41) Nessun risentimento

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Un silenzio tombale regnò all'interno della cella... Nessuno osava proferire una singola parola. Titan rimaneva inginocchiato dinanzi alla prigioniera. La stessa prigioniera e Persef, invece, fissavano incessantemente il sovrano con uno sguardo inquisitorio, mentre Afrodis tratteneva le proprie lacrime. La splendida principessa provava un sincero affetto nei confronti del padre e non lo accusava per le atrocità da lui commesse: d'altronde, anche lei risultava colpevole in modo analogo. La giovane Afrodis provava solo un dispiacere incommensurabile per il padre, che nel corso della propria vita era stato costretto a celare al mondo il suo lacerante dolore e la sua debolezza tramite l'utilizzo della forza.

Fu finalmente Justlyn ad interrompere il silenzio, chiedendo, con una serietà quasi inquietante: "Titan, chi è Nozomi, la donna che tanto hai amato?"

Il sovrano chinò lo sguardo, spalancando gli occhi e cominciando a lacrimare disperatamente. La sua mente era pervasa da un'enorme ed indicibile afflizione!

"Si trova di fronte a voi... Lei è Nozomi!" Rispose Titan.

Tutto il gruppo prestò lo sguardo verso quell'esile donna umana, che aveva appena ottenuto la propria libertà. Al centro delle motivazioni di Titan, vi era quella innocente donna con il corpo ed il viso deturpati da decenni di prigionia e supplizi, sia fisici, che mentali. Nozomi non possedeva alcuna colpa, eppure aveva trascorso il maggior numero dei suoi anni all'interno di una decadente cella, patendo la più contorcente angoscia a causa del dolore che Titan aveva diffuso sulla Terra. Durante il suo periodo di prigionia, infatti, la donna veniva costantemente aggiornata riguardo gli stermini condotti dai Saiyan. In tal modo, Titan si accertava di accrescere l'immenso senso di colpa provato da Nozomi, rendendo ulteriormente peggiore la reclusione della donna.

Ormai totalmente disgustata da Titan, Persef chiese, con tono freddo: "Hai sterminato miliardi di persone, reso orfani innumerevoli bambini, sacrificato migliaia di Saiyan e messo a rischio la vita dei tuoi stessi figli solo per questo?"

"Sì..." Rispose silenziosamente il sovrano, rimanendo con lo sguardo rivolto verso il basso.

"GUARDAMI, QUANDO PARLI!" Sbraitò Persef, completamente spazientita.

"SIIIII! HO COMPIUTO TUTTO CIÒ SOLO PER LA MIA STUPIDA DEBOLEZZA!" Urlò Titan, alzando lo sguardo verso Persef e dimenandosi per l'immensa disperazione.

Persef liberò impetuosamente la propria energia: stava per scagliarsi contro il sovrano senza alcun contegno. La giovane Saiyan non possedeva alcuna intenzione di risparmiare la vita dell'indegno Titan!

"Controllati, Persef!" Ordinò immediatamente Justlyn.

"Ti consiglio di ascoltare minuziosamente tuo padre, giovane Saiyan! Altrimenti, salvo un diretto divieto erogato dai miei padroni, sarò costretto a neutralizzarti per sempre!" Intervenne il Terrore dei Dannati, che, tramite il suo immenso potere, annullò gli effetti dell'energia di Persef.

"Non preoccuparti!" Aggiunse Vegeta, continuando, con tono sicuro: "Se ha intenzione di commettere imprudenze, me la vedrò personalmente con lei! Sono stufo dei continui colpi di scena!"

Persef non temeva il Terrore dei Dannati, tantomeno Vegeta: se avesse ritenuto opportuno combattere, la giovane Saiyan avrebbe affrontato chiunque! Persef riuscì a riacquisire la calma ed a ristabilire la propria compostezza solo per la direttiva di suo padre.

Tuttavia, la giovane Saiyan si accovacciò per raggiungere il sovrano inginocchiato e gli disse freddamente: "Titan, non ti perdonerò mai! Non ti ucciderò, non ne varrebbe la pena! Vivrai tormentato da giganteschi rimorsi, che condizioneranno persino i tuoi sogni, sapendo che, nella tua miserabile vita, tutto ciò che hai compiuto è risultato vano; sapendo che hai sterminato miliardi di persone e reso orfani migliaia di bambini privo di motivazioni; sapendo che hai sacrificato diversi Saiyan solo per i tuoi inutili intenti di conquista; sapendo che gli ultimi trent'anni della tua vita si sono conclusi con un enorme fallimento; sapendo che, nell'universo, ormai esistono guerrieri ben più potenti di te; sapendo che, a causa della tua sciocca debolezza, hai messo a repentaglio la vita dei tuoi amati figli"

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