«Possiamo sapere dove ci state portando, o dobbiamo rimanerne all'oscuro?» domandò Sarah, passandosi una mano in mezzo ai capelli biondi, leggermente annodati a causa del vento.
«Basta che questa barca non affondi prima di arrivarci, al posto misterioso» commentai, sistemandomi gli occhiali da sole sul naso.
Nonostante fossero passati un paio di giorni, l'occhio era ancora bello gonfio e livido. Era stato difficile nasconderlo a James; mia madre non voleva che lui sapesse nulla, mentre a Chris avevamo già raccontato tutto.
Il mio gemello, nel frattempo, si era messo in azione: aveva preso in mano le redini dell'attività familiare, siccome era rimasta senza un leader, e stava cercando di trovare una soluzione ai vari problemi.
«Queen Bee, se il mezzo non è di tuo gradimento, posso benissimo prenderti e buttarti in acqua. Che dici?» chiese Maybank, parandomisi davanti e coprendomi il sole.
«E farmi toccare da te? Nemmeno in un milione di anni» ridacchiai «E ora levati, mi fai ombra».
Ritornai con la schiena appoggiata al bordo della barca e mi misi con il volto girato verso il sole. Speravo solo che non mi venisse il segno degli occhiali sul viso, sennò sarei sembrata una mosca o un insetto del genere.
«Prometto che ci siamo quasi» disse John B, che intanto stava guidando.
«Come facciamo a crederti?» chiese Sarah di rimando.
«Vi fidate e basta?» tentò lui.
«Allora siamo in una botte di ferro» mormorai.
«Ma stai mai in silenzio?».
Ed eccolo lì, di nuovo a tormentarmi. Era incredibile che, per ogni cosa io dicessi, lui avesse una lamentela pronta.
«Scusate, chi l'ha invitato qui? Perché io no di certo» domandai agli altri due presenti.
«B...» mi chiamò Sarah.
«Giuro che ora la butto in acqua e non le lancio un salvagente»
«Come sei crudele!» feci la finta scioccata «Pensi che non sappia nuotare, idiota ignorante?»
«Di certo non sai farlo se ti butto giù con un peso legato all-»
«BASTA!» esclamò John B «JJ, stai oltrepassando il limite. Brooks, smettila di aizzarlo».
