Capitolo 34

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"Amber, ma dove hai dormito stanotte?" mi domanda Jason aggrottando la fronte.
"Nella macchina di Leo. Mi ha fatto fare un giro e poi ci siamo addornentati." rispondo io sovrappensiero.
"Leo?" domanda Jason sorpreso.
Io annuisco:"É stato molto gentile."
"Comoda la macchina?"
Sto per rispondere quando davanti a me passa James.
Lo osservo, ha la testa bassa e sembra assorto tra i suoi pensieri. Mi viene da chiedergli cos'ha, ma io e lui non stiamo più insieme. Non ho più il diritto di impicciarmi della sua vita. Ormai questa é la realtà, mi ha lasciata e ció mi fa malissimo.
"Amber? Riprenditi." dice Jason sventolandomi una mano davanti agli occhi.
"Si, scusa. Dicevi?"
"Amber, dovresti evitare di pensare a lui. Se ci pensi soffri e basta." dice Jason cingendomi le spalle con un braccio e attirandomi a sé.
"Lo so... ma non riesco a non pensarci, lo amo troppo." rispondo io con gli occhi che mi bruciano. É difficile trattenere le lacrime quando si é in un momento di gran debolezza.
"Jason, mia madre é uscita di prigione."
"Cosa?"
"Ieri mi ha chiamata per andarla a prendere, ma io non sono andata. Poi stamattina l'ho incontrata in casa."
"Sei andata a casa tua?"
Annuisco:"Non sapevo dove altro andare, ora vivró lì con lei."
"No, assolutamente no. Tu torni a casa mia." esclama deciso Jason.
Io scuoto la testa:"Tu devi andare con Isabel e Amelia, ormai siete una famiglia. Devi pensare solo a loro due. Io cercheró un lavoro e il prima possibile me ne andró a vivere da sola."
"Amber, anche tu fai parte della mia famiglia e non voglio abbandonarti. Tu vieni a stare da me finché non trovi una soluzione."
Scuoto ancora la testa:"Non é possibile. Tu devi farti una vita, non puoi permetterti di prenderti cura anche di me."
"Non voglio che tu stia con tua madre. E se poi anche tuo padre esce di prigione? Andrà a finire come sette anni fa e io non posso permetterlo." dopo qualche secondo aggiunge:"Ti accompagno a casa prendi le tue cose e ce ne andiamo a casa mia."
Sospiro:"Avrei fatto meglio a non dirtelo."
"Amber, ti voglio troppo bene. Ti proteggeró per sempre, sei come una sorellina per me e non ho intenzione di abbandonarti, qualsiasi cosa accada."
Mi fa piacere che Jason mi voglia così tanto bene, ma gli sti causando un sacco di problemi, e mi dispiace così tanto...
"Scusate, il professore mi ha voluto parlare. Andiamo?" dice Isabel correndoci incontro con un gran sorriso.
Annuisco e ci dirigiamo alla macchina.
Jason apre la portiera del passeggero e Isabel sale, io salgo dietro e Jason sale dalla parte del guidatore.

"Amber, per me non é un problema. Tu mi stai molto simpatica e non mi dispiacerebbe averti come ospite." mi rassicura Isabel.
Siamo in camera mia e Jason ci sta aspettando in macchina.
"Isabel io... mi sento un peso e so di esserlo. Me la posso cavare da sola." ribatto io.
"Se non vieni con noi io resto qui con te, cosa preferisci?" dice mettendomi alle strette.
Sospiro e aggiungo:"D'accordo, ma appena trovo un lavoro me ne vado."
Lei sorride ed annuisce.
Prendo le mie cose e le metto in valigia, poi usciamo.
Sto per chiedere dov'é James, ma mi ricordo che mi ha mollata e gli occhi mi si riempiono di lacrime. A volte mi sembra tutto solo un incubo e cerco James, poi mi rendo conto che é tutto vero e mi fa male.
Lo amo così tanto... Perché mi ha mollata così? Cos'é successo con Ingrid? Che ruola ha lei in tutto ció?
"Jason, potresti portarmi da James?"
Sia Isabel che Jason si voltano verso di me perplessi.
"Vorrei parlargi." mi giustifico io con un filo di voce.
Isabel annuisce e dice che dovrebbe essere a casa.
"Sicura?" mi domanda Jason mettendo in moto la macchina.
Annuisco e lui sospirando si dirige verso la casa di Isabel e James.
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Cosa ne pensate?

È difficile ma non impossibileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora