46) La storia dei due ribelli

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A Justlyn, Persef, Adel, Afrodis, Cronos, i guerrieri dell'aldilà ed i Kaiohshin fu spiegata dettagliatamente la situazione da Gohan. Tutti compresero la gravità della questione e provarono un sentimento di sollievo per la disfatta definitiva del dannoso parassita. Finalmente, Blob concluse il suo lavoro di purificazione degli infetti. Nessuno di essi parve patire alcun genere di complicazione, o perlomeno nessuna immediata. Il gigante attese il risveglio dell'ultimo paziente e fece ritorno dai suoi compagni.

"Ebbene, la festa può riprendere! La famiglia di quella bambina si è riunita, ma io, francamente, ho molta fame. Dove avevo sospeso il mio lavoro?" Disse Blob.

Justlyn rise un attimo per la falsa indifferenza di Blob, confidandogli, in seguito: "Grazie davvero per tutto quello che hai svolto in questi anni, Bob. Se non ci avessi aiutati, quest'oggi non saremmo qui!"

"Figurati!" Esclamò il gigante, continuando: "Non mi sono mai considerato un ribelle o un eroe. Faccio solo ciò che ritengo più opportuno per il mio benessere. Il mio scopo è puramente egoistico, non dimenticarlo! Se aiutare gli altri in difficoltà mi fa sentire bene, non vedo perché non debba farlo!"

Blob, pregustando la ripresa del suo lauto banchetto, proseguì con passo deciso verso la tavolata imbandita, ma, prima che egli potesse distanziarsi, Justlyn chiese: "Bob, mi sono sempre domandato: perché non hai mai accettato il ruolo di comandante di una base secondaria?"

Il gigante interruppe il proprio cammino, voltando leggermente il proprio sguardo verso il comandante, ormai alle spalle.

"Scherzi? Tutti questi anni ed ancora non mi conosci, Justlyn! Sarò anche la persona più intelligente al mondo, ma non trovo alcun divertimento nell'amministrare!" Rispose prontamente il mostro, ridacchiando e riprendendo il proprio viaggio.

Tutti osservarono il gigantesco mostro in continuo allontanamento quasi in segno di ammirazione. Nel corso della sua intera esistenza, Blob era risultato fondamentale per la sopravvivenza ed il sostentamento della popolazione umana relegata all'interno della base: aveva progettato differenti invenzioni, allenato le reclute ribelli e si era battuto allo stremo delle proprie forze durante le battaglie, rischiando persino la vita in innumerevoli occasioni per proteggere i bisognosi dai Saiyan, eppure non aveva mai desiderato nulla in cambio, nemmeno alcun genere di elogio. Il gigante era brutale, caparbio e spesso inamovibile riguardo le proprie decisioni, ma aveva dimostrato a tutti di possedere un animo nobile e giusto.

"Baby mi ha scosso! Mi è passata la fame!" Disse inspiegabilmente Goku, sospirando.

In un attimo, sul Saiyan ricaddero gli sguardi esterrefatti di tutti i presenti: solitamente, Goku era solito divorare qualsiasi pietanza gli si presentasse su una tavola imbandita. Assistere alla perdita di appetito di Goku risultava un avvenimento quasi comparabile al pentimento di Titan dinanzi ai propri errori: il mondo intero ne fu sconvolto! Nessuno fu capace di pronunciare una singola parola a riguardo!

"A-allora, divertitevi!" Affermò Justlyn, interrompendo la quiete che si era generata a causa dello scalpore generale.

Goku e Vegeta si incamminarono su due percorsi differenti, mentre Gohan si soffermò ad osservare i due ufficiali Fastus ed Era, che durante il corso della guerra erano intervenuti in soccorso della fazione ribelle. I due rimanevano distanti dalla confusione della fiera, evitando chiunque desiderasse discutere con loro. Il primo, completamente sudato ed accomodato su una roccia spigolosa dinanzi ad una fiamma incandescente, si apprestava a forgiare con i suoi attrezzi una lama di pregevole fattura, nel frattempo che sorseggiava litri di grappa dalla sua borraccia argentea. La seconda, invece, rimaneva costantemente in piedi con lo sguardo chino ed il viso velato dal cappuccio del proprio mantello.

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