N/a: in questo capitolo sono presenti scene esplicite per adulti⚠️🔞. Non leggere se sensibile, non segnalare grazie.
Chan sbatte gli occhi più volte, si allontana un attimo dal corpo bollente del minore, si da pizzichi sulle braccia, cerca di capire se sta sognando o cosa perché non è possibile che Felix abbia un erezione adesso.
Perchè?!
<<C-come…da dove…>> farfuglia non sapendo nemmeno che domanda fargli perché Felix non sembra lucido nemmeno un po’.
Sospirando Felix si toglie la stoffa dalla fronte <<Perché fa così caldo>> lamenta stringendo i bordi dell’accappatoio, il respiro veloce e il viso arrossato.
Chan si morde le labbra <<Perché hai la febbre>> e mentre lo dice come un automa pensa se per caso la febbre sia causa di erezioni.
<<Chan>> ansima l’altro <<Mi serve davvero quella doccia fredda>>
E Chan si vede pregare con quegli occhi lucidi, sente il proprio nome venire ansimato da quella voce bassa e si morde le labbra percependo le dita stringersi in due pugni. Sente il proprio sesso idurirsi e la ragione sta pian piano diminuendo… ma Felix ha la febbre…
<<D-devi vestirti, adesso>> ordina serio come non lo è mai stato, riabbassandogli la maglia che già cercava di togliersi. Lo veste, lo mette a letto e poi potrà farsi una sega o pensare ai fatti proprio, fine.
Con una forza immane, lottando contro le sue lamentele e le sue mani Chan gl’infila i pantaloni prendendolo in braccio per riportarlo in camera. Felix mugola, <<No, non voglio andare nel letto! Chan!>> sbotta ma il riccio non vuole sentire ragioni. Sposta le coperte, lo mette sul materasso cambiandogli cuscino e riprende le coperte per finire l’opera se non fosse per il minore che velocemente sfila i pantaloni buttandoli lontano.
A quella mossa Chan si sente innervosire, prende un respiro profondo e placa la sua ansia, <<Felix>> dice con voce atona <<Metti i pantaloni>>
L’altro replica come un bambino <<No, sto sudando, non respiro, non li voglio i pantaloni e non voglio le coperte>>
Chan non lascia le coperte <<O i pantaloni o le coperte>> e non è vero perché le coperte gliele metterà in ogni caso.
Felix si apre in un broncio disperato, <<Ti prego non respiro>> mugola con occhi liquidi e quando si mette a sedere iniziando a tirare i lembi della maglia Chan sa che sta cercando di togliere anche quella.
<<Ho caldo, ho tantissimo caldo>> mormora <<Mi gira la testa e mi fa male>> il suo capo si reclina indietro e Chan sente la presa sulle coperte ammorbidirsi mentre fissa il suo collo niveo.
<<Ti fa male?>> chiede <<Dove ti fa male?>> perché ha la febbre ma se dovesse avere mal di orecchie oltre che mal di gola? O forse ha mal di testa o alle ossa come segno di stanchezza. Gli si siede vicino lasciando stare le coperte, cercando un modo di calmarlo e Felix lo guarda fuori di sé dalla disperazione.
In realtà il minore non è totalmente lucido anzi, tra le medicine e la febbre non sta capendo niente, non ha nemmeno notato che Chan ha un problema evidente quanto il suo nei pantaloni e se fosse consapevole si sarebbe messo il pigiama e starebbe di nuovo provando a dormire come prima.
Ma adesso non c’è niente che Felix voglia di più al mondo che vedere il suo Chan prendersi cura di lui. Per questo, pensando che se non vuole fargli fare la doccia lo dovrà aiutare lui, gli si avvicina afferrandogli piano un polso.
<<Felix, dimmi dove hai male,>> sta dicendo il riccio, <<Ci sono delle farmacie aperte a ques->>
<<Mi fa male,>> lo interrompe portandosi la sua mano al petto, zittendolo quando inizia a farla scendere giù lungo di sé. Chan socchiude le labbra sentendo il cuore battere all’impazzata, il suo inguine in fiamme e capisce dove voglia arrivare ma non riesce a togliere la mano, non riesce a dare comandi al sistema nervoso e quando il suo palmo viene premuto contro il membro coperto dai boxer di Felix questo si morde le labbra, <<Qui>>
Chan lo fissa senza parole.
Ma Felix è conoscente?
Ovviamente no.
<<Felix>> soffia cercando la voce, sentendo la fretta mangiarlo vivo, <<Tu non sai cosa stai facendo>>
Felix però ansima iniziando a muovergli la mano su e giù e Chan sente il viso in fiamme mentre fissa le sue dita impassibili a quel gesto. Cazzo, cosa sta facendo? Dovrebbe spostarsi, dovrebbe andarsene e invece…
<<Felix->> il suo ennesimo avviso viene interrotto da un <<Chan>> mischiato ad un gemito, <<Per favore>> soffia stringendogli il polso.
Chan recepisce le sue dita muoversi prima ancora di pensare se sia giusto o sbagliato. Vede la propria mano stringere il sesso dell’amico da sopra le mutande e quasi non la riconosce, sente la carne calda di Felix contro il palmo, sente la punta umida, vede i contorni e ascolta i suoi sospiri per ogni stretta che le da.
<<Chan>> mugola di nuovo il minore e Chan sbatte gli occhi risvegliandosi.
Non è giusto.
Felix se lo ricorderà?
Ha la febbre, sta male, non lo farebbe mai.
E lui? Chi si prenderà cura di lui? Si morde le labbra sentendo milioni di voci in testa e quando si ferma Felix piagnucola, obbligandolo a dargli retta, <<No, ti prego, sto impazzendo>>
<<Anch’io>> mormora più a sé stesso che a lui <<Ma cosa vuoi Felix? Vuoi toccarti? Non t’impedisco di farlo ma perché mi fai questo?>> si strugge davanti a lui.
Felix si lecca le labbra <<Perchè... Perché sei qui>> farfuglia confusamente, corrucciandosi, e quando muove le gambe irrequieto Chan capisce che non sa cosa sta facendo, <<Cosa stai dicendo...>> sospira quindi.
Il minore si tira sulle ginocchia avvicinandoglisi a gattoni, non sapendo minimamente che effetto gli faccia anche se lui sta solo cercando di non cadere giù dal letto, <<O mi aiuti o esci>> mette in chiaro a pochi centimetri dal suo viso, <<Perciò aiutami, per favore>>
E Chan si sente veramente preso in giro.
Non può farci niente ma si sente preso e buttato via, poi preso di nuovo e usato e spera davvero per Felix che lui non sia cosciente.
Incurante adesso della sua febbre gli blocca il viso in una mano, gli occhi arrabbiati, <<Se mi stai prendendo in giro Felix, se sei anche solo un minimo cosciente, ti consiglio di lasciarmi in pace perché stai veramente oltrepassando il limite>> sibila tra i denti, stanco di essere trattato come l’amico usa e getta.
Felix lo guarda con occhi assenti, sembra nel tipico delirio della febbre e lo dimostra quando si morde il labbro, sembrando al contrario eccitato dalle sue parole.
<<Ti prego>> ripete e Chan non riesce a dirgli di no come non c’è mai riuscito prima.
Appoggiando la mano alla sua spalla lo spinge a sdraiarsi in meno di mezzo secondo, s’inginocchia sul letto infilandosi tra le sue gambe e zittendo la voce nella sua testa riporta la mano dov’era prima e senza azzardarsi a togliergli le mutande passa circolarmente il palmo sulla sua lunghezza.
Felix ansima a bocca aperta stringendogli la maglia tra le mani quando si abbassa su di lui cercando un minimo di attrito contro la sua coscia anche per sé. Il riccio si morde le labbra per non ammettere quanto piacere stia provando nel toccare il suo amico in preda alla febbre ma è così e lo sa.
I loro volti sono così vicini che può vedere tutta la costellazione di lentiggini, sono così vicini...
<<Mhm>> Felix geme inarcando i fianchi verso di lui, lasciando andare indietro il capo sui cuscini ansima affondando le dita nei suoi fianchi e Chan lo guarda non perdendosi nemmeno una smorfia.
Vede il suo viso arrossato, le sue labbra mangiate dai morsi e gli occhi persi nel piacere. Lo vede come avrebbe voluto vederlo la sera in cui invece c’era Hyunjin nel suo letto e se ne pente, si pente di quei pensieri.
<<Felix>> chiama il suo nome senza poterci fare niente, premendo la mano ancor di più e il minore geme forte tornando a guardarlo, i nasi che si sfiorano e le labbra a così pochi millimetri l’una dall’altra.
Chan intrappola il labbro fra i denti, impedendosi di baciarlo anche se ogni qual volta le loro bocche si sfiorino stringe il pugno sulle lenzuola, desiderando intrappolarle fra le proprie.
Felix abbassa lo sguardo notando dietro alle piccole lacrime che gli confondono la vista che anche il maggiore sia duro. Sentendo il cuore battere veloce e il corpo bollente Felix inizia a pensare che succederebbe se in qualche modo stuziccasse il maggiore...
Repentinamente muove la coscia verso di lui, fissandolo dritto negli occhi quando gli strappa un gemito e Chan appoggia la fronte sulla sua, ripercorrendo il suo membro più volte.
La stanza è piena di piccoli ansimi e gemiti, entrambi si guardano non capendo quello che succede e quando Felix inizia a sentirsi vicino i movimenti dei loro fianchi aumentano.
Chan mugola, il sesso stretto nei boxer, schiacciato dai pantaloni e una voglia irrefrenabile di farlo suo.
Per non fare pazzie affonda il volto nell'incavo del suo collo, impedendosi di guardarlo e Felix lascia scivolare le dita tra i suoi ricci, peggiorando la situazione quando stringe la presa, gemendo nel liberarsi.
<<Cazzo, Chan>> e sentirlo venire con il proprio nome tra le labbra, pronunciato tra il piacere, fa esplodere un milione di farfalle nello stomaco del maggiore.
Piagnucolando un gemito e un lamento per come sono finite le cose, per non poter avere fino in fondo ciò che vuole Chan gli morde forte la maglia, per non azzannare altro.
Con un grugnito mal trattenuto si libera nei boxer, aderendo per bene il membro contro il suo questa volta.
Lasciando i loro fianchi strusciarsi ancora per un po' i due cercano di riprendersi e quando Felix si sente meno caldo e più rilassato i suoi occhi iniziano a chiudersi.
Ha sudato, si è impegnato e concentrato nell'azione, non ha idea di cosa sia successo ma l'importante è che si è soddisfatto, per questo resta a giocherellare per un po' con i capelli del maggiore il quale, ancora sulla sua spalla, cerca di riprendere fiato e coscienza dell'errore.
Vederlo, toccarlo, sentirlo sotto di sé è stato abbastanza per farlo venire, adesso che Felix accarezza delicatamente i suoi capelli si sente così cullato che potrebbe dimenticare tutto quanto, crearsi un piccolo mondo immaginario fatto di tanti piccoli lui e Felix insieme...
E invece la presa del minore sparisce e Chan riapre gli occhi, sollevando il capo per trovarlo addormentato.
Dunque non era davvero in sé...
Lentamente il riccio si sposta infilandogli i maledetti pantaloni e coprendolo. Torna in bagno vacillante, sistemando il disordine fatto e sciacquandosi il viso più volte prima di pulirsi dentro i boxer. E’ stata la seconda volta che si è fatto toccare così da qualcuno o che comunque è venuto facendo qualcosa con qualcuno ed è stato con Felix, nel delirio della febbre.
<<Complimenti>> sussurra al proprio riflesso prima di tornare sul divano, arrabbiato con sé stesso, con Felix, con la maledetta febbre e la consapevolezza che non voleva lui ma solo essere toccato!
Dandosi dell’idiota, pregando che non se lo ricordi, Chan si copre il viso con le mani prendendo pace solo alle prime luci del sole.
Al contrario Felix nemmeno sa di essere andato a letto tardi quando riapre gli occhi, non ricorda di Jeongin né di Chan, a malapena ricorda di stare male quando percepisce il viso tiepido contro la mano. Ma qualcuno sta suonando al campanello…quindi si deve alzare…
Sbadigliando si tira a sedere, farfugliando raucamente un <<Arrivo>> ed è a quella voce che Chan apre gli occhi.
Confuso si volta in cerca del cellulare notando che siano le nove, si mette seduto quando sente i passi di Felix in corridoio e subito dopo ricorda della notte passata, sentendo subito l’ansia mangiarlo vivo.
<<Eccomi>>, soffiandosi il naso il minore apre la porta attirando la sua attenzione e Chan vede un ragazzo corvino dai capelli pettinati e gli occhiali tondi sul naso sorridere con due piccole fossette sulle guance.
<<Buongiorno, ti ho svegliato? Come stai?>> domanda e Chan lo riconosce come uno dei suoi amici.
Ah. Aspettava gente…?
Svelto Chan si chiude in bagno nascondendosi da entrambi e cerca di darsi una ripulita dalla stanchezza, sentendosi uno zombie quando spia il proprio riflesso. Prova almeno a tenere bassi i capelli e ringrazia che il suo pigiama siano un paio di pantaloncini sportivi neri e una t-shirt nera. Almeno questo…
<<No, no, entra pure. Mi sto rimettendo, tu ormai sei immune e scommetto che me l’hai attaccata!>> lo sente dire al suo amico tossicchiando e subito dopo gl’indica di accomodarsi in salotto, non ricordando che ovviamente sul divano ci sono le coperte usate da Chan quella notte e che invece Jeongin spia curioso.
Chan si volta in tempo perché Felix apra la porta del bagno e si blocca sobbalzando a scoprire che c’è già qualcuno.
<<Oh! Giusto, sei qui. Scusa, sono fuso>> gli sorride sfregandosi i capelli, <<Hai dormito bene?>> chiede e Chan lo fissa capendo ben presto che non ricordi niente.
Accenna un piccolo sorriso tirato annuendo, <<Sì>> dice e Felix mugola, <<Io anche, credo. Ho fatto un sogno strano a dire il vero… faceva caldo>> farfuglia corrucciato e Chan solleva le sopracciglia cambiando subito discorso, non pronto a ricordare.
<<Uhm, hai ospiti?>>
<<Oh, è Jeongin, avevo scordato venisse>> si schiarisce la gola andando a sciacquarsi il viso <<Ma puoi fermarti, se vuoi>>
Chan nega velocemente, <<No uhm, penso che andrò dai miei>> s’iventa desiderando stare lì con lui ma al tempo stesso evitare di fargli scoprire che non era un sogno.
Felix annuisce <<Okay, vuoi la colazione?>> propone di nuovo, un po’ rattristato che se ne voglia andare.
<<Nah, ti lascio con il tuo amico>> Chan gli sorride premuroso allungando una mano che poi ritira dietro la schiena fingendo niente, non deve toccarlo, <<Rimettiti, se hai bisogno sai dove trovarmi>>
Felix gli sorride, chiedendosi il perché di tanta fretta, ricorda tutto un po’ confuso del giorno prima… spezzoni di sonno e realtà, non sa bene cos’è stato un sogno e cosa no ma sente a malapena Chan presentarsi a Jeongin per poi uscire.
Quando si avvicina al water una strana sensazione nelle mutande lo blocca. Si sente un po’... secco? Non capendo Felix abbassa i pantaloni fissando i boxer senza parole.
Wow…quel sogno di qualcuno che lo toccava è stato realistico se l’ha fatto venire così. Accidenti.
Si da una ripulita tornando poi in sala da Jeongin che è seduto al tavolo, un cappuccino doppio davanti per Felix e due brioche enormi ripiene.
<<Allora, lo hyung e questo bacio? Vogliamo parlarne?>>
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Wish You Can Love Me [Chanlix]
FanfictionLee Felix è costretto dai suoi genitori a tornare in Corea dopo cinque anni passati a Sydney, Australia, nonché città natale. Ovviamente se solo la sua famiglia comprendesse il motivo per cui al tempo era scappato non glielo starebbero imponendo ma...