30) La crudeltà di Arest

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Intanto, a circa un centinaio di metri al di sopra del campo da battaglia principale, vi erano Vegeta ed Arest.  I due straordinari guerrieri continuavano a combattere senza concedersi un attimo di sosta: erano già avvenuti numerosi intoppi durante lo svolgimento del loro scontro, non potevano verificarsi ancora altri!

Nonostante Arest fosse più potente e rapido rispetto all'avversario, il divario tra l'abilità e la tattica dei due guerrieri era enorme: Vegeta possedeva un'esperienza fuori dal comune, temprata da innumerevoli anni di combattimento ed allenamento, mentre Arest non aveva mai affrontato un avversario al suo livello, rimanendo inesperto. Gli attacchi di Arest, infatti, risultavano rapidi e micidiali, ma anche prevedibili agli occhi Vegeta, che riusciva a colpire il figlio di Titan senza alcuna difficoltà.

Arest provava una frustrazione soffocante! Non riusciva ad adottare un metodo adeguato per fronteggiare la tattica dell'avversario e comprendeva che, proseguendo in tal modo, lo scontro sarebbe terminato per lui con un esito negativo. Arest doveva assolutamente trovare un sistema per uscire da quella drammatica situazione!

"NON È POSSIBILE!" Urlò Arest, fuoribordo a causa dell'andamento della battaglia che stava intraprendendo, aggiungendo, con tono frustrato: "Percepisco distintamente il tuo Kii! Non sei al mio livello, eppure sei visibilmente in vantaggio su di me. Non ha senso!"

Vegeta, approfittando della distrazione dell'avversario fermatosi a discutere, colpì Arest con una raffica di raggi energetici. Arest non fu capace neppure di posizionare le proprie mani dinanzi al viso, divenendo completamente vittima dei fatali raggi. Il figlio di Titan subì notevolmente i numerosi colpi, perdendo quasi i sensi a causa delle gravi ferite che imperversavano sul suo corpo. Arest avvertiva persino la disturbante sensazione del suo stesso sangue, che colava lentamente dalle piccole emorragie presenti sulle braccia, sulle gambe e sul petto. Nonostante tutto, la sua mente non fu invasata da alcun pensiero di terrore o dubbio.

"Ancora non lo noti?" Chiese Vegeta, con voce leggermente annoiata, spiegando: "Sarai anche più potente e rapido di me, ma ti manca una vera strategia di combattimento e, a dirti la verità, mi sto realmente annoiando. Credevo che il principe odierno dei Saiyan si sarebbe rivelato un avversario a mio livello… Mi sbagliavo! Non si trattava affatto di un principe, ma di una principessina!"

"COME HAI OSATO CHIAMARMI COSÌ?!?" Sbraitò Arest, scagliandosi sul suo avversario ad una rapidità impressionante.

Il figlio di Titan non fece in tempo ad avvicinarsi a Vegeta, che quest'ultimo scomparve nel nulla. Arest rimase attonito!

"Sono qui…" Disse Vegeta, appena dietro le spalle del suo avversario e con le braccia conserte.

Arest caricò un colpo di energia tra le sue mani, ma Vegeta gli sfoderò un violento calcio alla nuca. Il figlio di Titan precipitò violentemente al suolo, generando un enorme polverone.

Vegeta, profondamente deluso dal Saiyan nemico, affermò, con voce quasi rattristata: "Ma guardati! Non riesci neanche a controllare la tua rabbia e frustrazione… A pensare che tu fai parte della mia progenie e quella di Karoth mi viene il voltastomaco. Sei deplorevole! Resta giù e, forse, ti risparmierò. Ma ricorda che lo faccio solo per tua sorella!"

Arest si inginocchiò a fatica qualche momento dopo. Riuscì ad alzarsi, barcollando e sputando sangue. La sua vista era appannata, ma ciò non gli impediva di combattere!

"Sta zitto! Io non ho bisogno della tua pietà!" Esclamò Arest, con voce esausta.

Nonostante le gravissime ferite che imperversavano sul suo corpo, il giovane Saiyan si mise in volo, raggiungendo la stessa altezza di Vegeta. Il principe dei Saiyan attese pazientemente la giunta del suo avversario: desiderava assolutamente rispedire Arest al suolo, sopprimendo la sua esistenza una volta per tutte!

Dragon Ball Hope of All HumansDove le storie prendono vita. Scoprilo ora