Capitolo 27

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"Eddai, fuori si gela e qui c'é un bel fuoco con cui scaldarsi, volete proprio cacciarmi via?"
"Si." risponde secco James.
Io guardo Leo. Ha un sorriso strafottente stampato in viso e a me viene una voglia irrefrenabile di tirargli uno schiaffo.
"Quindi? Te ne va?" insiste James.
"Mh... ho deciso di rimanere, non puoi cacciarmi con la forza." risponde Leo.
"Vuoi vedere?"
"James, no. Vuole solo provocarti, fa finta che non ci sia." dico io stringendogli il braccio.
Lui mi guarda e calmandosi un pò dice:"É difficile considerando il soggetto."
"Con questo cosa vorresti dire?" domanda Leo.
"Che sei egocentrico, stupido, maleducato, idiota, stronzo,..." rispondo io, ma lui mi interrompe:"D'accordo, ho chiaro il concetto."
James libera il braccio dalla mia presa e mi cinge le spalle con esso, attirandomi a sé.
"Va bene, l'avete vinta voi. Me ne vado. Ci vediamo, ciao." si volta e se ne va.
"Non lo sopporto. Se si avvicina ancora a te lo distruggo." dice James a denti stretti.
"No, tu non gli fai niente. É solo un pò mestruato, a volte é insopportabile, ma altre volte é... simpatico." rispondo io.
James scoppia a ridere:"Con me non é mai stato simpatico."

Ormai sono le otto di sera passate e io e James decidiamo di tornarcene a casa. Anche se non ho ancora diciotto anni manca solo qualche ora. Quindi non corto più il rischio di dovermene andare con mia zia.
Appena arriviamo a casa di Jason citofono e lui ci fa entrare subito.
"Ehi ragazzi, tutto bene?" ci domanda appena entriamo.
"Si, tutto bene, voi?" risponde James.
"Si, é venuta qualche volta tua zia ed é entrata a cercarti, ma ovviamente non ti ha trovata." dice Jason.
"Un pò peró mi dispiace. Mi vuole bene e vuole il meglio per me, anche se non ascolta ció che le dico. Forse dovró andarle a chiedere scusa per tutto il tempo in cui si é preoccupata per me." dico io.
"Forse, anche se é pazza é comunque un essere umano. Se vuoi domani ti accompagno." dice James e io annuisco.
"E da domani niente più vacanza per te, ritorni a scuola!" esclama Jason ridendo.
"Esatto, e in più ci sarà anche un'altra scuola!" esulto io.
Jason mi guarda un attimo perplesso, ma poi capisce.
"Quale altra scuola?" domanda James.
"Jason un pò di tempo fa mi ha promesso di insegnarmi a guidare, quindi da domani si inizia!" rispondo io felice.
"Guarda che non ti faró trattamenti di favore solo perché sei la mia migliore amica." dice Jason in tono severo e io annuisco ridendo.

É stato un compleanno meraviglioso. A mezzanotte e un minuto James, Isabel, Amelia e Jason mi hanno fatto gli auguri e anche dei regali. Jason e Isabel mi hanno regalato un cellulare nuovo visto che il mio non funziona più e James ha comprato due biglietti per un concerto della mia band preferita, ovviamente ci andró con lui. Siamo stati svegli fino alle due di notte, tutti tranne la povera Amelia che si é addormentata prima. Poverina, era stanchissima.
Ora é intervallo e sto aspettando sui gradini della scuola l'arrivo degli altri. Prima arriva Isabel e dopo poco anche Jason, ma non vedo James. Mentre i miei due amici parlano io scruto la folla di studenti in cerca del mio fidanzato, ma non lo vedo.
Dopo un paio di minuti mi alzo e Isabel mi domanda dove sto andando.
"Vado a cercare James." rispondo io e mi allontano.
Inizio a girovagare per i corridoi, dove puó essere andato?
Dopo un pó lo trovo. É tra la porta della 3°A e dell'aula di informatica, e...
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Scusate il ritardo, ma non mi funziona la connessione...❤
Grazie per la pazienza e spero vi piaccia.

È difficile ma non impossibileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora