Capitolo 18

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Ho passato due ore e mezza con Leo a chiacchierare e ora sto tornando a casa accompagnata da James.
"È andato tutto bene con Ingrid?" domando appoggiando la testa sulla spalla di James.
Mi cinge le spalle con un braccio, attirandomi a sè, e sospirando risponde:"Tutto bene, però è pesante e asfissiante."
Ridacchio e lui sorride:"Tu con il cugino di Ingrid tutto bene?"
"Mh... si, abbastanza. Non è poi tanto antipatico." rispondo con noncuranza.
"Ah, bene. Quindi devo ingelosirmi?" mi domanda con un sopracciglio alzato.
"Mh... forse..." rispondo io scherzando.
Lui scoppia a ridere e, quando torna serio, dice:"Lotterò per te allora."
Io sorrido e gli stampo un bacio sulle labbra.
"James, grazie."
"E di cosa?" mi domanda lui veramente perplesso.
"Di essermi stato vicino..."
"Per te farei qualsiasi cosa." risponde lui baciandomi.
Socchiudo la bocca e le nostre lingue si incontrano in un bacio pieno di passione.

"Jason, ma è magnifico!" esclamo io.
"Shhh... non voglio che i miei sentano adesso questa notizia. La racconterò a loro domani." ribatte Jason sorridendo.
I genitori di Jason sono ormai tornati e io ho usato la scusa del fatto che lui è un gentiluomo e mi sono accaparrata il suo letto. Mentre lui dorme gentilmente per terra.
Povero, un po' mi dispiace, dopo tutti i guai che gli ho fatto passare...
"È molto lontana da qui?" gli domando a bassa voce. Sono seduta sul letto e lui è comodamente appoggiato alla scrivania.
James mi ha riaccompagnata a casa da un pezzo e ormai è notte.
"Una decina di minuti di macchina, non è poi tanto lontana." dice sorridendo. Ultimamente sorride spesso, e io ne sono felice.
"Hai un'espressione ebete stampata in faccia." gli faccio notare io.
"Bé, meglio avere un'espressione ebete che una faccia ebete... come la tua." scherza lui e io rispondo tirandogli un cuscino in faccia.
"Stronzo!" gli sibilo io, ridendo, e anche lui ride come uno scemo.
"Buonanotte splendore." dice tornando serio e poi mi da un bacio sulla fronte.
"'Notte Jason."
Spegne la luce e io mi infilo sotto le coperte.
Certo che l'inverno inizia a farsi sentire...

La mattina sento il rumore della fastidiosissima sveglia che si espande per tutta la stanza, ma non ho voglia di alzarmi e mi giro nel letto.
"Mia bella principessa, alza il tuo regale culo dal letto." dice Jason con la voce ancora impastata dal sonno.
Mi metto a pancia in giù e poi alzo il posteriore.
"Va bene così?" gli domando ancora addormentata.
Lui scoppia a ridere e mi solleva per poi buttarmi a terra. Dopo un attimo di confusione lo guardo in cagnesco:"Perché mi hai svegliata così presto?!?"
"Dobbiamo andare a scuola." risponde lui ridendo probabilmente del mio aspetto. Che grandissimo st... simpaticone.
"Cosa!?!?" esclamo io svegliandomi del tutto, raccatto dei vestiti e scatto verso il bagno.
Non può essere! Ma perché la scuola inizia così presto? Il mio cervello è ancora spentooo!
Indosso un paio di leggins, una t-shirt nera e una felpa grigia. Mi spazzolo i capelli, mi lavo i denti e mi trucco leggermente. Esco dal bagno e indosso le calze e i miei anfibi.
"Pronta? Possiamo andare?" mi domanda il mio carissimo amico che vorrei tanto strangolare in questo momento. Doveva proprio buttarmi giù dal letto in quel modo? Ora mi fa male il sedere!
Afferro la giacca e lo zaino e corro verso la porta dove c'è Jason che mi aspetta.
"Si, andiamo." borbotto io.
Nonostante il freddo la corsa che ho fatto mi ha fatto sudare.
Come al solito Jason mi apre la portiera e poi sale dalla parte del guidatore.
Mi appoggio al finestrino e aspetto.
"Jason, perché non parti?" gli domando voltandomi verso di lui.
Sbatte il palmo della mano destra sul volante e poi dice:"La batteria è scarica, la macchina non parte. Dovremo farci la strada a piedi."
"Fantastico." mormoro io scendendo dalla macchina.
Anche Jason scende dalla macchina e, a passo veloce, ci dirigiamo verso la scuola.
"Faremo tardi, è poco ma sicuro."
Sospiro:"Sopravviveremo..."
"Si, ma poi chi li sente più i professori." mi lamento io.
"Dovrebbero farsi di più gli affaracci propri. Se uno arriva in ritardo, a loro non dovrebbe fregare un bel nulla." aggiungo io e Jason annuisce ridacchiando.
Una macchina ci passa accanto e poi si ferma qualche metro davanti a noi.
Continuiamo a camminare e quando siamo a fianco al lato del guidatore vedo il finestrino abbassato e il viso sorridente di Leo.
Mi fermo di colpo e anche Jason si ferma.
"Ingrid?" domanda Jason sbalordito.
Distolgo lo sguardo da Leo e vedo che dal lato del passeggero c'è quella simpaticona Ingrid.
Urrà...
"Ciao Jason!" esclama raggiante Ingrid.
"Volete un passaggio?" ci domanda Leo.
"Se non è un disturbo si, grazie." risponde Jason ignorando Ingrid.
"Salite allora." dice Leo guardandomi.
Jason mi apre la portiera e mi fa salire, poi sale anche lui. Io sono dietro Ingrid e vedo il profilo di Leo, il quale sorride, sembra particolarmente contento.
"Scusa bella, scendi. Te non sei la benvenuta!" esclama Ingrid rivolgendosi a me con tono acido.
Prima che possa risponderle a tono interviene Leo:"Ingrid, il passaggio lo ho offerto a tutti e due. Se ti da fastidio, scendi."
Leo parte e Ingrid rimane con il broncio, le sta proprio bene.

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Piaciuto?❤ Spero proprio di sì😝

È difficile ma non impossibileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora