15

410 33 9
                                    

Felix si sente un rottame, ha passato la settimana a studiare in vista dei suoi primi esami e non dorme bene da un po'. Sente che ci sono ancora dei concetti del libro che non afferra e spesso Minho si ferma con lui in biblioteca per aiutarlo, ma anche lui ha i suoi esami… non gli spiace stare fuori casa ed evitare Chan, però non lo fa impazzire che Minho sia continuamente depresso.
Quella mattina tra un ora buca e l'altra lui è passato in biblioteca a prendere un libro e non ha trovato Jisung, per loro sfortuna però il biondino si presenta quel pomeriggio. Minho subito alza lo sguardo e Felix gioca con la penna osservando la sua aria speranzosa e al tempo stesso triste.
<<Non vai a parlargli?>> chiede quindi ma il corvino nega <<Gli ho scritto domenica se potevamo vederci e ha detto che si sarebbe fatto vivo lui quando gli sarebbe passata>>
Felix lancia un occhiata alle sue spalle dove il biondino si sta sistemando dietro il bancone, sono un po' distanti da lui, uno scaffale o due ma può comunque vedere l'aria assorta di Jisung.
<<Aka non gli è passata>> termina brevemente Minho riabbassando la testa sui libri.
Felix non lo trova giusto, si alza dopo qualche secondo dirigendosi al bancone sotto gli occhi confusi e agitati di Minho.
<<Scusa, posso disturbarti un attimo?>> si rivolge a Jisung con un sorriso leggero e il biondo solleva lo sguardo su di lui ricambiando un po'.
Non ha capito quali sono i problemi tra Chan e quel ragazzo, però non ha rimorsi contro di lui, non pensa che Minho abbia agito così per colpa sua. E poi emana un'aurea positiva.
<<Ciao lentiggini, dimmi>>
Felix è sollevato da quel mezzo sorriso e pensa che almeno loro due partono decentemente.
<<Volevo chiederti scusa per venerdì scorso… se non avessi fatto casino Minho non avrebbe iniziato rissa con Chan>>
Jisung sospira, non pensava che avrebbe parlato di questo... <<Si be', ho già detto a Minho hyung che le persone violente non fanno per me e credo che dovresti chiedere scusa anche a Chan hyung>>
Felix annuisce tamburellando con le dita sul bancone, <<Minho non è incline alla violenza>> insiste e il biondo lo guarda serio <<E tu come lo sai, lo conosci da due mesi>>
<<Ma tu da due anni. So che probabilmente adesso Minho ha una brutta opinione di Chan e viceversa ma penso che si possa risolvere>>
Jisung incrocia le braccia al petto <<Chan hyung è una persona coerente, ha detto che era arrabbiato e che è stata anche colpa sua. Perciò dì a Minho hyung che se vuole risolvere con me prima dovrà scusarsi con Chan hyung>> con quelle parole Jisung riprende a frugare nello zaino segnando la fine di quella conversazione.
Felix torna al banco di studio e Minho lo guarda nervoso, <<Allora?>> chiede subito.
Il minore si morde le labbra <<È mai rientrata tra le tue ipotesi quella di scusarti con il ragazzo che hai picchiato?>> domanda e il corvino corruga la fronte.
<<Quello che mi ha volontariamente istigato senza un minimo di rispetto? Nemmeno morto>> brontola.
Il castano sospira <<Be' dovrai farlo se vuoi che Jisung torni a parlarti>>
Minho subito mette su una smorfia e mugola, <<No, è lui che dovrebbe scusarsi con me>>
Felix scrolla le spalle <<Okay>>
Il corvino passa i seguenti secondi a mordersi le labbra, <<È il tuo vicino di casa>> dice poi <<Accompagnami>>
A quelle parole Felix corruga la fronte.
Cosa? No!
Però una parte della sua coscienza gli ricorda che non rammenta tutto il loro discorso e che forse dovrebbe parlargli…chissà cos'ha detto…
<<Se non accetti rovinerai il mio rapporto con Jisung>> Minho lo guarda furbo e lui sbuffa, <<E va bene. Ma lasciamo prima passare gli esami okay?>>
Minho acconsente; non vedendo l'ora che la prossima settimana sia giunta al termine.

~ ~ ~

Felix passa la notte prima degli esami come nessuno dovrebbe: sveglio a fissare il libro e gli appunti. Stava andando a dormire verso le dieci ma poi gli è salita ansia e così adesso se ne sta rannicchiato nel suo maglione caldo, sul divano a rileggere le frasi che meno ricorda. Ha studiato e andrà bene ma ha l’ansia lo stesso ovviamente e non riesce a dormire.
Per un po’ ha avuto la compagnia di Olivia ma poi la ragazza è andata a letto salutandolo e così lui è lì solo. Si sfrega i capelli chiedendosi perché diavolo non riesce ad avere sonno, di questo passo a malapena si sveglierà la mattina dopo…
E invece è proprio grazie alla sveglia del telefono che gli squilla in mano se Felix riapre gli occhi. Non sa quando si è addormentato ma ha ancora i libri addosso e sul tavolo. Sono le sette e ha un'ora per prepararsi e andare a scuola, in realtà però il minimo che riesce a fare è autolesionarsi con una doccia fredda di prima mattina- e andiamo, chi diavolo si lava alle sette di mattina di Novembre?-, infila un paio di jeans blu scuro e una felpa per poi fermarsi in cucina.
Guarda in frigo con una smorfia, non ha voglia di cucinare niente, sente già la nausea dell’ansia e pensa che berrà un caffé per strada… così si prepara lo zaino mentre i capelli gli asciugano all’aria arricciandosi sulle punte della frangia e sulla nuca.
Quando torna in bagno osserva il proprio riflesso: possibile che delle occhiaie possano essere così spesse? Insomma, sembra non dorma da secoli… è anche un po’ pallido forse.
Sospirando arrendevole Felix va ad infilarsi le scarpe e la giacca, prende lo zaino ed esce di casa sbadigliando. Cammina infreddolito con il vento che gli s’infila negli occhi e gli arrossa il viso, è quasi arrivato quando Jeongin gli scrive se vuole fare colazione con lui. Hanno gli esami nello stesso periodo perciò Felix immagina che se la stiano facendo tutti sotto… per questo accetta visto che il test sarà durante le ore di pranzo- non che gl’interessi ingerire qualcosa- e si dirige alla fermata del suo amico scrivendo anche a Minho.
Minho nemmeno risponde. Perfetto.
Tremante Felix sorride a Jeongin che non sembra al suo meglio a giudicare dalla mascherina che indossa e dagli occhiali mezzi appannati.
<<Ehi, come mai la mascherina?>> gli chiede lui prendendo la strada del campus.
Jeongin mugola, <<Sono raffreddato>> dice e Felix osserva che nemmeno lui sembri al cento per cento… <<Hai dormito?>>
<<Malissimo>>
<<Anch’io>>
Il corvino sorride <<Potevamo tenerci compagnia allora>> ironizza, <<Minho hyung?>>
Il castano scrolla le spalle <<Non risponde>>
<<Ottimo>>
<<E’ quello che ho pensato>> Felix ridacchia avvistando il locale <<Ohw, vorrei accelerare ma l’aria fredda mi uccide, avrei dovuto mettermi una sciarpa o un cappello>>
Jeongin annuisce, lui il cappello ce l’ha, <<Spero di non attaccarti niente. Appena finisco gli esami oggi torno subito a casa, non penso che mi fermerò a pranzare>>
Felix sorride <<Pranzare? A malapena farò colazione>>
La cosa positiva è che almeno il bar è caldo dentro e quando Jeongin si toglie la mascherina Felix può vedere la bocca e il naso screpolati a causa probabilmente del fazzoletto di carta che tira fuori poco dopo. Si siedono ad un tavolino, prende un caffè latte mentre Jeongin qualcosa da mangiare per prendere le medicine.
Sospirando il corvino si sfrega il volto da sotto gli occhiali e tira su con il naso, <<Sto uno schifo>> mugola col voce chiusa.
Felix sorride <<Io sto morendo di sonno, le prime ore non starò mai attento>>
<<Vero? Nemmeno io…che ansia>> nonostante tutto Jeongin sorride e poco dopo Minho scrive sul gruppo.
<<Oh, è lo hyung>> Jeongin prende il telefono, <<Dice che sta arrivando, si era addormentato in treno…>>
<<Chissà come sta lui>>
Cinque minuti dopo Felix ha il piacere di notare Minho in perfetta forma, con sguardo non proprio allegro- ma quando mai lo è di mattina- e non sembra nemmeno aver preso freddo.
<<Buongiorno>> li apostrofa sedendosi, <<Vi vedo allegri>> scherza chiamando la cameriera.
Felix appoggia il viso su una mano <<La domanda è perché tu lo sia>>
Minho sorride <<Come? Oggi combinerò finalmente qualcosa con Jisung, ricordi?>>
Jeongin inarca un sopracciglio mentre il castano lo osserva confuso, <<Uhm… no?>>
<<Yongbokie, oggi faccio un salto da te appena finiscono gli esami per chiedere scusa al tuo adorabile vicino di casa, poi torno qui per cercare Jisung>> sorride convinto e Felix lo fissa senza parole.
Cavolo… se l’era dimenticato…
Jeongin sorride <<Sto iniziando a pensare che dovrei fermarmi più spesso con voi in biblioteca>>
Felix abbandona il capo tra le braccia sul tavolo <<Ohw…proprio oggi? Minho sono a pezzi, non ho la forza di->>
<<Scambiare due parole con il tuo vicino che odi? Sì be’, io non avrei avuto la forza di fare gli esami piuttosto>> il corvino non accetta sentenze e prende un bel morso del suo toast.
Come fa una persona a mangiare un panino di mattina!? Felix lo guarda restio, Jeongin trova il suo hyung formidabile, <<Non hai ansia?>>
Minho ride <<Dopo tre anni di esami? No, ho più ansia per Jisung che per gli scritti>>
Felix sbuffa <<Buon per te. Comunque appena finisco gli esami torno a casa, fatti trovare da qualche parte o ti lascio qua>> sentenzia, l’umore sotto i piedi ancor più di prima.
<<Ugh, che caratterino>> lo prende in giro il maggiore, <<Anche a me non fa impazzire l’idea di scusarmi con quel tipo. Com’è che si chiama?>>
<<Chan>>
<<Mhm. L’hai più visto?>>
<<No>>
<<Ricordi qualcosa in più del vostro litigio?>>
<<No anzi, ricordo anche meno di prima>>
Jeongin si sposta per soffiarsi il naso e quando prende le sue pastiglie Minho lo scruta curioso, <<Come ha fatto la nostra volpe ad ammalarsi?>> canticchia.
Felix odia il suo buon umore.
<<Non lo so, penso sia il vento di questi giorni>> scrolla le spalle Jeongin <<O forse gli sbalzi di temperatura>>
Minho finisce di mangiare e poi prende dalla propria tracolla delle caramelle porgendogliele, <<Per la gola, sembra che debba peggiorare>> spiega e il corvino è grato.
Felix sporge il labbro inferiore, <<Non hai niente di utile per me?>> lo stuzzica e l’altro si volta divertito <<Sì, ho un grandioso incoraggiamento per l’esame di economia: passalo o non ti parlerò mai più>>
<<Cosa?! Che stronzo, Minho…>> Felix si lamenta senza scrupoli e il maggiore ride <<Scusami? Sono un tuo hyung!>>
<<E grazie alle palle, che buona fortuna è?!>>
<<Non posso avere un discepolo di economia che canna l’esame Yon, non dopo tutte le ore passate a spiegarti le cose. Passalo e->>
<<Smetterai di chiamarmi così?!>> si scalda ancor di più Felix ma Minho sorride, <<Stavo per dire che ti avrei pagato la cena ma se vuoi->>
<<No, no>> lo interrompe lui <<La cena va benissimo!>>
Jeongin ride di loro tossicchiando subito dopo, <<Sì ma la facciamo quando sono guarito, sì?>>
<<Certo, andiamo?>> Minho si alza e Felix si porta via il bicchiere cartonato con la sua bevanda dentro.
Entrano a scuola augurandosi buona fortuna e si separano, ognuno diretto alla propria lezione. Come previsto Felix è distratto per le prime ore mentre Jeongin ha la testa che già viaggia per la sua strada, poi quando l’ora degli esami arriva entrambi si concentrano al massimo mentre Minho si permette di scarabocchiare il foglio di brutta con piccoli cuoricini, riflettendo sulle risposte da dare.
Ma sicuramente lui è più rilassato degli altri due che quando sentono la campana della seconda ora  segnare la fine del test riguardano tutti i fogli completati, sperando di non aver segnato la propria fine. Minho consegna tranquillo uscendo subito fuori e Jeongin tira un sospiro sentendo di poter morire in pace sulla sedia. Felix ha paura invece, per il nervoso all’inizio confondeva i caratteri coreani e quando la sua mente ha iniziato a ragionare in inglese gli ci sono voluti quindici minuti per calmarsi e scegliere una dannata lingua, possibilmente il coreano.
Esce trascinandosi lungo i corridoi e una volta nell’atrio Minho lo coglie da dietro abbracciandogli le spalle, <<Allora?>> chiede.
Lui sospira <<C’è una chiesa da queste parti? Sai, vorrei accendere un cero>>
Minho alza gli occhi al cielo <<Sapevi tutto alla perfezione ieri pomeriggio, so per certo che avrai il punteggio massimo>> lo tranquillizza e quando arriva anche Jeongin gli fa la stessa domanda.
Il corvino, mascherina in volto e occhiali umidi, annuisce <<Sono fiducioso ma anche a pezzi. La testa mi scoppia, devo correre per il pullman>>
<<Okay, ci vediamo>> generoso e bisognoso a sua volta di affetto Felix lo stringe in un abbraccio che rende la giornata di Jeongin un po’ più solare.
<<Andiamo anche noi, veloce!>> ovviamente Minho non lo lascia respirare nemmeno un dannato secondo!
A metà strada Felix sente male ai polpacci, <<Ma perché corri?!>> sbotta e Minho, avanti di tre metri, sbuffa <<Come sei fragile Bokie, muoviti la pausa pranzo dura poco e se non sbaglio Jisung ha gli esami nel pomeriggio>> lo sprona prendendolo per il polso.
Corre lungo il marciapiede e Felix lo segue mugolando scontento, aprendo il portone del palazzo con mani ghiacciate.
<<Sento i neuroni congelati>> ringhia entrando in ascensore e Minho saltella sul posto.
<<Come hai detto che si chiamava?>>
Felix sbuffa <<Chan>>
<<Okay. Posso farcela. Dritto e conciso. Tanto lo saprà che lo faccio solo per Jisung, no?>>
Senza dargli risposta Felix attende l’apertura delle porte per camminare lungo il corridoio del suo piano. Si ferma di fronte alla porta centonove indicandola, <<Prego>> per quanto ne sa potrebbe essere a scuola, sicuramente non ci sarà, pensa.
Minho prende due respiri profondi prima di bussare deciso alla porta. Felix incrocia le braccia al petto sentendo le palpebre pesanti e un bel mal di testa iniziare a salire anche a lui.
<<Minho, hai mai pensato che a quest’ora Chan possa essere a scuola?>> sbuffa dopo qualche secondo di silenzio e Minho si gira con sguardo piatto, fa per dirgliene quattro sul fatto di essere sempre così negativo quando la porta si apre spaventando entrambi.
Chan appare di fronte ai due, un paio di jeans neri uniti ad una T-shirt bianca, i ricci castani belli vaporosi e l’aria indaffarata che subito si trasforma in una confusa. Scruta Felix quasi subito prima di soffermarsi sul ragazzo al suo fianco, quello che ricorda benissimo essere il Minho di Jisung nonché il ragazzo che l’ha picchiato. E spoiler, Chan ha ancora le ferite ben visibili in faccia.
Felix si sofferma proprio su queste, guarda il suo sopracciglio dove si trova una crosta e il labbro con un taglio rosso scuro che sembra essersi riaperto più volte…deve fare male, pensa non capacitandosi di Chan che fa a botte con qualcuno.
<<Posso aiutarvi?>> domanda e non sembra cordiale, nota subito Felix, non quando non apre la porta ma anzi, la fa rimanere socchiusa e la sua postura diventa rigida già solo per come serra le braccia al petto, gli occhi duri.
Istintivamente Felix si morde il labbro e guarda Minho che sembra reggere il confronto, a sua volta non accenna sorriso o dolcezza, infila le mani in tasca e apre bocca con tono grave.
<<Sono il ragazzo con cui hai fatto a botte due venerdì fa alla festa di Halloween>> dice e Chan annuisce <<Sono qua per… scusarmi di averti messo le mani addosso>> la fa breve.
Il riccio posa un secondo lo sguardo su Felix che già lo stava fissando, poi annuisce leccandosi le labbra <<Mi ricordo. Dovrei scusarmi io in realtà, non sono stato educato e ammetto di aver fatto la mia parte dicendo cose scortesi, mi dispiace aver alzato per primo le mani>> dice perché è da giorni che pensa di essere stato proprio un coglione.
Felix non capisce, Chan ha alzato per primo le mani? Chan? Sul serio?
Minho annuisce a sua volta sembrando rilassarsi, <<Quindi siamo a posto?>> chiede conferma e Chan acconsente inchinando la testa in segno di rispetto verso un suo hyung, per quanto conosca Minho.
A quel punto Minho accenna un piccolo sorriso voltandosi verso Felix, <<Grazie Bokie, ti devo la cena>> mormora e Chan corruga la fronte.
Bokie?
Quale cena?
<<Scappo>> con un ultimo saluto e un veloce inchino a Chan Minho corre via e Felix guarda il corridoio, basito.
Sul serio? Quella è educazione? Che faccia tosta Minho…
Chan invece guarda lui, consapevole che se quel ragazzo è venuto a scusarsi c’entra probabilmente Jisung. Ripetendosi che non gli deve importare delle ultime parole del corvino verso Felix rientra in casa facendo per chiudere la porta.
Felix però, spinto da improvviso coraggio, si volta subito e appoggia la mano a questa, bloccandola, <<Chan!>> lo richiama e subito dopo si morde le labbra.
Okay, non aveva voglia di vederlo ma pensa di dovergli almeno delle scuse. Se in più si aggiunge che non si ricorda un fico secco…
Quasi dentro Chan si morde una guancia. Ce l’aveva quasi fatta… due settimane senza vedere Felix, ce la stava facendo, diavolo! Sospirando apertamente si volta con occhi piatti, guardando il castano che non regge il confronto e abbassa i propri sulle scarpe.
<<Uhm…io…>> Felix deglutisce agitato stringendo le maniche della felpa troppo lunga <<Per la festa, ecco…>> prima che possa anche solo capire di essere ormai agitato e completamente andato per la carenza di sonno Felix inizia a pensare che non ce la farà mai, che Chan lo odia e nemmeno vuole parlargli. A quella voce nella sua testa sente le lacrime riempirgli gli occhi che allarga subito dopo, non capendo cosa stia succedendo.
Perché gli viene da piangere? Perché sente la gola stringersi? Le sue mani sono fredde e sentendo silenzio per troppi secondi Chan si corruccia leggermente.
<<Cosa>> dice, fermo sull’idea di non perdonarlo.
Felix inspira tremante e cerca di fare di tutto per calmarsi nel giro di cinque secondi ma non funziona e quando per sbaglio alza lo sguardo nella speranza che le lacrime si asciughino Chan si specchia nelle sue iridi liquide, osservando una lacrima trasparente scendergli lungo la guancia.
Le sue difese si abbassano alla velocità della luce e subito fa un passo avanti, <<Felix>> lo richiama non sapendo nemmeno cosa dire.
Il castano nega <<N-no>> retrocede coprendosi il viso con le maniche della felpa, mugolando a disagio.
Perché diavolo sta piangendo?! Che gli passa per la testa?
<<Scusa>> e voleva dirlo con voce forte ma gli esce un misero sussurro.
Sorpreso Chan gli avvolge delicatamente i polsi con le mani, <<No, ehi, che succede?>> chiede avvicinandoglisi. Felix tira su con il naso, la testa che scoppia, <<N-no, i-i-io…>> un singhiozzo lo interrompe e il riccio gli avvolge le spalle con un braccio. Preso alla sprovvista Chan lo invita ad entrare e Felix nemmeno se ne rende conto, sa solo che sta camminando da qualche parte e che non riesce a fermarsi.
Il maggiore si guarda intorno non sapendo dove portarlo, stava studiando per gli esami perciò il salotto è un disastro, non che la camera da letto non lo sia… ma almeno si è rifatto il letto quella mattina. Così lo porta in camera propria sedendolo sulle trapunte, gli si siede a fianco e dimenticando tutto quanto gli passa la mano sulla schiena, <<Va tutto bene>> cerca di dirgli ma Felix scuote il capo, il volto ancora coperto dalle mani.
Non sapendo cosa fare Chan prova a spostargli le mani convincendolo a togliere la giacca, quando ci riesce Felix tira su con il naso accettando in seguito un fazzoletto. Si calma un attimo, gli occhi rossi e stanchi, le labbra scure e il fazzoletto adesso stretto tra le maniche umide della felpa.
<<Mi dispiace>> mormora con voce rotta il castano <<Non…sono giorni difficili>> si limita a dire e Chan si sofferma su questa frase per distrarlo dalla questione della festa.
E’ stato Felix a dire di volerlo aiutare a dimenticarsi di lui ma ora è lì…
<<Ti va di dirmi perché?>> chiede quindi.
Felix scrolla le spalle fissando il pavimento, <<Gli esami>> mugola <<E’ tutto un casino, la mia testa ragiona nella lingua sbagliata e… non lo so, stamattina ho fatto l’esame più importante ma continuavo a confondere i caratteri>> e non è lì per parlargli del suo esame, che sta dicendo?
Chan però è comprensivo e annuisce, continuando a passare la mano sulla sua schiena, <<E’ normale, ti ricordi che lo facevi anche alle elementari?>>
Felix arriccia le labbra <<Ma avevo sei anni…>>
<<L’hai fatto anche alle medie durante le prime verifiche a sorpresa>> gli ricorda accennando un sorriso e Felix gli lancia un’occhiata poco convinta, <<Quando sei nervoso è normale, specie dopo cinque anni di solo australiano, non credi?>>
Lui sospira solo, <<Mi dispiace>> ripete poi <<Non so perché sono così, volevo solo scusarmi anche se in ritardo e invece ho fatto la solita scena>>
Chan nega <<No, va bene sfogarsi Felix>>
<<Ma tu…>> Felix nega girandosi a guardarlo <<Tu sei troppo gentile Chan, non dovresti consolare chi spara tante cazzate come me>> dice, le labbra imbronciate.
Per quanto Chan vorrebbe dargli ragione non può fare a meno di sentire il cuore stringersi a quella vista, <<Capita a tutti di avere una giornata no Felix, va bene così. Sembri stanco>>
Felix riporta gli occhi al pavimento <<Perché dormo di merda. Insomma, sono stato sveglio notti e notti per prepararmi bene, Minho mi avrà interrogato almeno duecento volte e stanotte l’ho passata a fissare gli appunti… mi sento esaurito e sono qua a lamentarmi con te che dovresti sbattermi fuori casa>> piagnucola <<Anche se… io non ricordo granché della festa di Halloween>> ammette.
A quelle parole Chan s’immobilizza.
Cosa?
<<In che senso? Cosa ricordi?>>
<<Uhm…ancor meno di quanto potessi ricordare il giorno dopo…ricordo che ho bevuto parecchio, ricordo che c’era un ragazzo biondo con cui hai fatto storie?>> accenna e Chan mormora <<Changbin?>> facendolo annuire, <<Sì ma la conversazione è un po’ sfocata, so solo che un minuto prima parlavo con lui di non so cosa e quello dopo sei comparso tu con il tuo ragazzo. Quindi…so di aver detto qualcosa di scortese al tuo ragazzo ma non ricordo bene cosa, era inerente alla vostra notte insieme?>>
Chan annuisce spostando gli occhi un secondo, che casino… <<E poi?>>
<<E poi ricordo che di colpo eravamo in una stanza da soli, mi ricordo che abbiamo litigato di quando ho sentito te e uhm, Hyunjin, fare… hai capito, però è tutto qua, non ricordo le parole con precisione, le frasi, e la metà delle volte è solo un ricordo muto>> riassume brevemente <<Mi dispiace, mi hanno detto che tu e Minho vi siete picchiati per colpa mia e mi dispiace anche per Jisung. Non ricordo e non so come fare… vedo com’è ridotto il tuo viso e immagino sia colpa mia>>
Chan si porta istintivamente una mano al sopracciglio <<Ah, no, come ho detto ho istigato il tuo amico>>
<<Tu hai alzato le mani per primo?>> domanda sempre meno convinto Felix <<Non capisco come sia possibile>>
<<E’ stato un casino alla festa. Changbin, il mio amico, ci stava provando con te e sono venuto a darti una mano perché tu… sì, sei etero ma eri ubriaco. Però continuavi a dire che non erano affari miei e poi è arrivato Hyunjin e…>> al ricordo del tutto Chan fa una smorfia <<Non dobbiamo parlarne Felix->>
<<No>> il castano appoggia una mano sulla sua gamba <<Io voglio parlarne. Non ricordo niente…>>
Già. Non ricorda nemmeno che Chan gli ha detto praticamente che prova qualcosa per lui.
Sospirando Chan si prende qualche secondo <<Per farla breve, non hai detto una cosa cortese a Hyunjin o a me->>
<<Puoi dirmi tutto per filo e per segno? Voglio davvero ricordarmelo>> Felix lo prega con gli occhi e il riccio sperava non lo volesse.
<<Non penso sia una buona idea…>>
<<Dico davvero Chan>>
<<Non me la sento. E’ difficile anche per me. Hai detto delle cose…insomma, sembrava ce l’avessi parecchio perché ci hai sentito quella notte, ti ho chiesto cosa dovevo fare per farti lasciar perdere ma tu sostenevi che lo stessi facendo apposta per quanto successo da piccoli, sai>> accenna all’episodio distogliendo lo sguardo <<Poi abbiamo parlato della mia storia con Hyunjin e…e alla fine sostenendo che io ti stessi evitando hai detto di chiuderla una volta per tutte. A quel punto siamo tornati di sotto, sei sparito e io e Hyunjin…si be’, non è importante, comunque hai pianto e il tuo amico e io ce le siamo date perché ho fatto l’idiota>> termina sfregadosi i ricci <<Tutto qui>>
Felix capisce perché non si fossero più parlati. Quindi teoricamente avevano chiuso?
Chan ha saltato tutta la parte sui propri sentimenti e su Hyunjin perché non gli sembra il caso di parlarne, quando rialza lo sguardo può notare il minore corrucciato.
<<Oh…uhm, non mi ricordo niente ma…okay. Cioè no, ho detto di chiuderla?>> si volta confuso e lui annuisce, <<E…e a te andava bene?>> domanda temendo una risposta affermativa.
Chan sospira <<Non lo so. Eri arrabbiato perché non ci comportiamo più come un tempo e appunto, sostenevi che ti evitassi>>
Felix accenna un sorriso ironico, <<Sì be’, ti evito anche io>>
<<Lo so. E’ che questa cosa…qualsiasi cosa sia non funziona. Quando hai detto di chiuderla una parte di me era sollevata, l’altra distrutta>> Chan si morde le labbra cercando di non dire troppo <<Io ti voglio vicino ma…al tempo stesso no. E’ che non so come gestirla senza ricordare quel giorno. Ci siamo persi l’uno il periodo di adolescenza dell’altro, quante cose cambiano in quegli anni? Come possiamo recuperare?>>
Felix si morde le labbra consapevole di ciò che sta dicendo. Anche lui sente le stesse cose, anche lui percepisce lo stesso muro… <<Quindi cosa vuoi? Cosa dovremmo fare? Tu vuoi che me ne vada?>> domanda e Chan nega subito.
<<No>> lo guarda <<Io non voglio che tu te ne vada, non voglio più sentirmi in colpa->>
<<Non è stata colpa tua->>
<<Ma nemmeno tua>> lo interrompe lui <<La verità  è che se io non ti avessi baciato non saremmo qui così Felix, tu non saresti partito e non avremo questa lacuna da colmare>>
Felix nega, deciso a mettere un punto a quella storia, <<Sono cresciuto e penso tu abbia fatto bene. Certo, se al posto di baciarmi prima mi avessi detto come stavano le cose sarebbe stato meno strano ma…non tutti si sarebbero confessati Chan. Ti sei sempre tenuto le cose dentro e quell’anno ho pensato che finalmente eri riuscito a fare qualcosa che sentivi davvero, anche se nella mia ottica non era quella giusta. Ma ora che penso in modo diverso posso dirti che la colpa è stata più mia che tua. Sono scappato alla prima occasione lasciandoti indietro e mi dispiace, un bacio si poteva risolvere facilmente->>
<<No>> lo ferma subito Chan stringendo i pugni <<Non si può risolvere quello che uno sente. Non è mai stata facile come pensi Felix, non era la cotta dei dodici anni, quella che passerà in tre mesi>> lo guarda con una profonda ferita mai ricucita e Felix corruga la fronte.
Ah no?
<<In che senso? Non capisco, so che c’è qualcosa che ancora non mi dici per tutta questa storia…>>
Chan scuote il capo <<Non voglio parlarne Felix. Abbiamo chiarito che è stata una svista di entrambi e->>
<<E sono i tuoi sentimenti quelli che non abbiamo chiarito. Ci evitiamo perché non sappiamo più molto l’uno dell’altro o per qualcos’altro?>> lo ferma lui e Chan lo guarda bloccato.
Poi di nuovo nega <<Non voglio parlarne. Veramente, non voglio>>
A quel punto Felix si arrende <<Okay>>, prende aria guardandosi intorno <<Quindi alla festa ci siamo lasciati?>> ironizza ma non sorride per niente.
<<Già>>
<<Tu… non credi che impegnandoci un po’, per il bene anche di Jisung e Minho,>> rincara la dose <<Possiamo cercare di andare d’accordo? Sul serio però, senza fingere o altro. Non dico di tornare a com’era prima ma… provare non costa niente, no?>> Felix lo guarda speranzoso e lentamente porta la sua piccola mano ad appoggiarsi sul dorso di quella del maggiore.
Chan guarda le loro dita e sente il respiro farsi più lento, il cuore battere forte, alza gli occhi nei suoi e Felix gli appare preoccupato mentre mormora timidamente <<So che non sembra ma mi manchi Chan>>
Vede le sue guance colorarsi un po’ di rosa intenso e per qualche secondo fissa le sue labbra e i suoi occhi troppe volte. Affonda le dita tra le sue intrecciando le loro mani sentendo il cuore colmarsi come ha sempre desiderato.
Quella sensazione è così sbagliata… ma lui annuisce lo stesso perché non può farcela senza di lui ora che è lì, vuole anche lui che torni più o meno a com’era.
<<Sì>> si arrende quindi, mandando al diavolo i propositi di stare senza Felix, <<Mi manchi anche tu>> confessa.
Felix sorride sollevato e non vuole più staccare la mano. Poi un pensiero un po’ fastidioso gli torna in mente, <<Uhm, vuoi che mi scusi con Hyunjin? Posso farlo, davvero, non ricordare non vuol dire che posso fare lo stronzo>> mette le mani avanti.
Chan accenna un sorriso <<No, ci siamo lasciati>> gli dice e Felix solleva le sopracciglia.
Eh?
<<C-come?>> perchè si sente... emozionato?
<<Sì, in realtà sono stato stronzo anche con lui, non riesco a stare dietro a una relazione adesso ma questa è un’altra delle cose di cui non voglio parlare>> sorridendo Chan si alza continuando a tenere la sua mano, <<Perché non dormi un po’? Hai delle occhiaie spaventose>> dolcemente lo spinge sui cuscini dalle spalle e Felix sente la temperatura corporea alzarsi.
<<Q-qui?>> balbetta agitandosi e Chan scrolla le spalle <<E’ pur sempre un letto>> scherza lasciando poi la sua mano.
Si allontana spegnendo la luce <<Ti sveglio, tranquillo>>
Felix si rannicchia al centro del letto, una mano sotto il cuscino, <<Grazie>> mormora e Chan sorride di nuovo uscendo, chiudendosi la porta dietro.
Rimasto solo Felix fissa davanti a sé senza parole.
Perché Chan è sempre così perfettamente altruista? Rincuorato affonda il naso nel cuscino sentendo di nuovo quell’odore familiare che sa un po’ di casa, poi chiude gli occhi e prende sonno in pochi secondi.
Chan, appoggiato alla porta, chiude gli occhi e abbandona il capo tra le spalle, senza speranze.
È davvero uno stupido.

Wish You Can Love Me [Chanlix]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora