54) Gene Saiyan

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Persef, il piccolo Caron ed Adel stavano procedendo verso il parco divertimenti poco distante. Il figlio dei due noti Saiyan ribelli aveva sempre desiderato provare le sontuose montagne russe, a lungo descritte dal nonno. Adel, invece, riteneva l'idea ridicola, ma, anche a causa dell'insistenza della moglie, aveva accettato di accompagnare il piccolo Caron, evitando estenuanti discussioni con la consorte. Tuttavia, se si fosse presentata l'occasione, Adel sarebbe sfuggito dal suo drammatico destino!

Prima di giungere al parco divertimenti, il tragitto condusse i tre dinanzi alla discoteca, che sfoggiava melodie ad altissimo volume. Inoltre, i numerosi fari presenti emanavano stupendi bagliori ad intermittenza di ogni genere di colore, generando, nel cielo, un fantastico arcobaleno stellato.

Stregato da quell'incredibile spettacolo di luci, Caron chiese ai genitori: "Mamma... Papà! Possiamo andare a vedere quel posto con la musica?"

Come per il parco divertimenti, Adel si dimostrò nuovamente titubante. Nonostante ciò, Persef accettò senza indugio la richiesta del figlio, trascinando il marito dalla sua lunga coda.

Nella discoteca aperta, la gente danzava senza sosta, seguendo il ritmo delle melodie programmate dal DJ in carica. Adel non era abituato a tali usanze; la sua testa fu assaltata da un violento capogiro, che quasi lo portava ad accasciarsi al suolo. Caron e Persef, invece, rimasero meravigliati nell'osservare tanta allegria... Non erano mai stati capaci di assistere a nulla di analogo all'interno della base, dove i due avevano trascorso l'interezza delle loro vite immersi nell'ansia e nel terrore! Finalmente, sia la madre, che il figlio poterono gioire la tanto sospirata libertà!

Tra le numerose figure che danzavano, spiccava la presenza di Alexander. Egli, assieme al suo fido topolino Mouse, si era ritrovato quasi casualmente in discoteca, solo qualche minuto prima rispetto ai tre Saiyan. Quando Alexander intravide Persef e Caron, li salutò felicemente, ponendo a termine la propria danza ed avvicinandosi a loro. Alexander era visibilmente eccitato... Dopo la sua interminabile e forzata reclusione, non desiderava altro che svagarsi come durante i suoi anni di spensierata giovinezza.

"Perdonatemi se non mi sono ancora presentato!" Affermò il cugino di Justlyn, entusiasmato, continuando: "Il mio nome è Alexander e dovrei essere tuo zio, Persef. Mi piace la musica, se non si fosse capito. Questo sulla mia spalla destra, invece, è il mio fedele amico Mouse. Justlyn mi ha già raccontato tutto di voi, perciò non vi disturbate a spiegarmi le vostre storie... Io e Mouse ne abbiamo già ascoltate fin troppe, quest'oggi. Allora, desiderate anche voi festeggiare la vittoria con un bel ballo?"

Caron rispose, con tono allegro: "Sì, zietto! Non vedo l'ora!"

"Bene, piccolino! Io e Mouse ci stavamo stufando di ballare da soli... Allora, andiamo tutti e cinque! Sarà più divertente!" Propose Alexander.

"Cosa?!? Io ballare?!?" Domandò Adel, terrificato al solo pensiero di danzare tra persone con cui non aveva mai instaurato alcuna confidenza, continuando: "Credo che sarà per una prossima volta, grazie!"

"Che c'è? Sei un po' guastafeste, eh? Mouse sa bene come sistemare la questione... Guarda lì, c'è qualcuno che vuole colpirti!" Disse Alexander, indicando una direzione non ben precisata col proprio indice destro, mentre con la mano sinistra posò, al suolo, il suo topolino bianco.

Quasi istintivamente, Adel diresse il suo sguardo nella direzione indicatagli per affrontare l'eventuale avversario, ma non constatò alcuna presenza negativa. Il tutto risultava un'astuta pianificazione di Alexander, che, approfittando della distrazione di Adel, si posizionò dietro le spalle del Saiyan. Come un reale esperto di arti marziali, il cugino di Justlyn afferrò Adel dalle tibie, si chinò rapidamente e posizionò la sua testa tra le gambe del Saiyan ignaro, innalzandosi un secondo dopo. Senza alcun preavviso, Adel si ritrovò sulle spalle dell'alto Alexander. Il Saiyan provò un immenso imbarazzo, non solo a causa dell'attenzione che stava involontariamente attirando a sé, ma soprattutto perché era stato ingannato da un tranello davvero ridicolo e basilare. Neanche suo figlio Caron, che possedeva solo tre anni, si sarebbe rivelato tanto ingenuo!

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