"No, io ho progettato un futuro per te! Studierai e diventerai una donna importante con una bella casa, una bella famiglia e tutto ció che si possa desiderare!"
"Posso fare tutto ció anche qui!" ribatto io.
"No! Io voglio che tu venga con me! Non voglio che tu diventi come tua madre! Voglio che tu sia importante!" risponde mia zia.
"Ma é già importante, lo é per me."
Mi giro e vedo James che fissa negli occhi mia zia.
"Zia, io sto bene qui. L'importante per me é essere importante per le persone che amo. Per me l'importante non é avere una bella casa, una bella macchina o che so io, l'importante secondo me é avere la felicità. Certo, i soldi aiutano a essere un pò più felici, ma anche avere accanto le persone che si amano aiuta." dico io cercando la mano di James. Lui se ne accorge e afferra la mia mano, io stringo la sua.
Mia zia guarda le nostre mani e dice:"Bel discorso, peccato che tanto di ciò che tu hai detto valga solo per le favole. Ho già preso i biglietti. Fai le valige, saluta tutti e domani mattina ti vengo a prendere alle sei e mezza."
Si volta e se ne va. Io la guardo impietrita mentre sale in macchina e sparisce dietro una casa.
"James... io non voglio partire. Io voglio stare qui con te, con Jason, con Isabel, con Amelia... io... io..." abbasso la testa e mi ammutolisco.
James, sempre tenendomi la mano, si mette davanti a me. Mi fa alzare la testa con la mano libera e guardandomi negli occhi dice:"Abbiamo tempo fino a domani per convincerla."
Non credo ci riusciremo, ma annuisco ugualmente.
Mi abbraccia e rientriamo in casa.
Non facciamo nemmeno in tempo a fare un passo che Isabel mi passa una valigia. Jason é accanto a lei con in braccio Amelia che dorme.
Li guardo atterrita, vogliono così tanto che me ne vada?
Guardo James, ma lui sembra sconvolto e perplesso quanto me.
"Jason mi ha detto di non farlo, ma io ho origliato lo stesso, e mi é venuta in mente un'idea. Tra tre giorni é il tuo compleanno, quindi andra nella casetta nel bosco e ti nasconderai lì fino ad allora. Quando avrai diciott'anni tua zia non avrà più alcun potere su di te. Noi penseremo a portarti il necessario."
Jason annuisce e io li guardo sorridendo.
É un'idea folle, perché di sicuro mia zia denuncerà la mia scomparsa, ma é meglio che non tentare nemmeno.
Abbraccio Jason e Isabel e vedo che James é chiaramente più contento.
"É un ottimo piano, ci penso io ad accompagnarla." dice James prendendomi in braccio in stile sposa.
Isabel mi allunga di nuovo la valigia e io con una mano la afferro.
"Ah, dimenticavo" dice Jason mentre James mi porta fuori in braccio:"Il tuo cellulare lo nasconderemo nel parco. La polizia puó rintracciare i cellulari, per questo quando verremo da te lasceremo anche noi i cellulari a casa."
Sia io che James facciamo cenno di si e mentre Jason e Isabel ci salutano usciamo.
"Fammi scendere." dico ridendo, non sono poi così tanto leggera, e in più ho anche la valigia.
Mi mette giù e mano nella mano ci dirigiamo verso il bosco.
"É un'idea folle." sussurro io.
"Esatto, ma funzionerà. Sono solo tre giorni, ce la possiamo fare."
"E se mi trovano?" domando io un pò preoccupata.
"Non pensiamo al peggio, d'accordo?"
Annuisco, ma non riesco a non pensare al peggio.
Dopo un tempo infinito arriviamo davanti alla casetta in rovina.
L'intonaco in certi punti era caduto e si vedevano i mattoni.
Entriamo all'interno. Polvere, ragnatele, ragni, muffa e chissá cos'altro.
Rabbrividisco, fa freddo. Mi strofino le mani su tutti il corpo, ma ho ugualmente freddo.
"Qua si gela, poi di notte nel bosco sará terrificante..." dice James mentre si guarda intorno.
"Accenderó un fuoco e mi ci metteró davanti, l'importante é arrivare al giorno del mio compleanno."
Mi cinge le spalle con un braccio e mi attira a sé per scaldarmi.
"Rimango un pó qui? Cosí ti aiuto a ripulire un pò questo posto e ti faccio un pò di compagnia."
Annuisco e mi guardo di nuovo intorno.
"Si... ma sinceramente non ho tanta voglia di dare una ripulita, ci vorrebbe un secolo!" esclamo io e James annuisce ridendo.
*----*
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È difficile ma non impossibile
Altele-"Ah, bene. Quindi devo ingelosirmi?" mi domanda con un sopracciglio alzato. "Mh... forse..." rispondo io scherzando. Lui scoppia a ridere e, quando torna serio, dice:"Lotterò per te allora." Io sorrido e gli stampo un bacio sulle labbra. "James, gr...