42) Cronos

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"Tuo padre?!?" Chiesero, in coro, tutti i presenti, ad esclusione del Terrore dei Dannati.

Afrodis aggiunse, con voce commossa: "Vuoi dire che il nonno è ancora vivo? Non lo hai fatto fuori durante la battaglia contro di lui?"

La principessa provava un'immensa gioia per la scioccante rivelazione. Afrodis non conosceva una singola informazione riguardo il suo fantomatico nonno, eppure già si felicitava nell'apprendere della sua esistenza.

Titan si voltò verso la figlia, rispondendo: "No! Dopo tutto quello che ha fatto per me, ho preferito risparmiarlo. È mio padre, dopotutto. In seguito alla sua sconfitta, l'ho richiuso qui e, nonostante la sua enorme potenza, non ha mai tentato di fuggire"

"Poche chiacchiere, ne abbiamo già sentite abbastanza!" Affermò Vegeta, puntando verso la cella sigillata la sua mano destra e generando da essa una sfera di energia.

Il principe dei Saiyan si preparava a distruggere la porta blindata dinanzi a sé!

"No!" Esclamò Titan, preoccupato, apprestandosi a spiegare ai presenti: "Potrebbe credere di trovarsi in pericolo! In tal caso, diventa molto impulsivo e reattivo! Non dobbiamo spaventarlo!"

"Sciocchezze!" Disse Vegeta, aggiungendo, con tono di sfida: "Se è così tanto in gamba, dovrebbe percepire la nostra presenza. Riesce a percepire le nostre energie, giusto?"

Titan rimase interdetto... Il sovrano desiderava dissuadere Vegeta in ogni modo dalla sua avventata decisione. Ma il principe dei Saiyan non avrebbe mai modificato la propria idea. Per dissuaderlo, Titan avrebbe dovuto affrontare Vegeta, ma ciò risultava impossibile, data la presenza di numerosi guerrieri e del Terrore dei Dannati, che avrebbero certamente impedito lo scontro. Purtroppo, per la prima volta dopo quasi trent'anni, Titan non poté altro che osservare con impotenza!

Nessuno impedì al principe dei Saiyan di proseguire!

Senza indugiare ulteriormente ed ignorando la preoccupazione del sovrano, Vegeta scagliò la sfera di energia, distruggendo la spessa porta blindata come se fosse costituita da carta. Dall'esplosione, si generò una fitta nube di fumo. Inizialmente, nessuno fu capace di osservare con accuratezza l'interno della cella: si riusciva solo ad intravedere una piccola frazione del soffitto bianco!

Fu Vegeta che, per primo, accedette all'interno della segreta.

Dopo aver percorso un solo metro all'interno di quella stanza, il Principe dei Saiyan ricevette un improvviso calcio, che mirava al collo, proveniente dalla propria destra. Con una prontezza dei riflessi straordinaria, Vegeta parò il colpo diretto a sé, respingendolo, ma constatando la notevole forza dell'aggressore, ancora avvolto dalla cortina di fumo.

"Chi siete voi? E cosa volete?" Chiese una strana voce che risaliva dal fondo della stanza.

Kaiohshin il Superiore rispose, con aria rassicurante, ma, al contempo, preoccupata: "Calmati! Abbiamo saputo che sei il padre di Titan! Vogliamo solo liberarti dalla tua prigionia!"

Vi fu qualche secondo di assoluto silenzio. Probabilmente, il presunto padre di Titan tentava di riflettere, nonostante la soffocante pressione!

La voce riprese: "E allora, perché siete qui con lui? Sappiate che, pur non provando timore della morte, non mi avrete tanto facilmente!"

"Aspetta!" Esclamò Kaiohshin il Superiore, aggiungendo: "Concedici l'opportunità di dissipare questa cortina di fumo. In tal modo, potrai osservare direttamente il nostro viso. Per favore, non attaccarci, nel frattempo!"

"Va bene!" Rispose la strana voce, continuando, tuttavia, con tono minaccioso: "Ma non mi indurrete a fidarmi di voi!"

Kaiohshin il Superiore non perse tempo! La divinità si concentrò per un attimo, emanando, in seguito, uno strano chiarore bianco dai suoi occhi. Come per magia, nella stanza, si generò una tremenda raffica di vento, che dissipò la nube di fumo.

Dragon Ball Hope of All HumansDove le storie prendono vita. Scoprilo ora