Capitolo 1

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"Amber! È il primo giorno di scuola e ti fai subito riconoscere!" mi saluta Jason avvicinandosi a me con un sorriso radioso stampato in viso.
Io lo abbraccio ridacchiando:"Jason, smettila di prendermi per il culo. Un po' di supporto, diamine!"
Lui ride scuotendo la testa ma alla fine ricambia l'abbraccio, stringendomi al suo petto con le sue forti braccia.
È più alto di me di una quindicina di centimetri (lo so, non sono molto alta... che rabbia!), ha i capelli corti e neri, scompigliati e setosi e ha gli occhi molto scuri, marroni. I suoi occhi caldi e profondi sono sempre luminosi e gioisi, ed adoro immergermi in essi mentre siamo insieme. È muscoloso e imponente, agli altri mette soggezione, ma a me no perché lo conosco e so che è un tenerone. Io inoltre lo considero un bambinone, come se non fosse mai cresciuto. E un po' in realtà è così...
Jason è il mio migliore amico, o forse è meglio dire che è la persona con qui vado più d'accordo, anche se a volte è proprio una testa di cazzo come tutti gli altri esseri di sesso maschile. Ma lo devo ammettere, senza di lui non riuscirei ad andare avanti, non riuscirei ad alzarmi dal letto e a sorridere, ad essere felice. Senza di lui sarei solo una patetica e depressa nullità bloccata nei propri dolorosi ricordi. Lui ha sempre rallegrato le mie giornate rendendole vivaci e luminose, quindi chi dice che l'amicizia tra ragazze e ragazzi è impossibile... bé, si sbaglia di grosso. Io e Jason siamo amici da anni, siamo ormai due fratelli.
"Hai visto Riccioli D'Oro?" mi domanda ridendo sguaiatamente.
Sorrido scuotendo la testa:"No, perché?"
Specifico, colei di cui stiamo parlando non fa parte della storiella della vera riccioli d'oro. A dir la verità colei che soprannominiamo Riccioli D'Oro è una nostra compagna, alta più di me (santi numi, che invidia!), con una folta capigliatura riccia e bionda e con un paio di luminosissimi occhi azzurri. Si chiama Ingrid, sembra una contadina per come si veste, ma è molto carina, c'è da ammetterlo. Ma il carattere... spesso lascia a desiderare e non ha vere amiche perché tutte, giustamente, scappano da lei.
"Perché si è tagliata i capelli e li tiene pure legati. Sembra che si sia attaccata un cespuglio dietro alla testa. È ridicola, anche perché dei suoi compagni di classe hanno attaccato ai suoi capelli delle palline di carte e lei non se ne è ancora accorta." dice Jason ridendo sommessamente.
A me e a Jason, Ingrid non sta molto simpatica. In passato si è comportata male con noi, quindi non la rispettiamo per nulla.
"Ah, forse si è stufata di farsi sfottere da voi idioti per i suoi capelli." la difendo però io. A volte Jason esagera nello spettegolare, e subito glielo faccio notate:"Amico mio, sei peggio di una donna quando spettegoli così. Ma sul serio, sei convinto al cento per cento di essere un ragazzo? Perché a me non sembra."
Per un attimo mi guarda male, ma l'istante successivo entrambi scoppiamo a ridere e certi ragazzi vicini a noi interrompono le loro conversazioni e ci guardano incuriositi.
All'improvviso però una persona attira la mia attenzione, facendomi smettere di ridere. A fianco a noi passa Isabel.
Tutti distolgono lo sguardo da me e Jason e fissano lei. L'atrio precipita in un silenzio di tomba, cosa mai successa, soprattutto all'intervallo. Anche Jason smette di ridere e si guarda intorno, incuriosito da questo improvviso silenzio.
Isabel è più alta di me di circa cinque centimetri, ha i capelli lunghi ramati ed il suo viso dai lineamenti delicati ma contemporaneamente decisi è spruzzato di lentiggini. Ha gli occhi castani e penetranti e ora ha uno sguardo molto severo e tagliente, che rivolge a tanti studenti a cui passa davanti. Il suo passo è sicuro, come se non le importasse di tutti gli sguardi che ha puntati addosso, come se si ritenesse superiore a tutto e a tutti.
Tutti la guardano per il semplice fatto che l'anno scorso è stata messa incinta dal suo fidanzato e che lui, appena l'ha saputo, l'ha lasciata sola. Ora deve sopportare il peso di un bambino insieme a quello dello studio e del lavoro, e deve sopportare tutto ciò senza l'aiuto del padre di suo figlio (o sua figlia, su questo non sono molto informata). Mi sembra che però suo fratello le dia una mano, visto che i loro genitori l'hanno cacciata di casa perché non voleva abortire.
La osservo bene, sembra molto stanca e stressata. I suoi occhi, freddi come ghiaccio e impenetrabili come una fortezza, lasciano però intravedere un lieve velo di malinconia.
Ad un certo punto a fianco a lei appare il fratello, che le cinge le spalle con un braccio, come volesse proteggerla da tutto e da tutti, e guardandosi intorno dice:"Non avete niente di meglio da fare? Sapete, siete fastidiosi. Dovreste pensare alla vostra vita, e non a impicciarvi perennemente in quella altrui."
Lentamente ognuno ritorna alla propria conversazione, ma senza smettere di osservare con qualche occhiata i due fratelli.
Guardo il fratello di Isabel, James. Ha i capelli leggermente più chiari di quelli della sorella, ha il viso anche lui, come la sorella, spruzzato di lentiggini, i suoi occhi sono verdi come smeraldi ed è poco alto almeno quanto Jason, ma è meno muscoloso e imponente.
Da quel che so, sono fratelli gemelli polizigoti e Isabel è più grande di James di sei minuti.
"Oi, Amber! Ci sei?" mi domanda Jason sventolandomi una mano davanti al viso.
Io annuisco e mi volto verso di lui, distogliendo lo sguardo dai due che non mi ero accorta di star fissando con insistenza, quasi ossessione.
"Oggi ti va di uscire insieme a me?" mi domanda Jason abbozzando un sorriso.
"Mh... forse ho da fare..."
"Amore mio, non ti lascio tutto il giorno sul divano con la musica a tutto volume." dice alzando un sopracciglio.
Alzo gli occhi al cielo e intanto sorrido, ogni volta con lui è la stessa storia: se voglio fare l'asociale a casa mia per i fatti miei, lui mi trascina fuori di peso.
Prima che io abbia il tempo di rispondere, ci corre incontro Riccioli D'Oro e mi viene letteralmente addosso.
Jason ha ragione, si è tagliati i capelli e li tiene legati, mentre i capelli sono pieni di palline di carta, chissà quando se ne accorgerà come reagirà... sicuramente si arrabbierà parecchio, poco ma sicuro.
"L'avete vista Isabel? Wow, è bellissima! Non si vedono nemmeno i segni della gravidanza! Chissà come ha fatto! È snella come prima, avete visto?" inizia a spettegolare Ingrid, che ha una bocca più grande di un portone gigantesco dal quale escono mille pettegolezzi su tutto e tutti.
Alzo gli occhi al cielo, stavolta sbuffando anche, e mi allontano con Jason.
Lei ci segue subito:"Che avete ragazzi?"
Sarà pur bella, ma quando apre bocca non le puoi più star vicino.
"Siete stati alla festa di Ambrogio per l'inizio dell'anno? Io non vi ho visti. Comunque è stata bellissima! E l'avete vista la nuova professoressa di sostegno? E..."
"Hai rotto le scatole!" la interrompe Jason:"Per non dire altro."
Lei è una persona molto, esageratamente, emotiva, quindi scappa via piangendo. Io sbuffo, tanto in meno di un'ora si dimentica di tutto e ritorna a riempirci la testa di parole vuote e di pettegolezzi. Mi chiedo spesso se questa ragazza abbia una vita privata, ma più me lo chiedo più mi convinco che non ce l'abbia e che dedichi tutta sé stessa a quella degli altrim
Guardo Jason, sembra distratto. Gli sventolo una mano davanti al viso e dico:"Sembri un pesce lesso! Che hai?"
Lui mi sorride ma poi inizia a fissare il pavimento.
"Ingrid ha ragione, Isabel é bellissima..."
Gli faccio all'istante una faccia maliziosa e sentendo che non apro bocca alza la testa, mi guarda e poi scoppia a ridere.
Il mio caro amico è stra innamorato di Isabel da almeno due anni, ma non è ancora riuscito a dichiarare a lei i propri sentimenti. In realtà, Jason, se non per un caso del tutto eccezionale, non ha mai nemmeno parlato con Isabel. Anche se lui rientra tra la cerchia di conoscenti di lei e l'opportunutà per parlarci ce l'ha, non l'ha mai fatto per la timidrzza, e dire che grande e grosso com'è non sembra affatto timido. Comunque lui dice di amare follemente gli occhi di Isabel, dice di riuscire tramite essi a capire ciò che Isabel prova e pensa, dice che ormai ha imparato tutte le sue espressioni e a decifrarle. E poi lei è una ragazza molto intelligente, lo si capisce da come parla in classe e secondo me Jason dovrebbe fare un tentativo con lei.
Io invece non posso neanche avvicinarmi a James. È assolutamente inavvicinabile, per me è una meta impossibile. È dalle elementari che lo conosco, ma mai mi ha degnata di uno sguardo. Probabilmente non sa neanche che esisto anzi, è sicuro che non lo sappia. E poi, nemmeno io ho mai realmente avuto il coraggio di parlargli e, visto che è molto riservato, non sono mai riuscita a capire veramente com'è il suo carattere.
Jason sospira:"Stasera c'è una festa a casa di Matson, vieni con me?"
"Invita Isabel, o no? Tanti pensano che noi due stiamo insieme quando non è vero, forse anche lei lo pensa. Fa un tentativo e invitala." gli consiglio io con un sorriso.
Lui mi guarda male e io scoppio a ridere come una scema.
"Certo, però... Jim Matson che fa una festa a casa sua? Secondo me finisce male..." ragiono poi tornando seria e lui smette di guardarmi di traverso.
"Secondo te perché ci andiamo?" dice ridendo e anch'io non posso fare a meno di ridere.
"Se scoppia una bella rissa, spettacolo gratis." commenta osservando l'orologio e proprio adesso la campanella suona e tutti rientriamo nelle rispettive classi.
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È difficile ma non impossibileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora