Puoi fidarti di me." Cercò di convincerlo, senza ottenere risultati.
"Allora? È stata Diana?"
"Ma come potrebbe essere stata lei? Io stavo in campeggio."
"Sei stato trovato a meno di dieci kilometri di un possedimento dei Serrano minori. Questo dato lo abbiamo ottenuto con quelli che hai rubato tu."
Il ragazzo rimase interdetto. "Sarà una coincidenza." Continuò a sorridere.
"Robi ascolta, puoi fidarti di me, non andrò a dire nulla a nessuno; perciò, basta che mi dici se..."
"Curami le ferite e basta." Rispose bruscamente increspando il volto in una smorfia di pianto. "Ti ringrazio." Disse poi quando vide che il compagno aveva accettato il suo silenzio e lo stava aiutando a medicarsi.
"Nulla da fare, non ha voluto minimamente parlarne con me." Disse Nicolas a Miguel, mettendosi le mani in tasca. "È distrutto, Miki. Non ha neanche mangiato nulla." Gli raccontò omettendo la scena in cui lo vide quasi piangere su un piatto di cibo in camera loro poco prima che Nicolas se ne andasse.
"Crediamo a qualsiasi cosa ci dirà, allora." Confidò Miguel
sparendo nell'altra stanza.
Nik ricevette una chiamata da uno sconosciuto e rispose.
"Sì? Ah. Okay. D'accordo così. Ora devo andare, basta parlare." E attaccò appena Miguel tornò.
"Chi era?"
"Pubblicità."
"E c'era bisogno di rispondere?"
"Mi sembrava scortese non farlo."
"E perché sottovoce?"
"Perché tutte queste domande?" domandò. "Non ti fidi?" giocò la carta della sfiducia così a farlo smettere di fare altre domande.
"Ho una sorpresa per te. Mio padre ha prenotato un jet per l'Italia, partiamo domani sera." Disse abbracciandolo sulla vita. Nicolas gli mise le braccia sulle spalle e gli sorrise. Lo guardò negli occhi e lo baciò.
"Dobbiamo proprio partire domani sera?" chiese lui. "Sì, perché?"
"È per... Roberto sai. Volevo stare un po' con lui, dargli il bentornato... tuo fratello è letteralmente impazzito in sua assenza e credo che, se veramente ha vissuto quella tremenda esperienza con l'orso distrarsi un po' gli farà bene. Glielo devo, è mio amico, dopo tutto."
Miguel non fu molto contento della risposta, ma acconsentì sorridendo. "Va bene, Piccolo. È giusto che tu ti prenda cura di lui."
"Grazie." Sussurrò baciandolo ancora una volta, prima di staccarsi da lui per andare in bagno.
Miguel lo guardò triste; più il tempo passava, più si rendeva conto che c'era qualcosa di strano in Nicolas, era quasi certo che gli stesse nascondendo qualcosa e voleva chiederglielo ma non voleva che lui pensasse che non si fidasse e quindi stava lì, a farsi il fegato amaro.
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Tilt
Chick-LitMiguel Àngel è il figlio di una famiglia mafiosa. Nicolas è un giovane ragazzo che lavora in un diner. Una sera Miguel viene inseguito dai suoi rivali che lo vogliono uccidere, Nicolas assiste alla scena e sebbene all'inizio sembra restio nell'aiuta...