34) La resa di Titan e la delusione di Arest

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Goku, passo dopo passo, si avvicinava in modo deciso a Titan, che rifletteva senza sosta su ciò che sarebbe avvenuto in seguito alla sua imminente sconfitta. Il sovrano pensava soprattutto ai propri figli: anche Arest ed Afrodis avrebbero seguito l'identica sorte del loro padre o avrebbero continuato a vivere?

Titan non intendeva perire: avrebbe tanto desiderato continuare a vivere, non per sé stesso, ma per i suoi figli, di cui era molto orgoglioso. Titan li amava sopra ogni altra cosa e desiderava assisterli durante la loro lunga vita. Desiderava che i propri figli generassero degli splendidi nipotini come una normale ed armoniosa famiglia. Inoltre, il sovrano provava un immenso senso di colpa a causa dei tremendi avvenimenti che avevano interessato Arest ed Afrodis, perché era convinto che tutto fosse avvenuto a causa sua.

Al Re dei Saiyan, non interessava più nulla delle sue tremende pianificazioni di sterminio e del proprio regno, ormai frivoli. Ciò che gli interessava davvero era continuare a vivere, infischiandosene persino della propria dignità.

Titan non riusciva più ad alzarsi dal suolo per le menomazioni che aveva sortito durante la battaglia. Il sovrano rimaneva inginocchiato e completamente immobile, respirando affannosamente. La sua vita era nelle mani di Goku, che non possedeva alcuna intenzione di perdonare l'avversario!

Senza alcuna via di fuga, Titan optò per un'importante decisione! Nessuno era preparato a ciò che, a breve, sarebbe avvenuto!

Il sovrano tornò nella forma base, diminuendo cospicuamente il suo Kii. Titan, ancora inginocchiato, cominciò a piangere disperatamente come un segugio addolorato.

"RISPARMI, PER FAVORE!" Implorò Titan, prostrandosi al cospetto dell'avversario.

Proprio in quell'istante, Arest riprese conoscenza. Il figlio di Titan non era capace di alzarsi ancora in piedi a causa delle gravissime lesioni. Tuttavia, aveva perfettamente udito il padre implorare pietà, ma inizialmente egli credette che fosse solo frutto di un terrificante incubo, dovuto, a sua volta, allo svenimento.

Goku si fermò con aria confusa a qualche metro di distanza dal suo avversario.

Dopo qualche breve attimo di sbigottimento, il Saiyan urlò, con tono infuriato e terrificante: "PERCHÉ MAI DOVREI RISPARMIARTI?!? HAI STERMINATO LA MAGGIOR PARTE DEGLI UMANI SENZA ALCUNA RAGIONE! TU SEI COLUI CHE HA DIMOSTRATO IL DECADIMENTO DELLA NOSTRA PROGENIE!"

Nonostante le parole di Goku, Titan rimase genuflesso, continuando a piangere ed implorare pietà senza sosta.

"VUOI SMETTERE DI PIAGNUCOLARE?!?" Sbraitò Goku, ancora più infuriato dalle incessanti lamentele del sovrano.

"Perdonami!" Disse Titan, calmandosi minimamente e continuando: "Imploro pietà... Non m'importa più nulla dei miei intenti di conquista... Voglio solo vedere i miei figli crescere! Voglio essere presente nelle loro vite!"

"Non sei il primo che implora pietà, per poi pugnalarmi alle spalle. Come posso fidarmi di te?" Chiese Goku, curioso della risposta che Titan avrebbe rivelato.

Il sovrano attese qualche momento prima di rispondere, riflettendo attentamente sul metodo più adeguato per dimostrare al meglio di non possedere più alcun intento malvagio. Titan ponderò con cura le parole da selezionare, poiché da esse sarebbe dipeso il suo destino e quello dei suoi figli.

"Se mi risparmi, ti mostrerò il motivo di ogni mia azione compiuta contro gli umani. Della causa del mio comportamento spietato nei loro confronti. Ti prego di accettare la mia proposta!" Rispose Titan, con voce affranta.

Arest non poteva credere a ciò che udiva: suo padre, il grande ed onnipotente Titan, l'impareggiabile Re dei Saiyan, che supplicava, inchinato di fronte al suo avversario, per aver salva la vita, come gli umani che lui stesso sterminava. Risultava una scena patetica per l'orgoglioso Arest! Egli non avrebbe mai tollerato quella scioccante realtà!

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