Non c'è niente di più bello per Bang Chan che finire gli esami. Di solito è così che va, finisce e si prende qualche giorno di relax ma purtroppo per lui la scuola è già iniziata e così il suo secondo anno.
Quindi non ha avuto giorni di ferie dallo studio ma vorrebbe lo stesso festeggiare con i suoi amici il successo dei suoi esami e di quelli del suo amico Seungmin. Per questo la prima cosa che fa appena uscito dalla facoltà quel pomeriggio è scrivere sul gruppo così che anche gli altri due, Jisung e Changbin, si uniscano a loro.
In tre hanno fatto lo stesso liceo, lui Jisung e Seungmin, compagni di stanza nei dormitori di allora. Sarà per questo che, finito il diploma, Chan non è voluto tornare a casa, anche se i suoi vivono ormai a Seoul ha deciso lo stesso di prendersi un appartamento proprio perché ha vissuto con altri ragazzi per cinque anni, vuole i suoi spazi.
Changbin è arrivato dopo, lui in realtà non fa l'università perché non è un amante dello studio ma è lo stesso uno dei suoi più grandi amici. L'ha conosciuto quando al liceo ha iniziato ad andare in palestra e di lì hanno scoperto di vivere vicino, tanto che quando Changbin ha visto il suo gruppo trasferirsi a Seul ha deciso di fare qualcosa per sé e cercare lavoro nella capitale per non perdere nessuno di vista. Jisung è il più piccolo mentre lui, Seungmin e Changbin sono più grandi ma al liceo mischiavano le stanze per loro fortuna.
A Chan il trasferimento di Changbin ha fatto piacere, per un po' l'ha persino ospitato ma finalmente quella sera potranno vedersi tutti. Jisung fa un altra facoltà non tanto distante dalla sua ma è pur sempre diversa da quella che invece hanno preso lui e Seungmin.
Seungmin stesso studia matematica mentre lui informatica e robotica quindi sono nella stessa struttura, gli dispiace non aver passato le vacanze estive con Jisung e Changbin ma aveva degli esami da dare, quindi sono pure abbastanza anni che non vanno al mare insieme.
Ricorda ancora la testa che gli ha fatto Jisung quando non l'ha portato a Sydney l'anno prima, ma non è colpa sua se ha degli esami da fare... al contrario l'amico fa un sacco di cose quindi non capisce proprio dove trovi il tempo per studiare o per dare esami. In realtà anche lui lavora molto a computer quindi mischiano tutti le cose insieme, l'importante è farcela.
Per quella sera ha già in mente di comprare un sacco di bottiglie di soju e sistemare la tv così da collegare il telefono per della buona musica. Tanto sul suo piano non ci vive quasi nessuno, la padrona gli dice sempre che la metà di quei bilocali sono affattati da persone che vanno e vengono in continuo.
Così si prepara per uscire, rientra a casa posando la tracolla sul divano e subito va in bagno a farsi una doccia, dando una sciacquata anche ai ricci biondi. Ogni volta che si guarda allo specchio gli viene quasi da ridere, sua madre odia i suoi capelli tinti così ma lui e Jisung si divertono insieme a fare certe pazzie e Seungmin li rimprovera sempre che sembrino degli scappati di casa.
A Changbin invece piacciono, gli danno tono dice.
Torna in camera da letto accendendo le luci e fa partire quelle a neon. Adora la sua stanza, l'ha resa proprio sua con le luci, la moltitudine di computer sulla scrivania bella grande, le casse, un sacco di cuffie in giro...insomma, è la camera di un vero informatico. Gli piace da sempre.
In realtà ad un occhio esterno casa sua potrebbe sembrare disordinata ma solo perché quando Chan si mette in testa qualcosa lascia stare il resto, com'è successo nella sessione d'esame. Quindi quel giorno dovrà pulire per bene.
Fa già che vestirsi bene infilando un paio di jeans neri strappati in giro con una bretella del medesimo colore, sfrega i capelli asciugandoli velocemente e poi pulisce la camera come prima cosa.
Separa i vestiti puliti da quelli sporchi mettendo in una cesta questi ultimi e appendendo i primi, passa a guardare il bagno e pulisce anche quello in mezz'ora, rendendo le superfici splendenti. Poi è ora della sala che forse è la peggiore: snack, bibite, vestiti, cuffie, è tutto sparso lì in giro.
Mugolando pulisce pigramente come deve sbattendo le lenzuola del divano prima di metterne di pulite. Lava i piatti e passa l'aspirapolvere facendo poi un bel sacco della spazzatura.
Quindi sì, ha due braccia belle forti ma portare in lavanderia di sotto i vestiti e al tempo stesso il sacco nei cassetti dell'immondizia fuori dal palazzo...la vede dura.
Per questo decide di fare due giri, prende l'ascensore per portare i vestiti di sotto e carica una lavatrice portadosi dietro le cuffie e il telefono così da aspettare quella mezz'ora di risciacquo per i suoi panni sporchi.
Trenta minuti dopo risale per stendere in balcone visto che la stagione ancora lo permette. Apre le finestre per areggiare e sorride soddisfatto: ora i suoi amici possono raggiungerlo.
Ma come sempre Jisung rompe le scatole e Changbin gli da corda...
"Possiamo mangiare fuori? Dai hyung" legge al cellulare e alza gli occhi al cielo quando Changbin aggiunge "sì!".
Scrive che va bene e Seungmin dice che è indifferente come suo solito, allora Chan decide che se deve uscire è meglio prendersi una felpa e ovviamente anche quella è nera.
Gli piace come colore, non sa perché.
Si pasticcia un po' i ricci, poi decidono l'orario di uscita e il ristorante optando per qualcosa di leggero se poi berranno. Chan lavora così un po' al computer quelle due ore che gli avanzano e poi esce di casa decidendo di andare a piedi e non in macchina.
Anche se i suoi abitano a quindici minuti da lì ha lo stesso un auto da qualche anno e non gli fa proprio scomodo quando i suoi amici decidono di voler fare gite fuori città o chiedono passaggi.
S'incontrano al ristorante e lui è il primo ad arrivare, poi a piedi vede Seungmin, Jisung e infine Changbin in moto.
<<Hyung!>> esclama Jisung allegro come sempre, saltandogli al collo, <<Dopo mi riporti a casa vero?>> sporge il labbro inferiore e Chan sorride ricambiando la stretta <<Sì>>
Seungmin gli fa un cenno <<Allora anche a me>> dice iniziando ad entrare.
<<Yah! Aish, nemmeno aspetta...>> brontola Changbin scendendo e Jisung si stacca da un hyung per andare a stringere anche l'altro.
Chan sorride, Jisung è tipo il coccolone del gruppo mentre invece Seungmin si finge tanto apatico ma sotto sotto è uno dolce. Changbin è un po' il pagliaccio in tutto questo ma è intelligente, più di quanto crede.
Lui?
Lui è quello accondiscente, quello che accetta sempre tutto e cerca sempre di dare una mano ai suoi amici. E' la sfumatura. A lui va bene tutto finché a loro va bene così. Li supporta.
Entrano dentro e Changbin gli da una pacca sulla spalla <<Yah CB97>> lo apostrofa per prenderlo in giro sul suo profilo social e Chan sorride come sempre, <<Buona sera trashBin>> scherza.
Si danno questi nomignoli da anni ormai, ogni conversazione tra di loro è una presa in giro quindi la prendono molto alla leggera.
Si siedono mescolati, Jisung sta vicino a Chan e Seungmin a Changbin, i due battibeccano sempre ma la conversazione la tiene in pugno lo scoiattolo, Jisung.
<<Devo dirvi una cosa>> li richiama per l'ennesima volta.
Changbin lo punta con le bacchette <<Parli da mezz'ora vedi un po' tu...>> ironizza e Seungmin sorride.
Jisung li guarda con un broncio adorabile <<Yah...è importante...>>
<<Come tutte le altre venti Sungie>> continua Seungmin e Chan lo spalleggia <<Dicci>>
Jisung s'illumina, <<Menomale che ad uno frega, hyung sei sempre stato il mio preferito>> sorride il biondo abbracciandosi al suo polso, <<Comunque, esco con qualcuno che mi piace da un sacco di tempo finalmente!>> esulta.
Changbin lo scruta <<Chi?>>
<<Non lo conoscete, è uno della mia università ma non facciamo la stessa facoltà. Però era da quasi sei mesi che gli giravo intorno e poco fa mi ha scritto per chiedermi di prenderci un caffé lunedì!>> gongola.
Chan sorride <<Sono felice per te Hannie>>
Jisung sospira tornando serio, <<Però>>, si prende del pollo dalla griglia in centro al tavolo, <<In realtà lui pensa che discuteremo di storia. Io non voglio, cioè vorrei che capisse...so di piacergli ma penso abbia ancora dei dubbi su di me. Come faccio a farglielo capire senza spaventarlo?>>
<<Prova a chiedergli se è fidanzato>> propone Changbin <<Di solito così le persone capiscono quando interessi>>
Seungmin grugnisce una risata <<E così che conquisti in palestra?>>
Changbin lo fredda <<Intanto conquisto più di te>> gli fa la lingua perché il vero bambino del gruppo alla fine è lui.
Chan li calma <<Su, su, date consigli utili a Jisung>> dice versandogli da bere <<Io dico che devi proporgli di uscire più spesso però chiedergli se è occupato non è una brutta idea>>
Jisung annuisce tra sé e sé tornando a riempirsi le guance di cibo come suo solito, facendo sorridere i suoi amici per come sembri uno scoiattolo.
<<Altre novità?>> farfuglia poi a bocca piena il biondino.
Chan alza le dita <<Be', io e Seungmin abbiamo finito gli esami, quindi brindiamo a noi, no?>> alza il bicchiere.
Changbin lo segue a ruota e così la tavolata, mangiando di buon gusto e scherzando tra loro.
Rientrano nell'appartamento di Chan che sono le undici ormai e lui li porta tutti con sé in macchina, spostando i festeggiamenti come promesso. Una volta chiusa la porta subito Jisung attacca la sua musica alle casse della tv in salotto e Changbin apre il frigo tirando fuori il soju preso da Chan quel pomeriggio, <<Questa è una festa>> mormora andando a prendere posto attorno al tavolo dove si mettono anche gli altri.
Il primo giro è d'obbligo per tutti, come sempre, buttano giù il contenuto nei bicchierini di plastica come se fosse acqua ma gli effetti arrivano un ora e mezza dopo a forza di continuare.
Changbin alza troppo il tono di voce, la sua risata è forte e fa ridere anche Jisung che di sicuro colpisce più ottave di lui a livello di decibel. Seungmin continua a fare battutine senza senso e Chan si sente più leggero, si diverte con i suoi amici e si unisce ai loro giochi.
<<No, hyung hai barato!>> urla Jisung quando Changbin al posto di bere il bicchiere riempito di sale prende il soju.
Changbin si volta, le guance leggermente arrossate perché nessuno è poi così tanto ubriaco, e nega <<Yah! Che dici!>>
Seungmin lo colpisce <<Cosa urli!>>
Chan in fondo sa già che dormiranno da lui e non gli crea problemi, il divano fa da letto e il suo letto in camera è matrimoniale quindi ci stanno. Non si preoccupa del rumore o della musica alta finché non gli sembra verso le due di sentire qualcuno bussare.
Scruta la porta non vedendo movimento, ha la vista un po' appannata e decide che forse smettere di bere è un opzione.
<<Yah>> richiama i suoi amici <<Perché non giochiamo a...>> le sue parole si perdono quando sente il tipico ronzio del campanello.
Subito pensa che sia qualcuno che si lamenta per il rumore e si alza andando ad abbassare, <<Aish ragazzi, shh!>> cerca di zittirli ma loro continuano a bisticciare sul gioco.
Esasperato Chan si sfrega i ricci e va alla porta, la apre aspettandosi la padrona di casa ma si ritrova davanti un ragazzo dai capelli castani un po' mossi, la frangetta scomposta e quando questo alza il volto Chan trattiene il fiato.
Anche se passassero cinquant'anni, anche se invecchiasse malamente, anche se non si fossero mai più visti Chan avrebbe sempre riconosciuto quelle lentiggini scure, quelle guance morbide, quella bocca spessa, carnosa e soffice, quegli occhi luminosi, brillanti e che adesso sono così assonnati.
Anche se il mondo crollasse, Chan riconoscerebbe Lee Felix in mezzo ad un terremoto.
Stringe la presa sulla maniglia e sente il cuore battere forte mentre quei brutti ricordi gli tornano alla mente, lo fissa sconvolto ma Felix non sembra particolarmente colpito.
Anzi, lo scruta da capo a piedi chiedendosi se per caso il suo vicino di casa sia un punk o un pro idol, sa che la Corea è il paese degli idol quindi non sarebbe strano a giudicare dai suoi capelli biondo ossigeno. E' già strano vedere qualcuno di riccio in Corea...proprio come lui.
Be' in ogni caso lui vuole dormire.
<<Scusa, sto cercando di dormire>> indica la porta di fronte <<Potreste abbassare la musica?>>
Al suono della sua voce Chan smette di respirare. Da quando Felix ha questa voce? Così bassa-
Il biondo rabbrividisce e Felix lo vede bloccato, gli occhi fuori dalle orbite e la bocca aperta.
Ha le guance arrossate e questo particolare fa insospettire il minore che però lascia stare, <<E' un sì?>> lo risveglia.
Chan si riprende <<A-ah, uhm, s-sì>> farfuglia confuso, il cuore nelle orecchie.
Felix annuisce, non accenna sorriso e con sguardo piatto brontola <<Grazie>> rientrando in casa.
Lui resta lì a fissare la porta di fronte.
Felix... Felix è tornato?
Felix abita di fronte a lui?
Felix.
Da quant'è che non vede Felix? Sei anni? Dio, è cresciuto così tanto e da quello che ha visto si è fatto bellissimo. Però non l'ha riconosciuto a quanto pare...okay sì, forse anche lui è cambiato abbastanza da sei anni fa ma si ricorda ancora com'era quel piccolo pulcino... al solo pensiero del soprannome o dei vecchi tempi Chan sente di nuovo il respiro mancargli e una sensazione d'inadeguatezza posarglisi addosso.
Con una smorfia chiude la porta. Perché Felix abita di fronte a lui? Abbassa la musica e richiama i suoi amici <<Yah, è ora di dormire>> dice serio e Jisung si zittisce guardandolo curioso, capendo subito il suo cambio d'umore.
Changbin invece no, <<C'è da aprire il divano?>> chiede e Chan annuisce lasciando loro fare come gli pare, lui ha altro per la testa.
Prende il telefono e come un pazzo scrive a sua madre nel cuore della notte.
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Wish You Can Love Me [Chanlix]
FanfictionLee Felix è costretto dai suoi genitori a tornare in Corea dopo cinque anni passati a Sydney, Australia, nonché città natale. Ovviamente se solo la sua famiglia comprendesse il motivo per cui al tempo era scappato non glielo starebbero imponendo ma...