Felix atterra a Seul a mezzanotte e mezza, dopo dieci lunghe ore di volo. Mezzo addormentato viene svegliato da un hostess e ritira le proprie cose tenendo il telefono in mano, così da scrivere a suo padre non appena saranno stabili.
L'atterraggio è sicuro, scende mettendosi in spalla il borsone, davanti sul petto lo zainetto piccolo e poi tra le mani stringe le sue valige. Per farsele controllare ci ha messo quasi mezz'ora ma eccolo lì, a Seul. Si guarda intorno riconoscendo il luogo che l'ha aiutato a scappare via cinque anni prima, osserva il panorama della città illuminata anche di notte che non vede da un sacco di anni e telefona a suo padre non appena è fuori dalla struttura, diretto ai parcheggi.
L'uomo si scopre essere alla sua destra, che stava per entrare, <<Felix?>> lo richiama e lui alza lo sguardo dal telefono riconoscendo suo padre. Subito sorride lasciando le valige volando dritto tra le sue braccia, <<Papà!>> esclama felice, assonnato e rimbambito ma felice.
Suo padre ricambia, più o meno lo stesso mood assonnato, scompigliandogli i capelli che sua zia faticava a fargli tenere in ordine ogni giorno.
<<Quanto sei cresciuto!>> gli dice subito.
Felix arriccia il naso <<Ma va, ci siamo visti solo l'anno scorso>>
<<Appunto, sei cresciuto e questa voce bassa...ancora non mi ci abituo>> gli bacia la fronte <<E' bello averti a casa>> dice prendendogli le valige, scortandolo fino alla macchina.
Felix soltella contento fino all'auto dove posa le proprie cose salendo davanti, <<Mamma e Oli?>> domanda e suo padre si mette al volante, <<A casa, ti aspettano entrambe>>
<<Non dormono?>>
<<Tua madre è emozionata da giorni quindi direi di no e Olivia sai com'è, inizia l'estate e non chiude più occhio>> gli sorride guidando verso Suwon.
Felix avvisa sua zia che è atterrato e porge i saluti della donna a suo padre quando ormai sono arrivati, dalla capitale al paese è circa mezz'ora di macchina. Non appena rivede il cortile di casa, il cancello, la struttura, tutto quanto, sente il cuore battere forte.
Da quanto non tornava a casa? Troppo tempo.
Azzarda un'occhio alla casa di fronte trovandola buia ma pensa sia normale, d'altronde è notte fonda. Così, aiutato da suo padre con le varie valigie, entra in casa venendo subito placcato.
<<Aigoo, il mio bambino è a casa!>> sua madre gli salta addosso e Felix non si spiega il motivo, sa solo che sente gli occhi farsi lucidi e poco dopo sta già piangendo insieme a lei.
Olivia ride di loro salutando però il fratello, avvicinandosi a strappargli un abbraccio, <<Sei tornato rompiscatole>>
Lui tira su con il naso mugolando, <<Vaffanculo Oli>> singhiozza e subito sua madre li rimprovera, restando abbracciata al suo collo.
<<Sono veramente felice di averti a casa e sapere che resterai Felix, lo so che non sei molto entusiasta ma->>
<<No, no, volevo tornare a casa anch'io>> le dice una mezza verità perché mentirebbe a dire che non gli sono mancati, che l'aria accogliente di quella casa non l'ha sognata i primi anni a Sydney.
E in fondo gli è mancata anche sua sorella che adesso è davvero cresciuta. Si stacca da sua madre avvicinandosi alla minore dei Lee, <<Sei cresciuta>> le dice e lei scrolla le spalle, un sorriso apparecchiato addosso, <<Sì ma tu sei sempre il più alto>>
<<A questo punto direi di parlare del problema di fondo...>> li interrompe il signor Lee <<Come sai abbiamo ristrutturato l'anno scorso e la camera di Olivia è ancora sotto sopra da allora perché i lavori non sono del tutto finiti...quindi per questo mese dormirete insieme in camera tua dato che ha preso la tua stanza ormai>> gli ricorda e Felix annuisce lanciando un'occhiata alla sorella che mima <<Il letto matrimoniale è mio>>
Che peste...Felix si è sempre vantato del suo letto matrimoniale con la sorella che aveva solo quello da una piazza.
Antipatica.
<<Ma>> riprende suo padre <<Non preoccuparti perché abbiamo pensato che magari non ti sarebbe stato comodo farti un ora di treno in futuro, non contando i ritardi ovviamente, perché l'università che vuoi fare è a Seul, no?>>
<<Mhm>>
<<Ecco, non sapendo orari, lezioni, corsi pomeridiani o quant'altro io e tua madre stavamo pensando che potremmo prenderti un'appartamento nei dormitori dell'università nel caso volessi. La tua stanza dovrebbe tornare tua entro Dicembre ma per ora la stanza di Olivia è un casino, c'è da rimettere i mattoni, l'intonaco e coprire di nuovo le tubature>>
Felix deve ammettere che un po' si sente preso e sballottato in giro. Insomma, è appena arrivato a casa e già lo vogliono mandare a Seul? Okay che non hanno tutti i torti, se dovesse avere lezioni che finiscono tardi e il treno fosse in ritardo passerebbe delle ore a girarsi i pollici...per non parlare dei possibili guasti. E lui non ha la macchina, sua zia gli ha fatto prendere la patente ma Felix ha sempre detto di volersi arrangiare per una macchina, guadagnandosela poi con i propri soldi più avanti.
Di certo non smania per guidare a Seul in mezzo al traffico.
Quindi alla fine si ritrova costretto ad acconsentire.
Non vuole stare quattro mesi nella stessa stanza di Olivia, finirebbero a litigare e per quanto le vuole bene vuole dormire da solo.
<<Okay>> dice alla fine, aprendosi in uno sbadiglio.
Sua madre gli accarezza il capo <<Siamo tutti stanchi immagino, andiamo a letto, domani potremo stare insieme e parlarne meglio>>
La famiglia Lee si ritrova d'accordo e dopo altri baci e abbracci Felix può aprire una valigia, prendere un pigiama e coricarsi nel suo letto dopo tanti anni. Sospira affondando il naso nelle coperte di casa, si guarda intorno osservando le vecchie foto di famiglia con eventuali parenti, i premi sportivi vinti da piccolo, i libri delle fiabe che sua madre gli leggeva, quelli vecchi delle medie ancora e...be', una metà della stanza è un casino per colpa delle cose di Olivia ma se si gira a destra Felix può guardare oltre la tenda della portafinestra che da al balcone e scrutra la casa di fronte.
Ma non vuole perciò chiude gli occhi e sua sorella si butta al suo fianco, <<Sei felice di essere tornato Yongbokie?>> lo stuzzica.
Felix ricorda le parole di sua zia <<Dovresti chiamarmi oppa>>
Olivia ride <<E da quando? A malapena parliamo coreano noi due insieme>>, le sue parole lo fanno sorridere, <<Non voglio neanche pensare a tutte le parole che mi sono scordato>> mugola girandosi.
La sorella si mette sotto le coperte infilandosi le cuffie per guardare qualche video e Felix chiude gli occhi.
A casa.
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Wish You Can Love Me [Chanlix]
FanfictionLee Felix è costretto dai suoi genitori a tornare in Corea dopo cinque anni passati a Sydney, Australia, nonché città natale. Ovviamente se solo la sua famiglia comprendesse il motivo per cui al tempo era scappato non glielo starebbero imponendo ma...