Felix inizia a pensare che troppo spesso i ricordi del suo piccolo delirio gli tornano alla mente. Sono passate settimane e ormai è quasi Dicembre, ha dato altri esami e li ha passati bene, come promesso Minho li ha portati a cena, allora perché sente che qualcosa non va?
Forse perché immaginarsi Chan in mezzo alle sue cosce non è una cosa normale? Non ha idea di quando abbia iniziato a pensarci, sa solo che un giorno si stava facendo i fatti propri pensando che dovrebbe fare la spesa e questo l’ha ricondotto agli hotteok di Chan e poi alla sua febbre. Da lì ha ricordato di quando gli è stato in braccio- cosa di cui inizia ad imbarazzarsi-, ai suoi ricordi della notte dove va in bagno con una spiacevole erezione addosso si è aggiunta un immagine di lui nel letto praticamente senza pantaloni con Chan in mezzo alle gambe che allunga una mano.
Perché diavolo pensa a queste cose?
Felix sbatte gli occhi riprendendosi dall’ennesimo ricordo di quest’immagine quando Jeongin chiude il libro <<Basta, mi serve una pausa>> si lamenta.
Sono a casa del corvino che l’ha invitato per la prima volta per studiare e Felix pensa che non dovrebbe proprio pensare a certe cose. Che diavolo… il problema è che più cerca di non pensarci più si chiede cosa sia successo dopo, nel sogno -perché è ovvio che sia stato un sogno- si chiede dove sia andata a finire la mano di Chan e sinceramente ha paura di essere venuto pensando al riccio.
Ma lui non è gay.
Gesù…
<<Senti Jeongin>> richiama poi il suo amico non sapendo con chi altro parlarne. Pensa che forse Minho sarebbe stato meglio ma non c’è perciò spera che il corvino possa affrontare la conversazione senza imbarazzarsi, <<Hai mai sognato qualcosa di spinto?>>
Jeongin si blocca in mezzo alla cucina, una bustina di tea usata in mano e la tazza nell’altra. Quando si volta lo guarda da sopra gli occhiali, <<Sì? Per forza Lix>> sorride e il castano si scioglie.
<<E hai mai sognato di fare qualcosa con una persona che conosci?>>
A questo punto Jeongin annuisce <<Sì>> ridacchia <<Ma non stai impazzendo. Sai a volte la nostra mente ci fa sognare cose sessuali ma con un parente tipo per non causarci un brusco risveglio o un qualche trauma. So che sembra un controsenso ma funziona così, il nostro cervello ha bisogno delle fasi rem di sonno per resettare diciamo e i sogni servono come una sorta di pubblicità tra un programma e l’altro. Quindi se sogniamo cose spinte lo facciamo perché può darsi che sia un nostro desiderio, magari siamo in astinenza o vogliamo farlo ma non siamo fidanzati, cose del genere. Tipo gli adolescenti no?>> gli spiega e Felix resta stupito.
<<Ah… come lo sai?>>
<<Ho fatto psicologia al liceo>> scrolla le spalle risedendosi ma al riccio non tornano alcune cose <<Quindi fammi capire, sogniamo di fare cose con una figura amica per non risvegliarci di botto?>>
<<Sì>>
<<E se io non avessi avuto un sogno? Cioè quando avevo la febbre… una persona mi ha aiutato->>
<<Il tuo amico Chan?>>
<<Sì...>> Felix si morde le labbra imbarazzato <<E io non ricordo tanto. E’ tutto molto confuso e non so cosa fosse sogno o realtà>>
<<A quant’era la febbre?>>
<<Mhm, trentotto/trentanove?>>
<<Okay allora pensa che tutto quello che per te è irreale era reale. Con la febbre a meno che non sia proprio quaranta se non peggio non si hanno deliri, te lo dico perchè ho sempre febbri alte e so come ci si sente a svegliarsi e non sapere bene cos’è successo>>
Felix non capisce <<Quindi è stato tutto reale?>>
<<Probabilmente sì>>
<<M-ma… c’è stato un momento della notte dove mi sono alzato e avevo… si avevo un problema e…non lo so, credo di aver parlato con qualcuno ma non so chi. Mi sento come se questa persona mi avesse messo le mani addosso ma io non fossi d’accordo. E poi di colpo mi compare la faccia di Chan nel letto così a caso>> si apre per la prima volta dopo settimane e Jeongin inarca un sopracciglio.
<<Cioè Chan ti ha toccato mentre avevi la febbre?>> riassume.
Felix lo fissa come se avesse detto che il cielo è viola, <<No. No che non è successo. E’ solo che io…non capisco, non ricordo e non mi sembra reale, è tutto un sogno nella mia testa>>
Jeongin si morde le labbra pensandoci <<Come ti è sembrato il tuo amico questi giorni? Come sempre?>>
Felix nega <<No, assolutamente no>> e alle sue stesse parole ha paura di quello che dirà Jeongin in seguito <<La mattina a volte mi porta a scuola ma non sembra dorma bene e comunque non ci vediamo come prima. Non che ci vedessimo spesso ma quando tipo gli chiedo se gli andrebbe di pranzare assieme mi evita sempre… non volevo dirlo perché spero che non sia vero, non voglio che per lui questa amicizia non funzioni, io ci sto provando ma lui…>>
<<Lui ti ha toccato e ora non vuole vederti?>> termina per lui ma Felix lo osserva confuso, <<Mi ha che cosa? No, Chan non mi toccherebbe mai, non gli piaccio>> ma mentre lo dice ridendo ricorda il bacio di un tempo.
Non gli piace vero? E’ passato un sacco, sarebbe impossibile.
Jeongin si sfrega la nuca pensieroso <<Lix, mi racconti la vostra relazione? Insomma, ho capito che siete amici di lunga data, che ci state riprovando ma… non lo so, il modo in cui si è dileguato quando sono stato da te quella mattina era un po’ sospetto>>
Il riccio abbassa gli occhi <<Non è una cosa di cui mi piace parlare… avrei voluto dirvi come stavano le cose ma c’era Minho e so che lui è gay, non volevo offendere nessuno>>
<<E’ okay>>
<<Mhm… sostanzialmente me ne sono andato a Sydney perchè Chan mi ha baciato da piccoli. Avevo paura, non capivo, ad una parte di me nemmeno era piaciuto anzi, subito avevo pensato “che schifo” e questa cosa mi ha spaventato. Ho pianto come un bambino quando sono tornato a casa perché Chan era mio amico e non volevo pensare certe cose di lui, eppure non ci siamo più parlati e poi io me ne sono andato. Adesso che sono qua sto cercando di rimettere le cose a posto ma non capisco da che parte sta. Penso lo voglia anche lui ma…>>
<<Ma forse gli piaci ancora>>
Ed è la prima volta che Felix se lo sente dire. Corruga la fronte guardandolo stranito, <<E’ impossibile, Chan si è fidanzato qualche mese fa>>
<<Guarda caso proprio quando tu sei tornato>>
<<Sì ma era una cosa diversa, lui non sapeva che io volessi tornargli amico>>
Il corvino lo guarda da dietro le lenti come se non credesse molto alle sue parole <<E quindi fammi capire, è fidanzato ora?>>
Felix si morde le labbra <<No… non più>> ammette. Jeongin sorride <<Per me quello che tu pensi sia stato un sogno è la pura realtà Lix>>
<<E cosa faccio? Nel caso lui… se fosse colpa mia? Magari l’ho spinto io a farlo anche se non ricordo di essere stato toccato, non ancora almeno. Dio non ci ho neanche mai pensato>> piagnucolando Felix si passa le mani tra i capelli <<E poi io non sono gay, cosa faccio?>>
<<Penso che dovresti parglargli ma se davvero hai avuto un qualche sogno sarebbe strano presentarsi lì e dire “yah, mi hai toccato mentre avevo la febbre?”>> Jeongin sorride divertito non sapendo bene che consigliargli <<Però credo che ora starai a pensarci a lungo>>
Il castano sbuffa <<Sì, mi hai detto che il delirio da febbre è altro praticamente. Io non ho sensazioni tattili ma perché sognare Chan che fa certe cose?>>
Jeongin lo osserva incerto <<Come mai non ti piace il tuo amico? In quel senso dico>>
<<Che vuol dire? Non sono gay>>
<<Sì ma dopo quel bacio che hai pensato?>>
Felix lo guarda cinico <<Sinceramente? Che avesse dei problemi>> e no, Jeongin non crede che possa piacergli questo Chan.
<<Okay, diciamo che non sei omofobo ma se riguarda te sei parecchio scettico. Bene, direi di tornare a studiare>> ridacchiando imbarazzato riapre i libri e Felix sbuffa facendo lo stesso.
Non gli piace Chan, non in quel senso.
Non gli è mai piaciuto.
Queste sono le parole che Felix si ripete per le successive ore di studio, poi quando viene sera i genitori di Jeongin rincasano e lui ne approfitta per andare. Rifà lo zaino, li saluta educatamente e poi si avvia verso la fermata che Jeongin gli ha detto lo riporterà davanti all’università. Da lì sarà più facile proseguire a piedi e come previsto l’autobus ci mette circa mezz’ora per arrivare dove deve, quando scende sono già le sei e si dirige a casa stanco e affamato.
Ha la musica nelle orecchie ma continua ad ascoltare la propria mente. Cerca di ricordare disperatamente quanto successo mentre aveva la febbre, cerca di capire se è stato un sogno o no, prova a ricordare se si è sentito toccare, se ricorda la sua presa… ma niente, per lui è tutto come un sogno. Gli appare il volto di Chan davanti a sé per tre secondi e poi sparisce così come il tutto.
Sbuffando entra nel palazzo infreddolito rispondendo alla chiamata di sua madre.
<<Ehi>> la saluta chiamando l’ascensore.
<<Ciao tesoro, stai bene? Ti sento affaticato>>
<<Ho camminato un po’, torno a casa ora, ero da un amico>>
<<Ah, capito. Senti quand’è che vieni un po’ qua? Ci manchi>>
Felix sorride richiamando l’ascensore <<Non lo so, sono sempre stanco per lo studio ma magari il prossimo fine settimana? Ti faccio sapere>>
<<Mhm, a proposito, tra poco è Natale>>
<<Cioè tra venti e passa giorni? Sì>> Felix ride iniziando a prendere in considerazione di fare le scale.
<<Ecco appunto ma quest’anno abbiamo deciso con Olivia di dividerci i regali, lei penserà ad Hannah e tu a Chan okay?>>
Quelle parole lo confondono <<In che senso? Non andiamo a Sydney?>>
<<No? Non ne abbiamo mai parlato, ho sentito ieri la zia e ha detto che se riesce viene lei qua ma ha parecchio lavoro. Volevi andarci?>>
Felix sospira appoggiandosi al muro con lo zaino <<No…>> mormora anche se non è vero <<Però mi avrebbe fatto piacere>>
<<Lo so Bokie ma ha da fare e non abbiamo tutte queste ferie io e tuo padre. I Bang ci hanno invitati nella vecchia baita, ricordi? Hanno detto che ora che ci sei anche tu sarebbe bello tornarci>>
Felix si sente morire.
La vecchia baita.
Quella dove si è divertito da matti a sciare, bere cioccolata calda, giocare con la neve... ma ricorda benissimo che dormiva con Chan.
Nello stesso letto.
Mordendosi le labbra resta in silenzio sentendo che ora non è abbastanza stabile mentalmente per parlare di lui e Chan sotto le stesse coperte.
<<Penserò al regalo di Chan>> si arrende poi <<Ma per la baita… posso pensarci?>>
<<Sì certo, ci sentiamo allora?>>
<<Sì, anche perché ho una chiamata sotto…>> confuso Felix scruta il numero di Chan apparirgli e chiudendo con sua madre risponde a lui.
<<Pronto?>>
<<Ehi…uhm, puoi dire alla padrona di casa che l’ascensore non funziona e io sono chiuso dentro?>>
Felix sgrana gli occhi <<Oh mio Dio, stai bene?>>
<<Sì ma qualcuno continua a chiamare l’ascensore e questo affare cigola, mi sto veramente pisciando sotto>> ride nervosamente <<Non voglio morire e inizia a salirmi l’ansia quindi potresti…>>
<<S-sì!>> Felix si sa del coglione perché era lui a chiamare e corre alla porta accanto bussando alla donna.
Spiegandole il tutto il più precisamente che può vede lei sbuffare e mugolare <<Di nuovo! Okay, chiamo qualcuno adesso, dì al tuo amico di stare calmo, non cade mica>> sospira prendendo il telefono.
<<Ha detto che chiama qualcuno…>> Felix ribadisce a Chan che ha paura di muoversi in ascensore, è lì in piedi da dieci minuti e non si azzarda nemmeno a sedersi. E’ tutto buio se non per le luci dei piani e maledizione a lui, la prossima volta il bucato lo fa di mattina!
<<Okay>> sospira sfregandosi il viso agitato.
<<Com’è lì dentro?>> si sente poi chiedere da Felix.
Sorride ironico <<Claustrofobico? Devo solo stare calmo e non muovermi…>> si ripete.
<<Soffri d’ansia?>> perché se è così Felix non se lo ricordava mica.
<<No ma ci mancava solo questa>>
C’è un po’ di silenzio, poi Felix si morde le labbra domandando <<Come stai? E’ un po’ che non ci vediamo…>>
Chan sospira <<Non lo so. Mi sento stanco. Parecchio>>
<<Scendevi per uscire?>>
<<No, per fare il bucato>>
Felix corruga la fronte <<Ah…>>
<<Tu stavi studiando?>>
<<Ahm, no… ero io che chiamavo l’ascensore, mi dispiace>>
Chan si morde le labbra sentendo un piccolo sorriso nascervi <<Fa niente. Solo perché sei tu ti perdono>> scherza ma Felix analizza le sue parole cercando un qualche doppio senso o indizio delle parole di Jeongin <<Quindi uscivi?>>
<<No, rientravo. Ero a studiare dal mio amico>>
<<Oh, okay. Allora ti lascio andare a cenar->>
<<No, starò qua finché non apriranno le porte. A che piano sei?>>
<<Uhm, al secondo?>>
<<Ok>> assicurandosi che la padrona di casa lo sappia Felix sale le scale fino al secondo piano e Chan sente un po’ di trambusto più la sua voce dietro le porte.
<<Felix?>>
<<Sono qui. Mi senti?>>
<<Sì, tu mi senti?>> Chan alza la voce appoggiando timoroso una mano alle porte e Felix sorride <<Sì>> si avvicina restando però in chiamata <<Wow, capita spesso?>>
<<Che io sappia no, a volte… solo che non mi ero mai trovato dentro>>
<<E quanto ci metteranno?>>
<<Considerando che sono le sei di sera? Non ne ho idea, so solo che vorrei urlare>> Chan sospira staccandosi, tornando in centro quasi pauroso di sbilanciare l’ascensore.
Felix si mette seduto davanti alle porte <<Okay, non urlare. Raccontami qualcosa, non ci vediamo da qualche giorno. Che fai?>>
<<Studio, qualche volta esco con i miei amici ma non so, dormo un po’ male>> confessa e Felix subito se ne interessa.
<<Perchè?>>
<<Ah…pensieri>>
<<Puoi sempre scrivermi, ti devo un favore per i due giorni di febbre. A proposito, sai che i miei ricordi sono un po’ confusi? Mi potresti dire che ho fatto perché mi ricordo le cose un po’ male, come se fossero sogni>> Felix si morde le labbra approfittandone per saperne di più perché non si stanno guardando in faccia e Chan sta in silenzio qualche secondo.
<<Cos’è che non ricordi?>> chiede poi e il minore lo ascolta da dietro le porte <<Ti ho aperto e poi mi pare di essermi addormentato sul divano>>
<<Ah sì, ti ho fatto pranzo un po’ tardi ma dormivi quindi ti ho aiutato a mangiare e prendere le medicine>>
Felix sente che non è abbastanza <<E… mi sembra che ti stessi addosso? Ero in braccio su di te?>> domanda imbarazzato e Chan annuisce pizzicandosi le orecchie.
<<Sì…>> e ce l’ha messo lui ma non glielo dirà mai <<Ti sei addormentato su di me e poi a cena riuscivi a mangiare>>
<<Mi ricordo molto poco della cena. Ho come un'impressione di guardarmi da fuori tipo, ti stavo di nuovo addosso?>>
Chan sente le orecchie farsi rosse <<Sì... eri seduto su di me ma mangiavi da te, hai pure preso le medicine da solo>> si lascia scappare e questo interessa a Felix.
<<Perchè a pranzo no?>>
<<No, ti ho imboccato>> cerca di sviare il discorso ma Felix si sente veramente incredulo. E’ un bambino quando si ammala porca miseria! <<A-ah sì? E le medicine? Come me le avresti date? Cioè non mi sono strozzato>> la butta sul ridere, per niente divertito.
Chan deglutisce chiudendo gli occhi, regge il telefono in mano e soffia <<Con le dita?>>
Felix non capisce <<Me le hai spinte in bocca? Sul serio? Come con i bimbi?>>
<<No, no. Ti ho chiesto di tirare fuori la lingua…ma sì, come i bambini>> si arrende e Felix mugola <<Oh mio Dio>> si copre il viso con le mani <<Scusami, che cosa imbarazzante>>
Chan sorride sollevato nel non essere l’unico a pensarlo <<No, fa niente, stavi male. E’ stato come un tempo no?>>
<<E a cena? Ho parlato vero? Ho un'immagine strana… ci stavamo tenendo per mano perché?>> domanda mordendosi un unghia e Chan sospira.
<<Aish…Felix non vuoi saperlo->>
<<Sì, mi serve, per favore>>
Il riccio corruga la fronte <<Perché ti serve?>>
<<Tu dimmelo e basta>> e non vuole testarlo ma gli servono risposte.
<<Va bene. Hai iniziato a guardarmi le mani e hai detto che erano grandi, tipo quando eravamo piccoli, sai, e poi…poi niente, hai detto che ti mancava il contatto e che eri felice di farti abbracciare>> Chan prende un respiro incrociando le braccia al petto, sentendosi un idiota nel ricordare certe cose.
Felix si sente viola. Lascia il telefono sulle ginocchia e si sfrega il capo da sopra il beanie, ma veramente!? Veramente si droga così tanto quando ha la febbre!? Il filtro bocca cervello dov’è?!
<<E poi abbiamo visto il film e dopo le medicine sembravi cosciente, te lo ricordi?>>
<<I-il film, sì!>> si morde le guance <<Sì, il film me lo ricordo e poi non avevo sonno ma mi hai messo a dormire purtroppo>>
Chan accenna un sorriso agitato <<Ops?>>
<<Ma a metà notte mi sono svegliato>> Felix raggiunge il punto fatale fissando le porte quasi potesse vederlo, <<Avevo caldo>>
Chan trema sentendo la sua voce profonda ripetere le stesse parole di quella notte e si morde le labbra guardando le porte, sperando non si aprano considerando il proprio sguardo colpevole.
<<E sono andato in bagno. Tu mi hai sentito?>>
Il silenzio che segue Felix lo interpreta quasi come una rivelazione, poi Chan mormora <<Sì>> schiarendosi la voce <<Sì avevi caldo e volevi farti una doccia ghiacciata ma ti ho convinto a tornare a letto>>
<<E io non avevo i pantaloni>>
<<No, quindi te li ho rimessi>>
Felix corruga la fronte <<Chan… posso essere sincero con te? Ho un ricordo un po’ strano… non sto insinuando niente ma vorrei solo sapere cos’è successo perché non capisco come mai ad un certo punto ho in mente me, sdraiato, e te tra le mie gambe mentre allunghi una mano…>> gli spiega con calma sperando di non sembrare pazzo, <<I-insomma, l’ho sognato?>>
Chan fissa le porte senza parole. Se lo ricorda? No, ricorda solo quel momento…
<<Avevi i tuoi pantaloni in mano, non me li volevi dare>> spara a caso <<Quindi mi sono seduto con te per convincerti e prenderli. Tutto qui>>
Felix non sente che è la verità, ricorda che quando è arrivato in bagno era eccitato ma come glielo chiede quello?
<<Tu…non è che per caso hai…mi hai visto….accaldato in un modo particolare?>>
E Chan capisce che intende ma nega <<No>>, non può dirgli di sì!
<<Ah. O-okay…>> confuso Felix si morde le labbra ma in cuor suo sa che Chan non l’avrebbe mai toccato. Nemmeno quando aveva quattordici anni l’avrebbe mai fatto, che diavolo pensava?
<<Quindi>> cambia discorso lui <<Tu mi sai dire perchè Jisung spesso e volentieri ci da buca?>>
Felix torna a respirare, <<Forse>> sorride <<Ma se non te lo dice perchè dovrei io?>>
<<Siete amici?>>
<<Non così tanto, ci vediamo qualche volta ma sei furbo, l’avrai già capito se lo chiedi a me…>>
Chan sorride annuendo <<Si vede con Minho il tuo amico>>
<<Già>>
<<E come va?>>
<<Bene, sono felici>>
<<E allora perché non me lo dice? Per Halloween? Pensa che mi stia antipatico?>>
<<Magari, ho pensato quello anch’io quando ho visto che tu non sapevi>>
<<Allora dovrò parlargli>>
C’è silenzio per un po’, poi Chan sbuffa <<Secondo te se mi siedo crolla tutto?>>
<<Nah, provaci, nel caso cerco di aprire le porte>> e mentre lo dice Felix si guarda intorno in cerca di qualcosa che lo aiuti.
Delicatamente Chan s’inginocchia sentendo un brutto cigolio, <<Oh mio Dio>> sussurra <<Voglio morire>> poggia il sedere sul fondo e rimane fermo fissando davanti alla porta, <<Cazzo, è una cosa orribile, mi sembra di stare in un horror>> sibila quasi spaventato che alzare la voce potrebbe danneggiare l’ascensore traballante.
<<No, ehi>> Felix lo richiama a sé non desiderando avere un amico in fase di panico <<E’ normale, è fermo ma ha dentro un peso. E’ normale. Stai calmo, respira okay? Non morirai>>
Chan non ci crede troppo <<Be’ nel caso sappi che mi dispiace davvero tanto e che ti voglio bene>> ridacchia senza trovarci niente di divertente e Felix sorride.
<<Anch’io ma presto arriverà un ascensorista a riparare il tutto>>
<<No, ci vorrà tutta la notte>>
<<E io rimarrò qui>>
Chan si sfrega il viso stanco <<Felix…>> inizia a dirgli ma il minore lo interrompe <<Vuoi giocare ad hai mai? Sarebbe meglio per conoscere cosa ci siamo persi in questi anni>>
<<Mhm>>
<<Sì? Okay, inizio io. Hai mai recitato al liceo?>>
<<Sì>>
<<Davvero? Anch’io! Che facevi?>>
Chan sorride <<Purtroppo per me il principe>>
<<Ohw, io facevo il coniglio>>
Ridono entrambi e Chan pensa a cosa chiedergli <<Hai mai fatto un altro sport?>>
<<Nop, tu?>>
<<Per un po’ boxe>>
<<Wow, davvero?>>
<<Sì ma non faceva per me…>>
<<A nuoto eri bravo>>
<<Infatti pensavo che dovrei tornarci>>
<<Sarebbe figo. Okay, hai mai fatto un falò in spiaggia?>>
<<No>>
<<Davvero? Io un sacco!>>
<<Qua è quasi sempre vietato>>
<<Ah…>>
<<Hai mai dato buca a qualcuno?>> e Chan lo domanda perché è curioso sulle sue relazioni, Felix lo capisce e sorride <<Dovrei dire di no ma una volta l’ho fatto sotto consiglio dei miei amici ed è stato orribile. Mi sono sentito malissimo dopo, le ho chiesto scusa ma era parecchio arrabbiata>>
Chan si morde le labbra <<Non ti piaceva?>>
<<Sni, sono stato con un paio di ragazze ma sai, non erano quasi mai quelle giuste. Non provavo tanto… forse abbiamo lo stesso problema in fatto di sentimenti>> scherza e Chan si sforza di ridere.
Non crede proprio.
<<Hai mai scoperto cose strane su tua sorella?>>
Chan ci riflette <<Mhm…forse. Tipo una volta alle medie usciva con un tipo strano e quando l’ho scoperto l’ho presa in giro a vita. Se ora esce con qualcuno fa di tutto per non farmelo sapere e fa bene>>
Felix arriccia il naso ridacchiando <<Giusto, tu sei il fratello geloso>>
<<No, una volta al liceo mi sono fidanzato e a lei non piaceva per niente>>
<<Era una lei?>> Felix guarda le porte con stupore e Chan annuisce <<Sì, te l’ho detto. Non vado per sesso, suona male ma vado per cuore diciamo…>>
<<E’ una bella cosa. Io non so se ci riuscirei>>
Il riccio si sofferma su quelle ultime parole <<Hai mai odiato qualcuno?>> domanda spostando la conversazione su di loro ma non sa se Felix lo capirà.
Infatti il minore non afferra e nega <<No. Odiare è una parola grande… non penso. Hai mai vomitato addosso a qualcuno per una sbronza?>>
<<Una volta. Non amo bere tanto ma le prime volte è stato brutto, c’era il mio amico Changbin che reggeva bene e Jisung malissimo, io a metà ma Jisung mi trascinava sempre e una volta ho vomitato addosso a Seungmin… da allora mi tiene lontano l’alcool>> rivela divertito dal ricordo e Felix ride <<Davvero?! Io no!>>
<<Cosa? Tu non sei quello delle feste? Ti ho visto una volta andato ma mi è bastato>>
<<No, quando succedeva vomitavo a casa per terra e mia zia poi mi faceva un culo della madonna. Poverina, la capisco…>> a ricordare di sua zia Felix ricorda della conversazione con sua madre <<Mia madre mi ha detto di Natale>> accenna quindi.
Chan corruga la fronte <<Natale?>>
<<Sì. I tuoi ci hanno invitato alla baita>>
<<Oh, non mi era stato detto>>
Felix giocherella con le proprie dita <<Tu… cosa ne pensi?>>
<<Non lo so. Forse siamo un po’ cresciuti per entrare in due in quel letto?>> scherza ma sa che non è proprio vero. E’ stato alla baita due anni fa con i suoi e lui e sua sorella hanno dormito in camere diverse per sfizio, Olivia era andata con loro e i Lee no per lavoro ma in quel letto così grande si era sentito solo.
<<Tu dici?>>
<<Nah, si può fare. Vuoi andarci?>>
<<Non lo so…è un po’ strano tornarci insieme>>
<<Lo so>>
Felix incrocia le gambe al petto scrollando il capo <<Però penso che alla fine accetterò>> e com’è che gli è bastato parlare con Chan per dire di sì?
Veramente ha sempre questa grande influenza su di lui? Non riesce a dire di no…
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Wish You Can Love Me [Chanlix]
FanfictionLee Felix è costretto dai suoi genitori a tornare in Corea dopo cinque anni passati a Sydney, Australia, nonché città natale. Ovviamente se solo la sua famiglia comprendesse il motivo per cui al tempo era scappato non glielo starebbero imponendo ma...