Capitolo 32

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"Amber? È mattina, sveglia."
Apro gli occhi e vedo Leo.
"Alla buon'ora! Non dovresti andare a scuola?" mi domanda lui.
"Che ore sono?"
"Le sei e mezza." risponde lui.
"Peró prima devo passare per casa mia."
"Dimmi dov'è."
Gli dico l'indirizzo e lui mette in moto.
Abbiamo passato un pó di tempo a guardare le stelle e poi siamo saliti in macchina, eravamo entrambi stanchissimi e ci siamo addormentati.
"Come stai?" mi domanda lui.
Io, alzando le spalle con noncuranza, rispondo:"Non lo so."
Ed é vero, non so come sto. Mi sento come se non me ne fregasse più niente.
Dopo una mezz'ora arriviamo a casa mia.
"Ti aspetto, così ti accompagno a scuola." dice Leo.
"Mi devo fare una doccia... vuoi entrare?"
"Mh... vabbé, entro."
Scendiamo dalla macchina, cerco le chiavi nello zaino e apro la porta.
"Ma chi diavolo...? Amber? Cosa ci fai qui?" mi aggredisce subito mia madre venendomi incontro.
"Devo farmi una doccia prima di andare a scuola." dico prendendo il braccio di Leo. Lo trascino in camera mia mentre mia mamma mi dice:"Sei solo un'egoista! Non sei nemmeno venuta a prendermi quando sono uscita di prigione!"
Entriamo in camera mia e io chiudo la porta.
"Ti dispiace aspettare qui? Mia madre é un pó fuori a volte."
"D'accordo."
Prendo dei vestiti puliti e poi corro in bagno. Mi faccio una doccia veloce, mi asciugo i capelli e mi trucco. Poi corro in camera mia.
Leo é affacciato alla finestra, io intanto prendo il mio zaino e lo svuoto sul letto.
Prendo i libri necessari per questo giorno di scuola e li infilo nello zaino.
"Sono pronta."
Leo si avvicina e mi cinge le spalle con un braccio.
"Allora, sicura di voler andare a scuola oggi?"
Annuisco:"Preferisco fare meno assenze possibili."
"D'accordo."
Usciamo di casa senza incontrare mia madre e saliamo in macchina. Mette in moto e mi accompagna a scuola.
"Grazie mille."
Sto per scendere, ma lui mi afferra un braccio.
"Ehi, dammi il tuo cellulare."
Lo guardo perplessa e poi, con titubanza, obbedisco.
"Qual'é la password?"
"'fanculo', scritto tutto minuscolo." rispondo io.
Lui ridacchia e inserisce la password. Dopo qualche minuto me lo restituisce.
"Ti ho aggiunto il mio numero in rubrica, chiama senza esitare quando hai bisogno."
"Grazie, ciao."
"Ciao e buona scuola."
Scendo dalla macchina e mi dirigo verso l'entrata della scuola, a minuti suonerà la campanella.
Sono ormai a pochi passi quando qualcuno mi afferra il polso.
Mi giro di scatto e mi ritrovo faccia a faccia con Jason.
"Ehi splendore, cos'é successo?" mi domanda con dolcezza.
"Niente." rispondo fissando un punto indistinto alle sue spalle.
"No Amber, no. Ti sei chiusa di nuovo in te stessa. Devi sfogarti e superare gli ostacoli. Non devi chiuderti in te stessa, sennó non andrai avanti."
"Peró non soffriró." ribatto io con freddezza.
Sorride con tenerezza e dice:"Sei più bella quando hai lo sguardo allegro, luminoso, non quando hai lo sguardo vuoto."
Suona la campanella.
"Non mi interessa, e ora scusa ma vorrei entrare." ribatto io.
Mi divincolo liberandomi dalla sua presa ed entro a scuola.
Non so perché, ma non sono riuscita a trattarlo bene, eppure lui é sempre stato l'unico con qui riuscissi a parlare quando mi chiudevo in me stessa. E ora inveve riesco a parlare solo con Leo, forse perché Jason é il fidanzato di Isabel, la sorella di James.
Entro in classe e mi siedo al mio posto, poco dopo entra Jason seguito da Isabel.
Abbasso subito lo sguardo per non incontrare il loro.
"Hihi! Amore!"
Alzo subito la testa, é impossibile non riconoscere i versi di Ingrid.
La seguo con lo sguardo e vedo che abbraccia James.
Lui sta zitto e appena incrocia il mio sguardo inizia a guardare fuori dalla finestra.
"Spostati." dice James cercando di scrollarsi di dosso Ingrid.
Lei guarda nella mia direzione e mi offre uno dei suoi sorrisi più strafottenti. La detesto.
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Che ne dite?

È difficile ma non impossibileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora